Recensione: “Cronache di luce: libro primo” di Stefania Enne

Recensione: “Cronache di luce: libro primo” di Stefania Enne

Ciao a tutti miei cari amici lettori e ben tornati su Le parole di Misaki, quest’oggi vi porto la recensione del primo libro di una saga fantasy letta per una collaborazione con autrice. Ringrazio Stefania Enne per avermi dato la possibilità di leggere e recensire anche quest’ultima sua opera e vi auguro buona lettura! 😘

Scheda tecnica

Cronache di luce. Libro primo

Autore: Stefania Enne
Genere: Fantasy
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 14/12/2021
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 334

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Trama

Nel regno di Mexanara lo studio e la pratica delle scienze alchemiche hanno sostituito, da ormai cinquecento anni, la religione e la magia.
Solo un ristretto gruppo di prescelti – nobili e facoltosi ragazzi di sedici anni – ha la possibilità, ogni anno, di entrare a far parte di questa elitaria cerchia.
Agli alchimisti tutto sembra concesso. Grazie allo studio della scienza e ad oscure predisposizioni personali, essi sono infatti in grado di soggiogare e sfruttare a loro piacimento la luce, la tenebra, il fuoco e l’acqua.
Una sola cosa è preclusa persino agli alchimisti: la creazione della Pietra Filosofale; un oggetto mistico dal potere troppo pericoloso perché possa essere lasciato nelle mani di chiunque.
Qualcuno, celato nell’ombra dei corridoi e delle stanze del palazzo reale di Vanbury, sembra intenzionato a svelare il segreto che si nasconde dietro alla creazione della pietra. A qualunque costo.
Dal giorno del suo decimo compleanno, Eileen May Atwood sogna di entrare a far parte del Copper Cove Institute, l’istituto per lo studio delle arti alchemiche, e diventare così Alchimista della Corona.
È talmente determinata nel perseguire il suo obiettivo da arrivare a rinunciare a tutto pur di realizzare il suo sogno: alla sua famiglia, alla sua vita tranquilla nel borgo campagnolo di Millingburg, addirittura a se stessa.
Il destino farà in modo che il suo cammino si intrecci a quello del principe ereditario, Ezra Blackery, un ragazzo ombroso e poco incline alla spontaneità, sul cui capo pesa il giogo di un’infausta profezia e di una corona che nemmeno vuole.
Nel frattempo, nei bassifondi della città, gruppi ostili alla dinastia dei Blackery si organizzano in modo da spodestare una volta per tutte la monarchia e i suoi rappresentanti.
In questa lotta tra bene e male non tutto è come sembra.
Troppi misteri si nascondono dietro le porte del palazzo reale.
Troppe persone non sono ciò che affermano di essere.
Eileen prima di tutti.

Cronache di Luce, secondo romanzo dell’autrice Stefania Enne ci porta in un universo fantasy in cui mistero, azione e magia anzi dovrei dire alchimia si amalgamano perfettamente.

La protagonista, Eileen, ragazza di un paesino di campagna del regno di Mexanara sogna di diventare alchimista, ma questo suo sogno è ostacolato dal fatto che solo i ragazzi di nobile famiglia possono frequentare il Cove Institute. Ciononostante grazie alla sua determinazione e all’aiuto di un’amica molto particolare Eileen riuscirà ad accedere all’istituto, ma questo sarà solo l’inizio di qualcosa di più grande: una profezia che lega la nostra protagonista al principe ereditario di Mexanara, Ezra Blackery.

L’autrice ci catapulta quindi in questo mondo fantasy in cui i personaggi girano intorno alla protagonista e al principe ereditario, ma ciononostante vengono caratterizzati bene e ci si rende presto conto che ogni personaggio presentato ha il suo ruolo fondamentale nella vicenda e ogni azione si incastra perfettamente con l’altra come in una danza sincronizzata.

La scelta di un romanzo di genere ovviamente comporta una struttura ben definita, pertanto non mancano i vari plot twist che hanno il compito di catturare l’attenzione del lettore e ovviamente le varie ship che si creano tra i personaggi. Ma sebbene il copione sia determinato dal genere prescelto ambientazione e personaggi restano originali e coinvolgono il lettore nella narrazione.

La scelta di creare una saga di libri aiuta sicuramente molto il lettore ad affezionarsi e alle loro vicende e lascia la curiosità di voler scoprire cosa realmente sta accadendo nel regno di Mexanara e cosa comporterà tutto ciò per i nostri personaggi.

Inoltre l’ambientazione scelta, ricalcando un po’ le caratteristiche degli ultimi fantasy usciti (mi viene in mente ad esempio Carnival Row) colloca i personaggi in un ambiente non più medievaleggiante come i fantasy alla Signore degli Anelli, bensì a qualcosa di più simile all’ottocento: troviamo infatti qui nuove tecnologie come il treno e il tutto si lega perfettamente alla storia che viene narrata, catturando maggiormente l’attenzione del lettore.

Sentiva che non avrebbe dovuto farlo. Qualcosa, nel profondo del cuore, le diceva che avrebbe dovuto rifiutare quell’offerta, non solo per il bene della sua famiglia ma anche per la sua stessa incolumità.
Tuttavia le parole le uscirono di bocca senza che lei stessa fosse in grado di fermarle: «D’accordo, lo farò.»

– Cronache di luce. Libro primo –

#prodottofornito da Stefania Enne

L’autrice: Stefania Enne

Stefania Enne, pseudonimo che nasce dal vero nome dell’autrice e dall’iniziale del suo cognome, è nata a Bergamo nel 1983 dove tuttora risiede. Ha sempre amato leggere, ma l’idea di scrivere un romanzo è nata solo nell’aprile del 2020 durante il lockdown dovuto alla pandemia. Il suo primo romanzo “Il sottile filo che ci unisce” nasce a maggio e si conclude in circa due mesi, ma vedrà la luce solo a dicembre dopo un’attenta revisione. Il romanzo è stato pubblicato in self publishing su Amazon proprio per la volontà dell’autrice di volere che il progetto fosse il frutto delle sue sole forze.

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Recensione: “La foresta d’acqua” di Kenzaburō Ōe

Recensione: “La foresta d’acqua” di Kenzaburō Ōe

Buona giornata miei cari amici lettori, oggi voglio parlarvi di questa lettura dello scrittore premio Nobel per la letteratura, Kenzaburō Ōe. È stata una lettura non facile, a cui ho dovuto prestare particolare attenzione, ma che ho decisamente apprezzato.

Scheda tecnica

La foresta d’aqua

Autore: Kenzaburō Ōe
Genere: Narrativa domestica
Editore: Garzanti
Data di uscita: 07/11/2019
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 479

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Trama

La tempesta imperversa sul fiume, ma la luna buca la coltre di nubi e illumina a giorno la figura di un uomo inghiottito dalle onde. È questo il sogno che tormenta Choko Kogito da quando suo padre è annegato, anni prima, proprio in quelle acque. Da allora, ha cercato di affidare alle pagine di un romanzo il senso di smarrimento che ancora prova, ma non ci è mai riuscito. Finché sua sorella Asa lo invita a tornare nella valle natia dello Shikoku: ad attenderlo c’è una valigia rossa che contiene alcuni documenti del padre che potrebbero aiutarlo a sciogliere i nodi del suo passato e a mettere fine a una crisi d’ispirazione durata troppo a lungo. Kogito non esita un istante a lasciare Tokyo per tornare nel luogo in cui è cresciuto. Qui, giorno dopo giorno, cerca di trovare un senso a eventi che la sua immaginazione ha ormai trasfigurato e di mettere ordine dentro sé stesso. Ma si rende conto che da solo non può riuscirci. Ha bisogno di qualcuno con cui condividere le difficoltà e che sia in grado di guidare il suo sguardo nella giusta direzione. Ed è nella giovane Unaiko che trova l’aiuto desiderato. Come lui, l’aspirante attrice nasconde profonde fragilità e sa cosa significhi passare la vita alla ricerca di un finale che tarda ad arrivare. Dopo il loro fortuito incontro, Kogito e Unaiko iniziano a collaborare alla stesura di una complessa sceneggiatura teatrale. Perché sono convinti che unendo le forze potranno ritrovare la linfa creativa necessaria a dar voce a ciò che finora è stato solo silenzio.

La foresta d’acqua, una delle ultime uscite del premio Nobel per la letteratura Kenzaburō Ōe è una lettura dalle mille sfaccettature.

Approcciarvisi richiede un certo impegno per individuare tutti i sostrati dell’opera. Per una più profonda comprensione credo sia necessario conoscere la vita dell’autore in quanto in questo romanzo il protagonista non è altro che l’alter ego dell’autore.

I fatti e le tematiche narrate prendono, infatti, spunto da avvenimenti davvero accaduti a Kenzaburo e vengono rielaborati in modo da dargli più ampio respiro.

Il romanzo parte dal protagonista Kogito alle prese con la stesura del suo ultimo romanzo “Il romanzo dell’annegamento” sua opera ultima che vuole narrare l’episodio della morte del padre avvenuta fuggendo in barca nel fiume in tempesta. Il romanzo tarda ad arrivare perché a Kogito mancano informazioni preziose di quella notte, che egli pensa di trovare solo nella valigetta rossa custodita da sua madre.

L’occasione di mettere finalmente mano sull’agognata valigia si presenta dopo la morte della madre, quando sua sorella Asa lo invita nello Shikoku, sua città natale consegnandogli la valigia. Il ritorno a casa coinciderà con il riprendere in mano quei ricordi ormai trasfigurati in sogni.

Il lavoro di Choko Kogito si intreccerà con la compagnia del Caveman Group impegnata a ricreare dall’ultimo romanzo dell’autore un’opera teatrale summa di tutte le sue opere precedenti. Il progetto però naufragherà nel momento in cui Choko si renderà conto di non poter scrivere “Il romanzo sull’annegamento” e abbandonerà la sua opera.

Dalla compagnia però emerge il personaggio di Unaiko che insieme alla sorella di Kogito sarà l’espressione del femminismo che troviamo nel romanzo, ma soprattutto sarà lei ad incarnare le tematiche della violenza sulle donne e sui bambini, mettendo in scena uno spettacolo che narra avvenimenti vicini a quello che è successo alla stessa Unaiko.

Insieme a tutto scorgiamo il tema della paternità, non solo sublimato negli eventi della morte del padre di Kogito, ma anche nel suo rapporto con il figlio Akari afflitto sin dalla nascita da una lesione celebrale, altro tema che Kenzaburo riprende dalla sua vita reale. Per cui troviamo una paternità che deve fare i conti con la disabilità vista ancora con grandi pregiudizi.

Se da un lato si riscontrano tutti temi legati all’individualità e soggettività dei personaggi emerge comunque una visione comunitaria in cui le vicende narrate e in particolar modo quelle legate all’annegamento del padre di Choko Kogito si legano alla storia del Giappone e al suo ricordo.

Un libro complesso improntato su una narrazione che scorre lenta e molto spesso ripetitiva, una ripetitività che rallenta molto la lettura, ma che si nota subito essere una scelta stilistica dell’autore. Kenzaburo, inoltre, riesce ad affrontare ogni singola tematica tematica in modo profondo non lasciando nulla sulla superficie, ma scavando quanto vi è sotto e le lega insieme attraverso una narrazione esemplare.

Il fiume più lungo scorre dentro di noi. Solo risalendo la corrente possiamo conoscere la verità

– La foresta d’acqua –

L’autore: Kenzaburō Ōe

1935, Isola di Shikoku (Giappone)

Scrittore giapponese, Kenzaburo Oe ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1994, oltre a numerosi altri riconoscimenti tra cui il premio Europalia e il premio Mondello. Sempre presente nella vita pubblica, ha fatto sua la campagna contro l’energia nucleare. A ventidue anni ha vinto il premio Akugatawa per il racconto Animale d’allevamento. Nel 1961 scrisse Seebuntiin in cui descriveva l’ambiente del fanatico estremismo nazionalista di destra. Nel 1963 nacque il suo primo figlio Hikari (Luce), affetto da una gravissima lesione cerebrale. Quest’eperienza lasciò una traccia profonda nella sua opera. Con Un’esperienza personale (1964) Oe descrive la vicenda di un padre che rifiuta la menomazione del figlio e pensa di ucciderlo. Il libro è un atto d’accusa contro i pregiudizi sociali nei confronti dell’handicap. Nel 1967 vinse il premio Tanizaki con Il grido silenzioso, mentre nel 1996 il Premio Grinzane Cavour. Tra le altre sue opere ricordiamo: Il salto mortale (Garzanti 2006), Insegnaci a superare la nostra pazzia (Garzanti 2009), La vergine eterna (Garzanti 2011), L’eco del paradiso (Garzanti 2015) e La foresta d’acqua (Garzanti 2019).

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Recensione: “L’Ultima Cilena” di Riccardo Iannaccone

Recensione: “L’Ultima Cilena” di Riccardo Iannaccone

Buona giornata miei cari amici lettori, la recensione di oggi parla di un libro che ho letto per una collaborazione con autore. Ho già collaborato con questo autore e tutti i suoi romanzi mi sono piaciuti, ma credo che con questo si sia veramente superato! Ma non aggiungo altro… Buona lettura!

Scheda tecnica

L’ultima Cilena

Autore: Riccardo Iannaccone
Genere: Narrativa italiana
Editore: Brè edizioni
Data di uscita: 30/04/2022
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 146

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Trama

Quando muore una persona cara, ognuno vive il lutto a modo proprio. Roberto, stimato fumettista, in occasione della commemorazione della morte del suo migliore amico Vincenzo, torna a Svevia, paesino dell’Abruzzo dove ha trascorso gli anni più belli della sua giovinezza. L’incontro con il gruppo di amici d’infanzia, e il respirare di nuovo l’aria del luogo, trasformano il ritorno nel piccolo borgo in un’esperienza interiore. I fantasmi del passato si rimescolano con il presente, i ricordi si materializzano vividi davanti ai suoi occhi, in una combinazione di allegria, sgomento, dolcezza e nostalgia: i primi amori, i pranzi con la nonna, le case stregate, le partite di calcetto e la memorabile cilena di Vincenzo. Gli aneddoti si susseguono ricostruendo la storia del posto, che per molti anni è stato il micro-mondo di Roberto. Ma questa è soprattutto la storia di un’amicizia, quell’amicizia che farà sempre parte delle fondamenta del nostro essere. L’ultima cilena è una struggente ballata dedicata all’adolescenza, quella passata tra cortili e campetti polverosi, quella a cui ripensi con un sorriso agrodolce quando già hai oltrepassato il confine da cui raramente si torna indietro: il diventare adulti.

Il passato ce lo portiamo sempre appresso, come una sacca piena di ricordi che di rado viene aperta, ma poi succede quel particolare evento, si ritorna in quei particolari luoghi in cui i ricordi sono nati ed è allora che si fa il conto con gli anni che passano e le vite che cambiano.

È questa la storia che ci racconta Riccardo Iannaccone tramite il suo protagonista Roberto e i ragazzi delle piscine. Tornato a Svevia per la commemorazione del suo amico Vincenzo, scomparso ancora troppo giovane, Roberto incontrerà tutti i suoi vecchi amici di un tempo e in quel momento la lancette dell’orologio faranno il loro salto all’indietro.

Veniamo immediatamente catapultati in una Svevia più giovane quella di chi è cresciuto negli anni ’90, che ha come sottofondo le canzoni degli 883 e qui rincontriamo ad uno ad uno tutti gli amici delle piscine allora adolescenti, alle prese con le prime cotte e i primi grandi problemi che la vita ti mette davanti.

Attraverso vari flashback l’autore ci racconta quella che potrebbe essere un po’ la storia di tutti noi: fatta di grandi amicizie che resistono o meno allo scorrere del tempo. Quella degli amori che durano un tempo che sembra infinito, ma che poi all’improvviso mutano rotta. La storia fatta di problemi a cui ancora non sapevamo dare un nome, ma che plasmano irrimediabilmente le nostre esistenze.

Con questa storia, l’autore ci regala uno spaccato di vita quella vera, quella ante social fatta di risate e partite di calcio tra amici. Tema centrale dei ragazzi delle piscine che hanno passato la loro adolescenza a giocare a calcio e che nel ricordo dell’ultima cilena del loro amico scomparso si rincontrano e confrontano le loro vite, ormai non più adolescenti. Ma ci regala anche la quotidianità del presente che dimostra di essere anche meglio di quello che ci si aspettava.

Mi manchi!
Soprattutto quando il mondo accanto a noi deraglia

– L’ultima Cilena-

#prodottofornitoda Riccardo Iannaccone

L’autore: Riccardo Iannaccone

è nato a Roma il 23 agosto 1984. Diploma al Liceo Classico Luciano Manara e Laura Magistrale, vecchio ordinamento, in Lettere e Filosofia, DAMS, all’Università di Roma Tre. Lavora come editor e social media manager per diverse realtà editoriali e cinematografiche. Ha pubblicato racconti e romanzi per MdS editore, Porto Seguro editore, Re Artù e Undici Edizioni. E, infine, con Brè edizioni, il suo quinto romanzo “Diversi”.

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Recensione: “La stella – saga del sigillo della luna” di Cleo Rozenfeld

Recensione: “La stella – saga del sigillo della luna” di Cleo Rozenfeld

Buona giornata miei cari amici di oggi, con la recensione di oggi ci immergiamo in una storia fantasy dai tratti mitologici. Ringrazio l’autrice Cleo Rozenfeld per avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo.

Scheda tecnica

La stella. Saga del sigillo della Luna

Autore: Cleo Rozenfeld
Genere: Fantasy
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 31/10/2020
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 277

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Trama

Inanna, Dea dell’Amore e della Guerra, vittima di un sortilegio da parte del Dio della Luna, decide di andare nell’Oltretomba e diventarne la padrona.
La Dea si scontrerà con Ereškigal, Regina della Morte, ma dal loro incontro scaturiranno eventi disastrosi influenzando il ventunesimo secolo e così la vita di Ambròse Rayven, quindicenne scappata dal manicomio di Canberra grazie a sua nonna Mary-Rose.
Il destino di Ambròse è stato già deciso millenni prima, perché la ragazza è una delle reincarnazioni di Inanna, divise in otto parti come la stella ad otto punte a lei sacra.

La storia che avrebbe potuto essere…

È la prima frase che ho pensato una volta aver concluso la lettura di questo romanzo. Il libro è il primo di una saga fantasy e di base ha tutti i presupposti per essere un fantasy con in fiocchi. Innanzitutto l’originalità del tema: l’autrice prende spunto per costruire la sua storia dalla mitologia sumerica, elemento decisamente di grande impatto e novità.

Nella prima parte del romanzo ci viene narrata le vicende di Innanna dea dell’amore e della guerra che si intrecceranno a quelle di Ambrose, ragazza quindicenne scappata da un manicomio.

Il romanzo si presenta strutturato in due parti. Inizialmente abbiamo un lunghissimo preludio, di otto cuspidi che ci introduce la figura di Inanna, la sua storia e la sua discesa negli inferi. In questa prima parte lo studio della cultura sumerica da parte dell’autrice emerge preponderante e ci catapulta in luoghi e ambientazioni che passatemi il termine, potremmo definire esotiche perché raramente si ritrovano nella letteratura.

Nella seconda parte abbiamo l’introduzione del personaggio di Ambrose e ci spostiamo così ai giorni nostri. Proseguendo nella lettura capiremo il perché la piccola Ambrose sia legata alla dea e anche la scelta di scrivere un preludio così lungo al romanzo.

Un romanzo che sicuramente incuriosisce e che ha tutti i requisiti giusti, se non fosse per i vari refusi e gli errori grammaticali che rovinano il procedere della lettura, cosa che è davvero un peccato perché la storia è davvero molto bella, specialmente per gli appassionati di fantasy.

Nella seconda parte, inoltre, ho notato alcune incongruenze nella descrizione dei personaggi, niente di troppo rilevante, ma che può creare una certa confusione nel lettore.

In conclusione posso dire che potenzialmente potrebbe essere un ottimo libro, ma che andrebbe rivisto anche da un editor magari per limare e rifinire il tutto e renderlo davvero la storia che potrebbe essere.

Millenni fa, quando tutto era sconosciuto, quando si è narrato l’Enûma ilû awîlum e gli Dei crearono gli uomini, si è cantato il pianto, l’ira e la vendetta del Leone Celeste.

– La stella; saga del sigillo della luna –

#prodottofornitoda Cleo Rozenfeld

L’autrice: Cleo Rozenfeld

Cleo Rozenfeld è uno pseudonimo usato per privacy. Nata a Manfredonia in provincia di Foggia il 27 Luglio 1996. Fin da piccola il
suo primo approccio con la lettura è con il mondo manga e anime,
successivamente con il genere urban fantasy e young adult . I suoi autori di riferimenti sono: Kelley
Armsrong, Kaori Yuki, Kerstin Gier, Hiro Fujiwara, Chie Shinohara, Mizuho Kusanagi , Leisa Rayven, , Madeline Miller, Phedre Banshee,
Giuseppe Rinaldi, Giulia Letizia , Flaminia Galeoni e Daphne Stalwart.

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Recensione: “Genesi” di Riccardo Iannaccone

Recensione: “Genesi” di Riccardo Iannaccone

Buona giornata miei cari amici lettori oggi vi porto con me nei meandri della metropolitana di Roma in cui succederà tutto ciò che non vi aspettate! Buona lettura 😉

Scheda tecnica

Genesi

Autore: Riccardo Iannaccone
Genere: Horror
Editore: Nua
Data di uscita: 28/10/2021
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 280

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Trama

Michele e Giulio, padre e figlio, sono mondi distanti, isole allontanate da un tempo scandito da pochi momenti condivisi. Ma la vita ti sorprende sempre, “regalando” a un giorno qualunque, durante una banale corsa in metro, un risvolto inaspettato. All’improvviso, le persone attorno ai due cominciano a morire senza un motivo apparente, fin quando dal sottosuolo, non si scatena l’inferno. Una forza sconosciuta si manifesta dalle viscere della Terra, e sembra intenzionata a distruggere la razza umana. Una potenza mostruosa, che si autoalimenta delle onde elettromagnetiche prodotte dalla tecnologia. Prigionieri del vagone, la realtà che ha circondato Giulio e Michele fino a quel momento potrebbe non essere altro che una menzogna, la parte di un ciclo infinito che, inesorabilmente, porta a una nuova genesi. L’umanità è destinata a scomparire o c’è una salvezza? E cosa c’entra un ragazzino di sedici anni e il rapporto con suo padre in questo disegno? “Genesi”, horror urbano dai tratti fantasy, ci accompagna così per mano nella sua personalissima visione della fine dell’umanità. E nell’altrettanto astrusa ancora di salvezza che potrebbe concederci una rinascita.

Riccardo Iannaccone con questo romanzo ci fa scendere nelle profondità della metropolitana di Roma e ci rigala un horror di tutto rispetto. Di certo non prenderò più la metro con la stessa tranquillità ora che ho letto questo romanzo!

La storia parte con un inquadratura su Michele e Giulio suo figlio. E parlo di inquadrature perché ogni scena descritta sembra quella di un film. L’autore si sposta da un personaggio all’altro durante la narrazione come farebbe una cinepresa.

Un inizio normale che non lascia di certo presagire quello che avverrà dopo. Michele è un uomo separato con una brutta disavventura lavorativa alle spalle e un figlio che può vedere solo in alcuni momenti a causa del divorzio.

Giulio è un ragazzino che ama leggere e la musica, diverso da suo padre sotto molti punti di vista e lo dimostrerà il fatto che mentre suo padre come gli altri sembra schiavo dello schermo dello smartphone Giulio se ne sta tranquillo a leggere.

La spaccatura nella situazione apparentemente tranquilla avviene nel momento in cui le persone nella metro iniziano a morire attaccate da degli strani esseri. È la Genesi, il punto di non ritorno che fa premere il tasto reset a tutto il genere umano.

Un genere umano che all’apice del 2021 si ritrova schiavo di una tecnologia sempre più invasiva, oppio di un’umanità ormai persa dietro a schermi lucidi che lo distolgono da tutto ciò che la circonda.

Attenzione spoiler. Il romanzo, però, non è solo la denuncia di una società in declino, ma anche la narrazione di una storia ciclica che per quante volte si ripeta – 14 sono le genesi che il mondo ha visto compiersi – non riesce a non ricadere negli stessi schemi e a non produrre gli stessi scenari devastanti che non possono che condurre alla fine di tutto.

Sebbene la tragicità emerga con tutta la sua forza e sembra squassare l’anima con il suo rumore infernale, una speranza si può scorgere alla fine. Cammina lenta, senza farsi sentire ma rimane ben percepibile dal lettore che la sa intravedere.

Era l’alienazione dell’essere umano, del genere umano, e ci stavano cadendo tutti dentro, senza appello, senza speranza

– Genesi –

#prodottofornitoda Riccardo Iannaccone

L’autore: Riccardo Iannaccone

è nato a Roma il 23 agosto 1984. Diploma al Liceo Classico Luciano Manara
e Laura Magistrale, vecchio ordinamento, in Lettere e Filosofia,
DAMS, all’Università di Roma Tre. Lavora come editor e social media manager
per diverse realtà editoriali e cinematografiche. Ha pubblicato
racconti e romanzi per MdS editore, Porto Seguro editore, Re Artù e
Undici Edizioni. E, infine, con Brè edizioni, il suo quinto romanzo “Diversi”.

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