Recensione: “La donna dal Kimono bianco” di Ana Johns

Recensione: “La donna dal Kimono bianco” di Ana Johns

Buongiorno miei cari amici lettori, vi porto anche oggi una nuova recensione! Piano, piano sto recuperando gli arretrati e per la serie storie ambientate nel Sol Levante, oggi voglio parlarvi del romanzo di Ana Johns, La donna dal kimono bianco.

Scheda tecnica

La donna dal kimono bianco

Autore: Ana Johns
Genere: Narrativa straniera
Editore: Tre60
Data di uscita: 09/01/2020
Formato: Cartacea
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 352

Acquista: Libro   | Ebook 

Trama

Giappone, 1957. Il matrimonio combinato della diciassetten­ne Naoko Nakamura con il figlio del socio di suo padre garan­tirebbe alla ragazza una posizione sociale di prestigio. Naoko, però, si è innamorata dell’uomo sbagliato: è un marinaio americano, quello che in Giappone vie­ne definito un gaijin, uno straniero. Quando la ragazza scopre di essere incinta, la comprensione e l’affetto che sperava di trovare nei genitori si rivelano soltanto un’illusione. Ripudiata da chi dovrebbe starle vicino, Naoko sarà costretta a compiere scelte inimmaginabili, per qualunque donna ma soprattutto per una madre…
 
Stati Uniti, oggi. Tori Kovac è una giornalista. Men­tre si prende cura del padre, anziano e gravemente malato, trova una lettera che getta una luce sconvolgente sul passato della sua famiglia. Alla morte del padre, decisa a scoprire la verità, Tori intraprende un viaggio che la porta dall’altra parte del mondo, in un villaggio sulla costa giapponese. In quel luogo così remoto sarà costretta a fronteggiare i demoni del suo passato, ma anche a riscoprire le proprie radici…

“Cos’è la verità se non una storia che raccontiamo a noi stessi?” Scriverà ad un certo punto Ana Johns in questo suo romanzo d’esordio, ed è proprio di verità nascoste tra le righe di un romanzo che parliamo.

L’autrice prendendo spunto da avvenimenti accaduti alla sua famiglia ci racconta la storia del Giappone anni ’50 quando il pregiudizio e il risentimento nei confronti dei soldati americani di stanza nel territorio era ancora molto forte.

In un coro a due voci, quella di Tori giornalista americana che insegue la storia del passato di suo padre dopo la sua scomparsa e quella di Naoko giovane diciassettenne giapponese che si innamora proprio di chi non avrebbe dovuto, l’autrice ci narra le vicende di tutte quelle donne che alla fine della guerra si sono innamorate, contrariamente all’opinione comune e delle famiglie, di un soldato americano. Ma soprattutto ci racconta la triste e drammatica storia dei bambini nati da queste unioni.

Attraverso una scrittura limpida, scorrevole la Johns ci regala un’intensa storia di amore, coraggio e solidarietà femminile. Tratteggia con mano precisa la giovane Naoko che tra le due protagoniste della storia è quella meglio strutturata e del resto il personaggio di Tori sembra nascere più che altro con la funzione di raccontare la storia di Naoko. Due donne che attraverso il tempo sono legate da un filo comune che solo la verità può portare a galla.

Un’immersione totale in una storia che tocca l’anima e svela uno tra i più tristi retroscena legati alle conseguenze della seconda guerra mondiale in Giappone, ma che per certi aspetti rimane distante dalla prosa giapponese. Gli ambienti e le atmosfere del paese del Sol Levante sono molto curate, sicuramente frutto di numerose ricerche da parte dell’autrice, ma i personaggi seppur descritti molto bene risultano nei modi troppo americanizzati; lontani da quella caratterizzazione degli autori giapponesi.

D’altronde descrivere un altrove che non ci appartiene è molto spesso difficile, ma la cura che l’autrice mette nel narrare questi eventi ci regala nonostante tutto un romanzo di un’intensità unica: un inno a guardare oltre il pregiudizio e a seguire le leggi del cuore.

“Come faccio a sapere quale strada prendere? Come faccio Okaasan?”
“Prendere quella giusta è destino. Prendere quella sbagliata è pure destino. Perciò devi scegliere il tuo amore ed essere pronta ad amare la tua scelta

– La donna dal kimono bianco –

L’autrice: Ana Johns

Nata e cresciuta a Detroit, Ana Johns ha studiato giornalismo e lavora da oltre
vent’anni del campo delle arti creative. 
La donna dal kimono bianco (Tre60, 2020) è il suo romanzo di esordio,
basato su eventi realmente accaduti, anche alla sua famiglia.

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Recensione: “È così che si fa” di Giulia Rossi

Recensione: “È così che si fa” di Giulia Rossi

È così che si fa

Autore: Giulia Rossi
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Editore: Nord
Data di uscita: 5/09/2019
Formato: cartaceo
Anno pubblicazione: 2019

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Trama

Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, lui risponderebbe d’istinto: «Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli…» Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola – un liceo classico di una cittadina di provincia – viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d’addio. Per gli insegnanti, l’autore è di sicuro uno studente, ma chi? L’ultimo a sapere dell’accaduto è come al solito Federico, che tornato a casa si accorge di avere il telefono pieno di notifiche. Legge i messaggi allarmati dei colleghi, infila la mano nella tasca dei pantaloni e impreca… Ha perso quello stupido biglietto, scritto di getto all’alba, e proprio nei corridoi della scuola! Nel giro di un paio di giorni, il biglietto diventa virale su Facebook e la storia monta a tal punto da interessare persino giornali e televisione. Ma un risvolto positivo in questa faccenda c’è. Mentre è freneticamente impegnato a non farsi scoprire e a proteggere la sua vita privata dalla curiosità dei social, Federico ha l’occasione di affrontare tutto ciò che è accaduto da quel famoso pomeriggio di ottobre a quella mattina di maggio. E così anche noi lettori, rivelazione dopo rivelazione, impareremo a conoscere davvero Federico, un brav’uomo che si è scoperto fin troppo fragile, al punto da commettere un ultimo, imperdonabile errore. Vittoria, una moglie allo stesso tempo presente e assente. E Matilde, una studentessa diversa dalle altre: testarda, intelligente e… innamorata. E assieme a loro ci renderemo conto che non c’è più posto per alibi, bugie e scorciatoie. Perché tutti noi sbagliamo nella vita, l’importante è avere la forza e il coraggio di riscattarci.

Ciao amici lettori eccomi qui oggi per parlarvi del libro È così che si fa romanzo d’esordio di Giulia Rossi pubblicato dalla Nord editore.

Il libro è uscito nel 2019 e ammetto di averlo notato subito in libreria, la copertina come al solito ha fatto il suo lavoro e mi ha colpito immediatamente.

Eh lo so, non si dovrebbe scegliere un libro dalla copertina, ma essendo appassionata di fotografia e grafica l’occhio volente o nolente mi ci cade sempre e ammetto che molto spesso leggo le trame proprio perché attirata dalla copertina, non sempre però poi la storia mi attira così tanto da acquistare il libro.

Questa volta invece sono stata attirata anche dalla trama, eppure non mi decidevo mai ad acquistarlo. Vuoi perché si riparlava un’altra volta di social, vuoi perché dalla trama avevo già intuito di cosa parlasse la storia e non sapevo se poteva essere un argomento che mi avrebbe completamente attirato; insomma per vari motivi non ero sicura al 100% di leggerlo.

Nonostante tutto c’era qualcosa che mi attirava di questo libro, forse curiosità non so. Non volevo certo cadere in una lettura prevedibile che mi avrebbe potuta annoiare, ma la parte di me che diceva di leggerlo era più forte e ora posso dire dopo averlo letto di aver fatto bene a dare retta a quell’istinto che mi diceva di acquistarlo.

È stata una lettura che mi ha sorpresa, le idee che mi ero fatta leggendo la trama non erano sbagliate. Avevo individuato l’andamento della storia, ma non tutte le altre cose che ci sarebbero state.

Ho divorato questo libro perché c’è veramente tanto dentro e l’autrice nel raccontare una vicenda che potrebbe capitare a chiunque di noi non è mai assolutamente banale.

I personaggi non so… è come se fossero tuoi amici che ti raccontano quello che capita nelle loro vite e tu stai lì ad ascoltarli e a volte sì anche un po’ a giudicarli. Sono così reali che a volte ti capita di prendertela con loro per le scelte che fanno, o ti dispiace quando tutto va a rotoli.

All’inizio potrai provare antipatia per Vittoria, la moglie di Federico troppo presa dal lavoro e dalla dieta, ma poi ne capirai i motivi e allora la tua opinione verrà completamente capovolta.

Come le persone che incontri ogni giorno, inizi a farti una tua opinione su di loro (perché non neghiamolo anche se non vogliamo giudicare gli altri, un’opinione ce la facciamo sempre è inevitabile!) e come capita con loro questa opinione viene completamente ribaltata.

È il racconto di una quotidianità disarmante che ci viene raccontata nella sua semplicità: la precarietà del lavoro di oggi; il fallimento; le scelte sbagliate; quanto possano essere pericolosi i social quando si tratta di privacy; l’amicizia; l’amore e perché no semplicemente la vita.

Un libro che mi è rimasto dentro parola dopo parola e di cui consiglio assolutamente la lettura

Non sapeva più dire se scavalcando la balaustra della terrazza ci fosse stato un momento in cui era stato davvero convinto di buttarsi di sotto. Ora gli sembrava di aver soltanto voluto provare l’ebbrezza di una decisione così assoluta. Quando ti sembra di non avere più potere su nulla, scegliere di farla finita diventa una paradossale affermazione di vitalità. Che effetto faceva non doversi più preoccupare di niente? assolutamente di niente?
– È così che si fa –

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Recensione: “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov

Recensione: “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov


Il Maestro e Margherita

Autore: Michail Bulgakov
Genere: Narrativa Russa
Editore: Feltrinelli
Data di uscita: 24/02/2014
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 1967

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Trama

“Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell’inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere… Ma c’è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro… Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono cosi fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica… Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione… È qui che Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol’ e Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.” (Eugenio Montale)

Buongiorno a tutti cari amici lettori, so di essere stata fuori dai radar per un un po’ ma tra una cosa e l’altra il tempo per postare qualche nuova recensione è venuto a mancare. Questo non significa che in questo periodo non abbia portato avanti le mie letture, infatti uno dei motivi per cui è passato un po’ dall’ultima recensione è anche perché la lettura di questo ultimo libro mi ha portato via un mese praticamente.

“Il Maestro e Margherita” la storia che ho concluso da poco è stato un libro che mi ha letteralmente travolta. L’avevo messo in lista già da tempo su consiglio di un mio amico, ma ho tergiversato un po’ prima di iniziarlo. Sinceramente mi metteva alquanto pensiero eppure non potevo non leggerlo essendomi data da poco anche alla letteratura Russa oltre a quella Giapponese.

Ciononostante temevo di trovarmi davanti un mattone di difficile digestione e invece con mia grande sorpresa la lettura è stata molto fluida e scorrevole, infatti se dovessi definirlo con una parola direi che questo libro è ipnotico. Mi chiederete allora perché io ci abbia impiegato un mese per finirlo.

Beh da una parte come dicevo la mancanza di tempo, dall’altra proprio a causa del libro. Pur scorrendo molto bene è una lettura molto impegnativa e ho voluto procedere con calma. Mi sono soffermata a leggere tutte le note perché volevo cogliere al meglio le intenzioni dell’autore.

Nel romanzo per esempio troviamo molti rimandi ad altre opere come al “Faust” di Goethe e non avendolo mai letto, non potevo non soffermarmi a leggere la nota che mi spiegava bene quel dato passaggio ed ecco che così tra una cosa e l’altra è passato un mese.

Eppure nonostante abbia molti libri che mi attendono sulla mia libreria ogni minuto di questa lettura ne è valsa la pena.

Bulgakov come Nabokov e Dostoevskij è riuscito a stregarmi con una singola opera ed era difficile che non fosse così perché “Il Maestro e Margherita” è davvero un capolavoro della letteratura.

È uno di quei romanzi talmente pieni, complessi che per parlarne ci vorrebbe una vita e non ho qui io il coraggio di farlo in verità. Mi limito a dire che è un romanzo dove amore, redenzione, religione e satira socio-politica si coniugano in un connubio perfetto, connubio che troviamo anche nella relazione/contrapposizione tra Mosca e Ersalaim (Gerusalemme), le due città dove sono ambientati gli eventi della storia.

Non solo la storia è particolare, complessa e appassionante, ma anche la stessa storia redazionale del romanzo che ha consacrato l’autore alla fama eterna è particolare. Il libro venne pubblicato solo nel 1967 a quasi trent’anni dalla morte dell’autore, ma cercando qualche informazione sull’opera ho letto che una prima stesura del manoscritto venne addirittura bruciata dallo stesso autore per non avere problemi con la censura del regime stalinista e questo elemento lo ritroviamo nel romanzo stesso come elemento autobiografico quando lo stesso Maestro brucia il suo romanzo su Ponzio Pilato.

Insomma un romanzo a più strati, di un’intensità che tiene il lettore a bocca aperta, una lettura che consiglio assolutamente! 🤩

Dimenticare a qualsiasi prezzo, lo doveva dimenticare! Ma lui non si lasciava dimenticare, e qui era la ragione del suo tormento.
– Il Maestro e Margherita –

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Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

  • Titolo: Le cose che ti vengono a cercare
  • Autore: Lauretta Chiarini
  • Genere: Narrativa moderna e contemporanea
  • Editore: Graphofeel
  • Formato: Cartaceo
  • Anno pubblicazione: 2018

Trama

Una libraia, un ragazzino, un barista, una prostituta. E un cadavere. L’incontro con una adolescente introverso ed impacciato stravolge la vita metodica e solitaria di Cecilia, libraia modenese cinquantenne. Artefice fondamentale del cambiamento, insieme al giovanissimo Leonardo, è Orazio, barista dirimpettaio di Cecilia, innamorato di lei da sempre. Tra Modena e Genova, dal ritrovamento di un cadavere alla ricerca di una prostituta, la vita dei tre personaggi principali tocca alti e bassi, alternando crisi di sconforto a momenti di autentica gioia. (Graphofeel edizioni)

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi parlo di questo libro che ho concluso da poco e che ho letto per una collaborazione con la casa editrice Graphofeel che ringrazio tanto per la copia.

Il libro “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini è stata una lettura molto piacevole e la storia mi è piaciuta molto, tanto che il libro l’ho finito in poco tempo e se non fosse che purtroppo posso dedicare alla lettura solo le ore serali della giornata sicuramente lo avrei terminato ancora prima tanto mi ha preso questa storia.

La scrittura dell’autrice è fluida, scorrevole e arricchita da una certa vena di ironia che riesce a tenere alta l’attenzione del lettore. Sebbene abbia trovato nel testo qualche refuso birbantello sfuggito alle correzioni, questo non ha creato nessun fastidio mentre procedevo nella lettura.

La storia è appassionante, tutti i personaggi sono ben delineati, descritti in modo tanto realistico da riuscire perfettamente ad entrare in empatia con loro e con le loro vicissitudini.

Personalmente la protagonista Cecilia, libraia di Modena mi è piaciuta particolarmente, forse per quel suo carattere un po’ burbero ma che in realtà nasconde un cuore così grande che fa fatica anche lei a mostrarlo.

Cuore che però riuscirà ad avere un po’ di posto per un ragazzino dinoccolato di quindici anni che sembra un uccello smarrito e con una storia familiare alquanto pensante alle spalle.

Ho apprezzato molto anche il barista Orazio, spasimante di Cecilia da anni che con il suo carattere dirompente riesce anche lui lentamente ad insinuarsi nel freddo cuore della libraia.

Tre persone messe insieme dal caso si potrebbe dire che, però, non potevano fare altro che trovarsi a dimostrazione che a volte la vita a piani migliori di quelli che ci siamo fatti noi per noi stessi.

L’unica nota negativa che ho trovato, se proprio vogliamo chiamarla così, è stato il finale. Non so perché in realtà: la scelta narrativa dell’autrice non mi è dispiaciuta quindi non posso dire di non averlo proprio apprezzato, eppure mi ha lasciato in uno stato di sospensione – che se molto spesso apprezzo a fine di un libro – questa volta mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, un po’ come nella scena in cui Cecilia beve in caffè offertole da Leo.

Non so, probabilmente avrei apprezzato un po’ più di approfondimento nella parte finale, ma tolto questo dettaglio (opinione del tutto personale) è sicuramente una lettura che consiglio, piacevole e piena di sentimenti ed emozioni.

Alla prossima cari lettori e buona lettura a tutti!! 💕📕

La vita è strana, anzi strana è dir poco: la vita è un soggetto con disturbo bipolare, una volta va in un verso, una volta cambia rotta e va nell’altro e ti riserva sorprese.
– Le cose che ti vengono a cercare –

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#prodottofornitoda Graphofeel edizioni

Recensione: “After” di Anna Todd

Recensione: “After” di Anna Todd

  • Titolo: After
  • Autore: Anna Todd
  • Genere: Young Adult
  • Editore: Sperling & Kupfer
  • Formato: Audiolibro
  • Anno pubblicazione: 2013

Trama

Ambiziosa, riservata e con un ragazzo perfetto che l’aspetta a casa, Tessa ama pensare di avere il controllo della sua vita. Al primo anno di college, il suo futuro sembra già segnato: una laurea, un buon lavoro, un matrimonio felice… Sembra, perché Tessa fa a malapena in tempo a mettere piede nel campus che subito s’imbatte in Hardin. E da allora niente è più come prima. Lui è il classico cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza, arrabbiato con il mondo, arrogante e ribelle, pieno di piercing e tatuaggi. È la persona più detestabile che Tessa abbia mai conosciuto. Eppure, il giorno in cui si ritrova sola con lui nella sua stanza, non può fare a meno di baciarlo. Un bacio che cambierà tutto. E accenderà in lei una passione incontrollabile. Una passione che, contro ogni previsione, sembra reciproca. Nonostante Hardin, per ogni passo che fa verso di lei, con un altro poi retroceda. Per entrambi sarebbe più facile arrendersi e voltare pagina, ma se stare insieme è difficile, a tratti impossibile, lo è ancora di più stare lontani. Quello che c’è tra Tessa e Hardin è solo una storia sbagliata o l’inizio di un amore infinito? Che sia davvero questo l’amore? (Sperling & Kupfer)

Continua la mia avventura con gli audiolibri e anche stavolta la scelta è caduta su un libro non troppo impegnativo da ascoltare prima di addormentarmi.

Vorrei ribadire che questa cosa degli audiolibri mi sta davvero piacendo molto, ma divagazioni a parte direi di passare a parlare direttamente della storia.

“After” è uno young adult che nasce sul famoso sito/app di scrittura Wattpad e che ha avuto talmente successo da essere acquistato da una casa editrice. Successo che ha visto la produzione di un seguito (sono ben 5 volumi) e di un prequel “Before”.

Di questo libro da quando è uscito se n’è sentito parlare tanto, sia bene che male e ovviamente questo mi aveva incuriosita, ma sono poche le volte che sono attratta immediatamente da un libro che è sulla cresta dell’onda; generalmente preferisco aspettare che passi la tempesta per non rimanere delusa dal troppo entusiasmo che si è creato attorno alla storia. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni!

Con questa storia è successo proprio questo, ero curiosa di leggerlo ma ho preferito aspettare e con il tempo non ne ero nemmeno più tanto convinta, fino a che non mi è capitata l’occasione con l’audiolibro.

Parlando di questo libro cercherò di essere più obiettiva possibile, ma ovviamente qualsiasi cosa io scriva rimane pur sempre una mia impressione personale.

Sinceramente non me la sento di demolirlo, perché in realtà l’ho trovato abbastanza piacevole, probabilmente se lo avessi letto (o ascoltato) a 16/17 anni ne sarei stata entusiasta, ma si sa crescendo i gusti cambiano e se nei manga mi piace leggere anche storie di questo tipo nei romanzi generalmente ricerco altro.

La storia di per sé ha molti cliché: abbiamo la giovane ragazza ingenua e carina, il tipo acqua e sapone che si fa ammaliare dal “bel tenebroso” super complessato e con un passato difficile alle spalle, che però dal momento in cui si innamora di lei comincia leggermente a cambiare. Una storia alla Bella e la Bestia (anche se devo dire non dello stesso calibro, ma sono di parte perché io adoro la “Bella e la Bestia”)

Nonostante tutto, per quanto possa essere una storia sentita e risentita, devo dire di averla apprezzata e alcune parti non le ho trovate per nulla banali. Ammetto di aver apprezzato particolarmente il personaggio di Harding e non per la descrizione fisica, ma a livello caratteriale. Mi è piaciuta la sua timidezza e la sua insicurezza celate da quel suo atteggiamento da sbruffone.

Non l’ho trovato assolutamente piatto come personaggio, ma ben caratterizzato come del resto tutti i personaggi del libro anche quelli che fanno da contorno alla storia dei due protagonisti.

In questo primo volume Tessa, invece, mi è piaciuta un po’ meno, nonostante anche il suo personaggio sia ben strutturato a volte l’ho trovata un po’ monotona e un po’ troppo infantile per i suoi 18 anni.

La storia scorre bene, soprattutto per la scrittura fluida in prima persona, ma ammetto che in certi momenti è un po’ ripetitiva; specialmente nelle scene intime tra i due. Se all’inizio avevano un senso, nel momento che la loro storia si concretizza diventano sempre più scene di riempitivo, quasi a voler colmare degli spazi vuoti. Piacevoli, scritte bene e ben dettagliate senz’altro ma a mio parere perfettamente evitabili alcune.

Nel complesso l’ascolto di questo romanzo non mi è dispiaciuto, soprattutto per la voce della lettrice, bella e rilassante ma soprattutto capace di interpretare molto bene sia i personaggi femminili che quelli maschili, cosa non da poco direi!

In conclusione posso dire che le mie aspettative su questo libro non sono state disattese, non mi aspettavo nulla di più né nulla di meno di quello che ho ascoltato: un libro piacevole con cui passare qualche ora per divagare la mente e che non mi ha dissuaso da scoprire come prosegue la storia, è per questo che ho già iniziato l’ascolto del secondo volume.

Nota sul film

Eh sì dopo il libro ho voluto vedere anche il film. Carino, ma devo dire che hanno stravolto un bel po’ di cose! Generalmente quando guardo un film tratto da un libro non faccio mai paragoni.

Non mi aspetto di vedere trasportato perfettamente il libro su pellicola, so che non sarebbe possibile, semplicemente mi godo il film.

Questa volta però devo dire che vedere le scene messe alla rinfusa e altre aggiunte proprio da zero sinceramente mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca nonostante il film di per sé mi sia piaciuto.

E anche questa recensione è giunta al termine, alla prossima cari lettori e buone letture o ascolti 🎧📚😘

“Sono così da molto tempo, e non avevo intenzione di cambiare. Ma poi sei arrivata tu.”
– After –

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