“Un cuore da nutrire” di Motoko Iwasaki

“Un cuore da nutrire” di Motoko Iwasaki

Scheda tecnica

Un cuore da nutrire

Autore: Motoko Iwasaki
Genere: Narrativa
Editore: Ali Ribelli edizioni
Data di uscita: 05/11/2019
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 172

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Trama

Un Cuore da Nutrire è un viaggio sorprendente ed emozionante nella cultura non solo gastronomica del paese del Sol Levante: dall’incontro con il maestro di cucina di un grande tempio zen ai ricordi di una difficile infanzia, ogni racconto, in uno stile originale, immaginifico e allo stesso tempo leggero, sa stimolare confronti e riflessioni sul significato profondo della relazione tra cibo e anima.
È un libro umile e prezioso dedicato a chi vuole conoscere il vero Giappone e a chi rifugge dai luoghi comuni per  cercare l’essenza delle cose.

Come descrivere questo libro? Un racconto biografico? Un saggio culinario? Io direi entrambi.

Motoko Iwasaki percorre un vero e proprio viaggio nella memoria attraverso il cibo raccontandoci un Giappone diverso da quello a cui siamo abituati, non più fatto delle luci sfolgoranti di Tokyo, ma di quelle soffuse della campagna, in cui si ritrova quel legame ancestrale con la natura che ci sazia con i suoi frutti.

Dopo un primo iniziale sguardo alla filosofia infusa nella preparazione dei piatti dei monaci del tempio di Eihei-ji – che ci mostra “il significato profondo del cibo, l’umano rapporto tra anima e corpo“, come lo descrive Gad Lener nell’introduzione al volume – il viaggio dell’autrice continua attraverso i ricordi, tutti legati alla cucina, luogo d’incontro della famiglia Iwasaki.

“Metti al lavoro la tua mente illuminata sforzandoti costantemente di servire pasti variati che siano appropriati al bisogno e all’occasione, e che permettano a tutti di praticare con il corpo e la mente senza il minimo ostacolo. Grande Monastero Eihei-ji – Tenzo Miyoshi Ryokyu
Un cuore da nutrire, pag 30.

Diventa, quindi, racconto familiare in cui attraverso il cibo che è sempre protagonista della storia conosciamo meglio i membri della famiglia di Motoko: il padre che inizialmente non voleva diventare agricoltore, ma che alla fine diventerà un importante risaiolo, la madre alle prese con la cura della sorella cagionevole e la nonna con cui l’autrice ha un legame molto forte. Attraverso ogni piatto ci vengono narrate le gioie e i dolori di un’intera esistenza.

Questo libro non è, però, solo un racconto autobiografico condito da qualche ricetta, ma un vero e proprio saggio culinario in cui di ogni piatto ci viene mostrato non solo la preparazione, ma anche i benefici che ogni specifico alimento porta al nostro organismo sottolineando così l’importanza di una sana nutrizione.

Un libro che passa per i sapori della cucina e diventa il racconto di una famiglia e di un popolo esaltandone la filosofia che c’è dietro e che non manca di ricordarci la bellezza della semplicità nelle piccole cose.

“Dai… prova a resistere. Tutto quello che facciamo non passa mai inosservato. Magari un giorno ti succederà qualcosa di bello.” Annuii senza alzare lo sguardo dal tè.

– Un cuore da nutrire –

L’autrice: Motoko Iwasaki

Motoko Iwasaki è nata in Giappone in una famiglia contadina di antica tradizione. Suo padre risaiolo praticava l’agricoltura biologica già quarantacinque anni fa, quando altrove era sconosciuta. Dopo un’esperienza al Ministero dell’Agricoltura del Giappone, nel 2000 si è trasferita definitivamente in un piccolo paese del Piemonte che l’aveva affascinata con la sua natura e la sua gente. Fa la traduttrice, l’interprete e la coordinatrice di eventi culturali e commerciali. Vive con Claudio, marito italiano e un lupo che si chiama Belka.
Cucina la bagna cauda in inverno e fa la polenta concia nel giorno di Ferragosto come una vera piemontese, ma per gli amici italiani, prepara volentieri anche sushi e molti altri piatti tradizionali giapponesi.
Un cuore da nutrire è il suo primo libro.

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“Un cuore nero inchiostro” di Robert Galbraiht

“Un cuore nero inchiostro” di Robert Galbraiht

Scheda tecnica

Un cuore nero inchiostro

Autore: Roberth Galbraith (alias J.K Rowling)
Genere: Giallo
Editore: Salani
Data di uscita: 25/10/2022
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 1184

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Trama

L’agenzia di Cormoran Strike e Robin Ellacott – detective privati, soci in affari e autoproclamatisi ‘migliori amici’ – non è certo a corto di clienti. Così, quando una giovane donna dall’aria stravolta si presenta in ufficio, la segretaria la rispedirebbe volentieri indietro, ma l’intuito di Robin le dice di ascoltarla. Mentre stringe la sua costosissima borsa macchiata di inchiostro, Edie Ledwell si presenta come la coautrice di una serie animata di culto che sta per sbarcare su Netflix e implora Robin di aiutarla a scoprire l’identità di una misteriosa figura che la perseguita online. Robin le consiglia di rivolgersi ad altre agenzie specializzate in reati informatici, ma rimane turbata da quell’incontro. E ancora di più la sconvolgerà leggere dell’assassinio di Edie Ledwell poco tempo dopo. Una nuova indagine sta per avvolgere Strike e Robin in una rete invisibile, pericolosa e oscura, in cui le identità si moltiplicano e si nascondono, la verità è più sfuggente che mai e il successo diventa un gioco crudele col destino. Un altro capitolo irrinunciabile della storia di Robin e Strike.

Quando le aspettative sono troppo alte…

Il nuovo romanzo di Roberth Galbraith, alias J.K Rowling è uscito il 25 ottobre di quest’anno e dopo un’attesa di un anno e mezzo circa la voglia di leggerlo immediatamente era troppo forte, tanto da lasciare indietro libri che avevo già in libreria da tempo.

Nella lettura di questo volume avevo riposto delle aspettative abbastanza alte, soprattutto perché il quinto volume sembrava aver ridato un po’ di vigore alla storia dell’investigatore Cormoran Strike dopo il calo che avevo sentito leggendo il quarto volume.

Eppure le mie aspettative purtroppo sono crollate come castelli di sabbia. Ma procediamo con ordine…

Nella nuova indagine di Cormoran e della sua socia Robin Ellacott i due si ritrovano ad indagare sull’omicidio di Edie Ledwell e il ferimento del suo collega, due autori di una serie animata che in poco tempo ha raggiunto un rilevante successo tanto che Netflix ne acquista i diritti.

I due verranno assunti per scoprire soprattutto chi si cela dietro al personaggio di Anomia, utente online che insieme ad un altro utente ha creato il gioco di Drek, un gioco virtuale tratto dalla serie creata proprio dai due autori. I produttori ingaggiano Strike e Robin su questo caso perché da fan della serie Anomia con il tempo diventa il più accanito persecutore online di Edie Ledwell e ora che è morta continuare il progetto sembra ancora più difficile, specialmente con un troll che istiga i fan della serie contro il proseguimento del progetto da parte di Netflix. Inoltre per la sua aura di mistero Anomia rientra anche tra i sospettati principali dell’omicidio.

Il caso si intreccia anche con un gruppo di terroristi di estrema destra su cui sta indagando Scotland Yard e che metteranno in serio pericolo anche le vite dei nostri protagonisti.

Una storia quindi che si dipana su più fronti e che può sembrare effettivamente interessante, ma che con il procedere della lettura si rivela abbastanza lenta tanto da catturare l’attenzione solo a fasi alterne.

Interessante l’approccio della Rowling al tema dei social network e del web in generale e di tutto quello che questi possono generare anche nella realtà. Un problema attuale, perché sebbene questi strumenti di comunicazione siano effettivamente potentissimi e anche effettivamente utili, c’è sempre il rovescio della medaglia che dipende dall’utilizzo che se ne fa e di come questo possa ripercuotersi nelle vite delle persone.

La stessa indagine che riguarda il gruppo di estremisti di destra in cui si imbattono i due investigatori è abbastanza interessante e anche utile per deviare le indagini e i sospetti del lettore oltre che a dare un po’ più di suspense alla storia, ma rimane comunque decisamente sottotono anche se incastrata bene con gli altri avvenimenti.

Tutti elementi che, quindi, potenzialmente potrebbero essere il presupposto per un’ottima storia se non fosse per la lentezza degli eventi, dovuta forse ad un prolungarsi estenuante della narrazione, il libro conta infatti oltre le mille pagine. Inoltre a renderla meno interessante è anche il protrarsi di certe dinamiche tra i due protagonisti che vanno avanti ormai dall’inizio della serie, ma che ancora non hanno avuto un’evoluzione.

In ultimo, Anomia, un personaggio sul quale si incentra l’intera indagine caratterizzato da tutto questo alone di mistero, ma che poi risulta essere un personaggio estremamente banale.

In conclusione, un libro che si fa leggere, scritto bene, ma che non lascia alcunché se non per alcune parti. Una storia che poteva benissimo essere scritta in meno pagine e con più attenzione alla suspense e al cattivo di turno.

Nonostante ciò spero che si risollevi con il prossimo libro perché personalmente adoro il personaggio di Strike e della sua socia Robin Ellacott e mi piacerebbe leggere altre storie degne di questi personaggi, come quelle dei primi tre volumi.

Le accuse su internet, per quanto infondate, hanno la tendenza a sfociare nel mondo reale e a influenzare la vita della gente, a volte addirittura per anni

– Un cuore nero inchiostro –

L’autrice: Robert Galbraith
alias J.K. Rowling

Pseudonimo della scrittrice J. K. Rowling.
Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina, e ha sempre desiderato diventare scrittrice. è divenuta famosa in tutto il mondo grazie alla saga di Harry Potter.
Con lo pseudonimo di Robert Galbraith ha pubblicato romanzi per adulti: Il richiamo del cuculo (2013), Il baco da seta (2014), La via del male. Un’indagine di Cormoran Strike (2016), Bianco Letale (2019), Sangue inquieto (2021) e Un cuore nero inchiostro (2022) editi da Salani.

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“Giappone. Usi, costumi e tradizioni” di Giada Ribaudo

“Giappone. Usi, costumi e tradizioni” di Giada Ribaudo

Scheda tecnica

Giappone. Usi, costumi e tradizioni

Autore: Giada Ribaudo
Genere: Studi culturali
Editore: Morellini Editore
Data di uscita: 28/03/2018 (2°edizione)
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2014
Pagine: 183

Acquista: Libro   | Ebook   | 3° edizione   

Trama

Terra di contraddizioni e misteri, dell’eleganza e del rigore, il Giappone attira viaggiatori affascinati dai suoi paesaggi naturalistici mozzafiato o dagli incredibili grattacieli scintillanti di Tokyo, passando per templi buddhisti e shintoisti in cui ritrovare se stessi e la pace. Nonostante la sua lontananza, la tradizione culturale di questo Paese da sempre influenza l’Occidente, nella letteratura, nell’arte e nel cinema, per non parlare dei manga, degli origami e delle arti marziali. Fantasmi e divinità popolano le sue strade, i suoi corsi d’acqua, le sue risaie tanto cruciali nel definire l’identità di questo popolo. Il punto è che del Giappone ti viene voglia di sapere sempre di più, esplorando tutti gli aspetti enigmatici e curiosi che la sua cultura nasconde, un universo di eleganza e delicatezza in cui perdersi per ore, giorni o anni interi. Questa guida offre una panoramica degli aspetti fondamentali di questa cultura, includendo personaggi e opere che ne hanno segnato il tempo e citando alcuni tra gli stranieri che hanno contribuito a diffondere l’amore per questo Paese, raccontando le loro esperienze e le loro avventure. Una piccola compagna di viaggio per scoprire il magico mondo del Sol Levante.

Vi appassiona il Giappone e siete curiosi di saperne di più su questo paese che sembra così esotico agli occhi di noi occidentali, ma allo stesso tempo così vicino? Allora questa è sicuramente la lettura che fa per voi.

Giappone. Usi, costumi e tradizioni è un piccolo volume che non arriva neanche alle 200 pagine, ma che illustra in modo chiaro e conciso questo paese dalle mille sfaccettature. È una lettura sicuramente adatta per un primo approccio a questa cultura, sebbene ovviamente tocchi i vari temi in modo sintetico.

Il volume si divide in cinque capitoli: Territorio, Storia e religione, Cultura, I giapponesi, La vita giapponese. In sostanza una mini guida che ci permette di toccare le varie caratteristiche del Giappone e di viaggiare in quelle terre e nella vita di un popolo che sempre maggiormente tende ad affascinarci.

Sebbene come ogni guida riporti anche dati e statistiche, la lettura è scorrevole e mai pesante. Molto interessanti sono i vari inserti che l’autrice inserisce qua e là nella lettura snocciolandoci qualche altra curiosità in più.

Non riesce, ovviamente, a cogliere tutte quelle sfumature che costituiscono un popolo o una cultura, come del resto nessun libro comunque riuscirebbe a fare, ma ne dipinge un quadro abbastanza esaustivo.

Una lettura che potrebbe far sicuramente comodo a chi si appresta ad un viaggio in quelle terre o anche semplicemente a chi è curioso di approcciarsi ad una cultura diversa.

In Giappone si ha inizialmente la sensazione di arrivarci per vedere se esiste davvero.

– Giappone. Usi, costumi e tradizioni –

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“Thomas Jay” di Alessandra Libutti

“Thomas Jay” di Alessandra Libutti

Scheda tecnica

Thomas Jay

Autore: Alessandra Libutti
Genere: Narrativa italiana
Editore: Youcanprint (3° edizione)
Data di uscita: 21/06/2021
Formato: Ebook/Audiolibro
Anno pubblicazione: 207
Pagine: 228

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Trama

Thomas Jay entra in riformatorio a dodici anni. Vittima di ideali così forti da non saperli gestire, non è in grado di arrestare la spirale di avvenimenti che lo conducono all’ergastolo. In ogni fase critica della propria esistenza, si aggrappa al talento letterario come a un’ancora di salvezza, e scrive storie sulla gioia di vivere per contrastare il proprio baratro emotivo ed esistenziale. Dal chiuso di una cella racconta la sua incredibile storia ad Ailie, la donna che ama. È un percorso a ritroso verso l’accettazione di se stesso e la riconciliazione con i propri errori. Un viaggio nel quale Thomas Jay riesce a intrecciare dolore e forza, paura e orgoglio, colpa e redenzione, amore, amicizia e sacrificio in una trama di sentieri che lo conducono alla consapevolezza della propria grandezza interiore.Un romanzo di incontri graffianti, profondi, dolorosi eppure salvifici.

“Chi è Thomas Jay?
È l’idealismo adolescenziale che sopprimiamo crescendo. È l’irrazionalità che ingabbiamo quando cediamo al pragmatismo che impone la maturità. Eppure, non importa quanto lo maltrattiamo o se lo imprigioniamo, è un idealismo che continua a parlarci.”

Scrive così del suo personaggio, Alessandra Libutti, nella nota alla terza edizione del libro e Thomas Jay è davvero quell’idealismo adolescenziale che è in ciascuno di noi al quale troppo presto cerchiamo di soffocare la voce.

Stefano Lorenzini, prima di diventare Thomas Jay, è un giovane a cui viene portato via tutto: dopo la perdita del padre viene cresciuto da sua nonna e dalla Lillina, “sorella di latte” dell’anziana, fino a che anche questa non viene a mancare e la Lillina non avendo alcun vero legame non può prenderlo con sé.

Si ritrova in America, Stefano, ancora bambino nella speranza di poter avere di nuovo una famiglia con sua madre, ma questa ormai risposata non ne vuole sapere di quel figlio che non ha mai cercato. Vittima dell’abbandono si ritrova per strada e poi in prigione dove a fasi alterne passerà gran parte della sua esistenza.

Nel suo percorso di crescita, perdizione e redenzione Stefano Lorenzini non sarà mai solo. La sua strada si intreccerà con quella di Max, un anziano signore gestore di una lavanderia. Sarà lui a prendersene cura nei primi tempi in cui farà fuori e dentro dalla prigione. Un mentore, un amico colui che gli permetterà di conoscere per la prima volta Thomas Jay.

Se a Max spetta la scoperta di Thomas Jay, Samuel Atkins sarà colui che cercherà di dargli voce. Per Stefano Lorenzini rappresenterà sia il suo più grande alleato che il suo più grande nemico. La voce della ragione, colui che lo metterà di fronte alle proprie sciocchezze e pretenderà l’assoluta dedizione. Una figura più simile ad un padre che ad un amico e anche colui che lo metterà sulla strada di Ailie, colei che rappresenta l’amore.

E mentre apprende e viene guidato da queste relazioni sconta la sua pena in prigione, una pena decisamente troppo grande commisurata al reato. Ma sarà proprio quel tempo dietro le sbarre a portarlo alla redenzione, all’accettazione di sé e del suo passato.

Il processo di crescita di Stefano Lorenzini avviene soprattutto attraverso la parte di sé rappresentata da Thomas Jay. Sarà grazie a lui che il nostro personaggio troverà la sua voce, attraverso le storie narrate da Jay che riusciranno a valicare anche quelle anguste sbarre.

È un romanzo intenso, in cui si mescolano i vari conflitti esistenziali dell’uomo che avranno risoluzione solo nel rapporto con gli altri e con sé stessi attraverso la parola scritta. Un monologo che ci parla e parla di noi allo stesso tempo dove il perno centrale è continuare a dare voce alla parte più importante di sé.

«…a volte, per mantenere in vita la parte più importante di te stesso, devi darle una voce e fare cose per le quali sarai giudicato e pagherai le conseguenze. Se metti a tacere quella parte per sempre, la uccidi; Se la lasci parlare, potresti essere ucciso. In ogni caso, quella parte morirà e vorrà dire la sua prima che accada, quindi sarà sempre più forte della tua volontà di metterla a tacere».

– Thomas Jay –

#prodottofornitoda Alessandra Libutti

L’autrice: Alessandra Libutti

Alessandra Libutti è nata a Roma nel 1967. È laureata in Storia e Critica del Cinema ed ha collaborato alle riviste «Cinema D’Essai», «Music & Arts» e alla webzine «Granbaol». Vive e lavora a Hertford in Gran Bretagna.

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Recensione: “MadriSorelle” di Raffaella Radice e Mirella Milli

Recensione: “MadriSorelle” di Raffaella Radice e Mirella Milli

Scheda tecnica

MadriSorelle

Autore: Raffaella Radice e Mirella Milli
Genere: Narrativa familiare
Editore: Self publishing
Edizione: 21/02/2022
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 340

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Quattro generazioni di donne si susseguono dagli inizi del ’900 ad oggi, intrecciando le vicende di una famiglia tra il Casentino e le placide coste dei laghi lombardi.
Mirna, Elisanna, Flora e Diletta raccontano attraverso le tappe della loro esistenza il cambiamento radicale della condizione femminile nella provincia italiana, dalla formazione giovanile al corteggiamento preludio di relazioni amorose, dal matrimonio alla maternità, fino alla conquista dell’indipendenza economica e alla soddisfazione professionale.   
Il legame tra madre e figlia è uno spazio privilegiato di confidenza e fiducia, che si tramanda tra le protagoniste attraverso la capacità di comprensione nel dialogo.

MadriSorelle è la summa del lavoro a quattro mani di Raffaella Radice e sua madre Mirella Milli. Sebbene la storia sia un romanzo di fantasia essa prende spunto dalla vita di Mirella mischiando così realtà e finzione.

Quello che ci raccontano le due donne è la storia dell’evoluzione del femminismo nel nostro paese a partire dalla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri e di come questa evoluzione dipenda intimamente dal rapporto che lega una madre alla proprio figlia. Attraverso questi legami ci immergiamo nel cambiamento del ruolo della donna attraverso gli anni.

Il romanzo attraverso l’escamotage narrativo di un diario regalato da Elisanna a sua figlia in cui racconta la sua vita ci riporta all’infanzia di Elisanna: protagonista per eccellenza di questa storia. Ci tuffiamo indietro nel tempo, durante gli ultimi periodi della seconda guerra mondiale e conosciamo la madre di Elisanna, Mirna e suo marito Nello Tronchetti e iniziamo a vedere già il primo contrasto tra le due generazioni femminili.

La madre di Elisanna sebbene sposata per amore resta una figura legata ai tempi ante guerra, della donna che nonostante quello che il marito possa combinare – Nello sarà infatti un marito che pur amando la moglie non si farà mancare relazioni con altre donne e sarà anche violento a volte – gli rimarrà sempre fedele. Elisanna è già la generazione successiva, quella che cerca più indipendenza che crescerà cercando di realizzarsi con le proprie forze nella carriera e che nel rapporto con l’uomo che ama deciderà di non sottomettersi, rimanendo però legata ad alcuni valori per lei imprescindibili tramandati proprio da sua madre.

Valori che saranno diversi per sua figlia Flora, nata dopo la rivoluzione sessuale degli anni ’60 e ancora di più per la nipote Diletta.

La storia, però, non è solo il racconto dell’evoluzione del ruolo della donna nella società, ma è anche più in particolare lo spaccato di vita di una famiglia con i suoi alti e bassi che ci viene narrato in un alternanza di prima e terza persona. Scelta narrativa che personalmente mi ha un po’ disorientato e che non mi ha dato modo di immergermi come avrei voluto in certe parti della storia, venendo meno quell’empatia che può nascere nei confronti di certe vicende.

In conclusione, però, rimane una storia con tematiche importanti a cui ciascuno di noi si può riallacciare e ci ricorda da dove veniamo e l’importanza fondamentale di certi legami.

Non poteva immaginare tempi peggiori di quelli, dove la morte si respirava nei silenzi, le strade erano deserte e continuavano le razzie di quei soldatacci, che s’infilavano ovunque, e razziavano quel poco che era rimasto: oro, argento, orologi, conigli, galline, maiali.

– Madrisorelle –

#prodottofornitoda Raffaella Radice e Mirella Milli

Le autrici: Raffaella Radice e
Mirella Milli


Raffaella Radice si occupa da vent’anni di adolescenza sia come educatrice in una comunità per minori che come insegnante e conduttrice di laboratori di scrittura creativa. Esordisce con il romanzo La Dimora (2014, I libri di Emil) dedicato alle adolescenti maltrattate, presentato all’Università Ca’ Foscari di Venezia nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Affronta il tema del bullismo nel romanzo Il potere di Vanessa (2019, La Memoria del mondo), da cui è stata tratta l’omonima web serie. Madrisorelle è il suo terzo romanzo, scritto insieme a sua madre.

Mirella Milli nata a e cresciuta in Casentino, si trasferisce con la famiglia in Lombardia, dove trascorre la sua esistenza. Asseconda la passione per la sartoria e appena ventenne apre il suo atelier nella città di Como, dove cuce con maestria abiti per signora. È una lettrice vorace e sogna di diventare scrittrice. A 90 anni si dedica alla stesura della sua biografia, da cui prende vita Madrisorelle, il romanzo scritto insieme a sua figlia.

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