L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

Scheda tecnica

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima

Autore: Kerry Drewery
Genere: Storico
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 28/06/2020
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 288

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Trama

Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava

I nostri ricordi pesano
Insopportabili sull’anima, come foglie
Sui rami di un albero morente

E sono i ricordi quelli che fanno male, un senso di colpa che è difficile cancellare e che Ichiro, ormai nonno si porta dietro da tutta la vita.

Ma è giunto il momento di dare voce a quei ricordi e così Ichiro racconta la sua colpa alla nipote. È il 6 agosto del 1945 e un Ichiro diciassettenne si gode il suo giorno di libertà dallo sforzo bellico a casa del suo amico Hiro, fino a quando una luce accecante non squarcia il cielo e il mondo diventa caos.

Ichiro si risveglia sotto le macerie, è vivo. Non sa ancora come, ma lo è. Anche Hiro è ancora vivo anche se a malapena. E sebbene feriti e confusi, non è il momento quello per arrendersi. Il pensiero va alla sorellina di Hiro, Keiko. Chissà se è ancora viva? I due si inoltrano così nei meandri di una città distrutta alla ricerca della piccola.

Fortunatamente Keiko è viva ed illesa, ma sebbene la loro ricerca abbia avuto successo quello sarà solo l’inizio del viaggio: con Hiro gravemente ferito Ichiro si ritrova costretto a cercare aiuto da solo, lascerà la piccola Keiko ad aspettarlo con la promessa di tornare e insieme ad una gru di carta. E in quell’istante Ichiro verrà meno alla promessa fatta al suo amico Hiro di prendersi cura di Keiko.

L’autrice con autentica delicatezza ci mostra senza giudicare uno degli eventi più atroci della storia, di un popolo distrutto e dell’eredità che quell’evento ci ha lasciato. Ma questo romanzo parla anche di amore, amore per la vita, di rinascita e di riscatto verso le proprie colpe.

Lo stile narrativo con cui ci regala questa storia e i pensieri dei suoi personaggi è decisamente particolare. L’inizio di ogni capitolo ambientato nel 2018 presenta un haiku e la narrazione degli eventi è costituita da dei versi in prosa, mentre una narrazione più tradizionale ci accompagna nella descrizione degli eventi del 1945.

Ho trovato questa scelta narrativa perfetta per questa narrazione. Ha reso il romanzo ancora più emozionante di quanto la storia in sé non sia già. A completare la bellezza di questo libro, le illustrazioni di Natso Seki che amplificano ulteriormente l’impatto emotivo del racconto.

Credevo che le storie, come le vite, fossero linee rette. Sbagliavo. Sono cerchi dentro altri cerchi. Che si sovrappongono, si fondono insieme. Si espandono attraverso la vita. Ma più spesso svaniscono dalla memoria.

– L’ultima gru di carta –

L’autrice: Kerry Drewery

Kerry Drewery vive nel Lincolnshire, tra la campagna e il mare. Ama correre, andare in bicicletta e nuotare, cosa che fa anche in inverno, nel lago, senza muta. È autrice di romanzi per Giovani Adulti finalisti a numerosi premi, e della provocatoria trilogia Cell -7, tradotta in più di dieci lingue.

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Il libro delle storie di Marco Paracchini

Il libro delle storie di Marco Paracchini

Scheda tecnica

Il libro delle storie

Autore: Marco Paracchini
Genere: Saggistica
Editore: Re Artù edizioni
Data di uscita: 06/11/2022
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 371

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Trama

“Il Libro delle Storie” è una guida per capire i meccanismi delle narrazioni d’intrattenimento (serie tv, cinema, romanzo, fumetto). C’è spazio, inoltre, anche per i codici linguistici degli ultimi decenni e per la fenomenologia della serialità televisiva. Il volume offre delucidazioni sulle varie forme di storytelling e ci sono anche 70 idee, inventate dall’autore dal 1986 a oggi, suddivise in plot e concept, arricchite da centinaia di illustrazioni.

Storytelling… una parola di cui si sente spesso parlare, specialmente per chi lavora nella comunicazione, ma che cos’è lo storytelling? È quello che ci spiega Marco Paracchini, autore e regista, in questo volume.

Quello che l’autore ci propone è un’immersione totale nel mondo della narratologia e così nelle prime unità possiamo vedere come nasce una storia, le tecniche e le strategie per riuscire a progettare un buon racconto ripercorrendone anche la storia a partire dall’oratoria e la retorica di Cicerone.

Prosegue con i vari meccanismi che stanno dietro una macchina da presa illustrandoci ruoli e funzioni di tutte quelle persone che gravitano attorno alla creazione di un film, sottolineando le differenze in fase creativa tra film e romanzo soprattutto nella creazione della sceneggiatura e svelandoci i retroscena di un mondo che vediamo solo attraverso lo schermo.

Conclusa l’unità sul cinema e la tv si inoltra nel racconto per immagini fino ad arrivare a spiegare lo storytelling nei fumetti e nelle serie animate. Apprendiamo così ogni singola fase creativa del processo che porta alla realizzazione di una fumetto: dall’idea, alla creazione del soggetto fino alla fase di sceneggiatura dell’opera.

Nella seconda e ultima parte dell’opera Marco Paracchini ci regala una carrellata di storie e personaggi creati dal 1986 al 2002. Ogni personaggio ci viene presentato attraverso un illustrazione e una scheda informativa.

In conclusione il libro di Paracchini a differenza di altri libri che si occupano di scrittura, ci mostra lo storytelling in ogni sua singola sfaccettatura dando origine ad un manuale di narratologia completo, utile non solo per gli aspiranti scrittori, ma a chiunque lavori nel campo della comunicazione.

Per accedere al mondo professionale dello storytelling (o semplicemente per carpirne la struttura e i modelli di riferimento) è necessario occuparsi principalmente di tre cose: spirito di
osservazione, conoscenza della struttura narrativa, conoscenza dei generi.

– Il libro delle storie –

L’autore: Marco Paracchini

Marco Paracchini (Novara 1976) è riconosciuto soprattutto come regista audiovisivo, ma è anche autore di libri e docente di storytelling transmediale, regia cinematografica e storytelling audiovisivo. Ha scritto (e scrive) romanzi gialli, noir e thriller, ma ha anche pubblicato una guida su Tokyo. Ha diretto numerosi audiovisivi promozionali e istituzionali, ma è riconosciuto per la sua forte impronta sociale nella produzione di spot no profit legati a temi come la violenza di genere, il bullismo e l’integrazione. Nei sui primi trent’anni ha avuto la fortuna di poter vivere esperienze di vita e di studio negli Stati Uniti e in Giappone: queste lo hanno formato e spronato a proseguire sulla sua strada, ma anche ad aggiornarsi carpendo stilemi culturali diversi che hanno implementato la sua creatività.

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Il bambino che cadde sulla terra di Kathy Lette

Il bambino che cadde sulla terra di Kathy Lette

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Un cuore nero inchiostro

Autore: Roberth Galbraith (alias J.K Rowling)
Genere: Romanzo rosa
Editore: Baldini&Castoldi
Data di uscita: 26/03/2013
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2012
Pagine: 288

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Trama

Da quando il padre di Merlin, Jeremy, se n’è andato, subito dopo la diagnosi di autismo, Lucy ha fatto del figlio il centro del suo mondo. Alle prese con le gioie e le difficoltà di crescere un bambino eccentricamente adorabile, ma impegnativo (se soltanto Merlin fosse arrivato con un manuale di istruzioni!), Lucy non ha tempo per altri uomini nella propria vita, perciò perché darsi la pena di cercarne uno? Quando Merlin compie dieci anni, Lucy comincia seriamente a preoccuparsi che il Papa possa contattarla per chiederle suggerimenti in materia di castità, perciò decide di rimettere piede (per quanto il pedicure lasci a desiderare) nel mondo degli uomini. Ma a causa della bizzarria di Merlin, le cose non vanno come aveva immaginato. Tuttavia, proprio quando Lucy sta per rassegnarsi a una vita da single, ecco che Archie – il più perfetto, per lei e per suo figlio, degli uomini imperfetti – bussa alla sua porta. E lo stesso fa Jeremy, pronto a implorare perdono e una seconda possibilità… Di cosa ha bisogno Lucy? Di un vero padre per Merlin o di un compagno affidabile per se stessa?

Il romanzo di Kathy Lette è uno di quei libri che affronta tematiche importanti con un pizzico di ironia. La storia è raccontata dal punto di vista di Lucy, una madre che deve affrontare la disabilità del figlio senza l’aiuto del marito che l’ha abbandonata una volta aver scoperto la diagnosi.

Leggendolo impariamo a conoscere le fragilità di una donna che non è del tutto pronta a gestire le difficoltà del figlio, molto spesso dalle sue parole traspare l’incapacità di comprenderne la condizione, eppure ciò non intacca la sua determinazione a fare di tutto per lui e il suo amore.

Merlin diventa tutto il suo mondo, finché la sua madre hippy e la sorella sempre dolce e pacata non le ricordano che oltre ad essere madre è anche donna ed è così che oltre a curare suo figlio ricomincerà a curare la sua vita sentimentale.

Prima di arrivare al culmine nella sfera privata ne passerà di acqua sotto i ponti e di scene esilaranti che vedranno come protagonisti i suoi partner e suo figlio. Nel frattempo dovrà imparare a gestire i drammi della sua carriera mai decollata e un sistema istituzionale che invece di aiutare chi ne ha veramente bisogno preferisce tapparsi gli occhi.

Merlin, come ragazzino autistico ad alto funzionamento, non riesce a trovare il suo posto in una società che invece di includere, esclude. Lucy più volte verrà richiamata dai presidi delle scuole, nei vari anni scolastici, per il comportamento di suo figlio non riuscendo a coglierne le difficoltà. Dall’altra parte sarà impossibile inserirlo in una scuola adeguata perché non ne soddisfa i requisiti.

Un romanzo che leggendolo fa provare decisamente molto rabbia per un sistema che non funziona, in questo caso quello inglese che fa da sfondo alla vicenda. Ma nonostante la tematica così forte, il libro rimane sui toni della commedia, con scene agrodolci che fanno ridere e a volte commuovere (come i bigliettini che Merlin scrive ogni tanto a sua madre), il tutto supportato da un linguaggio ironico, pregno di metafore e similitudini che se da una parte rendono la scena o il commento più divertente, sono decisamente abbondanti nel libro. Scelta stilistica che comunque non ne preclude la piacevolezza della lettura.

In conclusione un romanzo che sa bilanciare dramma e commedia e che coinvolge per tematiche e personaggi.

Sembrava che dentro di lui ci fosse un luogo, per me irraggiungibile, in cui viveva tutto solo.

– Il bambino che cadde sulla terra –

L’autrice: Kathy Lette

Columnist per diverse testate e scrittrice di sit-com televisive in America e Australia, è approdata al successo internazionale con i suoi romanzi, tradotti in quattordici lingue. Vive a Londra con i due figli e il marito. Ambasciatrice per Woman and Ribbon Alliance, nel 2010 ha ricevuto una laurea honoris causa dalla Solent Southampton University. Per Baldini&Castoldi ha pubblicato Come uccidere il marito (e altri utili consigli domestici) e Finché divorzio non ci separi.

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Piccole donne di Louisa May Alcott

Piccole donne di Louisa May Alcott

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Un cuore nero inchiostro

Autore: Louisa May Alcott
Genere: Romanzo di formazione
Editore: RBA
Data di uscita: 12/02/2021
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 1868
Pagine: 297

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Trama

Meg, Jo, Beth e Amy, quattro sorelle dal carattere molto diverso, si trovano improvvisamente ad affrontare la guerra: devono cambiare la propria vita per sostenere la mamma, mentre il padre è nell’esercito. Decidono così di fronteggiare le difficoltà con allegria e spirito di iniziativa

Chi di noi non conosce le avventure di Meg, Jo, Beth e Amy? Quanti di noi hanno visto almeno una delle versioni dei film, quanti pur non avendo letto il libro o visto il film ne hanno comunque sentito parlare?

Credo un po’ tutti, perché Piccole donne è uno di quei classici della letteratura che si conoscono anche non conoscendoli. Fa parte della nostra cultura al pari di tanti altri.

Ma cosa rende questo libro così apprezzato ancora oggi? Io credo sia in un certo senso per l’attualità dei temi. Pur essendo stato pubblicato nel 1868 troviamo ancora tutti quei valori in cui possiamo rispecchiarci: il non voler sottostare alle convinzioni sociali o la disparità di genere.

Il personaggio che più incarna questi valori è Jo, tra le quattro sorelle la vera anticonformista. Il maschiaccio della famiglia che vorrebbe non dover crescere proprio per non dover sottostare al destino di restare legata al solo ruolo di moglie e madre.

Il suo personaggio è quello che da voce al punto di vista e il modo di pensare dell’autrice che si è sempre battuta per i diritti delle donne.

Piccole donne inoltre ci ricorda anche l’importanza della famiglia, l’aiuto reciproco e verso il prossimo e il valore dell’amicizia. Sullo sfondo della guerra di secessione americana, con il padre impegnato sotto le armi, le quattro giovani si daranno da fare per essere d’aiuto alla madre e seguire tutti quei buoni valori con cui la signora March le sta crescendo.

E nonostante il “buonismo” che pervade la maggior parte dell’opera e che ci ricorda la distanza con il nostro vivere di oggi, la Alcott non disegna personaggi perfetti, stereotipati, ma gli da forma e tridimensionalità. Nelle quattro giovani si riscontrano tutte quelle contraddizioni che rientrano nell’essere umano.

“Natale non sarà Natale senza qualche regalo”, brontolò Jo, sdraiata sulla stuoia del caminetto.
” È così triste esser poveri”, sospirò Meg, guardando il suo vecchio abito.
“Non trovo giusto che certe ragazze abbiano tante belle cose e altre nulla del tutto”, soggiunse la piccola Amy, con una smorfia di disprezzo.
Dall’angolo dove si trovava, Beth osservò, lieta: “Abbiamo però un babbo, una mamma e noi tutte siamo l’una per l’altra”.
I volti giovanili illuminati dalla luce del fuoco si rasserenarono a quelle confortanti parole […]

Sebbene, infatti, vogliano vivere nei valori insegnati dalla madre, le nostre quattro giovani non mancano di provare invidie, gelosie come ogni ragazza della loro età che si trova a confrontarsi con chi ha una vita migliore. La condizione economica in cui vivono non manca di essere fonte di lamentela per le giovani, ma ciononostante passato l’attimo di debolezza riescono a non lasciarsi mai andare allo sconforto.

Questi loro “difetti”, in un certo modo ce le fanno apprezzare di più e ce le fanno sentire meno lontane, personaggi in cui rispecchiarci nonostante il loro modo di vivere – legato al contesto storico in cui è ambientata e stata scritta la storia – sia ormai lontano anni luce dal nostro.

In conclusione un romanzo di formazione che nonostante il tempo resta attuale ancora oggi e che è in grado di rimanere nel cuore di chi lo ha letto.

Fate che ogni giorno sia utile e piacevole, e date prova di capire l’importanza del tempo usandolo bene.

– Piccole donne-

L’autrice: Louisa May Alcott

Louisa May Alcott nasce, seconda di 4 sorelle (Anna, Elizabeth e May), in Pennsylvania il 29 novembre 1832, nel giorno dell 33.mo compleanno del padre, Amos Bronson, che tentò, nel 1842, l’esperimento comunitario di Fruitlands, ironicamente rievocato in Giovanili furori trascendentalisti (Transcendental wild oats, 1873).
Amica della famiglia di Ralph Waldo Emerson e di Henry David Thoureau, fu infermiera durante la Guerra Civile Americana.
Pubblica il suo primo libro, Flower Fables, a 22 anni. È famosa in tutto il mondo per il romanzo Piccole Donne del 1868 (scritto tra maggio e luglio di quell’anno nella Orchard House al 399 di Lexington Road a Concord, Massachusetts, da allora chiamata “Home of Little Women” e ancor oggi visitabile) cui fecero seguito altri tre libri della serie meno riusciti: Piccole donne crescono (Good Wives, 1869), Piccoli uomini (Little men, 1871) e I figli di Jo (Jo’s boys, 1886). Tra le sue protagoniste, le sorelle March, quella che più le somiglia è Jo, prima figura nella letteratura per ragazzi di giovane donna che combatte per la sua indipendenza e i suoi diritti, diversa dagli stereotipi della narrativa per giovanette dell’epoca.
In totale pubblicò più di 30 libri tra romanzi e raccolte di racconti. Fu anche un’abolizionista e una femminista e si batté per i diritti delle donne.
Morì il 6 marzo 1888, a soli due giorni dalla morte del padre.

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On the sea. Orizzonte senza approdo di Lea de Luna

On the sea. Orizzonte senza approdo di Lea de Luna

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Un cuore nero inchiostro

Autore: Lea de Luna
Genere: Distopico
Editore: Di Mauro Franco
Data di uscita: 18/11/2021
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 384

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Trama

Le chiamano: “Gemelle”. Sono la Day Twin e la Night Twin, due enormi navi futuristiche che, affiancate, solcano i mari collegate da tre passerelle. Uniche superstiti della Grande Ondata che sommerse l’intero globo terrestre, ospitano a bordo l’ultima colonia umana vivente. Ma si può vivere in un’ intransigente società gerarchica all’interno di una realtà straordinariamente fantastica? Nel rigido mondo di bordo immaginato dall’ Autrice, tutto si muove tra duelli mozzafiato, sconcertanti verità, architettati complotti e un amore che, a causa delle divisioni sociali fra i sopravvissuti, non può dichiararsi tale. Attraverso gli occhi e le azioni dei personaggi, ingabbiati in schemi socialmente complessi, Lea ci accompagna in un contesto nuovo fatto di leggi severe, obbligo del rispetto e perenne emergenza. Riusciranno dunque i protagonisti ad affermare le proprie ragioni, quando tutto attorno a loro sembra impossibile? E il ribelle Ethan, Rigel della lega degli Antares, ce la farà a realizzare i suoi sogni di passione e libertà lì dove tutto è sotto lo sguardo di tutti?

Immaginate un’immensa distesa d’acqua con niente all’orizzonte: è questa la condizione in cui vive l’ultima comunità umana dopo la distruzione del pianeta.

In On the sea. Orizzonte senza approdo, Lea de Luna ci mostra un pianeta sommerso dalle acque a causa del riscaldamento globale e gli ultimi superstiti sono ormai cinquant’anni che vivono a bordo delle gemelle, due enormi navi da crociera. Un’arca di Noè del futuro in cui la nuova comunità per sopravvivere ha creato delle regole ben precise.

A narrare gli eventi è Ethan, un ragazzo orfano di sedici anni, rigel della lega degli Antares. Attraverso i suoi occhi vediamo svolgersi le vicende: conosciamo Caesar, il Kairos delle gemelle, figlio del costruttore delle navi e precedente Kairos. Vediamo una comunità che sembra vivere in pace, ma in realtà la pace si dimostra solo apparente, soprattutto nel momento in cui Caesar decide di attuare il suo piano di ricerca di possibili terre emerse uscendo dalle acque conosciute.

I problemi sulle due navi non si limitano solo al malcontento per la paura di andare verso un’avventura pericolosa per la comunità, ma lo stesso sistema inizia a traballare anche agli occhi dello stesso Ethan che innamoratosi di una ragazza di un’altra lega comincerà a mettere in dubbio tutte le regole che vigono nella comunità, soprattutto il divieto di relazioni tra persone di leghe differenti.

A tutto ciò si aggiunge una cospirazione da parte di alcuni personaggi per destituire Caesar dalla carica di Kairos e sovvertire l’ordine delle cose.

Il primo romanzo di una saga che quindi vede mettere sul fuoco tanti avvenimenti e sebbene a fine libro si arrivi ad una sorta di conclusione, perlomeno per quanto riguarda le sorti della cospirazione, il dado della sorte è tratto e il lettore non può fare a meno che chiedersi come continuerà la storia?

Lea de Luna ha creato una trama avvincente che ci mostra un modo post apocalittico, ricordandoci quanta parte l’uomo può avere nella distruzione del mondo che lo ospita e di se stesso. Allo stesso tempo costruisce un modo con regole precise atte alla sopravvivenza dell’ultima fiamma d’umanità, ma immediatamente ne scardina i presupposti ricordandoci il valore dei sentimenti che non possono stare sotto nessuna regola.

Una storia di amore e sopravvivenza narrata davvero bene: non ci sono parti lente, l’attenzione rimane alta durante la lettura e la maggior parte degli eventi viene trattata con il giusto respiro, ad eccezione forse di un passaggio legato alle vicende personali di Ethan che a mio parere è sembrato essere scritto in modo troppo affrettato. Gli eventi in quel caso si risolvono abbastanza velocemente andando a penalizzare alcuni aspetti della vicenda, come gli stati d’animo dei personaggi che personalmente non vengono indagati con la giusta attenzione e sebbene l’autrice forse abbia preferito concentrarsi su altri aspetti della storia, personalmente mi sarebbe piaciuto che avesse dato più spazio a questo aspetto.

In conclusione, però, posso dire che il romanzo mi è piaciuto. Sicuramente lo consiglio e sono curiosa di sapere come continueranno le vicende di Ethan e degli abitanti delle Gemelle.

Eppure, dopo le domande e le sfuriate, qualcosa nelle loro vecchie espressioni stanche, rappacificate a fatica, mi induce a osservare la grandiosità degli uomini, ciò che di meraviglioso sanno creare e il modo crudele e fanciullesco con cui sanno distruggere quanto creato.

– On the sea. Orizzonte senza approdo –

L’autrice: Lea de Luna

LEA DE LUNA, nasce a Piano di Sorrento e si laurea in Scienze dell’educazione. Sin da adolescente fa della sua propensione educativa un impegno attivo nel sociale, interessandosi soprattutto alle dinamiche di gruppo e ai contesti giovanili. L’arte è una parte fondamentale della sua personalità. Coreografa professionista di show dance, Lea da sempre esprime la sua creatività non soltanto a tempo e ritmo di danza, ma anche attraverso la nitida vocazione della narratrice. Ed è così che, sorretta pure dalla passione per il mare e le navi da crociera, nasce “On the Sea”, la sua personalissima trilogia distopica. “Orizzonte senza approdo” è il primo romanzo post-apocalittico dell’opera, che racchiude in sé esperienze della vita dell’autrice e il sogno di creare una società nuova in una situazione del tutto particolare.

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