“Giappone. Usi, costumi e tradizioni” di Giada Ribaudo

“Giappone. Usi, costumi e tradizioni” di Giada Ribaudo

Scheda tecnica

Giappone. Usi, costumi e tradizioni

Autore: Giada Ribaudo
Genere: Studi culturali
Editore: Morellini Editore
Data di uscita: 28/03/2018 (2°edizione)
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2014
Pagine: 183

Acquista: Libro   | Ebook   | 3° edizione   

Trama

Terra di contraddizioni e misteri, dell’eleganza e del rigore, il Giappone attira viaggiatori affascinati dai suoi paesaggi naturalistici mozzafiato o dagli incredibili grattacieli scintillanti di Tokyo, passando per templi buddhisti e shintoisti in cui ritrovare se stessi e la pace. Nonostante la sua lontananza, la tradizione culturale di questo Paese da sempre influenza l’Occidente, nella letteratura, nell’arte e nel cinema, per non parlare dei manga, degli origami e delle arti marziali. Fantasmi e divinità popolano le sue strade, i suoi corsi d’acqua, le sue risaie tanto cruciali nel definire l’identità di questo popolo. Il punto è che del Giappone ti viene voglia di sapere sempre di più, esplorando tutti gli aspetti enigmatici e curiosi che la sua cultura nasconde, un universo di eleganza e delicatezza in cui perdersi per ore, giorni o anni interi. Questa guida offre una panoramica degli aspetti fondamentali di questa cultura, includendo personaggi e opere che ne hanno segnato il tempo e citando alcuni tra gli stranieri che hanno contribuito a diffondere l’amore per questo Paese, raccontando le loro esperienze e le loro avventure. Una piccola compagna di viaggio per scoprire il magico mondo del Sol Levante.

Vi appassiona il Giappone e siete curiosi di saperne di più su questo paese che sembra così esotico agli occhi di noi occidentali, ma allo stesso tempo così vicino? Allora questa è sicuramente la lettura che fa per voi.

Giappone. Usi, costumi e tradizioni è un piccolo volume che non arriva neanche alle 200 pagine, ma che illustra in modo chiaro e conciso questo paese dalle mille sfaccettature. È una lettura sicuramente adatta per un primo approccio a questa cultura, sebbene ovviamente tocchi i vari temi in modo sintetico.

Il volume si divide in cinque capitoli: Territorio, Storia e religione, Cultura, I giapponesi, La vita giapponese. In sostanza una mini guida che ci permette di toccare le varie caratteristiche del Giappone e di viaggiare in quelle terre e nella vita di un popolo che sempre maggiormente tende ad affascinarci.

Sebbene come ogni guida riporti anche dati e statistiche, la lettura è scorrevole e mai pesante. Molto interessanti sono i vari inserti che l’autrice inserisce qua e là nella lettura snocciolandoci qualche altra curiosità in più.

Non riesce, ovviamente, a cogliere tutte quelle sfumature che costituiscono un popolo o una cultura, come del resto nessun libro comunque riuscirebbe a fare, ma ne dipinge un quadro abbastanza esaustivo.

Una lettura che potrebbe far sicuramente comodo a chi si appresta ad un viaggio in quelle terre o anche semplicemente a chi è curioso di approcciarsi ad una cultura diversa.

In Giappone si ha inizialmente la sensazione di arrivarci per vedere se esiste davvero.

– Giappone. Usi, costumi e tradizioni –

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Book blogger di Giulia Ciarapica

Book blogger di Giulia Ciarapica

Buona giornata miei cari lettori! Finalmente riesco a postare una nuova recensione: nonostante stia continuando a leggere abbastanza tra il lavoro e lo studio non riesco a stare dietro al blog come vorrei. Ciononostante mi impegnerò, anche se ci vorrà un po’ di tempo, per tenervi aggiornati di tutte le mie letture e di cosa ne penso. Vorrei, pertanto, iniziare con la recensione di questo manuale che è stata una delle lettere che ho fatto nei mesi passati.

Scheda tecnica

Book blogger

Autore: Giulia Ciarapica
Genere: Saggistica
Editore: Cesati editore
Data di uscita: 08/02/2018
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2018
Pagine: 144

Acquista: Libro 

Descrizione

Chi è il book blogger e cosa fa? Cosa significa oggi fare critica letteraria 2.0? Il libro di Giulia Ciarapica propone un percorso attraverso i diversi modi di raccontare i libri in Rete: dal blog ai social network e YouTube, tutti gli strumenti sono utili per parlare di letteratura e per farlo in modo originale, fresco, ironico e creativo. Senza dimenticare però che dietro ogni blogger c’è prima di tutto un lettore, che ogni giorno si informa, confronta testi e cerca di trasmettere la propria passione al pubblico (piccolo o grande che sia) con un linguaggio chiaro e semplice. Partendo dai ferri del mestiere e dalla scelta dei testi, passando per le fasi della recensione e i relativi stili, senza lesinare consigli pratici e di lettura, Book blogger ci conduce alla scoperta di un mondo in grande fermento, provando anche a tracciare una mappa per orientarcisi: dai primissimi portali e lit-blog italiani alle ultime tendenze sui social, per arrivare ai siti contemporanei più attivi e seguiti e al fenomeno degli youtuber.

Book blogger è un saggio di Giulia Ciarapica – blogger che collabora anche con varie testate giornalistiche – in cui ci vengono forniti gli strumenti base per poter parlare di letteratura sui social.

L’autrice sin dall’inizio ci tiene a precisare che il lavoro di analisi portato avanti in questo libro è lontano dal voler essere esaustivo, ma sarà una sorta di diario di bordo sull’argomento, per citare le sue stesse parole.

Nella prima parte del volume troviamo, infatti, i consigli dell’autrice su alcuni testi di critica letteraria e siti che ci potrebbero essere utili per approfondire l’argomento e ampliare così il nostro bagaglio culturale, perché se c’è una cosa necessaria in tutte le attività che decidiamo di intraprendere è quella dello studio e della formazione continua, a maggior ragione se si vuole parlare di libri e letteratura.

Il volume affronta poi le varie fasi per produrre una buona recensione, corredando il tutto anche con vari esempi. Questa seconda parte che è il fulcro del saggio risulta piena di spunti per chi decide di approcciarsi al mondo dei book blogger e con estrema chiarezza riesce a delinearne le linee guida.

Ho trovato questa parte estremamente utile e istruttiva, anche se alcuni suggerimenti, come per esempio leggere il libro almeno tre volte per poterlo analizzare meglio, li considero di difficile attuazione. Concordo che una rilettura del libro prima di iniziare a scriverne un’analisi critica possa portare alla luce elementi che vengono tralasciati in una prima lettura, ma per chi magari come me recensisce libri per hobby diventa difficile affrontare una rilettura dello stesso libro o perlomeno è difficile che la rilettura venga fatta subito e in tempo per la stesura della recensione.

Nell’ultima parte, l’autrice affronta l’argomento social e come parlare di libri attraverso i vari media, analizzando le varie modalità una per una. Passa dalle videorecensioni su Youtube per approdare su Twitter, Facebook ed Instagram e per ognuno ci fornisce indicazioni e esempi.

In conclusione posso affermare che book blogger è stata una lettura molto interessante che mi ha fornito molti spunti per migliorare nella mia attività di blogger e che sicuramente consiglio di leggere.

[…] La lettura e i libri in generale non sono “roba da intellettuali” o oggetti di lusso che si deve aver paura di toccare, di maneggiare. I libri sono strumenti, e cibo, perché nutrono le persone, le aiutano a ragionare, a oltrepassare i limiti, ad avere visioni sempre nuove del mondo (in continua evoluzione), ad aprirsi, ad andare in profondità; e la lettura è una grande dispensa creata dagli scrittori (dall’uomo, dunque) per parlare all’uomo dell’uomo
– Book blogger –

L’autrice: Giulia Ciarapica

È blogger culturale. Scrive sul “Foglio” e sul “Messaggero”. Ha pubblicato Book blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché (Cesati, 2018). Una volta è abbastanza (Rizzoli, 2019) è il suo primo romanzo.
Si occupa di libri e promozione culturale anche nella scuola secondaria di primo e secondo grado di molte città italiane, portando avanti il progetto Surfing on books

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Recensione: “Io e (il) Mostro” di Roberta Guzzardi

Recensione: “Io e (il) Mostro” di Roberta Guzzardi

Scheda tecnica

Io e (il) Mostro

Autore: Roberta Guzzardi
Genere: Self-help e valorizzazione personale
Editore: Fabbri editore
Data di uscita: 05/10/2021
Formato: Cartaceo/Ebook
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 304

Acquista: Libro  | Ebook   

Descrizione

«Capii che il mostro era, in realtà, la rappresentazione della mia ombra, di quella parte scomoda contro cui lottavo da una vita e con la quale non ero ancora davvero riuscita a venire a patti. Ma capii anche che la sua intenzione non era affatto quella di sabotarmi, incasinarmi o contrastarmi, come avevo sempre pensato, anzi! Voleva aiutarmi! Il problema allora non era il mostro, il mio lato buio, quanto la mia incapacità di porgergli attenzione, di portarlo alla luce e dargli modo, così, di svelarmi, in se stesso, la mia identità.»

Roberta Guzzardi su Instagram è @rob_art_illustrazioni e nella vita fa la psicoterapeuta e l’illustratrice. Da sempre appassionata di disegno, ha unito questo talento alle sue competenze professionali per parlare di emozioni, pensieri, paure e “mostri” attraverso vignette che raccontano il nostro mondo interiore. Così è nato Mostro, un personaggio immaginario che si relaziona con la protagonista, una ragazzina: lei si pone domande, riflette, ha spesso dubbi e Mostro le risponde, in un modo semplice ma efficace, con tenerezza, ironia e sensibilità. E le sue risposte aiutano. I concetti più oscuri diventano chiari e le immagini permettono di fare luce sulle ombre che spesso a parole sono difficili da esprimere. Un libro per guardarci dentro senza paura, per imparare che non siamo soli con le nostre difficoltà, le nostre emozioni, i nostri dubbi e i nostri sentimenti. E che vale sempre la pena di affrontarli.

Salve a tutti miei cari amici lettori! Il nuovo anno è ormai iniziato e tra le prime recensioni che ho deciso di portarvi sul blog c’è quella di questo libro che ho finito di leggere prima che il vecchio anno si concludesse e che è stata decisamente tra le letture più belle.

Ho acquistato il libro non appena è uscito nonostante ne avessi già molti che mi stavano aspetto sui miei scaffali. Mi ero ripromessa, infatti, di non comprarne altri ma quando ho saputo dell’uscita di Io e (il) Mostro ho lasciato da parte ogni buon proposito perché non potevo perdermelo.

È stata una lettura a rilento; mentre leggevo altri libri avevo questo aperto sul comodino e voi ora mi chiederete, ma se non vedevi l’ora di comprarlo? Questo è vero, ma non sempre un libro desiderato va divorato e questo io volevo proprio gustarmelo. Volevo leggerlo con calma e assaporarlo.

Mi direte allora ma cosa ha di speciale questa lettura? Come ogni altra lettura potrei dirvi tutto e niente perché dipende sempre da chi lo legge, i gusti in fondo sono gusti pertanto posso dirvi soltanto perché a me è piaciuto. Innanzi tutto il fatto che adoro i fumetti ed apprezzo molto lo stile dell’autrice, ma oltre questo ho apprezzato come i fumetti della ragazzina e il mostro sanno parlarmi. Ma partiamo dall’inizio.

Ho scoperto i lavori di Roberta Guzzardi nel 2020, durante la pandemia anzi per la precisione all’inizio della fase due del lockdown quando il mondo stava cominciando a riaprirsi un po’ e la vignetta postata su facebook e trovata per puro caso era proprio quella della ragazzina che parlando con il Mostro ammette di avere un po’ di paura che il mondo si stia riaprendo, che nonostante sia felice che la pandemia cominci a dare i primi segni di cedimento sente una leggera angoscia e il Mostro le fa notare come forse l’angoscia che sta sentendo dipende esclusivamente dal fatto che il mondo si sta rimettendo in moto e che tutte le angosce che sentiva prima che tutto si fermasse dipendono da quella frenesia che ci dice di muoverci per raggiungere quei risultati che pensiamo di dover raggiungere. Come se il tempo ci sfuggisse sempre di mano.

Io in quelle parole mi ci sono ritrovata in pieno, era come se fossi io a parlare e questo mi ha toccato molto. Nel 2020, infatti, vivevo la stessa medesima situazione descritta dalla ragazzina nel libro: erano ormai tre anni che vedevo tutti quelli intorno a me “andare avanti” con le loro vite, mentre io mi sentivo completamente bloccata, poi il mondo si è fermato e seppur abbia odiato la devastazione che il Covid si è portato dietro (la odio tuttora), dall’altra parte ho smesso di sentire quel senso di angoscia e inadeguatezza. La frenesia c’era sempre, perché anche se in lockdown il pensiero al dopo ci scappa sempre, ma non c’era l’angoscia e poi quando il mondo ha finalmente ricominciato a muoversi, beh mi è successo quello che stava vivendo anche la ragazzina della vignetta e leggerlo, ma soprattutto leggere la risposta che alla fine le ha dato il Mostro mi ha fatto sentire meno sola e allo stesso mi ha confermato quello che inconsciamente già pensavo, che il mio tempo è solo mio e che non ho bisogno di paragonare la mia vita a quella degli altri, ognuno ha i suoi ritmi.

Pur sapendolo, leggerlo mi è stato d’aiuto e da quel giorno ho iniziato a seguire l’autrice sui social e i suoi lavori perché in ogni vignetta trovavo sempre qualche risposta ad un mio quesito interiore o semplicemente mi sentivo meno sola nel provare determinati sentimenti ed è per questo che ho voluto acquistare il libro non appena è uscito ed è per lo stesso motivo che mi è piaciuto così tanto e ho voluto leggerlo con calma.

Con le sue illustrazioni Roberta Guzzardi ci parla, ci parla di lei e di noi e se è vero, infatti, che in ogni libro troviamo un po’ di noi stessi a maggior ragione succede con le illustrazioni della ragazzina e il Mostro.

[…] E a chi ormai ha capito che un “casino” lo rimarrà per sempre, ma che, forse, proprio grazie a questo potrà trovare il proprio modo di “stare nelle cose” e lasciarle un po’ meglio di come le ha trovate.
– Roberta Guzzardi –

©Estratto Io e (il) Mostro di Roberta Guzzardi, 2021

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Recesione: “Il metodo Freedom Writers” di Giuseppe Cursio

Recesione: “Il metodo Freedom Writers” di Giuseppe Cursio

  • Titolo: Il metodo Freedom Writers
  • Autore: Giuseppe Cursio
  • Genere: Saggistica
  • Editore: LAS
  • Formato: Cartaceo
  • Anno pubblicazione: 2019

Trama

Questo manuale operativo presenta un metodo educativo denominato “Freedom Writers” ideato dall’insegnante californiana Erin Gruwell insieme alla sua classe 203. Le esperienze di apprendimento contenute in questo manuale potrebbero creare condizioni favorevoli per la crescita di molti ragazzi, promuovere il loro senso comunitario e sviluppare dimensione di futuro e di senso nelle loro vite. Tale metodo educa non solo alla scrittura di sé, ma anche alla “lettura”, cioè all’incontro con gli autori della Letteratura e della Storia; ed è proprio in questa condizione di lettura dell’altro da sé, che si trovano nuove parole per potersi raccontare nella propria vita e interpretare la propria esperienza nell’ottica dello sviluppo. Possiamo quindi dire che questo metodo può creare condizioni perché si coltivi un’abitudine allo scrivere ed in particolare allo scrivere di sé a partire da letture di storie di vita stimolanti che il docente-educatore può proporre: un terreno fecondo che secondo noi potrebbe sviluppare cambiamenti esistenziali forti e decisivi per i futuri personali e della società. (LAS)

Il manuale ripropone la traduzione del libro “The Freedom Writers diary. Teacher’s Guide”, la guida al metodo Freedom Writers proposto dall’insegnante di Long Beach Erin Gruwell.

Mi sono appassionata a questo metodo di insegnamento dopo aver visto anni fa il film “Freedom Writers” con l’attrice Hilary Swank che interpreta la parte di Miss Gruwell.

Avrei voluto leggere il diario dei “Freedom Writers” già dopo aver visto il film, purtroppo una traduzione in italiano del diario o della guida non c’è ancora, perciò quando ho visto che esisteva questo manuale che oltre ad illustrare questa metodologia didattica riportava anche la traduzione di alcuni parti della guida non ho potuto fare a meno di comprarlo.

Il metodo della Gruwell è interessante soprattutto perché nato in un contesto abbastanza complesso: nel 1992 Miss. G si ritrova ad insegnare come tirocinante in una scuola superiore di Long Beach in California in una classe multietnica, dove la maggior parte degli studenti era affiliata a qualche gang o aveva alle spalle storie di violenza, abusi, storie di un passato difficile. Nessuno di quei ragazzi era interessato alla scuola, all’istruzione e pur con grande fatica la signora Gruwell è riuscita a dare un senso alla loro vita attraverso la scrittura di sé e la lettura di libri che raccontavano storie in cui potersi rispecchiare.

Nell’aula 203 i ragazzi finalmente si sono sentiti accettati, al sicuro e soprattutto incoraggiati a pensare, progettare il loro futuro. Miss G, come la chiamano i suoi studenti, è riuscita dove molti altri avevano fallito,: ha dato un senso a questi ragazzi e da questo è nato il metodo “Freedom Writers”, che ad oggi viene insegnato anche ad altri insegnanti tramite i corsi della fondazione Freedom Writers.

Il manuale è stato molto interessante perché ci vengono illustrate le tre fasi principali del metodo:

  • Coinvolgi i tuoi studenti
  • Illumina i tuoi studenti
  • Dai potere ai tuoi studenti

Per ognuna di queste fasi sono spiegate le attività didattiche elaborate da Miss G.

Mentre proseguivo nella lettura mi sono venuti in mente vari modi in cui avrei potuto strutturare una lezione partendo proprio dalle proposte illustrate in questo libro.

La lettura mi è piaciuta molto ed è stata molto coinvolgente, specialmente leggendo le parti in cui sono riportate le testimonianze di alcuni dei Freedom Writers, ma non posso dire di non aver riscontrato delle criticità.

Partiamo dal contenuto. Pur essendo un metodo di insegnamento che ritengo valido e che sicuramente ha cambiato la vita di molti ragazzi, bisogna ammettere che essendo stato strutturato da un’insegnante di lingua inglese è basato sull’insegnamento di questa materia in particolare.

Qui in Italia per esempio può essere tranquillamente utilizzato da insegnanti di lingua italiana, non posso dire altrettanto, invece, per gli insegnanti di altre materie che molto probabilmente si troverebbero un po’ in difficoltà a proporlo; ciononostante non lo trovo impossibile. Penso, infatti, che con la buona volontà alcune cose di questo metodo possano essere introdotte anche in altre discipline, del resto è un metodo che tutt’oggi continua ad evolversi. Lo stesso Giuseppe Cursio, autore del manuale a fine libro lo segnala come uno dei punti deboli del metodo oltre ad affermare che ancora non ci sono effettivamente delle evidenze scientifiche della sua efficacia.

Passiamo ora alle mie impressioni sulla scrittura del manuale. Come ho sottolineato più volte, all’interno di questo testo sono state riportate parti della guida scritta dalla Gruwell direttamente tradotte dall’autore. Sinceramente nella lettura ho un po’ faticato ad andare avanti perché sebbene lo stesso Giuseppe Cursio abbia affermato sin dall’inizio di non cavarsela benissimo con la lingua inglese, vedere dei passi tradotti in modo a volte abbastanza letterale ha rallentato la lettura del testo. Per quanto il messaggio arrivasse lo stesso, molte frasi stonavano quando le leggevo.

Di certo posso dire (essendo io la prima a non saperlo molto bene l’inglese) che ha fatto del suo meglio, ma forse sarebbe stato opportuno se si fosse avvalso dell’aiuto di qualche collaboratore esperto in traduzione per rivedere le parti del testo.

A parte questa piccola nota posso concludere affermando che è stata una lettura decisamente interessante e sono grata all’autore perché mi ha permesso di approfondire questo metodo di insegnamento che mi ha letteralmente affascinato sin dalla prima volta che ho visto il film.

Ne consiglio, quindi, la lettura a chi fosse interessato e per chi non se la cava male con l’inglese (a differenza mia) consiglio anche la lettura della guida scritta dalla Gruwell “The Freedom Writers diary. Theacher’s Guide” e del diario dei Freedom Writers “The Freedom Writers diary.”

E anche per oggi è tutto! Alla prossima… #staytuned

Quando diversi mondi si mettono insieme, la bellezza è inevitabile.
– The Freedom Writers –

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Recensione: ” Master di scrittura creativa”  di Jessica Page Morrel e “Scrittura creativa” di Maurizio Barbarisi

Recensione: ” Master di scrittura creativa” di Jessica Page Morrel e “Scrittura creativa” di Maurizio Barbarisi

La recensione di quest’oggi contempla due saggi sulla scrittura creativa. Essendo una scrittrice emergente, avevo comprato questi libri per migliorare il mio modo di scrivere; nell’attesa di iniziare un corso vero e proprio di scrittura creativa mi sono data quindi alla ricerca di saggi che mi potessero essere utili e ho trovato questi due di cui vi parlerò a breve e un altro che non ho ancora iniziato, che prevede anche esercizi online da fare.

Ritengo che per quanto una persona sappia scrivere e magari lo sappia fare anche bene è sempre utile informarsi e continuare a studiare per migliorare, anche solo per passione. Probabilmente queste due letture non saranno sufficienti ad espletare tutto ciò che riguarda la scrittura creativa, ma mi sono sembrate un buon punto di partenza.

Partiamo dal primo libro…

“Master di scrittura creativa. La cassetta degli attrezzi per scrittori e lettori” di Jessica Page Morrel

Questo libro è stato molto interessante e soprattutto molto istruttivo, in poche pagine l’autrice spiega perfettamente come creare le scene di un libro, citando esempi anche da altri romanzi. Si rifà spesso a libri thriller come esempi perché più facili per spiegare tecniche narrative come la suspense. Ciononostante è un libro che anche senza l’utilizzo di esempi non avrebbe difficoltà a farsi capire, con una scrittura semplice affronta tutte le tecniche narrative per creare una buona storia: dal flashback, alle anticipazioni fino al ritmo narrativo.

Si sofferma, poi, sulla cura dei dettagli e sull’importanza della semplicità del testo e soprattutto ci sono molti consigli utili su cosa sarebbe meglio evitare di scrivere in un romanzo.

Ora non mi voglio dilungare troppo sulle tematiche che questo libro affronta lascio a voi scoprirlo da soli, ma posso dire che l’ho veramente apprezzato e che è stato di grande utilità. Quando si scrive a volte si utilizzano determinati strumenti quasi inconsciamente e il testo può essere comunque un buon testo se non addirittura ottimo, ma essere a conoscenza dei vari passaggi e migliorarli di sicuro rende la scrittura più consapevole e questo testo proprio per la sua semplicità e per il modo in cui è scritto è di grande efficacia.

“Scrittura creativa. Istruzioni per l’uso” di Maurizio Barbarisi

Passiamo ora a quest’altro saggio, sebbene anche qui vengano riportare le varie tecniche narrative, l’autore parte innanzi tutto dalla ‘configurazione minima’ per essere uno scrittore e propone 6 punti essenziali:

Avere un buon patrimonio di libri letti alle spalle. E continuare a leggerli anche su “come” scrivere, soprattutto quando tali libri sono stati scritti da grandi Autori o comunque da professionisti;

Avere sufficiente conoscenza della grammatica italiana e della sintassi;

Saper ascoltare, osservare, essere curiosi in genere;

Essere disposti ad esercitarsi a scrivere quanto più possibile;

Avere una discreta fantasia;

Avere passione.

L’autore poi descrive questi punti nel dettaglio, in seguito continua la trattazione passando ad analizzare gli aspetti del linguaggio importanti in un testo. Parte dalla differenza tra oralità e scrittura, fino ad arrivare all’uso della punteggiatura. Insomma rispetto al primo libro troviamo tutto un excursus tecnico sulla lingua per poi, solo alla fine, arrivare a vedere le varie tecniche narrative.

I vari esempi poi sono tratti da suoi racconti che si trovano a fine volume e che sono citati nel testo, così da poter leggere prima la spiegazione della tecnica usata e poi andarla a vedere nei racconti (che devo dire sono davvero molto carini da leggere e piacevoli)

Il testo di per sé ha una scrittura un po’ più lenta che può renderlo forse un tantino più noioso, ma consiglio di completare la lettura del volume se si decide di prenderlo perché da veramente molti spunti interessanti.

A me sono piaciuti particolarmente i consigli su come costruire un buon dialogo, quelli sulla fase preparatoria del testo che avviene ancor prima della scrittura stessa o ancora il consiglio di tenere un blog perché ci permette di ricevere feedback immediati che ci aiutano nel nostro lavoro di scrittura (lasciando ovviamente perdere i cosiddetti commenti troll che sono decisamente inutili.)

Anche lui parla di semplicità del testo e afferma che dove si può è meglio tagliare senza troppe remore per far sì che il testo sia più fluido e accattivante.

Di consigli utili ce ne sono poi molti altri, come tenere sempre a portata di mano un vocabolario, in quanto il significato di un lemma è sempre importante e non sempre il sinonimo usato può essere quello adatto al contesto.

Insomma sono state due letture davvero interessanti e le consiglio non solo a chi scrive, ma anche a chi ama leggere.

Per l’altro volume che vi citavo, sempre sulla scrittura creativa, dovrete aspettare ancora un po’; per il momento ritorno alla lettura di qualche bel romanzo, ma spero di parlarvi anche di quello molto presto e che sia utile tanto quanto lo sono state queste due letture appena concluse.

Anche per oggi è tutto reader! Alla prossima recensione…😘

Leggiamo le storie per evadere dalla quotidianità, ma anche per trovare noi stessi, per scoprire delle verità, per sbrogliare i nodi della natura umana, per rispondere alle domande ed esplorare le possibilità – in parole povere, per gettare una luce su cosa significa essere uomini, e per esplorare le implicazioni e le verità di ciò che significa abitare in questo pazzo pianeta.
– Jessica Page Morrel –

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Recensione: “Albero e foglia” di J.R.R Tolkien

Recensione: “Albero e foglia” di J.R.R Tolkien

“Albero e foglia” di J.R.R Tolkien è un libro che si divide in due parti: la prima è un saggio sulle fiabe e sul mondo di Feeria; nella seconda parte troviamo due fiabe e la poesia Mitopoeia scritta da Tolkien in risposta a C.S. Lewis per confutare la sua opinione sui miti.

È un libro che è rimasto fermo sulla mia libreria ormai da anni, ma dopo aver letto “Il mondo incantato” di Bruno Bettelheim, anche questo comprato nello stesso periodo e letto solo due anni fa, ho deciso di riprenderlo in mano.

Questa lettura porta avanti quindi il filone sulle fiabe che avevo iniziato con il libro di Bruno Bettelheim e proseguito poi con la lettura nella prima versione integrale del 1812-1815 delle fiabe dei fratelli Grimm. Quest’ultima lettura, pertanto, doveva essere un tassello in più sul mondo delle fiabe, purtroppo ho constatato che per quanto io ami il Tolkien scrittore di romanzi, non sono riuscita ad apprezzare altrettanto il Tolkien saggista.

L’opera nei contenuti ammetto che mi sia piaciuta. Ho apprezzato veramente tanto il punto di vista che lo scrittore da delle fiabe e del mondo di Feeria in particolare, ma non altrettanto lo stile. Sebbene abbia letto il libro in traduzione italiana ovviamente, ho trovato la scrittura “ampollosa” se mi passate il termine.

Ho fatto veramente fatica a portare avanti la lettura e se non fosse che la parte del saggio era alquanto breve e ben presto sono arrivata a leggere le due fiabe, nella seconda parte del libro, che mi sono piaciute molto sia per la storia che per lo stile narrativo, molto probabilmente avrei impiegato molto più tempo a leggerlo.

In generale lo consiglio, soprattutto se siete curiosi di conoscere Tolkien da un altro punto di vista: quello saggistico. Non si può infatti negare che non sia un eccellente scrittore e che conosca bene la materia di cui parla, benché a me non abbia attirato quanto il suo “Signore degli anelli”.

“La fantasia in questo senso è, a mio giudizio, non già una forma inferiore, bensì più elevata di Arte, anzi la forma più pura (o quasi pura) di essa, e pertanto, quando la si raggiunga, la più pregnante. “

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