Una storia di guerra e amore, di sacro e profano, di note bianche e note nere. Una storia di attesa. Di buio e luce. Di estate e di inverno. Una storia di fili. Fili che s’intrecciano e che a volte non si vedono. Una storia di rabbia e lavoro, di miseria e fatica. Una storia di strade. Strade da scegliere, in cui perdersi o ritrovarsi. La storia di un incontro. Di anni di silenzio, paura e dolore. Una storia di gente semplice che vive di terra e di cielo. La storia di un treno che porta via e che qualche volta riporta indietro. La storia di un fiocco di neve. La storia di un uomo, dei proiettili che aveva in corpo e una cicatrice nel respiro. Una storia semplice, di gente che vive e che muore. Una storia in cui la luna parla e sussurra la verità a chi si fida di lei. Una storia di giusto e ingiusto. Una storia effimera… come un colpo di grancassa. La storia di un viaggio, per lasciare alle spalle la paura. In fin dei conti… una storia come tante.
Una storia come tante di Michele Vincelli è un romanzo che ci riporta ai tempi della guerra. L’autore ci racconta, romanzandola, la storia dei suoi nonni: sposati da neanche una settimana sono costretti a separarsi quando il marito parte per andare a combattere.
La prima a comparire sulla scena è Angelina, che senza mai lamentarsi, attende. Attende il ritorno di colui che ama. È una donna forte Angelina, ma non esente da preoccupazioni e così si rivolge alla “magara” della città per avere un segno sul ritorno del suo amato che ormai manca da tanto tempo.
Angelina, non è semplicemente la protagonista del romanzo, ma attraverso la sua storia l’autore ci parla del paese di Casacalenda, un piccolo comune in Molise. Ci racconta dei suoi abitanti e del loro incontro con la guerra, quando questa ha bussato alle porte di questo piccolo paese di gente semplice.
Più avanti, poi, incontreremo Domenico, rinchiuso in un campo di lavoro dai tedeschi. Partito per combattere la guerra come loro alleato, nel momento in cui l’Italia comincia a prendere le distanze dal regime tedesco sarà, come tanti altri soldati italiani, imprigionato nei campi.
È un uomo semplice Domenico, ma con una volontà d’acciaio. Il suo unico scopo sarà quello di tornare da sua moglie e alla sua terra.
Quella che ci racconta Michele Vincelli è una storia di resilienza, pazienza e speranza. Di persone semplici che nulla bramavano se non la serenità delle piccole cose, ritrovatesi a vivere l’atrocità che è stata la seconda guerra mondiale.
Questa è la storia dei nonni di Michele, ma può essere la storia di tutti i nostri nonni, vissuti in un’epoca che come altre epoche ha generato mostri che hanno portato solo caos e distruzione nelle vite dei più.
Un racconto intenso che scorre molto bene, ma che personalmente parlando ha una piccola pecca nella narrazione, la mancanza di un punto di vista nelle vicende di Angelina. Quando l’autore ci parla di Angelina e quindi per estensione del paesino di Casacalenda semplicemente ci narra i fatti senza darci il punto di vista del personaggio, al contrario questo accade nella narrazione che riguarda Domenico rinchiuso nel campo di lavoro.
La parte riguardante Casacalenda e Angelina l’ho percepita come una lunghissima spiegazione. Questa scelta narrativa non mina la bellezza della storia narrata, ma perlomeno per quanto mi riguarda nella lettura ho percepito in maniera più distaccata la storia di Angelina e degli abitanti di Casacalenda rispetto alle vicende di Domenico.
#prodottofornitoda Michele Vincelli
L’autore: Michele Vincelli
Michele Vincelli, classe 1984, vive a Casacalenda, Molise. Psicologo di professione, esordisce con il romanzo “Una storia come tante”, pubblicato in self publishing. Un libro a suo dire imprevisto che in qualche modo ha stanato la sua passione per la scrittura.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Le chiamano: “Gemelle”. Sono la Day Twin e la Night Twin, due enormi navi futuristiche che, affiancate, solcano i mari collegate da tre passerelle. Uniche superstiti della Grande Ondata che sommerse l’intero globo terrestre, ospitano a bordo l’ultima colonia umana vivente. Ma si può vivere in un’ intransigente società gerarchica all’interno di una realtà straordinariamente fantastica? Nel rigido mondo di bordo immaginato dall’ Autrice, tutto si muove tra duelli mozzafiato, sconcertanti verità, architettati complotti e un amore che, a causa delle divisioni sociali fra i sopravvissuti, non può dichiararsi tale. Attraverso gli occhi e le azioni dei personaggi, ingabbiati in schemi socialmente complessi, Lea ci accompagna in un contesto nuovo fatto di leggi severe, obbligo del rispetto e perenne emergenza. Riusciranno dunque i protagonisti ad affermare le proprie ragioni, quando tutto attorno a loro sembra impossibile? E il ribelle Ethan, Rigel della lega degli Antares, ce la farà a realizzare i suoi sogni di passione e libertà lì dove tutto è sotto lo sguardo di tutti?
Immaginate un’immensa distesa d’acqua con niente all’orizzonte: è questa la condizione in cui vive l’ultima comunità umana dopo la distruzione del pianeta.
In On the sea. Orizzonte senza approdo, Lea de Luna ci mostra un pianeta sommerso dalle acque a causa del riscaldamento globale e gli ultimi superstiti sono ormai cinquant’anni che vivono a bordo delle gemelle, due enormi navi da crociera. Un’arca di Noè del futuro in cui la nuova comunità per sopravvivere ha creato delle regole ben precise.
A narrare gli eventi è Ethan, un ragazzo orfano di sedici anni, rigel della lega degli Antares. Attraverso i suoi occhi vediamo svolgersi le vicende: conosciamo Caesar, il Kairos delle gemelle, figlio del costruttore delle navi e precedente Kairos. Vediamo una comunità che sembra vivere in pace, ma in realtà la pace si dimostra solo apparente, soprattutto nel momento in cui Caesar decide di attuare il suo piano di ricerca di possibili terre emerse uscendo dalle acque conosciute.
I problemi sulle due navi non si limitano solo al malcontento per la paura di andare verso un’avventura pericolosa per la comunità, ma lo stesso sistema inizia a traballare anche agli occhi dello stesso Ethan che innamoratosi di una ragazza di un’altra lega comincerà a mettere in dubbio tutte le regole che vigono nella comunità, soprattutto il divieto di relazioni tra persone di leghe differenti.
A tutto ciò si aggiunge una cospirazione da parte di alcuni personaggi per destituire Caesar dalla carica di Kairos e sovvertire l’ordine delle cose.
Il primo romanzo di una saga che quindi vede mettere sul fuoco tanti avvenimenti e sebbene a fine libro si arrivi ad una sorta di conclusione, perlomeno per quanto riguarda le sorti della cospirazione, il dado della sorte è tratto e il lettore non può fare a meno che chiedersi come continuerà la storia?
Lea de Luna ha creato una trama avvincente che ci mostra un modo post apocalittico, ricordandoci quanta parte l’uomo può avere nella distruzione del mondo che lo ospita e di se stesso. Allo stesso tempo costruisce un modo con regole precise atte alla sopravvivenza dell’ultima fiamma d’umanità, ma immediatamente ne scardina i presupposti ricordandoci il valore dei sentimenti che non possono stare sotto nessuna regola.
Una storia di amore e sopravvivenza narrata davvero bene: non ci sono parti lente, l’attenzione rimane alta durante la lettura e la maggior parte degli eventi viene trattata con il giusto respiro, ad eccezione forse di un passaggio legato alle vicende personali di Ethan che a mio parere è sembrato essere scritto in modo troppo affrettato. Gli eventi in quel caso si risolvono abbastanza velocemente andando a penalizzare alcuni aspetti della vicenda, come gli stati d’animo dei personaggi che personalmente non vengono indagati con la giusta attenzione e sebbene l’autrice forse abbia preferito concentrarsi su altri aspetti della storia, personalmente mi sarebbe piaciuto che avesse dato più spazio a questo aspetto.
In conclusione, però, posso dire che il romanzo mi è piaciuto. Sicuramente lo consiglio e sono curiosa di sapere come continueranno le vicende di Ethan e degli abitanti delle Gemelle.
Eppure, dopo le domande e le sfuriate, qualcosa nelle loro vecchie espressioni stanche, rappacificate a fatica, mi induce a osservare la grandiosità degli uomini, ciò che di meraviglioso sanno creare e il modo crudele e fanciullesco con cui sanno distruggere quanto creato.
– On the sea. Orizzonte senza approdo –
#prodottofornitoda Lea de Luna
L’autrice: Lea de Luna
LEA DE LUNA, nasce a Piano di Sorrento e si laurea in Scienze dell’educazione. Sin da adolescente fa della sua propensione educativa un impegno attivo nel sociale, interessandosi soprattutto alle dinamiche di gruppo e ai contesti giovanili. L’arte è una parte fondamentale della sua personalità. Coreografa professionista di show dance, Lea da sempre esprime la sua creatività non soltanto a tempo e ritmo di danza, ma anche attraverso la nitida vocazione della narratrice. Ed è così che, sorretta pure dalla passione per il mare e le navi da crociera, nasce “On the Sea”, la sua personalissima trilogia distopica. “Orizzonte senza approdo” è il primo romanzo post-apocalittico dell’opera, che racchiude in sé esperienze della vita dell’autrice e il sogno di creare una società nuova in una situazione del tutto particolare.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
L’agenzia di Cormoran Strike e Robin Ellacott – detective privati, soci in affari e autoproclamatisi ‘migliori amici’ – non è certo a corto di clienti. Così, quando una giovane donna dall’aria stravolta si presenta in ufficio, la segretaria la rispedirebbe volentieri indietro, ma l’intuito di Robin le dice di ascoltarla. Mentre stringe la sua costosissima borsa macchiata di inchiostro, Edie Ledwell si presenta come la coautrice di una serie animata di culto che sta per sbarcare su Netflix e implora Robin di aiutarla a scoprire l’identità di una misteriosa figura che la perseguita online. Robin le consiglia di rivolgersi ad altre agenzie specializzate in reati informatici, ma rimane turbata da quell’incontro. E ancora di più la sconvolgerà leggere dell’assassinio di Edie Ledwell poco tempo dopo. Una nuova indagine sta per avvolgere Strike e Robin in una rete invisibile, pericolosa e oscura, in cui le identità si moltiplicano e si nascondono, la verità è più sfuggente che mai e il successo diventa un gioco crudele col destino. Un altro capitolo irrinunciabile della storia di Robin e Strike.
Quando le aspettative sono troppo alte…
Il nuovo romanzo di Roberth Galbraith, alias J.K Rowling è uscito il 25 ottobre di quest’anno e dopo un’attesa di un anno e mezzo circa la voglia di leggerlo immediatamente era troppo forte, tanto da lasciare indietro libri che avevo già in libreria da tempo.
Nella lettura di questo volume avevo riposto delle aspettative abbastanza alte, soprattutto perché il quinto volume sembrava aver ridato un po’ di vigore alla storia dell’investigatore Cormoran Strike dopo il calo che avevo sentito leggendo il quarto volume.
Eppure le mie aspettative purtroppo sono crollate come castelli di sabbia. Ma procediamo con ordine…
Nella nuova indagine di Cormoran e della sua socia Robin Ellacott i due si ritrovano ad indagare sull’omicidio di Edie Ledwell e il ferimento del suo collega, due autori di una serie animata che in poco tempo ha raggiunto un rilevante successo tanto che Netflix ne acquista i diritti.
I due verranno assunti per scoprire soprattutto chi si cela dietro al personaggio di Anomia, utente online che insieme ad un altro utente ha creato il gioco di Drek, un gioco virtuale tratto dalla serie creata proprio dai due autori. I produttori ingaggiano Strike e Robin su questo caso perché da fan della serie Anomia con il tempo diventa il più accanito persecutore online di Edie Ledwell e ora che è morta continuare il progetto sembra ancora più difficile, specialmente con un troll che istiga i fan della serie contro il proseguimento del progetto da parte di Netflix. Inoltre per la sua aura di mistero Anomia rientra anche tra i sospettati principali dell’omicidio.
Il caso si intreccia anche con un gruppo di terroristi di estrema destra su cui sta indagando Scotland Yard e che metteranno in serio pericolo anche le vite dei nostri protagonisti.
Una storia quindi che si dipana su più fronti e che può sembrare effettivamente interessante, ma che con il procedere della lettura si rivela abbastanza lenta tanto da catturare l’attenzione solo a fasi alterne.
Interessante l’approccio della Rowling al tema dei social network e del web in generale e di tutto quello che questi possono generare anche nella realtà. Un problema attuale, perché sebbene questi strumenti di comunicazione siano effettivamente potentissimi e anche effettivamente utili, c’è sempre il rovescio della medaglia che dipende dall’utilizzo che se ne fa e di come questo possa ripercuotersi nelle vite delle persone.
La stessa indagine che riguarda il gruppo di estremisti di destra in cui si imbattono i due investigatori è abbastanza interessante e anche utile per deviare le indagini e i sospetti del lettore oltre che a dare un po’ più di suspense alla storia, ma rimane comunque decisamente sottotono anche se incastrata bene con gli altri avvenimenti.
Tutti elementi che, quindi, potenzialmente potrebbero essere il presupposto per un’ottima storia se non fosse per la lentezza degli eventi, dovuta forse ad un prolungarsi estenuante della narrazione, il libro conta infatti oltre le mille pagine. Inoltre a renderla meno interessante è anche il protrarsi di certe dinamiche tra i due protagonisti che vanno avanti ormai dall’inizio della serie, ma che ancora non hanno avuto un’evoluzione.
In ultimo, Anomia, un personaggio sul quale si incentra l’intera indagine caratterizzato da tutto questo alone di mistero, ma che poi risulta essere un personaggio estremamente banale.
In conclusione, un libro che si fa leggere, scritto bene, ma che non lascia alcunché se non per alcune parti. Una storia che poteva benissimo essere scritta in meno pagine e con più attenzione alla suspense e al cattivo di turno.
Nonostante ciò spero che si risollevi con il prossimo libro perché personalmente adoro il personaggio di Strike e della sua socia Robin Ellacott e mi piacerebbe leggere altre storie degne di questi personaggi, come quelle dei primi tre volumi.
Le accuse su internet, per quanto infondate, hanno la tendenza a sfociare nel mondo reale e a influenzare la vita della gente, a volte addirittura per anni
– Un cuore nero inchiostro –
L’autrice: Robert Galbraith alias J.K. Rowling
Pseudonimo della scrittrice J. K. Rowling. Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina, e ha sempre desiderato diventare scrittrice. è divenuta famosa in tutto il mondo grazie alla saga di Harry Potter. Con lo pseudonimo di Robert Galbraith ha pubblicato romanzi per adulti: Il richiamo del cuculo (2013), Il baco da seta (2014), La via del male. Un’indagine di Cormoran Strike (2016), Bianco Letale (2019), Sangue inquieto (2021) e Un cuore nero inchiostro (2022) editi da Salani.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Estate 1648. Nella Napoli spagnola ancora scossa dalla rivolta di Masaniello, un intrigo di accuse e sospetti stravolge la vita di Lorenzo, giovane funzionario del Consiglio Collaterale, supremo tribunale del Regno, e quella dei suoi due più cari amici d’infanzia: Severino, monaco nella Certosa di San Giacomo a Capri, e Menuccia, tessitrice caprese, con cui nasce l’amore. I tragici eventi che li minacciano sono collegati alla sparizione di un prezioso scrigno nascosto durante la rivolta di Masaniello nella Certosa da tre famiglie napoletane, sconvolte e intimorite dai tumulti popolari, e ad alcuni omicidi che ne seguono. Chi ha nascosto il Tesoro? Chi lo ha trafugato e uccide? Supererà Lorenzo scrupoli ed esitazioni per indagare e difendere sé stesso e i suoi amici? Oppure…
Chiacchierando con l’autore
Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
G: Si può dire che scrivo da sempre, per studio prima e lavoro dopo e da ultimo, non meno importante, per passione. Ho imparato a dare importanza ad ogni parola usata, alla punteggiatura, al senso logico e consequenziale di ciò che si scrive. Ho sempre utilizzato un linguaggio preciso, puntuale per esprimere con completezza il mio pensiero non solo sul lavoro, ma anche quando ho iniziato a scrivere di questioni politiche, economiche e sociali. Nei ritagli di tempo ogni tanto ho iniziato a buttare giù bozze di racconti, brevi storie lasciate nel cassetto. Poi con la libertà concessa dal pensionamento ho iniziato a tirarle fuori.
Com’è nata l’idea per questo romanzo?
G: Mi è venuta da due fattori. Volevo scrivere qualcosa su Capri, cui sono particolarmente legato. Mio padre è nato lì, vi ho passato per anni le vacanze estive da ragazzo…Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in quel vescovo Pellegrino che fa parte della rosa dei personaggi del romanzo, che ho scoperto coevo della rivolta di Masaniello e dei fatti che ne seguirono. Ho fatto la somma, ci ho messo un pizzico di fantasia
Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
G: Tutto ciò che si cela dietro la storia “ufficiale” mi ha sempre affascinato. Per me la Storia non è quella che ci raccontano i libri di scuola. Quella in genere la scrivono i vincitori, i poteri dominanti, spesso per influenzare le menti nella loro epoca. Per me la Storia è ricerca, è approfondimento, è andare dietro le quinte a scoprire anche la vita di tutti i giorni di chi l’ha fatta, delle persone normali, scoprirne pregi e difetti, virtù e passioni, abitudini. Ci sono a volte personaggi minori che hanno uno spessore storico e culturale spesso ignorato o sottovalutato, tutto da scoprire. Poi c’è la ricostruzione di ambienti del passato, rivisitare quei luoghi e ricostruirli. Ho pensato che anziché farne una cronaca sterile di date e fatti era meglio raccontarli aggiungendovi un pizzico di fantasia per rendere meglio l’opinione che mi andavo a fare.
Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
G: Scrivendo questo primo romanzo mi è venuto consequenziale pensare ad un prequel e ad un sequel imperniati sullo stesso personaggio principale, Lorenzo, più che altro perché il periodo storico in cui si sviluppa la trama, la metà del XVII secolo, è ricco di spunti. Poi ho individuato un personaggio realmente vissuto, sempre legato alla storia di Napoli, questa volta a cavallo tra fine ‘300 e ‘400 e anche lì credo che ne tirerò fuori una trilogia. Ci sto già lavorando. Poi c’è sempre la possibilità che spunti qualche altra cosina, un breve racconto, qualche sketch, anche nel genere giallo. Credo che per iniziare basti.
Estratto
Il silenzio quasi assoluto che regnava nella biblioteca della Certosa fu interrotto da un leggero cigolio di cardini. Fino a quel momento solo il graffiare della sua penna sul foglio di pergamena poteva lasciar intendere che c’era qualcuno lì, nella penombra, a sfruttare gli ultimi fasci di luce che entravano dalle finestre. Fra poco avrebbe dovuto ricorrere alla tremula luce di un lume o di una candela. Chino su quella sua ultima fatica, Severino si ripromise di chiedere a Beniamino di avere la bontà di aggiungere qualche goccia d’olio a quei ferri arrugginiti. Mancava poco al vespro. Girò lentamente il capo e riconobbe subito la figura un po’ pingue di padre Gabriele che veniva lentamente verso di lui col suo consueto claudicare, dopo aver riaccostato il battente. La sciatalgia ormai lo tormentava da tempo, ma lui non se ne lamentava. Se quello era il volere di Dio, era giusto così, diceva sempre. Sorrise al pensiero che però il vecchio monaco non rinunciava mai a qualche buon bicchiere di vino aromatizzato con le erbe del convento. Sembrava che fosse davvero un buon toccasana per lui!
Estratto Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella, 2022, per gentile concessione
L’autore: Giovanni Nocella
Giovanni Nocella, nato a Napoli nel 1951, dopo gli studi classici ha conseguito a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli.
Sposato, ha lavorato sempre come consulente autonomo nei settori fiscale, finanziario ed amministrativo. Nel campo della scrittura si è spesso dilettato a scrivere brevi racconti di vario genere e si è sempre cimentato nella stesura di articoli, studi e commenti a sfondo sociale e politico pubblicati sui social. Raggiunto il pensionamento qualche anno fa, ha ripreso alcune sue passioni come la fotografia e lo studio della Storia, in particolare quella della sua città, Napoli.
Ha da sempre coltivato una originaria passione per la narrativa, che lo ha spinto ad approfondire la possibilità di scrivere romanzi storici, impegnandosi in questi ultimi anni nello studio, nella ricerca dei particolari e nella stesura dei suoi primi romanzi storici, prevalentemente di genere thriller. È solito abbinare nella narrazione personaggi di fantasia ad altri storicamente esistiti in ambientazioni storicamente verificate.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Terra di contraddizioni e misteri, dell’eleganza e del rigore, il Giappone attira viaggiatori affascinati dai suoi paesaggi naturalistici mozzafiato o dagli incredibili grattacieli scintillanti di Tokyo, passando per templi buddhisti e shintoisti in cui ritrovare se stessi e la pace. Nonostante la sua lontananza, la tradizione culturale di questo Paese da sempre influenza l’Occidente, nella letteratura, nell’arte e nel cinema, per non parlare dei manga, degli origami e delle arti marziali. Fantasmi e divinità popolano le sue strade, i suoi corsi d’acqua, le sue risaie tanto cruciali nel definire l’identità di questo popolo. Il punto è che del Giappone ti viene voglia di sapere sempre di più, esplorando tutti gli aspetti enigmatici e curiosi che la sua cultura nasconde, un universo di eleganza e delicatezza in cui perdersi per ore, giorni o anni interi. Questa guida offre una panoramica degli aspetti fondamentali di questa cultura, includendo personaggi e opere che ne hanno segnato il tempo e citando alcuni tra gli stranieri che hanno contribuito a diffondere l’amore per questo Paese, raccontando le loro esperienze e le loro avventure. Una piccola compagna di viaggio per scoprire il magico mondo del Sol Levante.
Vi appassiona il Giappone e siete curiosi di saperne di più su questo paese che sembra così esotico agli occhi di noi occidentali, ma allo stesso tempo così vicino? Allora questa è sicuramente la lettura che fa per voi.
Giappone. Usi, costumi e tradizioni è un piccolo volume che non arriva neanche alle 200 pagine, ma che illustra in modo chiaro e conciso questo paese dalle mille sfaccettature. È una lettura sicuramente adatta per un primo approccio a questa cultura, sebbene ovviamente tocchi i vari temi in modo sintetico.
Il volume si divide in cinque capitoli: Territorio, Storia e religione, Cultura, I giapponesi, La vita giapponese. In sostanza una mini guida che ci permette di toccare le varie caratteristiche del Giappone e di viaggiare in quelle terre e nella vita di un popolo che sempre maggiormente tende ad affascinarci.
Sebbene come ogni guida riporti anche dati e statistiche, la lettura è scorrevole e mai pesante. Molto interessanti sono i vari inserti che l’autrice inserisce qua e là nella lettura snocciolandoci qualche altra curiosità in più.
Non riesce, ovviamente, a cogliere tutte quelle sfumature che costituiscono un popolo o una cultura, come del resto nessun libro comunque riuscirebbe a fare, ma ne dipinge un quadro abbastanza esaustivo.
Una lettura che potrebbe far sicuramente comodo a chi si appresta ad un viaggio in quelle terre o anche semplicemente a chi è curioso di approcciarsi ad una cultura diversa.
In Giappone si ha inizialmente la sensazione di arrivarci per vedere se esiste davvero.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Vive immersa tra l'odore della carta e dell'inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante