Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

  • Titolo: Le cose che ti vengono a cercare
  • Autore: Lauretta Chiarini
  • Genere: Narrativa moderna e contemporanea
  • Editore: Graphofeel
  • Formato: Cartaceo
  • Anno pubblicazione: 2018

Trama

Una libraia, un ragazzino, un barista, una prostituta. E un cadavere. L’incontro con una adolescente introverso ed impacciato stravolge la vita metodica e solitaria di Cecilia, libraia modenese cinquantenne. Artefice fondamentale del cambiamento, insieme al giovanissimo Leonardo, è Orazio, barista dirimpettaio di Cecilia, innamorato di lei da sempre. Tra Modena e Genova, dal ritrovamento di un cadavere alla ricerca di una prostituta, la vita dei tre personaggi principali tocca alti e bassi, alternando crisi di sconforto a momenti di autentica gioia. (Graphofeel edizioni)

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi parlo di questo libro che ho concluso da poco e che ho letto per una collaborazione con la casa editrice Graphofeel che ringrazio tanto per la copia.

Il libro “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini è stata una lettura molto piacevole e la storia mi è piaciuta molto, tanto che il libro l’ho finito in poco tempo e se non fosse che purtroppo posso dedicare alla lettura solo le ore serali della giornata sicuramente lo avrei terminato ancora prima tanto mi ha preso questa storia.

La scrittura dell’autrice è fluida, scorrevole e arricchita da una certa vena di ironia che riesce a tenere alta l’attenzione del lettore. Sebbene abbia trovato nel testo qualche refuso birbantello sfuggito alle correzioni, questo non ha creato nessun fastidio mentre procedevo nella lettura.

La storia è appassionante, tutti i personaggi sono ben delineati, descritti in modo tanto realistico da riuscire perfettamente ad entrare in empatia con loro e con le loro vicissitudini.

Personalmente la protagonista Cecilia, libraia di Modena mi è piaciuta particolarmente, forse per quel suo carattere un po’ burbero ma che in realtà nasconde un cuore così grande che fa fatica anche lei a mostrarlo.

Cuore che però riuscirà ad avere un po’ di posto per un ragazzino dinoccolato di quindici anni che sembra un uccello smarrito e con una storia familiare alquanto pensante alle spalle.

Ho apprezzato molto anche il barista Orazio, spasimante di Cecilia da anni che con il suo carattere dirompente riesce anche lui lentamente ad insinuarsi nel freddo cuore della libraia.

Tre persone messe insieme dal caso si potrebbe dire che, però, non potevano fare altro che trovarsi a dimostrazione che a volte la vita a piani migliori di quelli che ci siamo fatti noi per noi stessi.

L’unica nota negativa che ho trovato, se proprio vogliamo chiamarla così, è stato il finale. Non so perché in realtà: la scelta narrativa dell’autrice non mi è dispiaciuta quindi non posso dire di non averlo proprio apprezzato, eppure mi ha lasciato in uno stato di sospensione – che se molto spesso apprezzo a fine di un libro – questa volta mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, un po’ come nella scena in cui Cecilia beve in caffè offertole da Leo.

Non so, probabilmente avrei apprezzato un po’ più di approfondimento nella parte finale, ma tolto questo dettaglio (opinione del tutto personale) è sicuramente una lettura che consiglio, piacevole e piena di sentimenti ed emozioni.

Alla prossima cari lettori e buona lettura a tutti!! 💕📕

La vita è strana, anzi strana è dir poco: la vita è un soggetto con disturbo bipolare, una volta va in un verso, una volta cambia rotta e va nell’altro e ti riserva sorprese.
– Le cose che ti vengono a cercare –

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#prodottofornitoda Graphofeel edizioni

Recensione: “La verità è che non ti odio abbastanza” di Felicia Kingsley

Recensione: “La verità è che non ti odio abbastanza” di Felicia Kingsley

  • Titolo: La verità è che non ti odio abbastanza
  • Autore: Felicia Kingsley
  • Genere: Narrativa erotica e rosa
  • Editore: Newton Compton
  • Formato: Audiolibro
  • Anno pubblicazione: 2019

Trama

“Lexi è una principessa, non delle favole, ma dell’Upper East Side. La sua vita perfetta da facoltosa ereditiera di un impero finanziario scorre tra feste esclusive e shopping sfrenato nel quartiere più lussuoso di New York. A ventisette anni ha già la certezza di un futuro luminoso, di aver vinto la partita, almeno finché un affascinante sconosciuto non le cambia le carte. Il principe azzurro? No, è Eric Chambers, detective di punta dell’FBI, che sta indagando su una truffa miliardaria in cui è coinvolta la famiglia Sloan, venuto a spodestarla dal suo trono. T anto attraente quanto ruvido e poco disponibile, Eric la reputa viziata e superficiale, e la tratta con distacco e indifferenza. T ra i due è subito guerra. Con tutti i suoi beni confiscati, Lexi si ritrova in mezzo a una strada da un giorno all’altro, ma lei non ha nessuna intenzione di rimanerci. Anzi! Se Eric le ha tolto tutto, dovrà essere lui ad aiutarla e Lexi non accetterà un no come risposta, almeno finché non sarà riuscita a riabilitare il nome della sua famiglia, anche perché lei sarebbe una preziosa risorsa per le indagini. Riusciranno l’ereditiera che cuoce i toast usando il ferro da stiro e l’integerrimo detective di Brooklyn a collaborare senza scannarsi? O senza… innamorarsi?” (Newton Compton Editore)

Ho concluso l’ascolto di questo romanzo giusto qualche giorno fa e ora eccomi qui con voi a condividere le mie impressioni.

Premetto che è da pochissimo che ho iniziato ad ascoltare audiolibri, ma da piccola ascoltavo le “fiabe sonore”, ok non sono proprio la stessa cosa, ma diciamo che ci vanno vicino ed essendo un’appassionata di storie non solo quelle raccontate sui libri, ma anche sui film, serie tv e anche attraverso la fotografia mi sono detta perché no? Proviamo.

E così eccomi qui con la recensione dell’ascolto del mio primo audiolibro. Sinceramente ho iniziato con un’altra storia questa mia avventura uditiva, ma quello non l’ho ancora concluso perché ascoltandolo poco prima di andare a dormire mi sono resa conto che avevo bisogno di qualcosa di più leggero e così per il momento l’ho lasciato da parte e sono andata alla ricerca di una classica commedia romantica e mi sono imbattuta in questa storia della Kingsley.

Devo ammettere che è il primo libro che leggo (o per meglio dire ascolto) di questa autrice, ma la conoscevo già di nome. Generalmente non leggo molti romance o cosiddetti romanzi rosa, ma qualche volta mi capita anche per rilassarmi un po’ e poi penso che ogni tanto un po’ di sano romanticismo nella vita ci voglia!

Comunque bando alle ciance e veniamo a noi!

Prima di tutto vorrei darvi la mia opinione su questa esperienza di ascolto degli audiolibri e la conclusione è che mi piacciono molto, è veramente un bel modo per “leggere” libri mentre si sta facendo altro.

Da parte mia come vi ho detto li ascolto prima di andare a dormire. Subito dopo cena di solito me ne sto sul divano del mio studio a leggere un po’; poi quando mi metto finalmente a letto collego il mio telefono alla piccola cassa bluetooth (gentilmente prestatami dal mio ragazzo) e inizio ad ascoltare l’audiolibro finché non mi prende sonno. È molto bello perché così posso portare avanti più storie contemporaneamente.

Opinione sulla storia. Devo dire che mi è piaciuta molto: come romanzo risponde a tutti i canoni del genere a cui appartiene, pertanto non è difficile immaginare come si svilupperanno gli eventi ancor prima che accadano.

Ciononostante non l’ho trovata per nulla banale soprattutto grazie alla protagonista, Lexie. Personaggio che ho adorato. Lei è una ragazza multimiliardaria che nonostante le disavventure mostra una resilienza non da poco. Non è per nulla facile passare dalle stelle alle stalle in due secondi eppure lei è il tipo che non si arrende, ma procede a testa alta. Per questo mi è piaciuta molto e ho apprezzato tanto anche il protagonista maschile e non perché descritto come un uomo veramente bello, ma per il suo carattere.

Rigido a volte, testardo e con una vena sarcastica che però si dimostra affidabile, dolce e anche passionale. Il tipo di persona che sicuramente non ti lascia a piedi, nonostante all’inizio provi a farlo con la protagonista.

In conclusione è stato un ascolto piacevole, la scrittura della Kingsley è frizzante, divertente e scorrevole. Anche la lettrice è stata molto brava nella lettura anche se nei dialoghi avrei preferito che fossero in due, perlomeno una voce maschile per interpretare gli uomini, ma a parte questo piccolo dettaglio non ho nulla da ridire.

Ascolto decisamente consigliato. 😘

E anche per oggi è tutto, alla prossima e buon ascolto a tutti! 🎧📚

“Se non esci dai tuoi quadrati, non troverai mai la soluzione ai problemi!”
– La verità è che non ti odio abbastanza –

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Recensione: “Ada o ardore” di Vladimir Nabokov

Recensione: “Ada o ardore” di Vladimir Nabokov

  • Titolo: Ada o ardore
  • Autore: Vladimir Nabokov
  • Genere: Narrativa erotica e rosa
  • Editore: Adelphi
  • Formato: Cartaceo, e-book
  • Anno pubblicazione: 1969

Trama

In questo romanzo Nabokov decise di sfrenare i suoi estri e i suoi capricci più nascosti e più cari, sfidando il lettore a seguirlo. È una storia d’amore e anche una storia erotica ma, soprattutto, una celebrazione del dettaglio. In questo libro l’autore sembra aver voluto mettere tutto, come in una vasta arca, o per lo meno in una sterminata soffitta. Una soffitta costellata di segreti, come il parco di un maniero, cosparsa di nascondigli erotici, in cui il lettore amerà perdersi. (Adelphi editore)

Ciao a tutti readers! È un po’ che non posto nulla, purtroppo tra una cosa e l’altra non sono riuscita a scrivere nulla prima. Inoltre non ero molto sicura di voler scrivere una qualche sorta di recensione su questa lettura perché in realtà mi sono avvalsa di uno dei diritti del lettore di Pennac: quello di non finire un libro.

In effetti ho lasciato questa lettura a metà, anzi forse meno di metà ed era un po’ per questo motivo che non credevo avesse senso fare una recensione su un libro che non avevo concluso, poi ci ho ripensato, e quindi eccomi qui!

Come avrete già intuito questa lettura mi ha decisamente delusa, si può evincere anche dalla trama stessa: generalmente nei miei post sono io stessa che rielaboro la trama per dirvi di cosa parla il libro, mentre questa volta ho preso direttamente la trama riportata sul libro dell’edizione dell’Adelphi.

Con questa lettura non sono riuscita proprio ad entrare in sintonia e mi è dispiaciuto molto perché io adoro alla follia Nabokov e le sue opere, ma stavolta mi sono dovuta proprio arrendere all’evidenza: questo libro non fa per me (o perlomeno non fa per me in questo momento, in futuro chissà…)

Ma andiamo con ordine…

Si sa che la scrittura di Nabokov non è proprio di facile approccio eppure stavolta l’ho trovata proprio “confusionaria” se mi passate il termine. Ovviamente il tutto è voluto perché un genio del calibro di Nabokov non fa nulla a caso; ciononostante questo suo approccio linguistico non mi ha fatto né appassionare alla storia né tanto meno entrare in empatia con i personaggi. I tanti incisi usati mi hanno portato letteralmente fuori rotta a volte, tanto che non riuscivo a volte a capire cosa volesse dire e si sa che se una storia non viene compresa difficile che piaccia.

Comprensione e piacere per la lettura vanno di pari passo, se non c’è l’uno non può esserci l’altro. Non può piacere infatti una cosa che non si capisce ed è questo in fondo quello che è capitato a me con questo libro.

Per tutti questi motivi ovviamente non mi sento di consigliarla come lettura, non al momento sicuramente. Ciononostante non mi nego il diritto in futuro, magari rileggendola di cambiare idea, ma per il momento è sicuramente un grande no.

Se voi l’avete già letto fatemi sapere le vostre opinioni, sono sempre curiosa di sentire il parere di altri lettori!

E anche per oggi è tutto!

Alla prossima… 😘

“Un semplice tocco di carboncino velava nel punto del mistero il suo corpo bianco gesso”

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Recensione: “La moglie olandese” di Ellen Keith

Recensione: “La moglie olandese” di Ellen Keith

Buon pomeriggio readers! Eccomi qua anche se con un po’ di ritardo per parlare della mia ultima lettura: “La moglie olandese” di Ellen Keith. Libro che mi è piaciuto molto, ma entriamo più nel dettaglio…

La storia è ambientata in due momenti storici differenti:

1943, Olanda. Gli anni della seconda guerra mondiale. La protagonista e suo marito vengono arrestati come prigionieri politici e portati in due diversi campi di concentramento. Marijke farà di tutto per ritrovare il marito, anche unirsi al bordello del campo dove quest’ultimo si trova rinchiuso.

1977, Argentina. Gli anni della “guerra sporca”. Il regime argentino all’epoca tentava di sopprimere ogni forma di dissidenza. Luciano Wagner, studente universitario, viene catturato e messo in prigione per essersi unito ad un movimento rivoluzionario. Rinchiuso in cella subisce le torture più atroci e non sa se riuscirà mai ad uscire da lì e rivedere ancora la sua famiglia.

Due momenti tragici della storia; dalla Germania della seconda guerra mondiale all’Argentina degli anni ’70. Periodi storici diversi, ma con un sottile filo conduttore messo ben in risalto dall’autrice.

È stata una lettura coinvolgente. L’autrice è riuscita a catapultarmi in due eventi storici che poco conoscevo, da una parte la costituzione dei bordelli nei campi di concentramento e dall’altra quello della “guerra sporca” in Argentina. Sono entrata immediatamente in empatia con la protagonista Marijke, soprattutto per la scelta narrativa della scrittrice che ha deciso di utilizzare la prima persona per narrare la storia della protagonista. Mi sono ritrovata a soffrire con lei, ad avere i suoi dubbi mentre cercava di reagire a tutto quello che le stava accadendo, soprattutto quando si è trovata a decidere se entrare o meno nel bordello del campo o rimanere ai lavori forzati nel suo campo di concentramento. Ho sentito la sua forza e la sua debolezza ad ogni passo che ha compiuto.

Con Marijke, l’autrice ha tentato di dare voce a tutte quelle donne che sono state costrette a “lavorare” nei bordelli dei campi e alla forza che hanno avuto ad affrontare tale situazione.

Sebbene narrata in terza persona anche la storia di Luciano, rinchiuso nella prigione in Argentina mi ha toccato profondamente, specialmente quando per non impazzire inizia a “scrivere” mentalmente delle lettere al padre. In quelle parole vediamo il suo dolore, la sua sofferenza e si entra proprio in contatto con il protagonista e con il suo io più profondo.

L’autrice con una scrittura brillante è riuscita benissimo a collegare questi due eventi storici e lo ha fatto con tale intensità che il libro scorre molto bene nella lettura e si fa fatica a staccarsi dalle pagine, proprio per la curiosità di sapere come va a finire.

Senza fare spoiler posso dire che anche il finale del libro mi ha toccato particolarmente, soprattutto perché mi ha lasciato con qualche domanda aperta e qualche altra curiosità che mi ha fatto restare ancora per qualche giorno ancorata alla storia e ai personaggi anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.

È decisamente una lettura che consiglio! A me è piaciuta molto e mi ha incuriosito abbastanza da voler trovare altre letture che trattano questi eventi.

“Caro papà,
quella musica. La musica mi tormenta. L’opera. Il pianoforte e… cos’erano?
Flauti. Caro papà, il pianoforte e i flauti non smettono di suonare, ma io penso solo a ciò che provano a coprire. Le implorazione, le grida. Grida insopportabili. Non ne posso più. È così, è così… Papà, in qualche modo, la musica mi fa pensare a te.”

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Recensione: “Maitihia” di Rosaria M. Notarsanto

Recensione: “Maitihia” di Rosaria M. Notarsanto

Ed eccoci qua con una nuova recensione per il blog #leparoledimisaki e anche questa volta si tratta di una collaborazione! 🥰

Il libro in questione è una storia fantasy e devo dire che era qualche anno che non mettevo mano ad un libro di questo genere. Gli ultimi li ho letti qualche anno fa, ma si trattava di urban fantasy, decisamente diverso dalla storia che ho appena concluso.

In questo caso invece siamo alle prese con un fantasy di stampo classico se così si può definire, in un ambientazione creata completamente dalla penna dell’autrice. La storia narra le avventure di due Maitihia, i prescelti del dio Hanaha, costretti dal perfido Paari Ophi a mettersi alla ricerca del Kantenara, l’amuleto che avrebbe permesso la liberazione del malvagio dio Kyarr.

I due giovani riusciranno , però, a trovare il modo di non sottostare al ricatto e aiutati dal custode del Kantenara e da un Kasiti daranno battaglia al malefico Paari. Iniziano così le avventure dei due Maitihia tra il vecchio e il nuovo continente e la lotta per salvare il mondo dalla sua distruzione.

Ho apprezzato molto la storia narrata dall’autrice, un po’ perché mi ha riportato alla mia adolescenza quando la gran parte delle mie letture era per lo più incentrata tutta su questo genere e dall’altra parte perché le vicende mi hanno veramente intrigato, infatti ho praticamente divorato il libro in quanto ero curiosissima di sapere come si sarebbero evoluti gli eventi.

Per quanto riguarda il testo: i personaggi sono ben delineati sia fisicamente che caratterialmente e la storia è resa scorrevole da una scrittura fluida e mai noiosa.

Di punti deboli sinceramente non ne ho trovati; forse qualche colpo di scena era facilmente deducibile già dalle pagine precedenti tramite gli indizi lasciati qua e là dall’autrice e questo ha smorzato un po’ l’effetto stesso del colpo di scena. Ciononostante la qualità della storia non ne ha risentito. A parte questo non ho trovato veri e propri punti deboli.

Posso affermare che sono stata piacevolmente sorpresa da questa storia, leggera ma allo stesso tempo molto avvincente e ringrazio l’autrice per avermela proposta. Ho passato ore davvero piacevoli in compagnia di Rai, Fenuanei e tutti gli altri personaggi del libro.  

E anche per oggi è tutto… Alla prossima! 😘

“A che serve sopravvivere se non si ha l’opportunità di vivere?”

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#prodottofornitoda Rosaria M. Notarsanto