Recensione: “Il sottile filo che ci unisce” di Stefania Enne

Recensione: “Il sottile filo che ci unisce” di Stefania Enne

Il sottile filo che ci unisce

Autore: Stefania Enne
Genere: Romance “boys love”
Editore: Independently published
Data di uscita: 7/12/2020
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2020

Acquista: Libro Ebook

Trama

Aiden Miller è un bambino introverso e asociale, ha uno sguardo freddo e tagliente che ha il potere di sconvolgere e raggelare il cuore della persona a cui viene rivolto. Noah Campbell è un bambino solare e socievole, ha un sorriso dolce e rassicurante che resta impresso come un marchio indelebile scaldando il cuore della persona a cui viene donato. Aiden e Noah si incontrano in un caldo pomeriggio di settembre, nel giardino di una bellissima villa di campagna che ospita un orfanotrofio: è odio a prima vista. Ma il destino sembra aver scelto un percorso opposto al loro volere legandoli indissolubilmente attraverso un filo rosso. Il padre di Noah decide di diventare il tutore di Aiden dandogli la possibilità di vivere una vita completamente diversa da quella che il fato sembrava avergli riservato. In questo modo i due ragazzi saranno però costretti a vivere sotto lo stesso tetto. Riusciranno a far cadere le barriere che li dividono per avvicinarsi lentamente l’uno all’altro?

Ciao a tutti amici lettori, eccoci di nuovo qui con una nuova recensione fresca fresca di giornata. Il libro di cui vi parlo oggi è una collaborazione con un’autrice, Stefania Enne che ringrazio moltissimo perché mi ha dato la possibilità di leggere e recensire il suo libro.

La storia rientra nella categoria delle boys love. Un genere che prende avvio in oriente, infatti nel paese del Sol levante sono molto in voga – tra le ragazze soprattutto – i manga yaoi, cioè quei manga dove la storia d’amore è per l’appunto incentrata tra due ragazzi. Inoltre il racconto riprende anche la tradizione orientale, nata in Cina e poi esportata anche in Giappone del filo rosso che unirebbe sin dalla nascita due persone che sono destinate ad incontrarsi e ad amarsi.

Mi ha fatto molto piacere leggere questa storia, essendo un’appassionata del Giappone e di manga giapponesi compresi gli yaoi è stato veramente piacevole ritrovare questo tipo di storia in un romanzo.

Il bello di queste narrazioni è che non pongono tanto l’accento sulla tematica omossessuale, ma semplicemente sulla storia d’amore in sé. La stessa autrice nella premessa ci tiene a sottolineare che non intende indagare gli aspetti psicologici o sociali dell’omosessualità e ho trovato questo appunto molto importante perché permette al lettore anche poco avvezzo a storie di questo tipo di interfacciarsi con i personaggi e con le loro vicende sotto un’ottica diversa senza alcun tipo di pregiudizio.

La storia che ci viene raccontata pur incentrandosi sulla storia d’amore tra Noah e Aiden tocca in realtà varie tematiche e questo è stato uno degli elementi che me l’hanno fatta apprezzare. Vediamo per esempio il tema dell’abbandono e la solitudine nel personaggio di Aiden: orfano che viene accolto dalla famiglia di Noah e la sua lotta interiore per abbattere i demoni che si porta dietro e poter finalmente accettare che anche lui può essere felice. Un riscatto, quindi, nei confronti del suo passato che lui riesce a raggiungere solo nel momento in cui permette a se stesso di lasciarsi amare.

L’autrice ha costruito molto bene i suoi personaggi, soprattutto quelli secondari che si interfacciano con i nostri due protagonisti; personalmente io ho adorato tantissimo il personaggio di Julian, che ammetto essere tra tutti il mio preferito. Mi è piaciuto vedere la sua evoluzione nella storia e leggere delle sue vicissitudini in campo sentimentale anche se alcune sue scelte mi hanno fatto un po’ storcere il naso a volte, ma è proprio questo che me lo ha fatto amare ancora di più.

In conclusione posso dire che è una storia che merita sicuramente di essere letta, sia per la storia in sé che per la scrittura che è fluida ben dettagliata, non annoia e riesce a catturare l’attenzione del lettore e a farlo immergere nelle vicende dei nostri beniamini.

L’unica pecca che forse ho trovato e che mi sento di sottolineare è stata nei dialoghi iniziali. La storia, infatti, parte dal primo incontro dei due ragazzi quando sono ancora alle elementari: Noah ha 8 anni e Aiden 10 e già dai loro primi dialoghi ho trovato il modo di parlare dei due poco adatto alla loro età e questo non mi ha permesso subito di entrare appieno nella vicenda perché in quel frangente mi sono sembrati poco credibili o più precisamente a sembrarmi poco credibili sono stati i dialoghi non tanto i personaggi. Ovviamente questa è una mia opinione personale, comunque a partire già dal momento della loro preadolescenza quando hanno iniziato a frequentare le scuole medie e poi andando avanti la storia mi ha coinvolto sempre di più, per cui posso dire che è certamente un libro che consiglio di leggere e che mi è piaciuto molto.

«Gli amici si baciano.» rispose stupidamente Noah.
«E noi siamo amici?» rincarò la dose Aiden, «Non credo che siamo mai stati amici un solo giorno da quando ci conosciamo.»
– Il sottile filo che ci unisce –

#prodottofornitoda Stefania Enne

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Recensione: “Ronin, il samurai errante (vol.1)” di Antonio La Sala e Rita Ricciardi

Recensione: “Ronin, il samurai errante (vol.1)” di Antonio La Sala e Rita Ricciardi

Ronin, il samurai errante (vol.1)

Autore: Antonio La Sale e Rita Ricciardi
Genere: Light novel fantasy
Editore: Independently published
Data di uscita: 7/07/2020
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2020

Acquista: Libro Ebook

Trama

Hantai è una nazione insulare, suddivisa in regni, l’intero territorio è infestato da yokai e sconvolto da numerose guerre tra i paesi degli uomini. Ebisu Rakki, un ragazzo con il sogno di diventare samurai, va via di casa per iniziare il suo percorso.Duelli, battaglie, tradimenti, complotti, yokai, amori e luoghi mozzafiato aspettano questo temerario ragazzo e il suo amato sogno.”Da ogni piccolo germoglio nasce un albero con molte fronde. Ogni fortezza si erige con la posa della prima pietra. Ogni viaggio comincia con un solo passo”.

Amici lettori eccoci di nuovo qua! Oggi vi parlo del primo volume di questa trilogia: Ronin, il samurai errate. È un volume che ho letto per una collaborazione, ringrazio infatti gli autori Antonio La Sala e Rita Ricciardi per la copia del volume.

La lettura di oggi è più precisamente una light novel fantasy che riprende le ambientazioni giapponesi. Sono stata molto contenta di leggere questo libro perché racchiude molte cose che personalmente a me piacciono molto: l’ambientazione giapponese, il fantasy e i disegni stile manga che ho veramente apprezzato perché sono effettivamente molto belli secondo me.

Ma veniamo alla storia: devo dire che la lettura mi è piaciuta molto, si vede che i due autori si sono impegnati per strutturarla, si nota lo studio che c’è dietro sia per quanto riguarda l’epoca dei samurai sia per la mitologia giapponese che ricorre nel volume. Oltre questo anche tutta la creazione dell’ambientazione è ben studiata, il regno di Hantai viene non solo descritto, ma anche illustrato ed è così molto più facile per il lettore calarsi nelle vicende del racconto.

Regno di Hantai (Immagine ripresa dal libro “Ronin, il samurai errante (vol.1)”

Inoltre la storia scorre bene e soprattutto incuriosisce il lettore che rimane coinvolto ed è spinto a continuare la lettura per sapere cosa succederà al nostro protagonista.

Posso quindi affermare che è una lettura che mi è piaciuta molto, nonostante ciò in alcuni passaggi avrei preferito un maggior approfondimento, soprattutto per quanto riguarda la storia del protagonista quando da samurai diventa un ronin. Per quanto riguarda la scrittura ho notato qualche refuso qua e là, ma nulla di così fastidioso da non far proseguire la lettura in modo scorrevole.

Nel complesso è sicuramente un libro che ho apprezzato e che mi sento assolutamente di consigliare, soprattutto agli appassionati del genere.

Nacqui per miracolo, durante il parto il cordone che poco prima mi nutriva stava per soffocarmi…Ma fortunatamente tutto andò per il meglio. Nonostante questa mia prima battaglia venni al mondo, e mi fu dato il nome di EBISU RAKKI.
– Ronin, il samurai errante –

#proddotofornitoda Antonio La Sala e Rita Ricciardi

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Recensione: “Lei mi avrebbe detto sì” di Manuel Pomaro

Recensione: “Lei mi avrebbe detto sì” di Manuel Pomaro

Lei mi avrebbe detto sì

Autore: Manuel Pomaro
Genere: Narrativa Rosa
Editore: Independently published
Data di uscita: 14/02/2019
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2019

Acquista: Libro Ebook

Trama

Miriam e Ascanio attraversano una crisi di coppia. La donna intreccia una relazione con Pablo, un cuoco che organizza cene emozionali. Ascanio scopre il tradimento e prepara un’atroce vendetta. Lauren sta cercando di allontanarsi da una relazione satura. Un incontro a Capodanno la indurrà a credere che ciò sarà possibile, ma gli strascichi del precedente rapporto potrebbero minare il suo tentativo di tornare ad amare. È giusto credere che in prossimità di eventi catastrofici nascano le migliori storie d’amore? Può una proposta di matrimonio portare allo stesso tempo gioia e disperazione?

Ciao amici lettori, eccomi qui con una nuova recensione. Il libro in questione mi è stato mandato dall’autore Manuel Pomaro che ringrazio molto per la copia e per avermi permesso di leggere il suo lavoro.

L’ho finito da un po’ ma ho aspettato un po’ prima di scrivere qualcosa, un po’ per via delle feste di Natale e un po’ perché volevo elaborare bene il mio pensiero prima di scrivere.

La storia che ci presenta l’autore è incentrata sul rapporto di coppia: vediamo varie coppie nel libro, ma la storia d’amore principale riguarda Ascanio deluso dal tradimento della sua ragazza Miriam e in cerca di un altro amore che lo renda felice.

A far capolino nella sua vita sarà Lauren, ragazza alquanto particolare con un rapporto tossico alle spalle che non sembra affatto concluso e che creerà non pochi problemi ad Ascanio e alla nascita di questo nuovo rapporto.

Questi gli eventi principali della storia, eventi che personalmente, pur non essendo il genere che leggo di più in assoluto mi hanno spinto a continuare la lettura perché mi hanno incuriosito a tal punto da proseguire e direi che questo è senz’altro un punto a vantaggio della storia.

Ciononostante come la maggior parte delle storie anche questa ha i suoi punti di forza e quelli di debolezza: ho decisamente apprezzato infatti la scelta dell’autore di raccontare l’amore di coppia in modo realistico, senza i fronzoli delle migliori commedie d’amore che tanto ci fanno sognare.

La storia è un vero e proprio spaccato di vita, dove il rapporto di coppia non è idealizzato, ma ha i suoi alti e bassi come nella vita di ognuno di noi. I personaggi scivolano negli errori, ma tentano comunque di rialzarsi dalle delusioni e dai fallimenti.

Veniamo ora a quelli che ho percepito come punti di debolezza. In tutta sincerità seppur curiosa di proseguire la lettura per sapere cosa sarebbe successo ai nostri protagonisti non sono rimasta totalmente coinvolta dalla narrazione e questo non perché la storia sia stata troppo veloce da non permettermi di avere tempo ad empatizzare con i personaggi.

È vero che si tratta di un romanzo breve, ma non ho trovato per questo buchi di trama o passaggi descritti in maniera troppo veloce; eppure qualcosa è mancato alla storia affinché ne rimanessi veramente coinvolta: un approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto di quelli secondari.

Le vicende che accadono ad Ascanio e al suo gruppo di amici li cambiano ed è evidente, ma questo cambiamento emerge a mio parere in modo un po’ troppo superficiale. Per farvi un esempio senza fare troppi spoiler, a Miriam ex di Ascanio capiterà qualcosa che le lascerà un segno, ma l’evoluzione sebbene dopo quel particolare evento ci sia stata non viene a mio parere trattata con la giusta rilevanza.

Ciononostante si riesce tranquillamente ad entrare a far parte del mondo dei personaggi ed empatizzare con loro e le loro scelte, ma avrei comunque preferito un po’ più di approfondimento.

È comunque una lettura che mi sento di consigliare, specialmente agli appassionati di questo genere narrativo.

Perché è in prossimità di eventi catastrofici che nascono le migliori storie d’amore
– Lei mi avrebbe detto sì –

#prodottofornitoda Manuel Pomaro

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Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

Recensione: “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini

  • Titolo: Le cose che ti vengono a cercare
  • Autore: Lauretta Chiarini
  • Genere: Narrativa moderna e contemporanea
  • Editore: Graphofeel
  • Formato: Cartaceo
  • Anno pubblicazione: 2018

Trama

Una libraia, un ragazzino, un barista, una prostituta. E un cadavere. L’incontro con una adolescente introverso ed impacciato stravolge la vita metodica e solitaria di Cecilia, libraia modenese cinquantenne. Artefice fondamentale del cambiamento, insieme al giovanissimo Leonardo, è Orazio, barista dirimpettaio di Cecilia, innamorato di lei da sempre. Tra Modena e Genova, dal ritrovamento di un cadavere alla ricerca di una prostituta, la vita dei tre personaggi principali tocca alti e bassi, alternando crisi di sconforto a momenti di autentica gioia. (Graphofeel edizioni)

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi parlo di questo libro che ho concluso da poco e che ho letto per una collaborazione con la casa editrice Graphofeel che ringrazio tanto per la copia.

Il libro “Le cose che ti vengono a cercare” di Lauretta Chiarini è stata una lettura molto piacevole e la storia mi è piaciuta molto, tanto che il libro l’ho finito in poco tempo e se non fosse che purtroppo posso dedicare alla lettura solo le ore serali della giornata sicuramente lo avrei terminato ancora prima tanto mi ha preso questa storia.

La scrittura dell’autrice è fluida, scorrevole e arricchita da una certa vena di ironia che riesce a tenere alta l’attenzione del lettore. Sebbene abbia trovato nel testo qualche refuso birbantello sfuggito alle correzioni, questo non ha creato nessun fastidio mentre procedevo nella lettura.

La storia è appassionante, tutti i personaggi sono ben delineati, descritti in modo tanto realistico da riuscire perfettamente ad entrare in empatia con loro e con le loro vicissitudini.

Personalmente la protagonista Cecilia, libraia di Modena mi è piaciuta particolarmente, forse per quel suo carattere un po’ burbero ma che in realtà nasconde un cuore così grande che fa fatica anche lei a mostrarlo.

Cuore che però riuscirà ad avere un po’ di posto per un ragazzino dinoccolato di quindici anni che sembra un uccello smarrito e con una storia familiare alquanto pensante alle spalle.

Ho apprezzato molto anche il barista Orazio, spasimante di Cecilia da anni che con il suo carattere dirompente riesce anche lui lentamente ad insinuarsi nel freddo cuore della libraia.

Tre persone messe insieme dal caso si potrebbe dire che, però, non potevano fare altro che trovarsi a dimostrazione che a volte la vita a piani migliori di quelli che ci siamo fatti noi per noi stessi.

L’unica nota negativa che ho trovato, se proprio vogliamo chiamarla così, è stato il finale. Non so perché in realtà: la scelta narrativa dell’autrice non mi è dispiaciuta quindi non posso dire di non averlo proprio apprezzato, eppure mi ha lasciato in uno stato di sospensione – che se molto spesso apprezzo a fine di un libro – questa volta mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, un po’ come nella scena in cui Cecilia beve in caffè offertole da Leo.

Non so, probabilmente avrei apprezzato un po’ più di approfondimento nella parte finale, ma tolto questo dettaglio (opinione del tutto personale) è sicuramente una lettura che consiglio, piacevole e piena di sentimenti ed emozioni.

Alla prossima cari lettori e buona lettura a tutti!! 💕📕

La vita è strana, anzi strana è dir poco: la vita è un soggetto con disturbo bipolare, una volta va in un verso, una volta cambia rotta e va nell’altro e ti riserva sorprese.
– Le cose che ti vengono a cercare –

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#prodottofornitoda Graphofeel edizioni

Recensione: “Maitihia” di Rosaria M. Notarsanto

Recensione: “Maitihia” di Rosaria M. Notarsanto

Ed eccoci qua con una nuova recensione per il blog #leparoledimisaki e anche questa volta si tratta di una collaborazione! 🥰

Il libro in questione è una storia fantasy e devo dire che era qualche anno che non mettevo mano ad un libro di questo genere. Gli ultimi li ho letti qualche anno fa, ma si trattava di urban fantasy, decisamente diverso dalla storia che ho appena concluso.

In questo caso invece siamo alle prese con un fantasy di stampo classico se così si può definire, in un ambientazione creata completamente dalla penna dell’autrice. La storia narra le avventure di due Maitihia, i prescelti del dio Hanaha, costretti dal perfido Paari Ophi a mettersi alla ricerca del Kantenara, l’amuleto che avrebbe permesso la liberazione del malvagio dio Kyarr.

I due giovani riusciranno , però, a trovare il modo di non sottostare al ricatto e aiutati dal custode del Kantenara e da un Kasiti daranno battaglia al malefico Paari. Iniziano così le avventure dei due Maitihia tra il vecchio e il nuovo continente e la lotta per salvare il mondo dalla sua distruzione.

Ho apprezzato molto la storia narrata dall’autrice, un po’ perché mi ha riportato alla mia adolescenza quando la gran parte delle mie letture era per lo più incentrata tutta su questo genere e dall’altra parte perché le vicende mi hanno veramente intrigato, infatti ho praticamente divorato il libro in quanto ero curiosissima di sapere come si sarebbero evoluti gli eventi.

Per quanto riguarda il testo: i personaggi sono ben delineati sia fisicamente che caratterialmente e la storia è resa scorrevole da una scrittura fluida e mai noiosa.

Di punti deboli sinceramente non ne ho trovati; forse qualche colpo di scena era facilmente deducibile già dalle pagine precedenti tramite gli indizi lasciati qua e là dall’autrice e questo ha smorzato un po’ l’effetto stesso del colpo di scena. Ciononostante la qualità della storia non ne ha risentito. A parte questo non ho trovato veri e propri punti deboli.

Posso affermare che sono stata piacevolmente sorpresa da questa storia, leggera ma allo stesso tempo molto avvincente e ringrazio l’autrice per avermela proposta. Ho passato ore davvero piacevoli in compagnia di Rai, Fenuanei e tutti gli altri personaggi del libro.  

E anche per oggi è tutto… Alla prossima! 😘

“A che serve sopravvivere se non si ha l’opportunità di vivere?”

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#prodottofornitoda Rosaria M. Notarsanto