Andrea è alla ricerca del vero amore, che possa fargli dimenticare le delusioni di un passato vissuto nell’anonimato. Ma la sua estrema sensibilità rischia di farlo precipitare nel baratro dopo l’ennesima disillusione generata dall’inatteso epilogo di un’intensa e breve relazione con una donna in grado di stravolgere ogni sua priorità, nonostante le reiterate menzogne subite. Solo dopo l’ennesima bugia della ragazza Andrea decide di dare una svolta al suo destino avverso volando in solitudine verso l’Islanda, nella speranza di placare il profondo male che lo affligge. Ma proprio quello che doveva essere un viaggio alla ricerca di un’identità smarrita si trasforma in un’esperienza talmente intensa da rappresentare l’inizio di un nuovo percorso lungo il quale incontri imprevedibili influenzano le sue scelte verso la riscoperta di passioni ormai dimenticate, come quella per la musica, che diventa l’emblema della sua rinascita. E solo al termine di una lunga catena di causa effetto Andrea si rende conto di quanto sia stato sufficiente focalizzarsi su altri obiettivi per ottenere un cambiamento radicale, necessario anche per il raggiungimento del traguardo più ambito: il vero amore.
È raro ma può succedere, ed è successo questa volta, ho lasciato a metà questo libro, un romanzo ricevuto tramite una collaborazione. Non mi piace lasciare i libri a metà e non per prendere qualche scusa o giustificare il tutto, ma è un periodo un po’ così per la lettura.
Se non fosse stato per questo sarebbe un libro che avrei finito di leggere? Non potremo mai saperlo, o forse sì se un giorno decidessi di riprenderlo. Non è infatti escluso che lo faccia, mi è capitato più volte di riprendere un libro e scoprire che in realtà la storia mi piaceva.
Ma come mai non sono riuscita a finirlo? Beh presto detto non sono riuscita ad entrare in sintonia con il personaggio principale e la storia. Generalmente non ho problemi con personaggi molto distanti da me, leggo di tutto per cui capita di trovare personaggi in cui non ci si rispecchia del tutto, ma che comunque riescono in qualche modo a catturarci.
Però con Andrea e la sua spasmodica ricerca dell’amore non ce l’ho proprio fatta e ho dovuto mollare. Forse perché ho trovato le sue azioni un po’ lontane dalla realtà? Non saprei. Ovviamente non avendolo concluso, il mio giudizio risulta parziale e poco attendibile, ma penso che sia comunque utile per farsi una propria idea dell’opera.
Magari chissà questi miei dubbi invoglieranno altri a leggerlo e magari anche a farmi sapere cosa ne pensano…
Quello che invece ho apprezzato è stato sicuramente il personaggio che parla nell’introduzione, molto più schietto, più concreto e non so… reale? Oltre a questo, la scrittura. L’autore scrive bene, penso che se la storia mi avesse catturato sarebbe scorsa senza intoppi, inoltre molto interessante l’idea di mettere il qrcode delle canzoni che accompagnano la narrazione, davvero carina come idea.
In conclusione posso dire che personalmente non posso consigliare la lettura, per il semplice fatto che appunto non l’ho conclusa e nonostante si tenda a pensare che di solito i libri lasciati a metà non piacciano al lettore, io non la vedo proprio così. Sì, per il momento posso affermare che questa storia non fa per me, ma un domani chissà…
Trent’anni… trent’anni sono trascorsi da quando l’ho conosciuto. E già allora si notava una sostanziale differenza rispetto alla massa, proprio come nel mio caso. Fu forse questo, ma non solo, a spingerci l’uno verso l’altro in un connubio fraterno che si sarebbe protratto fino ad oggi.
– Lì davanti a me –
L’autore: Giovanni Tona
Giovanni Tona vive da anni tra Pavia e Brescia, dove esercita la sua attività di architetto. Appassionato anche di musica e cantautore per diletto, da sempre considera i testi delle sue canzoni il modo più immediato per esprimere con autenticità le sue emozioni, lasciando fluire senza alcun filtro le immagini della mente. Allo stesso modo, anche in architettura ricerca costantemente un processo creativo mirato alla materializzazione di forme che dialoghino il più possibile con l’articolazione naturale e la storia dei luoghi circostanti. Nella sua opera di esordio manifesta la sua sfera emotiva attraverso un doppio binario, giocando su un sottile equilibrio tra la descrizione narrata del suo mondo interiore e la sua esternazione più estemporanea, sintetizzata dai testi di alcuni brani inediti le cui melodie, inserite in quattro momenti chiave della trama, accompagnano l’opera stessa
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
“Il Libro delle Storie” è una guida per capire i meccanismi delle narrazioni d’intrattenimento (serie tv, cinema, romanzo, fumetto). C’è spazio, inoltre, anche per i codici linguistici degli ultimi decenni e per la fenomenologia della serialità televisiva. Il volume offre delucidazioni sulle varie forme di storytelling e ci sono anche 70 idee, inventate dall’autore dal 1986 a oggi, suddivise in plot e concept, arricchite da centinaia di illustrazioni.
Storytelling… una parola di cui si sente spesso parlare, specialmente per chi lavora nella comunicazione, ma che cos’è lo storytelling? È quello che ci spiega Marco Paracchini, autore e regista, in questo volume.
Quello che l’autore ci propone è un’immersione totale nel mondo della narratologia e così nelle prime unità possiamo vedere come nasce una storia, le tecniche e le strategie per riuscire a progettare un buon racconto ripercorrendone anche la storia a partire dall’oratoria e la retorica di Cicerone.
Prosegue con i vari meccanismi che stanno dietro una macchina da presa illustrandoci ruoli e funzioni di tutte quelle persone che gravitano attorno alla creazione di un film, sottolineando le differenze in fase creativa tra film e romanzo soprattutto nella creazione della sceneggiatura e svelandoci i retroscena di un mondo che vediamo solo attraverso lo schermo.
Conclusa l’unità sul cinema e la tv si inoltra nel racconto per immagini fino ad arrivare a spiegare lo storytelling nei fumetti e nelle serie animate. Apprendiamo così ogni singola fase creativa del processo che porta alla realizzazione di una fumetto: dall’idea, alla creazione del soggetto fino alla fase di sceneggiatura dell’opera.
Nella seconda e ultima parte dell’opera Marco Paracchini ci regala una carrellata di storie e personaggi creati dal 1986 al 2002. Ogni personaggio ci viene presentato attraverso un illustrazione e una scheda informativa.
In conclusione il libro di Paracchini a differenza di altri libri che si occupano di scrittura, ci mostra lo storytelling in ogni sua singola sfaccettatura dando origine ad un manuale di narratologia completo, utile non solo per gli aspiranti scrittori, ma a chiunque lavori nel campo della comunicazione.
Per accedere al mondo professionale dello storytelling (o semplicemente per carpirne la struttura e i modelli di riferimento) è necessario occuparsi principalmente di tre cose: spirito di osservazione, conoscenza della struttura narrativa, conoscenza dei generi.
– Il libro delle storie –
L’autore: Marco Paracchini
Marco Paracchini (Novara 1976) è riconosciuto soprattutto come regista audiovisivo, ma è anche autore di libri e docente di storytelling transmediale, regia cinematografica e storytelling audiovisivo. Ha scritto (e scrive) romanzi gialli, noir e thriller, ma ha anche pubblicato una guida su Tokyo. Ha diretto numerosi audiovisivi promozionali e istituzionali, ma è riconosciuto per la sua forte impronta sociale nella produzione di spot no profit legati a temi come la violenza di genere, il bullismo e l’integrazione. Nei sui primi trent’anni ha avuto la fortuna di poter vivere esperienze di vita e di studio negli Stati Uniti e in Giappone: queste lo hanno formato e spronato a proseguire sulla sua strada, ma anche ad aggiornarsi carpendo stilemi culturali diversi che hanno implementato la sua creatività.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
L’Equilibrio è la legge, il meccanismo che fa funzionare la realtà, grazie a un complesso sistema di pesi e contrappesi le cui regole sono scritte nell’essenza stessa delle cose. Ma l’Equilibrio è delicato, e basta poco a comprometterlo. Nina lo sa, perché è una lucubrante, una persona molto speciale, come ce ne sono poche al mondo, incaricata di preservarlo a ogni costo, facendo in modo che il conto dei vivi e dei morti continui a tornare, mentre aiuta le anime dei trapassati ad accettare il loro destino. Nina però è stanca, e cerca qualcuno che prenda il suo posto. Questa persona è Laura, una giovane lucubrante a malapena consapevole della sua natura, e del tutto ignara delle minacce che si profilano sul suo cammino.
Buona giornata amici lettori, come avevo preannunciato eccomi qui per parlare di questo urban fantasy di cui già vi avevo accennato qualcosa nell’articolo di segnalazione.
Ho letto questo libro per una collaborazione e sono stata piacevolmente sorpresa da questa lettura. Era un po’ che non leggevo un fantasy, ma si sa il primo amore non si scorda mai specialmente se la storia che stai leggendo è coinvolgente e ben scritta.
In questo romanzo ho ritrovato tutti gli elementi che amo di questo genere: il mistero, la magia, la storia d’amore con il bello e dannato di turno che poi alla fine tanto dannato nemmeno lo è, e ovviamente un po’ di dramma, quello non può mancare.
Il romanzo è un racconto a due voci tramite le quali ci viene narrata tutta la vicenda: siamo a Pisa e Laura studentessa alla facoltà di Pisa è in cerca di un alloggio, purtroppo la ricerca soprattutto a semestre iniziato non risulta affatto semplice, ma la fortuna vuole che riesca ad incappare in un particolare annuncio al quale decide di rispondere ed è così che incontra Nina, lucubrante Massima della città di Pisa. I lucubranti sono coloro incaricati di preservare l’equilibrio nel mondo, anche Laura è una di loro ma a causa di sua madre non ha mai potuto far parte di quel mondo, per cui finalmente dopo aver incontrato Nina spera di venir a conoscenza di quella parte di sé che per troppo tempo le è stata preclusa. Ma i desideri sono infidi a volte e Laura lo capirà ben presto trovandosi invischiata nei torbidi segreti del mondo lucubrantico. Dall’altra parte invece troviamo Nina, una ragazza spezzata che crede che l’equilibrio le abbia portato via tutto quello che di più caro aveva nella vita, ma la realtà è ben più complessa come scoprirà presto.
I personaggi, soprattutto le due protagoniste sono ben delineati sul piano psicologico: quello che ho apprezzato è, infatti, non aver trovato personaggi stereotipati o piatti, certo è vero che alcuni elementi della loro caratterizzazione rispecchiano il genere dell’opera, ma l’autrice è stata particolarmente brava a non appiattirli. In particolar modo ho apprezzato il rapporto ambivalente che si viene a creare tra Nina e Laura, due personalità decisamente contrapposte ma che si sentono entrambe perse in quel mondo fatto di equilibrio. Diverse, ma allo stesso tempo uguali.
Con un linguaggio coinvolgente e immersivo l’autrice ci catapulta nel suo universo lucubrantico, un universo che seppur basato sull’equilibrio destabilizza e riesce a mettere in crisi il lettore nello schierarsi da una parte o dall’altra. Sullo sfondo di una Pisa dalle tinte più dark un urban fantasy decisamente riuscito, una lettura che sicuramente gli amanti del genere come me apprezzeranno!
Tutti combattiamo una guerra segreta con il destino e sebbene gli altri ci vedano calmi o disperati non sapranno mai davvero quello che dentro ci muove o ci stritola l’anima – Delicato è l’equilibrio –
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Buona giornata miei cari amici lettori, oggi voglio segnalarvi questa lettura: si tratta di una raccolta di racconti a tema LGBT. Nove racconti e dieci voci diverse ci portano in questo viaggio fatto di parole insieme a loro.
Scheda Tecnica
Autore: Autori vari Genere: Raccolta di racconti LGBT Editore: Self publishing Data di uscita: 12/09/2021 Pagine: 140
Dieci autori, nove racconti, un viaggio LGBT attorno al mondo, tra coming out, violenza, prostituzione e diritti negati. Fino a tornare alle radici, in Italia, dove tutto comincia e finisce.
Contiene i racconti:
LA VERITÀ – Angelo Longoni
VIAGGIO IN MEDIO ORIENTE – Bruno Casini
A EST DEL BLU – Christiano Cerasola
MEMORIE IMPERFETTE DA SAN PEDRO SULA – Damiano Dario Ghiglino
IL RAGAZZO DI MONACO – Rosa Elena Colombo
LA BAMBOLA DI BANGKOK – Carlo Kik Ditto e Andrea Ventura
FRATELLANZA BALCANICA – Roberto Mauri
NOTTE ALHAMBRA – Andrea Mauri
COME LA NOTTE SENZA STELLE – Sara Coccimiglio
Curiosità
L’obiettivo degli autori, oltre a far fare il giro del mondo insieme a loro ai vari lettori che avranno l’opportunità di leggere la loro opera, è quello di devolvere i profitti ad associazioni che aiutano chi più ne ha bisogno:
BALI RAINBOW COMMUNITY, un’associazione LGBT friendly con sede a Bali che si occupa di dare sostegno, soprattutto economico, alle persone che vivono con HIV / AIDS e non si possono permettere alcuni tipi di esami o ricoveri ospedalieri.
RETE L’ABUSO, associazione italiana, dal 2010 sostiene le vittime di pedofilia, supportandole dal punto di vista legale e sociale.
SUDENTS FOR A FREE TIBET (STF), un’organizzazione con sede a New York formata da tibetani rifugiati e con l’obiettivo di aiutare il Tibet a ottenere l’indipendenza.
Una piccola donazione simbolica sarà devoluta a JOSHUA WONG, attivista per i diritti umani, attualmente prigioniero politico a Hong Kong per conto della dittatura cinese.
Gli autori
Angelo Longoni
Drammaturgo, regista e narratore. S’impone all’attenzione nazionale nel 1989 con il dramma Naja, la cui versione cinematografica esce nel 1997. Tra le sue opere teatrali più note: Uomini senza donne, che porta anche al cinema, Xanax, Vita, Testimoni, Col piede giusto, Boomerang, Modigliani. Tra le serie televisive: Le madri, Caravaggio, Tiberio Mitri. Per il cinema ricordiamo Facciamo fiesta, Non aver paura, Maldamore. Ha pubblicato svariati libri, tra cui il romanzo a tematica LGBTL’amore migliora la vita.
Christiano Cerasola
Autore poliedrico, da anni pubblica opere estremamente variegate tra cui ricordiamoIl gigantesco abbaglio, che narra dell’amore impossibile di un ragazzo per una ragazza omosessuale.
Rosa Elena Colombo
Autrice dalla produzione ampia e sfaccettata, ricordiamo Gli irresoluti, un romanzo che tratta in modo pungente la sessualità e il coming out.
Andrea Ventura
Blogger, editor e autore. Il contributo all’antologia A est del blu in collaborazione con Carlo Kik Ditto è il primo a tematica LGBT della sua carriera.
Fiorentino, si occupa da sempre di comunicazione e promozione culturale. Laureato in storia del cinema con Pio Baldelli, è stato negli anni Ottanta tra i fondatori della rivista Westuff e ha diretto per oltre dieci anni – nel capoluogo toscano – l’Independent Music Meeting, prima rassegna italiana delle etichette indipendenti. Primo manager del gruppo, ha pubblicato In viaggio con i Litfiba. Cronache rock dagli anni Ottanta(ZONA, 2009), il libro che ne ha anticipato la reunion. Tra le sue numerose opere ricordiamo anche Sex and the world. Viaggi gay e rock’n roll.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Trovarsi nel bel mezzo di un’apocalisse zombie non capita tutti i giorni. E se il morbo esplodesse in un sacro tempio della moda quale la Milano Fashion Week? Un ex fotografo di guerra, un autista di limousine, una modella con disturbi alimentari, una fanatica fashion blogger, uno stilista snob, un rozzo fattorino e una donna muta, si trovano a essere casualmente compagni di sventura nella lotta per la sopravvivenza. Da un vagone dismesso del padiglione ferroviario, allo squallore delle vie cittadine fino alla ricerca della salvezza sul terrazzo di un edificio, il gruppo dovrà affrontare molte difficoltà. Ma qualcosa non quadra e la verità non sempre risiede in ciò che si percepisce.
Ciao a tutti miei cari amici lettori, come sta procedendo la vostra estate? La mia sicuramente piena di letture! Infatti eccomi qui, come promesso per parlarvi di questo romanzo che ho concluso da poco. Ringrazio ancora gli autori per avermi inviato la copia e permesso così di leggerlo e recensirlo.
Manichini è un romanzo che parla di zombie. Eh sì, avete capito bene! Proprio come i migliori film del genere ci parla di un’apocalisse zombie che ha inizio durante la fashion week di Milano. Con un ribaltamento completo di qualsiasi stereotipo sulle sfilate di moda a calcare le passerelle saranno proprio queste creature raccapriccianti, alla costante ricerca di un minuscolo pezzetto di carne umana da sbranare.
L’apocalisse che si scatena viene vista dal di dentro attraverso gli occhi dei sei personaggi protagonisti: in una narrazione che alterna più voci ci troviamo immersi nella vicenda. Ma i personaggi non sono solo gli occhi da cui il lettore osserva la scena, attraverso di loro sono introdotte alcune delle tematiche più attuali della nostra società: il riscaldamento globale, la sovranità dei cellulari o per meglio dire dei social, l’immagine e l’apparenza che contano più di ogni altra cosa e la paura dello straniero che con il suo essere diverso da noi è il primo da additare in caso succeda qualcosa di male.
Come ogni buon libro sugli zombie, non ribalta unicamente gli stereotipi più comuni dell’umanità mettendo a nudo le tematiche che più ci toccano da vicino, ma mette in scena l’azione, il dramma della lotta per la sopravvivenza dei nostri personaggi costretti a collaborare per salvarsi nonostante siano così diversi. E così ci ritroviamo con loro a cercare di sfuggire ad una situazione che ha del surreale, cercando di capire come il tutto sia potuto accadere. Incappiamo quindi in una buona dose di mystery e mentre diciamo addio ad alcuni personaggi e facciamo la conoscenza di nuovi, ci rimane sempre il tarlo che qualcosa non quadri, che bisogna andare più affondo nella vicenda: ed è ciò che faranno i nostri attori messi sulla scena, fino ad arrivare a scoprire una verità che non si aspettavano.
Il romanzo ha in sè tutto quello che si cerca in un racconto sugli zombie: azione, mistero, dramma… e sebbene io non sia appassionata del genere, ammetto di aver apprezzato molto la storia compresa anche la risoluzione finale, anche se forse avrei preferito qualche briciola di pane in più che mi conducesse verso la conclusione: non che non ci fossero indizi che qualcosa non quadrava, ma per come è strutturata la narrazione l’attenzione del lettore viene distolta molto dalla lotta fine a sé stessa con gli zombie più che dalla risoluzione del mistero che ha generato tutta la situazione.
Nonostante ciò sono rimasta affascinata dal racconto, soprattuto grazie anche a personaggi che si fanno apprezzare sia nei difetti che nei pregi: la narrazione a volte ironico/sarcastica dei protagonisti rende la lettura frizzante, piacevole e soprattutto coinvolgente.
“Eccolo il cliffhanger.” Sghignazzò divertito. Catozzi l’aveva captato. “Cosa, amico mio?” “Il cliffhanger.” “Cos’è il cliffhanger? Qualcosa da mangiare?” “No, ma ti piacerà comunque.” “Se lo dici tu.” “Fidati.” – Manichini –
#prodottofornitodaRiccardo Iannaccone e Irene Caltabiano
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Vive immersa tra l'odore della carta e dell'inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante