• Titolo: Hiroi Kata
  • Autore: Tarek Komin
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • Editore: Bertoni
  • Formato: Cartaceo, e-book
  • Anno pubblicazione: 2017

Trama

Nel 1984 Ethan, un uomo di quarant’anni, si risveglia dopo un naufragio sull’isola di Hiroi Kata, lembo di terra dimenticato nel Pacifico. Sembra il capolinea di una sua deriva personale di cui scopriamo i primi ricordi: un padre spesso assente, la morte della madre dopo la nascita di suo fratello Kenneth e il fondamentale incontro con la giovane Mathilda. I due fratelli e la ragazza sviluppano fin dall’inizio un legame speciale e tra lei e Kenneth nasce l’amore. Ma la dura esperienza del Vietnam trasforma il fratello minore che torna a casa muto, cinico ed incredibilmente freddo. Trascura Mathilda, divenuta sua moglie, per dedicarsi al lavoro di controspionaggio in cui coinvolgerà lo stesso Ethan. Nel 1974 il rapporto tra i due si interrompe in modo traumatico ed ha inizio una reazione a catena che trascinerà i due fratelli ed altre quattro specializzate spie in una missione nelle Filippine per individuare chi della loro squadra si sia venduto ai sovietici. Ma il naufragio su Hiroi Kata è un imprevisto incalcolabile e ancor più imprevedibile il fatto che quelle desolate sponde non siano disabitate. Proprio quando il gelo e la diffidenza tipici della Guerra Fredda sembrano insinuarsi nella vita dei protagonisti in modo più pressante, l’improvviso approdo sull’isola incrinerà le loro certezze definitivamente. Combattere solitarie battaglie con i ricordi e personali fantasmi, fronteggiare amari tradimenti e l’incapacità reciproca di perdonare dettano ritmo all’avvincente narrazione. Passato e presente si tessono a vicenda sull’isola di Hiroi Kata, dove ognuno cerca le proprie risposte ai tasselli di un mosaico che gioca beffardo con la memoria e la curiosità del lettore, in una corsa a perdifiato, pagina dopo pagina, fino all’esaltante, stravolgente epilogo. (Bertoni editore)

Buona sera readers! Eccomi di nuovo qui con la recensione della mia ultima lettura. La recensione di oggi fa parte della mia rubrica dedicata ai libri della Bertoni editore e come protagonista vi porto il romanzo “Hiroi Kata” di Tarek Komin.

Anche questa volta mi sono avvalsa per la trama direttamente di quella ripresa dal libro, invece di descrivervi a parole mie di cosa parla questa storia, ma con la differenza che stavolta l’ho fatto perché penso che non avrei potuto trovare parole migliori per descrivervi il romanzo.

Pertanto veniamo direttamente a noi e alle mie impressioni su questo libro, che come avrete già intuito mi è piaciuto davvero tantissimo.

Hiroi Kata non è solo un’isola, ma è una metafora: metafora dell’esistenza dei due personaggi che vi sono naufragati. In quest’isola c’è sofferenza, quella derivata dalla guerra che ti corrode l’anima, quella derivata dalle colpe del passato che genera rimpianti e c’è la solitudine generata dal senso di abbandono.

Hiroi Kata, però, non è solo questo: quest’isola che si trova nel mar delle filippine dove s’incontrano per la prima volta nel 1984 un vecchio giapponese e un giovane uomo americano porta con sé la sublimazione di tutti questi sentimenti e sensazioni, fino ad arrivare a quella che è la conclusione di tutto: il perdono.

Un romanzo intenso, carico, scritto da una penna brillante: quella di Tarek Komin, che ha creato una storia dalle ambientazioni e dai personaggi vividi grazie ad un linguaggio metaforicamente suggestivo anche nei suoi aspetti più crudi.

È una storia che fa riflettere, emoziona e allo stesso tempo tiene incollato il lettore grazie ai colpi di scena, mai scontati o banali.

Lettura che decisamente consiglio…

E voi che ne pensate? Vi ispira come lettura?

Anche per oggi è tutto! Alla prossima…😘

“La memoria è uno specchio oneroso ed esigente”

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