Recensione: “La verità è che non ti odio abbastanza” di Felicia Kingsley

Recensione: “La verità è che non ti odio abbastanza” di Felicia Kingsley

  • Titolo: La verità è che non ti odio abbastanza
  • Autore: Felicia Kingsley
  • Genere: Narrativa erotica e rosa
  • Editore: Newton Compton
  • Formato: Audiolibro
  • Anno pubblicazione: 2019

Trama

“Lexi è una principessa, non delle favole, ma dell’Upper East Side. La sua vita perfetta da facoltosa ereditiera di un impero finanziario scorre tra feste esclusive e shopping sfrenato nel quartiere più lussuoso di New York. A ventisette anni ha già la certezza di un futuro luminoso, di aver vinto la partita, almeno finché un affascinante sconosciuto non le cambia le carte. Il principe azzurro? No, è Eric Chambers, detective di punta dell’FBI, che sta indagando su una truffa miliardaria in cui è coinvolta la famiglia Sloan, venuto a spodestarla dal suo trono. T anto attraente quanto ruvido e poco disponibile, Eric la reputa viziata e superficiale, e la tratta con distacco e indifferenza. T ra i due è subito guerra. Con tutti i suoi beni confiscati, Lexi si ritrova in mezzo a una strada da un giorno all’altro, ma lei non ha nessuna intenzione di rimanerci. Anzi! Se Eric le ha tolto tutto, dovrà essere lui ad aiutarla e Lexi non accetterà un no come risposta, almeno finché non sarà riuscita a riabilitare il nome della sua famiglia, anche perché lei sarebbe una preziosa risorsa per le indagini. Riusciranno l’ereditiera che cuoce i toast usando il ferro da stiro e l’integerrimo detective di Brooklyn a collaborare senza scannarsi? O senza… innamorarsi?” (Newton Compton Editore)

Ho concluso l’ascolto di questo romanzo giusto qualche giorno fa e ora eccomi qui con voi a condividere le mie impressioni.

Premetto che è da pochissimo che ho iniziato ad ascoltare audiolibri, ma da piccola ascoltavo le “fiabe sonore”, ok non sono proprio la stessa cosa, ma diciamo che ci vanno vicino ed essendo un’appassionata di storie non solo quelle raccontate sui libri, ma anche sui film, serie tv e anche attraverso la fotografia mi sono detta perché no? Proviamo.

E così eccomi qui con la recensione dell’ascolto del mio primo audiolibro. Sinceramente ho iniziato con un’altra storia questa mia avventura uditiva, ma quello non l’ho ancora concluso perché ascoltandolo poco prima di andare a dormire mi sono resa conto che avevo bisogno di qualcosa di più leggero e così per il momento l’ho lasciato da parte e sono andata alla ricerca di una classica commedia romantica e mi sono imbattuta in questa storia della Kingsley.

Devo ammettere che è il primo libro che leggo (o per meglio dire ascolto) di questa autrice, ma la conoscevo già di nome. Generalmente non leggo molti romance o cosiddetti romanzi rosa, ma qualche volta mi capita anche per rilassarmi un po’ e poi penso che ogni tanto un po’ di sano romanticismo nella vita ci voglia!

Comunque bando alle ciance e veniamo a noi!

Prima di tutto vorrei darvi la mia opinione su questa esperienza di ascolto degli audiolibri e la conclusione è che mi piacciono molto, è veramente un bel modo per “leggere” libri mentre si sta facendo altro.

Da parte mia come vi ho detto li ascolto prima di andare a dormire. Subito dopo cena di solito me ne sto sul divano del mio studio a leggere un po’; poi quando mi metto finalmente a letto collego il mio telefono alla piccola cassa bluetooth (gentilmente prestatami dal mio ragazzo) e inizio ad ascoltare l’audiolibro finché non mi prende sonno. È molto bello perché così posso portare avanti più storie contemporaneamente.

Opinione sulla storia. Devo dire che mi è piaciuta molto: come romanzo risponde a tutti i canoni del genere a cui appartiene, pertanto non è difficile immaginare come si svilupperanno gli eventi ancor prima che accadano.

Ciononostante non l’ho trovata per nulla banale soprattutto grazie alla protagonista, Lexie. Personaggio che ho adorato. Lei è una ragazza multimiliardaria che nonostante le disavventure mostra una resilienza non da poco. Non è per nulla facile passare dalle stelle alle stalle in due secondi eppure lei è il tipo che non si arrende, ma procede a testa alta. Per questo mi è piaciuta molto e ho apprezzato tanto anche il protagonista maschile e non perché descritto come un uomo veramente bello, ma per il suo carattere.

Rigido a volte, testardo e con una vena sarcastica che però si dimostra affidabile, dolce e anche passionale. Il tipo di persona che sicuramente non ti lascia a piedi, nonostante all’inizio provi a farlo con la protagonista.

In conclusione è stato un ascolto piacevole, la scrittura della Kingsley è frizzante, divertente e scorrevole. Anche la lettrice è stata molto brava nella lettura anche se nei dialoghi avrei preferito che fossero in due, perlomeno una voce maschile per interpretare gli uomini, ma a parte questo piccolo dettaglio non ho nulla da ridire.

Ascolto decisamente consigliato. 😘

E anche per oggi è tutto, alla prossima e buon ascolto a tutti! 🎧📚

“Se non esci dai tuoi quadrati, non troverai mai la soluzione ai problemi!”
– La verità è che non ti odio abbastanza –

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Recensione: “Il segreto della fotografa francese” di Natasha Lester

Recensione: “Il segreto della fotografa francese” di Natasha Lester

  • Titolo: Il segreto della fotografa francese      
  • Autore: Natasha Lester
  • Genere: Narrativa storica
  • Editore: Newton Compton Editore
  • Formato: Cartaceo, e-book
  • Anno pubblicazione: 2019

Trama

“1942. Quando la sua brillante carriera nel mondo della moda viene interrotta a causa di un imprevisto, Jessica May viene inviata in Europa come fotoreporter dalla rivista «Vogue». Lascia così Manhattan e arriva a Parigi nel pieno della seconda guerra mondiale. I pregiudizi maschili al fronte sembrano un ostacolo insormontabile per Jess, ma saranno tre amicizie inaspettate a cambiare per sempre il suo destino: la giornalista Martha Gellhorn saprà incoraggiarla a sfidare le regole, il paracadutista Dan Hallworth la porterà nei luoghi simbolo della guerra, che lei immortalerà in scatti memorabili, e una bambina francese cresciuta in un ospedale da campo, Victorine, le insegnerà il vero significato dell’amore. Ma il successo ha sempre un prezzo. 2005. La curatrice australiana D’Arcy Hallworth è appena arrivata in un castello francese per occuparsi di una famosa collezione di fotografie. Ma quello che doveva essere un semplice lavoro si rivelerà l’inizio di un viaggio nel passato, destinato a portare alla luce segreti su sua madre, Victorine.” (Newton Compton Editore)

Il libro di cui vi parlo oggi è un romanzo a sfondo storico che ho veramente apprezzato. Ho trovato questo libro qualche mese fa tra le offerte del Kobo store e la trama mi ha colpita subito, per cui ho deciso di acquistarlo. Non sono riuscita a leggerlo immediatamente perché avevo altri libri che dovevo ancora finire, ma devo dire che ne è valsa la pena attendere.

Il libro è veramente bello e si legge tutto d’un fiato. Il linguaggio è decisamente molto scorrevole e dinamico: predilige una narrazione che procede per descrizioni di eventi ed azioni. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e anche le ambientazioni sono strutturate in modo eccellente.

Quello che, però, mi ha colpito di più di questo libro è stato il contenuto. La storia in sé e per sé. Nel romanzo troviamo ovviamente l’ambientazione storica, ma l’autrice riesce a coniugare bene anche una certa dose di romance che non guasta mai. Le vicissitudini sentimentali dei personaggi, i loro drammi e anche le tragedie che sono costretti ad affrontare ce li fanno sentire più vicini e il lettore è coinvolto per questo nella lettura.

Altro elemento che ho veramente apprezzato è che questa storia oltre ad essere un romanzo storico è anche una specie di denuncia sociale per il ruolo che la donna ha avuto durante la guerra, scenario a quei tempi prettamente maschile.

La stessa protagonista Jessica May, personaggio ispirato alla modella e fotoreporter di guerra Lee Miller ne è un esempio. Grazie a lei ci si rende conto quanto fosse difficile per una donna essere inviata di guerra a quei tempi. La fatica che dovevano fare per farsi largo in un mondo di uomini.

Ma la storia non denuncia solo questo, ma da voce anche a tutte quelle donne che durante la guerra si sono trovate costrette a fare il lavoro degli uomini impegnati al fronte e che una volta tornati si sono ripresi quei lavori rispedendo le loro mogli a casa dietro ai fornelli. Da voce a quelle donne che nei luoghi in cui sono avvenuti gli scontri sono state vittime di stupri da parte dei soldati, tanto da parte dei vincitori che dei vinti.

E sono tutti questi temi che scorrono pagina dopo pagina grazie ad un brillante lavoro di scrittura che mi hanno fatto apprezzare questa storia e che mi hanno davvero commosso.

Grazie a questo libro ho potuto conoscere la figura straordinaria di Lee Miller, che fino ad ora non conoscevo e le sue foto che per curiosità sono andata a ricercare su internet.

Ovviamente l’autrice non ha scritto una biografia della Miller, ma grazie al personaggio di Jessica ce la fa conoscere almeno un po’, come ci fa conoscere a tratti le storie di tante altre inviate di guerra che vengono proprio citate nel libro, come Martha Gellhorn, Lee Carson, Iris Carpenter.

In conclusione posso dire che è una lettura che sicuramente mi sento di consigliare!

E anche per oggi è tutto! Alla prossima…

#staytuned!

Fece roteare la Leica sulla schiena e sollevò la Rollei.
“Guarda attraverso l’obiettivo” si disse.
Una macchina fotografica ridimensiona le cose, ed era un bene che quel caos venisse in qualche modo ridotto.
– Il segreto della fotografa francese –

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Recensione: “Hiroi Kata” di Tarek Komin

Recensione: “Hiroi Kata” di Tarek Komin

  • Titolo: Hiroi Kata
  • Autore: Tarek Komin
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • Editore: Bertoni
  • Formato: Cartaceo, e-book
  • Anno pubblicazione: 2017

Trama

Nel 1984 Ethan, un uomo di quarant’anni, si risveglia dopo un naufragio sull’isola di Hiroi Kata, lembo di terra dimenticato nel Pacifico. Sembra il capolinea di una sua deriva personale di cui scopriamo i primi ricordi: un padre spesso assente, la morte della madre dopo la nascita di suo fratello Kenneth e il fondamentale incontro con la giovane Mathilda. I due fratelli e la ragazza sviluppano fin dall’inizio un legame speciale e tra lei e Kenneth nasce l’amore. Ma la dura esperienza del Vietnam trasforma il fratello minore che torna a casa muto, cinico ed incredibilmente freddo. Trascura Mathilda, divenuta sua moglie, per dedicarsi al lavoro di controspionaggio in cui coinvolgerà lo stesso Ethan. Nel 1974 il rapporto tra i due si interrompe in modo traumatico ed ha inizio una reazione a catena che trascinerà i due fratelli ed altre quattro specializzate spie in una missione nelle Filippine per individuare chi della loro squadra si sia venduto ai sovietici. Ma il naufragio su Hiroi Kata è un imprevisto incalcolabile e ancor più imprevedibile il fatto che quelle desolate sponde non siano disabitate. Proprio quando il gelo e la diffidenza tipici della Guerra Fredda sembrano insinuarsi nella vita dei protagonisti in modo più pressante, l’improvviso approdo sull’isola incrinerà le loro certezze definitivamente. Combattere solitarie battaglie con i ricordi e personali fantasmi, fronteggiare amari tradimenti e l’incapacità reciproca di perdonare dettano ritmo all’avvincente narrazione. Passato e presente si tessono a vicenda sull’isola di Hiroi Kata, dove ognuno cerca le proprie risposte ai tasselli di un mosaico che gioca beffardo con la memoria e la curiosità del lettore, in una corsa a perdifiato, pagina dopo pagina, fino all’esaltante, stravolgente epilogo. (Bertoni editore)

Buona sera readers! Eccomi di nuovo qui con la recensione della mia ultima lettura. La recensione di oggi fa parte della mia rubrica dedicata ai libri della Bertoni editore e come protagonista vi porto il romanzo “Hiroi Kata” di Tarek Komin.

Anche questa volta mi sono avvalsa per la trama direttamente di quella ripresa dal libro, invece di descrivervi a parole mie di cosa parla questa storia, ma con la differenza che stavolta l’ho fatto perché penso che non avrei potuto trovare parole migliori per descrivervi il romanzo.

Pertanto veniamo direttamente a noi e alle mie impressioni su questo libro, che come avrete già intuito mi è piaciuto davvero tantissimo.

Hiroi Kata non è solo un’isola, ma è una metafora: metafora dell’esistenza dei due personaggi che vi sono naufragati. In quest’isola c’è sofferenza, quella derivata dalla guerra che ti corrode l’anima, quella derivata dalle colpe del passato che genera rimpianti e c’è la solitudine generata dal senso di abbandono.

Hiroi Kata, però, non è solo questo: quest’isola che si trova nel mar delle filippine dove s’incontrano per la prima volta nel 1984 un vecchio giapponese e un giovane uomo americano porta con sé la sublimazione di tutti questi sentimenti e sensazioni, fino ad arrivare a quella che è la conclusione di tutto: il perdono.

Un romanzo intenso, carico, scritto da una penna brillante: quella di Tarek Komin, che ha creato una storia dalle ambientazioni e dai personaggi vividi grazie ad un linguaggio metaforicamente suggestivo anche nei suoi aspetti più crudi.

È una storia che fa riflettere, emoziona e allo stesso tempo tiene incollato il lettore grazie ai colpi di scena, mai scontati o banali.

Lettura che decisamente consiglio…

E voi che ne pensate? Vi ispira come lettura?

Anche per oggi è tutto! Alla prossima…😘

“La memoria è uno specchio oneroso ed esigente”

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