Aleteia di Riccardo Renzi

Aleteia di Riccardo Renzi

Scheda tecnica

Aleteia

Autore: Riccardo Renzi
Genere: Poesia
Editore: Edizioni La Gru
Data di uscita: ottobre 2022
Pagine: 72

 Aleteia

Trama

La raccolta si compone di 74 poesie, a tema vario, per cui si va da quello più strettamente e direttamente amoroso ai sentimenti suscitati da scorci paesistici. Tutte le poesie sono accomunate da una costante nota di malinconia. Un passato felice e glorioso ritorna sempre alla memoria di un presente infausto, mentre viene rinnovato, tramite il rimembrare, l’infanzia e l’adolescenza, unici momenti della vita in cui la mente è realmente libera dal male. La poetica messa a tema all’interno della silloge subisce l’influenza di poeti come Acruto Vitali, Sandro Penna e Dino Campana, ma anche Franco Arminio, dal quale riprendo la “paesologia” e la visione critica sull’abbandono delle piccole realtà rurali.
Nella stragrande maggioranza dei casi l’ispirazione poetica trae origine dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
La poesia è concepita come la forma più alta d’espressione artistica, ovvero il mezzo migliore con cui l’uomo può raccontare sé stesso e il proprio sentire. La poesia è vita, la poesia è comprensione dell’altro e capacità di sentire insieme allo stesso tempo.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • R: Quasi tutta la mia poetica origina dagli scorci paesistici, dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
      La bellezza è tutto per l’arte, è la conditio sine qua non per la poesia stessa. La bellezza è la prima condizione del tutto, la sensibilità per coglierla, è la seconda.
  • Com’è nata l’idea per questa raccolta?
    • R: Sono da sempre nel mondo della scrittura, ho iniziato con articoli scientifici su riviste, poi sono passato alle prime monografie a tema storico-filologico (la maggior parte sono sugli storici latini), la poesia l’ho sempre coltivata, ma l’ho vista come qualcosa di molto intimo, solo negli ultimi due anni ho iniziato a pubblicarle in riviste come Inchiostro, Avanguardia, Versi Diversi e Poems and Poets, e raccolte (Frammenti Poetici con Booksprint e Aleteia con Edizioni La Gru). 
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • R: Continuo a scrivere quotidianamente, sia per riviste che per progetti monografici. 

Estratto

Roma,
città eterna,
folgorante fiore,
d’immensa bellezza,
Nel passato suo dolce,
affoga il ricordo,
Un passato di gioia,
un passato di gloria,
Che del futuro toglie speranza.
Come donna riflessa allo specchio,
rimpiange la sua giovinezza.
I fasti del passato
riecheggiano in ogni angolo,
rimbombano in ogni strada.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

S’affaccia
sulle nubi
il bianco
Vettore
e
dall’alto osserva
il vital risveglio
della valle.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

Infinito
il cielo stellato
sopra di noi,
infiniti mondi,
sterminati spazi,
tutto richiama
l’immensità creatrice,
madre nostra,
madre tua
e di chi
come noi
per secoli
il mondo
ha popolato.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

L’autore: Riccardo Renzi

Riccardo Renzi (1994) insegna materie letterarie presso l’Istituto di Formazione Professionale Artigianelli di Fermo. Dal 2022 inoltre fa parte del Centro studi sallustiani, dell’Unipop di Fermo, del comitato scientifico della rivista di filologia greca e latina Scholia (didattica), in qualità di vicedirettore e in qualità di socio-amico dell’Aib (Associazione Italiana Biblioteche).
Ha pubblicato numerose monografie sugli storici latini e la raccolta Frammenti poetici, con la casa editrice BookSprint. Collabora con le riviste Scholia, Scholia didattica, Storia Libera, Africa e Mediterraneo, Riscontri, Il Segnale, Il Borghese, Il Polo, Marca/Marche, Inchiostro, Avanguardia, Italia medioevale, Prometeo, Miscellanea francescana, Schede Medioevali e ha pubblicato alcune poesie sulla rivista Inchiostro e sulle antologie Il Cuore e le sue parole, Versi diversi e Poets and Poems.

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L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

Scheda tecnica

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima

Autore: Kerry Drewery
Genere: Storico
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 28/06/2020
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 288

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava

I nostri ricordi pesano
Insopportabili sull’anima, come foglie
Sui rami di un albero morente

E sono i ricordi quelli che fanno male, un senso di colpa che è difficile cancellare e che Ichiro, ormai nonno si porta dietro da tutta la vita.

Ma è giunto il momento di dare voce a quei ricordi e così Ichiro racconta la sua colpa alla nipote. È il 6 agosto del 1945 e un Ichiro diciassettenne si gode il suo giorno di libertà dallo sforzo bellico a casa del suo amico Hiro, fino a quando una luce accecante non squarcia il cielo e il mondo diventa caos.

Ichiro si risveglia sotto le macerie, è vivo. Non sa ancora come, ma lo è. Anche Hiro è ancora vivo anche se a malapena. E sebbene feriti e confusi, non è il momento quello per arrendersi. Il pensiero va alla sorellina di Hiro, Keiko. Chissà se è ancora viva? I due si inoltrano così nei meandri di una città distrutta alla ricerca della piccola.

Fortunatamente Keiko è viva ed illesa, ma sebbene la loro ricerca abbia avuto successo quello sarà solo l’inizio del viaggio: con Hiro gravemente ferito Ichiro si ritrova costretto a cercare aiuto da solo, lascerà la piccola Keiko ad aspettarlo con la promessa di tornare e insieme ad una gru di carta. E in quell’istante Ichiro verrà meno alla promessa fatta al suo amico Hiro di prendersi cura di Keiko.

L’autrice con autentica delicatezza ci mostra senza giudicare uno degli eventi più atroci della storia, di un popolo distrutto e dell’eredità che quell’evento ci ha lasciato. Ma questo romanzo parla anche di amore, amore per la vita, di rinascita e di riscatto verso le proprie colpe.

Lo stile narrativo con cui ci regala questa storia e i pensieri dei suoi personaggi è decisamente particolare. L’inizio di ogni capitolo ambientato nel 2018 presenta un haiku e la narrazione degli eventi è costituita da dei versi in prosa, mentre una narrazione più tradizionale ci accompagna nella descrizione degli eventi del 1945.

Ho trovato questa scelta narrativa perfetta per questa narrazione. Ha reso il romanzo ancora più emozionante di quanto la storia in sé non sia già. A completare la bellezza di questo libro, le illustrazioni di Natso Seki che amplificano ulteriormente l’impatto emotivo del racconto.

Credevo che le storie, come le vite, fossero linee rette. Sbagliavo. Sono cerchi dentro altri cerchi. Che si sovrappongono, si fondono insieme. Si espandono attraverso la vita. Ma più spesso svaniscono dalla memoria.

– L’ultima gru di carta –

L’autrice: Kerry Drewery

Kerry Drewery vive nel Lincolnshire, tra la campagna e il mare. Ama correre, andare in bicicletta e nuotare, cosa che fa anche in inverno, nel lago, senza muta. È autrice di romanzi per Giovani Adulti finalisti a numerosi premi, e della provocatoria trilogia Cell -7, tradotta in più di dieci lingue.

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Una mente piena di Daniele Benzi

Una mente piena di Daniele Benzi

Scheda tecnica

Una mente piena

Autore: Daniele Benzi
Genere: Psicologia, introspezione
Editore: Self publishing
Data di uscita: 31/08/2021
Pagine: 136

 Una mente piena

Trama

L’autore si sofferma sull’analisi di fattori astratti, capaci di condizionarci, il modo di pensare così come la vita in senso più generico. Elementi di cui spesso viene ignorata la rilevanza, non essendo concrete, ma il cui impatto risulta comunque tangibile. I temi vanno a toccare la crescita in quanto processo mentale, la rivoluzione che la generazione Z sta mettendo in atto a livello di mentalità, la differenza tra un’emozione ed uno stato d’animo, e tanto altro. Si tratta solo di un assaggio di ciò che l’opera ha da offrire. 136 pagine, suddivise in 16 capitoli, che portano l’obiettivo di instaurare riflessioni. Se si ha voglia di affrontare nuove tematiche, ed eventualmente mettere in discussione delle certezze, questo libro può fare al caso proprio.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • D: Quando frequentavo le scuole elementari, già mostravo un interesse spiccato nei confronti della scrittura. Ovviamente si trattava di banalità, avevo 9 o 11 anni, ma costituivano pur sempre dei primi accenni. Il “come” non risulta chiaro nemmeno a me, la passione è scoccata in maniera del tutto spontanea e non è correlata ad un singolo evento. Sono sempre stato molto curioso e con tanta voglia di esplorare il mondo che mi circondava, allora come adesso che sono ventenne. In questo caso, direi scoperta delle mie abilità e di lati di me stesso celati, non visibili ad occhio nudo.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • D: Tutto è iniziato quando avevo sedici anni e frequentavo la terza superiore. Da tempo bazzicava nella mia mente l’idea di scrivere un libro, ma non mi ero mai cimentato seriamente nel farlo, preferendo dedicarmi alla musica. Ironia della sorte, è stato un progetto scolastico a darmi l’input. Era stato commissionato ad alcuni studenti di scrivere un tema riguardante il viaggio come concetto. Ho apprezzato il risultato così tanto che ho deciso di impegnarmi nella stesura di un libro. Tale evento in particolare ha riacceso quella fiamma che avevo un po’ perso nel tempo. In generale, tutto ciò che concepisco deriva dalla mia tendenza innata che prevede l’introspezione e l’autoanalisi. Tutto questo mischiato al bisogno continuo di esternare i pensieri interiori.
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • D: Ho preso la decisione di scrivere Una mente piena con l’unico scopo di dare voce alla mia parte più introspettiva, esponendo teorie personali riguardanti temi astratti. Non mi sono preoccupato di rientrare in un genere ben definito, infatti ho scoperto che poteva essere compresa nella categoria dei saggi solo dopo la pubblicazione. So che può sembrare assurdo ma non ho mai amato le etichette.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • D: Anche troppi, tanto che dovrei fare chiarezza nella mia mente. Senza dubbio la “saga” continuerà, ho in cantiere il seguito di Una mente piena anche se, come specificherò più volte, non si tratterà di una semplice seconda parte, ma di un’opera a sé stante. In più, chissà dove mi porterà il vento, o meglio la mia mente. Ho progetti da modellare e ridefinire, di sicuro ho ancora veramente tanta ispirazione e altrettanto da dare.

Estratto

La conclusione è la parte più importante di un viaggio, quella in cui si dà senso a tutto, dove si decide chi e come essere. Dove si raccolgono le idee, i concetti appresi e li si mettono insieme al fine di creare qualcosa di nuovo. È il verdetto finale del viaggio appena intrapreso, il momento di maggiore riflessione.

Ogni rottura porta con sé della malinconia, e talvolta un senso di disorientamento, dovuti all’entrata in un mondo nuovo. Questa si traduce con un cambiamento della personalità. Se ciò avviene, il viaggio avrà avuto un senso. Superato lo sconforto iniziale avrà inizio una nuova vita, più ricca di consapevolezza. Conoscere sé stessi è fondamentale, per questo la vita è piena di viaggi. O meglio, come si è detto, essa stessa è una continua successione di essi.

Estratto Una mente piena di Daniele Benzi, 2021, per gentile concessione

L’autore: Daniele Benzi

Daniele Benzi nasce il 13 giugno 2002 a Rimini. Vive e frequenta la scuola dell’obbligo nella sua città natale, mostrando sin dalla tenera età uno spiccato interesse per la scrittura. Più in generale, nei confronti della scoperta e dell’analisi interiore. Già durante la scuola elementare si diletta a scrivere testi, pur trattandosi di compiti di italiano. Questa passione non sfocia mai definitivamente, resta sempre nel limbo senza concretizzarsi, fino ad un certo punto. Terminate le scuole medie, si iscrive al liceo delle Scienze Umane. Nel corso del terzo anno, viene organizzato un progetto scolastico, in relazione al quale alcuni studenti sono incaricati di scrivere un testo. Così nasce la bozza del capitolo “Viaggio”, facente parte della prima opera pubblicata da Daniele, il saggio “Una mente piena”. Tale episodio riaccenderà in lui la passione per la scrittura, da tempo trascurata, dando vita a tutto. 3 anni dopo, nel 2021, l’opera vede la luce tramite un percorso lungo e travagliato, segnato da un impegno intermittente. Viene pubblicata sotto la formula del self-publishing, tramite Amazon. Così prende avvio la carriera letteraria di Daniele Benzi.

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