Cosa succede di Ilaria Iannucci

Cosa succede di Ilaria Iannucci

Scheda tecnica

Cosa succede

Autore: Ilaria Iannucci
Genere: Narrativa
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 18 gennaio 2023
Pagine: 84

 Cosa succede

Trama

L’opera descrive lo stato emotivo e i meccanismi tipici di chi vive un Disturbo Alimentare. Non si presta ad illustrare specificatamente i criteri diagnostici o terapeutici piuttosto si focalizza sui pensieri, le azioni e le sofferenze determinati da tali problematiche. Il testo ha lo scopo, quindi, di permettere a coloro che soffrono di questi disturbi di rispecchiarsi nelle dinamiche rappresentate così da sentirsi meno soli, pensando “allora questa cosa non succede solo a me”, e meno isolati, cogliendo anche possibilità di speranza e rinascita.

Chiacchierando con l’autrice

  • Quando e come nasce la vostra passione per la scrittura?
    • I: Partiamo dal presupposto che leggere libri di qualsiasi genere è una passione che ho fin dall’infanzia che, poi, si è tramutata in amore anche per la scrittura. Ho iniziato a scrivere diari che sono diventati, negli anni, veri e propri racconti quotidiani, includendo descrizioni e dialoghi delle persone che mi circondavano come fossero personaggi. In adolescenza, mi sono concentrata su testi di avventure fantasy, traendo probabilmente ispirazione dai tanti libri in materia che collezionavo. Negli anni a seguire ho scritto sempre più per ispirazione. Poesie, aneddoti, brevi episodi di vita quotidiana, illustrazioni di posti o persone… fino ad arrivare a Cosa succede
  • Com’è nata l’idea per questo libro?
    • I: Questo libro l’ho voluto pubblicare perché vorrei arrivasse nelle mani di chi ha bisogno di comprendere di più se stesso/a su una tematica delicata che, per queste persone, è la loro vita. Soffrire di disturbi alimentari ti cambia l’esistenza, che si concentra totalmente sul problema. Penso, quindi, che avere testimonianza di pensieri e meccanismi altrui ma condivisi e, in ultimo, positivi, possa sollevare dalla solitudine e dalla convinzione di non poter guarire. Quindi, la mia idea ha come base, fonte e motivazione questo concetto umanitario.

  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • I: La nascita di questa storia nasce dalla mia. Inizialmente, ho iniziato a scriverla per necessità e poi per scopo di benessere sociale altrui. Il mio bisogno dipende dal fatto che io stessa ho sofferto di disturbi alimentari per dieci lunghi anni della mia vita per cui ancora porto, e porterò per sempre, i relativi strascichi (concetto che approfondisco nell’opera). Sono stati anni terribili della mia vita che ruotava tutta intorno a quel mio mostro. Ecco perché, nello scrivere le prime pagine, conseguentemente si è sviluppata in me l’idea di creare un libro da pubblicare per gli altri. Perché io, in passato, se avessi letto un testo come questo, sicuramente mi sarei sentita meno sola e meno incompresa con me stessa e avrei acquisito maggior forza per andare avanti. Auguro con tutto il cuore a chi soffre di DCA (così come qualsiasi altro disturbo), di sentirsi meglio grazie a un qualcosa di esterno. Poter aiutare in questo mi riempirebbe di gioia.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • I: Come ho già detto, mi piace leggere e scrivere da sempre. Continuerò a produrre testi di vario genere perché questo fa, in primo luogo, bene a me stessa. Nel futuro, queste opere potranno sicuramente diventare altri progetti letterari da destinare al pubblico se li percepisco adatti oppure se sono spinta da una forte motivazione come è stato per “Cosa succede”. Sento il bisogno di associare la pubblicazione di creazioni all’idea di scopi di benessere umano o sociale. Posso anticipare, infatti, di stare già lavorando ad un’opera che guarda all’interscambio tra uomo e animale come valvola di pace e pura felicità senza egoismi o rapporti di convenienza, descrivendo ciò dalla prospettiva di entrambi gli esseri viventi.

Estratto

Senso di colpa per quello che hai fatto.
Senso di colpa per quello che non hai fatto.
Senso di colpa per quello che si farà dopo.
Quando si termina di abbuffarsi, lo stato di shock ti porta ad uno stato delirante ma anche sorprendentemente depressivo in pochissimo tempo. Piangi. Piangi perché ci sei ricascata, perché non ce l’hai fatta, non hai resistito, non sei stata abbastanza forte. Piangi perché ti ritrovi punto e accapo, a ricominciare dall’inizio, a recuperare le forze per riandare in contro alla guerra con la speranza di poterla vincere. Sei esausta. Non vuoi ripercorrere le stesse battaglie tutte uguali, tutte ogni volta con lo stesso esito. Non senti le forze per lottare ancora contro il mostro. In quei momenti, vuoi far vincere lui. Lo vuoi far vivere liberamente senza più cercare di ucciderlo. Però, se vive lui, muori tu. E, in quello stato, di fronte all’ennesima sconfitta, vuoi morire, mettere fine a quell’agonia. Sei stanca, distrutta, esausta, perché si prova, si lotta, si riprova, e nel mentre soffri, non hai più il controllo di te stessa e della tua vita. Una vita che è una finzione, che non esiste. Una vita a cui mettere fine.
Lo si vuole fare. Morire. Uccidersi. Mettere la parola fine a quella lotta quotidiana, a quella sofferenza, a quella perdita totale di controllo. Mi butto? Non ce la faccio. Le vene? Si, quelle vene che pulsano forti, sono gonfie. Richiamano alla vita. Una vita che non c’è, è confusa. Meglio interrompere quel flusso vitale. Basta far scorrere un’anima che non può essere libera. Ma non si ha il coraggio. Quella piccola luce di speranza ti guarda, lì giù, lontana. Allora, chiudi gli occhi. Ti lasci andare. Ti abbandoni. Lo stato confusionale unito ai livelli maligni biologici che quell’enormità di cibo ha alzato negativamente nel corpo, non fanno capire più nulla. Crollare in una lunga fase dormiente senza accorgersene. Un intervallo di tempo in cui il mostro è più tranquillo perché stato momentaneamente soddisfatto ed è allora che la speranza cerca di farsi avanti. Quest’ultima ci sarà sempre, spingerà sempre al risveglio, alla lotta. È per questo che si fa strada in questo momento di stallo perché si tratta del lasso di tempo in cui il corpo riacquista le energie dopo la battaglia, possibilmente pronto alla rinascita. La speranza ha fede nella persona ed è per questo che ci riprova adesso, fiduciosa che le forze riacquisite possano bastare ancora.

Estratto Cosa succede di Ilaria Iannucci, 2023, per gentile concessione

L’autrice: Ilaria Iannucci

Ilaria Iannucci nasce, vive e lavora a Roma. Laureatasi in Psicologia delle organizzazioni e gestione delle risorse umane e iscritta all’Albo A degli Psicologi del Lazio, è funzionario analista di organizzazione presso la Pubblica Amministrazione. Attiva, dinamica e intraprendente, svolge attività di volontariato per gli animali e la natura, in particolare nei canili, e si dedica alla scrittura nei suoi più svariati generi. La sua esperienza di vita l’ha spinta a scrivere questo libro con la speranza di riuscire a far sentire meno sole persone che, come lei, hanno vissuto nell’ incertezza che genera un disturbo alimentare o che ne soffrono ancora.

Contatti social e web

Seguimi su…

(Non) sono racconti porno di SH4

(Non) sono racconti porno di SH4

Scheda tecnica

(Non) sono racconti porno

Autore: SH4
Genere: Racconti
Editore: deComporre edizioni
Data di uscita: 1 gennaio 2022
Pagine: 216

 (Non) sono racconti porno

Trama

Il libro è una raccolta di ventotto racconti brevi scritti dal collettivo SH4.
Le storie, raggruppate in sezioni, sono reportage minimi di una coscienza collettiva i cui protagonisti appartengono ad ogni possibile classe sociale. Il risultato è una antologia pulp, noir, gore, non priva di atmosfere poetiche ed ambientazioni surreali.

Chiacchierando con le autrici

  • Quando e come nasce la vostra passione per la scrittura?
    • SH4: Amiamo scrivere da quando abbiamo cominciato a prendere dimestichezza con le parole. Nel corso del tempo la nostra immaginazione si è nutrita di molte letture ma anche di altre forme di narrazione, come il cinema, le serie tv, il teatro. Sebbene i nostri percorsi di studio e professionali ci abbiano portato in direzioni diverse, la passione per la scrittura è rimasta intatta nel tempo.
  • Com’è nata l’idea per questo libro?
    • SH4: Il libro nasce da un esperimento di scrittura che intendeva investigare la materia pornografica da un punto di vista femminile e letterario. Quando il collettivo ha cominciato a lavorare si è reso conto però che l’ispirazione arrivava da altri temi e che le storie, invece di raccontare il piacere, svelavano la pornografia del quotidiano e l’oscenità della condizione umana. Da qui il titolo: (Non) sono racconti porno.

  • Come mai proprio questo genere/storia?
    • SH4: Il libro è un’antologia di racconti che, come la negazione presente nel titolo lascia intendere, non è ascrivibile ad una categoria di genere univoca. È frutto della creatività femminile, eppure non è rilevante la questione di genere che non viene usata come manifesto politico o ideologico. Le narrazioni sono una semplice registrazione di quella voce sommessa che ci sussurra di dismettere la divisa della convenzione sociale sempre più logora e stinta, per rivelare la natura da lupo, che ci portiamo tutti dentro.

  • Avete altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • SH4: In questo momento siamo impegnate nelle attività di promozione del primo libro e ci stiamo godendo, con entusiasmo e trasporto, il periodo post pubblicazione. Possiamo però anticiparvi che stiamo pensando ad un nuovo progetto di scrittura. Non sveliamo nulla per ora, seguiteci sui nostri profili social e lo scoprirete!

Estratto

“Ottavia” da NUDI E CRUDI
Lavoravo in un bordello.
Madame, la puttana fondatrice del casino, francese ricca e indomita, mi trattava bene, imbellettandomi con cura ogni lunedì pomeriggio prima che arrivasse il podestà, cerone e cocciniglia sul viso, mughetto odoroso sui polsi. La lasciavo fare, inerme, non ero abituata a sentire il calore delle mani di una donna anziana che mi sfioravano.
Avevo un neo nella parte interna della coscia sinistra, amavo nuotare nelle acque del fiume. Io e la mia sorellina Isotta ogni tanto andavamo al Fora e ci lasciavamo cullare dalle correnti leggere per lunghi momenti di pace ed ebbrezza.
Capelli ricci rosso fragola mi coprivano il lungo collo bianco, occhi malinconici per i miei vent’anni.
Il mio sorriso era asimmetrico, a volte inquietante, altre rassicurante. Diventava risata quando vedevo mia sorella inciampare, cascare e ruzzolare. Si spegneva quando vedevo entrare dalla porta del bordello i clienti vogliosi. Sapevo ascoltare, io, guardavo fissa le persone, con occhi verdi che squarciavano lo stomaco, spesso arrotolando una ciocca dei miei lunghi capelli tra le dita. Le ascoltavo per ore, affamata di storie diverse dalla mia. Le forme sensuali del mio giovane corpo abusato stridevano con la camminata dinoccolata, distratta. Quando mi recavo al mercato, allentavo i lacci del corpetto, ero solita togliere la sottoveste e la cuffietta.
Non m’importavano le dicerie su di me, non provavo alcun dolore.
Andavo raramente in chiesa, il mio Dio me lo pregavo da sola ed ero molto arrabbiata con lui.
E infatti, ora che sono morta, non l’ho ancora incontrato.

Estratto (Non) sono racconti porno di SH4, 2022, per gentile concessione

Le autrici: SH4

SH4 è Barbara, Floriana, Sabina e Silvia, una sociologa, una fisica, una ingegnera e una matematica. Quattro donne che lavorano in aziende hi-tech e vivono in città diverse. Unite dalla passione per la letteratura, hanno dato vita ad un collettivo per dare voce alla propria creatività. Credono nel potere salvifico delle parole.

Contatti social e web

Seguimi su…

Una mente piena di Daniele Benzi

Una mente piena di Daniele Benzi

Scheda tecnica

Una mente piena

Autore: Daniele Benzi
Genere: Psicologia, introspezione
Editore: Self publishing
Data di uscita: 31/08/2021
Pagine: 136

 Una mente piena

Trama

L’autore si sofferma sull’analisi di fattori astratti, capaci di condizionarci, il modo di pensare così come la vita in senso più generico. Elementi di cui spesso viene ignorata la rilevanza, non essendo concrete, ma il cui impatto risulta comunque tangibile. I temi vanno a toccare la crescita in quanto processo mentale, la rivoluzione che la generazione Z sta mettendo in atto a livello di mentalità, la differenza tra un’emozione ed uno stato d’animo, e tanto altro. Si tratta solo di un assaggio di ciò che l’opera ha da offrire. 136 pagine, suddivise in 16 capitoli, che portano l’obiettivo di instaurare riflessioni. Se si ha voglia di affrontare nuove tematiche, ed eventualmente mettere in discussione delle certezze, questo libro può fare al caso proprio.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • D: Quando frequentavo le scuole elementari, già mostravo un interesse spiccato nei confronti della scrittura. Ovviamente si trattava di banalità, avevo 9 o 11 anni, ma costituivano pur sempre dei primi accenni. Il “come” non risulta chiaro nemmeno a me, la passione è scoccata in maniera del tutto spontanea e non è correlata ad un singolo evento. Sono sempre stato molto curioso e con tanta voglia di esplorare il mondo che mi circondava, allora come adesso che sono ventenne. In questo caso, direi scoperta delle mie abilità e di lati di me stesso celati, non visibili ad occhio nudo.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • D: Tutto è iniziato quando avevo sedici anni e frequentavo la terza superiore. Da tempo bazzicava nella mia mente l’idea di scrivere un libro, ma non mi ero mai cimentato seriamente nel farlo, preferendo dedicarmi alla musica. Ironia della sorte, è stato un progetto scolastico a darmi l’input. Era stato commissionato ad alcuni studenti di scrivere un tema riguardante il viaggio come concetto. Ho apprezzato il risultato così tanto che ho deciso di impegnarmi nella stesura di un libro. Tale evento in particolare ha riacceso quella fiamma che avevo un po’ perso nel tempo. In generale, tutto ciò che concepisco deriva dalla mia tendenza innata che prevede l’introspezione e l’autoanalisi. Tutto questo mischiato al bisogno continuo di esternare i pensieri interiori.
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • D: Ho preso la decisione di scrivere Una mente piena con l’unico scopo di dare voce alla mia parte più introspettiva, esponendo teorie personali riguardanti temi astratti. Non mi sono preoccupato di rientrare in un genere ben definito, infatti ho scoperto che poteva essere compresa nella categoria dei saggi solo dopo la pubblicazione. So che può sembrare assurdo ma non ho mai amato le etichette.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • D: Anche troppi, tanto che dovrei fare chiarezza nella mia mente. Senza dubbio la “saga” continuerà, ho in cantiere il seguito di Una mente piena anche se, come specificherò più volte, non si tratterà di una semplice seconda parte, ma di un’opera a sé stante. In più, chissà dove mi porterà il vento, o meglio la mia mente. Ho progetti da modellare e ridefinire, di sicuro ho ancora veramente tanta ispirazione e altrettanto da dare.

Estratto

La conclusione è la parte più importante di un viaggio, quella in cui si dà senso a tutto, dove si decide chi e come essere. Dove si raccolgono le idee, i concetti appresi e li si mettono insieme al fine di creare qualcosa di nuovo. È il verdetto finale del viaggio appena intrapreso, il momento di maggiore riflessione.

Ogni rottura porta con sé della malinconia, e talvolta un senso di disorientamento, dovuti all’entrata in un mondo nuovo. Questa si traduce con un cambiamento della personalità. Se ciò avviene, il viaggio avrà avuto un senso. Superato lo sconforto iniziale avrà inizio una nuova vita, più ricca di consapevolezza. Conoscere sé stessi è fondamentale, per questo la vita è piena di viaggi. O meglio, come si è detto, essa stessa è una continua successione di essi.

Estratto Una mente piena di Daniele Benzi, 2021, per gentile concessione

L’autore: Daniele Benzi

Daniele Benzi nasce il 13 giugno 2002 a Rimini. Vive e frequenta la scuola dell’obbligo nella sua città natale, mostrando sin dalla tenera età uno spiccato interesse per la scrittura. Più in generale, nei confronti della scoperta e dell’analisi interiore. Già durante la scuola elementare si diletta a scrivere testi, pur trattandosi di compiti di italiano. Questa passione non sfocia mai definitivamente, resta sempre nel limbo senza concretizzarsi, fino ad un certo punto. Terminate le scuole medie, si iscrive al liceo delle Scienze Umane. Nel corso del terzo anno, viene organizzato un progetto scolastico, in relazione al quale alcuni studenti sono incaricati di scrivere un testo. Così nasce la bozza del capitolo “Viaggio”, facente parte della prima opera pubblicata da Daniele, il saggio “Una mente piena”. Tale episodio riaccenderà in lui la passione per la scrittura, da tempo trascurata, dando vita a tutto. 3 anni dopo, nel 2021, l’opera vede la luce tramite un percorso lungo e travagliato, segnato da un impegno intermittente. Viene pubblicata sotto la formula del self-publishing, tramite Amazon. Così prende avvio la carriera letteraria di Daniele Benzi.

Contatti social e web

Seguimi su…

Pugni al petto di Dimitri Ruggeri

Pugni al petto di Dimitri Ruggeri

Scheda tecnica

Pugni al petto

Autore: Dimitri Ruggeri
Genere: narrativa italiana
Editore: Capponi editore
Data di uscita: 25/10/2022
Pagine: 242

Pugni al petto  

Trama

Raimondo riesce ad accedere alla prestigiosa Scuola Navale di Venezia dopo aver superato un duro concorso, scoprendo, sin da subito, una vita comunitaria che si rivelerà gravosa per la ferrea disciplina e le angherie a cui i “Pivoli”, come vengono appellati gli allievi del primo anno, sono sottoposti. Insieme a due compagni inseparabili sperimenterà ogni genere di scappatoia per resistere, e magari perfino sfuggire, agli ineluttabili giri di punizione che si scontano al “Campaccio” correndo con i pugni al petto. Sarà la scoperta fortuita dell’esistenza di un diario, dagli illusori poteri formativi, ad accendere la speranza di poter superare l’anno senza tanto patire, ma l’ostinata ricerca per venirne in possesso li farà imbarcare sulla nave più bella del mondo: l’Amerigo Vespucci. 

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • D: Ho iniziato a scrivere racconti alle scuole elementari. Ho poi ripreso a farlo tra i banchi del liceo ma con la poesia scritta. Nel corso del tempo ho sperimentato e ampliato questo linguaggio con la poesia visiva, la video poesia e il poetry slam. Pugni al petto rappresenta di fatto il mio esordio nel mondo della narrativa. È il mio primo romanzo ma lo stile sviluppato in passato, a tratti, riaffiora in modo timido e equilibrato.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • D: È nata circa dieci anni fa. Volevo scrivere una storia ambientata a Venezia nella Scuola Navale Morosini che avevo frequentato da ragazzo ma non riuscivo a individuare un’adeguata chiave narrativa. Soltanto tre anni fa ho rielaborato alcuni scritti custoditi in archivio e alla fine ho strutturato un soggetto sviluppando poi un racconto “visivo” come se fosse un film. Tra le location scelte compare anche la nave Amerigo Vespucci  sulla quale ho avuto la fortuna di fare una crociera al termine del secondo anno scolastico.
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • D: Si tratta, a memoria, del primo romanzo ambientato nella Scuola Navale; pertanto questo pionierismo mi ha stimolato molto ma il timore di banalizzare il tutto a semplice diario è stato sin da subito uno scoglio. Per questo motivo ho fatto passare degli anni prima di far sedimentare la mia tensione e coscientizzarla per raccontare la mia esperienza, trasfigurandola e rendendola fruibile anche ai non addetti ai lavori. Inoltre dai primi riscontri dei lettori sto avendo conferma che la mia proposta letteraria si possa classificare come un romanzo di formazione, destinato in primis ai ragazzi. Infatti i protagonisti sono i “Pivoli”, ossia gli allievi del primo anno che penano non poco per barcamenarsi in quell’ambiente.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • D: Al momento no ma vivendo la normalità e la quotidianità qualcosa verrà fuori di certo.

Estratto

Da quel momento ci caddero le mani di carne giovane sui fianchi, 
strette in un pugno irreversibile a forma di stella. 
Al grido della paura rispondemmo in silenzio 
con il petto frastornato dal cuore. 
Al bagliore della luna i pugni divennero i custodi del Campaccio. 
La crudeltà della nebbia e delle scarpe si scoprì amica. 
Ci unimmo in un turbine, tutti insieme, 
con le nocche rivolte verso il mare. 
Le notti tempestose non ci fecero più paura. 
Ci accorgemmo che eravamo padroni della nostra vertigine 
vitalizzata da battiti assordanti.
I pugni al petto erano ali.

Estratto Pugni al petto di Dimitri Ruggeri, 2022, per gentile concessione


L’autore: Dimitri Ruggeri

Dimitri Ruggeri  è uno scrittore e poeta, autore delle sillogi di poesia Parole di grano (2007), 
Carnem Levare il Cammino (2008), Status d’amore (2010), Il Marinaio di Saigon (2013), Soda caustica (2015), Krokodil (2018) e Radon (2019). È inoltre uno slammer, performer vocale e videopoeta. Laureato in Economia all’Università La Sapienza di Roma, ha frequentato la Scuola Navale F. Morosini di Venezia. Come operatore culturale svolge l’attività di Direttore artistico del longevo Festival Hombres di Videopoesia e di curatore della sezione di videopoesia del Festival Bologna in Lettere. Nel 2006 è stato ospite al programma RAI (Futura) Miss Poesia. Con il Il Marinaio di Saigon ha vinto il Premio della critica Mioesordio – Gruppo Editoriale L’Espresso – Festival Internazionale poesia di Genova 2014. È stato ospite di Festival di poesia e videopoesia italiani e europei. Ha importato il Poetry Slam in Abruzzo e in Molise e ha ideato SlamContemPoetry, il primo portale in Italia dedicato alle interviste ad autori impegnati nella poesia orale, spoken music e poetry slam. Al momento vive a Pescara dove lavora nel mondo dei trasporti.

Contatti social e web

Seguimi su…

L’ombra di Durgash. Cronache delle multisfere di Tommaso Sguanci

L’ombra di Durgash. Cronache delle multisfere di Tommaso Sguanci

Scheda tecnica

L’ombra di Durgash. Cronache delle multisfere

Autore: Tommaso Sguanci
Genere: Fantasy
Editore: Bertoni editore
Data di uscita: 26/07/2022
Pagine: 264

L’ombra di Durgash. Cronache delle multisfere  

Trama

Leitar è un ragazzo pieno di sogni ma povero di talenti. Adottato da una coppia senza figli, trascorre le giornate lavorando alla fucina del padre, che non perde occasione per fargli pesare la sua incapacità. La sera si immagina guerriero indomito che sconfigge mostri e draghi, ma la mattina lo riporta alla cruda realtà. Laura è una ballerina talentuosa che lavora come manichino vivente in un negozio a Valencia, insieme all’amica Aldara. Soffre a causa dell’ultima relazione, ma quando incontra Miguel pensa di aver trovato colui che le può ricucire le ferite del cuore. Ma l’amore non è solo felicità e pace, soprattutto quando l’invidia s’intromette. Quando Durgash il demone si risveglia dall’Abisso per dominare tutto ciò che esiste, Leitar e Laura si ritrovano a condividere un destino che non credevano possibile, da cui dipende l’esistenza dei loro mondi così lontani chiamati Multisfere. Sotto la guida di Mìriador, potente stregone, i due giovani devono percorrere la strada perduta che porta all’Antico, unico capace di fermare Durgash. Sapranno trovare il modo di viaggiare fra le Multisfere, riusciranno ad affrontare le proprie paure in modo da non mettere a repentaglio la missione?

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • T: Sin da bambino sono stato appassionato di storie, soprattutto quelle fantastiche. Ma il libro che dette una svolta alla mia vita fu Il Signore degli Anelli, che lessi intorno ai 12-13 anni. Tolkien mi fece sognare così tanto che iniziai a scrivere dei racconti, insieme a un gruppo di amici, che condividevamo scambiandoci opinioni. A 20 anni iniziai ad appassionarmi di spiritualità ed esoterismo, tanto da entrare a far parte di un gruppo spirituale in cui la meditazione, lo yoga, l’ascesi e l’esoterismo erano il fulcro. In quegli anni di ricerca e scoperta, supportato dalla mia guida spirituale ho scritto vari racconti che univano i miei due interessi principali: fantasy e spiritualità. I racconti furono pubblicati nel 2014 da Zerounoundici edizioni con il nome di Racconti Intorno al Fuoco (ripubblicati poi da me in self dopo la scadenza del contratto). Il successo del libro mi ha spinto a credere in me e a dedicarmi con ancor più passione alla scrittura, seguendo corsi e frequentando gruppi di scrittori.

  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • T: La genesi di Cronache delle Multisfere è stata lunga e travagliata. L’idea originale è nata quando ancora facevo parte del gruppo spirituale: scrivere un romanzo avventuroso simbolico sulla crescita spirituale. Non a caso i protagonisti sono un ragazzo e una ragazza, simboli del maschile e del femminile dentro ognuno di noi. Con la prima stesura venne fuori un racconto tanto ambizioso quanto acerbo. Negli anni, forte di una maturata capacità di scrittura, ripresi in mano l’idea, tenendo alcuni spunti e riscrivendo la maggior parte del testo, che è stato poi visto e rivisto innumerevoli volte, passato sotto l’occhio attento di un editor professionista fino alla sua forma finale.
  • Come mai proprio questo genere/storia?
    • T: La scelta del fantasy è data dalla sua capacità di seguire gli stessi meccanismi degli antichi miti, con i loro archetipi e i loro simboli, rinnovandosi costantemente in un linguaggio e un approccio “moderno”, adatto ai nostri giorni. La potenza del fantasy, così bistrattato e poco considerato in Italia, è proprio quella di riuscire a trasmettere messaggi potenti grazie ai simboli veicolati da archetipi modernizzati facilmente recepibili dalle generazioni presenti. Così la mia storia affonda le sue radici nel fantasy classico, ne sfrutta i simboli, e poi percorre la sua strada immergendosi in altri generi (come il romance, ma non solo) ognuno dei quali è un archetipo dell’animo umano.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • T: Sì, sto già scrivendo un altro romanzo, ispirato alla storia di Sun Wukong, conosciuto in Italia con il nome di Scimmiotto (la storia cinese che ha ispirato Dragon Ball). L’ambientazione è la Cina del 1100, precisamente il Monastero di Shaolin. Ma non si tratta di un romanzo storico (sebbene ci siano eventi e personaggi storici realmente esistiti), bensì di un racconto fantastico. Una bambina di nome Yu Lun viene abbandonata davanti al monastero di Shaolin. Per via di strani segni, viene considerata l’incarnazione del Guerriero Celeste tanto atteso e addestrata alle arti marziali. Quando gli Jurchen invadono il nord della Cina, Shaolin compreso, Yu Lun è mandata a liberare Song Jiang dal suo esilio in India, unico capace di contrastare gli Jurchen. Durante il suo viaggio verso l’India, Yu Lun incontrerà dei bizzarri personaggi che si uniranno a lei, ognuno di loro diretto in India per motivi diversi: un guerriero vichingo, una zingara, un poeta zoroastriano e un cavaliere templare. Cosa mai potrà combinare una tale accozzaglia di caratteri e personalità diverse? Ma soprattutto, cosa li aspetterà in India?

Estratto

Il vecchio Simeone smise di raccontare, tirando grandi e lente boccate dalla sua pipa di schiuma di mare, gli occhi fissi sul fuoco. Anelli di fumo dai riflessi cangianti andavano ad inserirsi l’uno dentro l’altro in vorticose spirali che aleggiavano sopra le teste. L’eterea catena pareva racchiudere in ogni anello un pezzo della storia, che inscindibilmente si legava a quello precedente e a quello successivo, proprio come gli eventi della vita reale e le note di una melodia lenta e dolce. La catena di fumo si librò sempre più in alto e si perse sopra il falò, spazzata via dalla colonna di calore ascendente. L’anziano accarezzò la sua barba e ricominciò a narrare.

Estratto L’ombra di Durgash. Cronache delle multisfere di Tommaso Sguanci, 2022, per gentile concessione

L’autore: Tommaso Sguanci

Tommaso Sguanci nasce a Firenze nel 1980. Sin da ragazzo si appassiona di storie fantasy e scrive i suoi primi racconti. A venti anni inizia a interessarsi di esoterismo e spiritualità, soprattutto quella orientale. Si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Filosofia e Teologia. Si dedica allo studio e alla pratica delle discipline olistiche, in particolare lo shiatsu, il massaggio thailandese e il tuina. Nel 2014 pubblica il suo primo libro per la Zerounoundici edizioni, una raccolta di storie intitolata Racconti intorno al Fuoco. Nel 2016 lascia l’Italia e vive in Irlanda, Grecia e infine in Giappone, dove attualmente risiede. Nel luglio 2022 esce il primo volume della trilogia Cronache delle Multisfere edita da Bertoni Editore. I suoi autori di riferimento sono Tolkien, Rowling, Hesse, Ende, Murakami Haruki, Melville, Benni, Calvino. È appassionato anche di anime e film di animazione giapponese, soprattutto quelli dello Studio Ghibli.

Contatti

Seguimi su…