Il filo dell’eterno ritorno
Benvenuti miei cari amici lettori! Torno oggi con un articolo per segnalarvi una nuova lettura in attesa della recensione che uscirà a breve. Il libro di oggi è una collaborazione con autore, ci tengo infatti a ringraziare Simone Del Fiore per avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo.
Vite che s’incontrano
Cosa succederebbe se vi ritrovaste ad aver vissuto sedici anni di vita per poi scoprire che è stata tutta un’illusione? È quello che si chiede Abel al risveglio dal coma, una vita vissuta in un breve lasso di tempo, ma che fatica a dimenticare. Un anno di terapia senza nessun risultato se non essere considerato pazzo anche dal suo terapista e un filo rosso legato al dito mignolo che solo lui può vedere.
Tutto sembra non avere senso, fino all’incontro con una ragazza che gli ricorda sua moglie e allora le cose cambiano, forse non c’è follia in quello che sta vivendo, tutto potrebbe avere un senso ma per trovarlo è necessario districare il filo della matassa.
Curiosità
«Il filo dell’eterno ritorno nasce come tributo a uno dei miei filosofi preferiti, Nietzsche. Per poi evolversi in qualcosa di più complesso.» È questo che ci racconta l’autore su come si sia sviluppata l’idea per la sua opera, e continua dicendo: «Strutturando la trama ho deciso, in modo azzardato, di collegare la teoria dell’eterno ritorno di Nietzsche con altri elementi quasi contrapposti tra loro: la teoria del caos, l’effetto farfalla e la leggenda del filo rosso del destino, fondendoli in una storia e analizzandone la parte prettamente filosofica.» Destino, casualità, predestinazione, ciclicità; tutto questo è Il filo dell’eterno ritorno.» Conclude poi: « È un romanzo nel quale ho voluto affrontare un tema a me molto caro e una domanda che l’uomo si pone da migliaia di anni: quello che ci circonda è dominato dal caos o da un ordine cosmico prestabilito?»
Biografia
Simone Del Fiore, nato a Roma nel 1996, spende a largo spettro la propria propensione creativa. Oltre a scrivere romanzi, collabora come dialoghista, soggettista e sceneggiatore in vari progetti per il cinema e il teatro. Lavora, inoltre, come editor e grafico freelance presso case editrici e case di produzione cinematografica.
Incipit
“Mi guardava con occhi pieni di speranza, come se, in qualche modo, sa-rebbe riuscito ad aiutarmi. Ero seduto sulla poltrona dello studio, sfuggivo al suo sguardo, a cui non credevo affatto.
L’uomo di fronte a me ci sapeva fare con le parole, ma non era mai sta-to sincero. Il mio era un caso particolare, lui non aveva mai affrontato nul-la di simile nei suoi venticinque anni di carriera, ma si comportava come se la terapia stesse procedendo bene, tutto secondo i suoi piani.”
©Estratto Il filo dell’eterno ritorno di Simone del fiore, 2021, per gentile concessione.
Estratto
Avevo odiato a morte quel filo, ma in quel momento, impensabile a dirsi, mi mancava più di ogni altra cosa.
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante