L’albero di nespole di Giulietta fabbo
Trama
L’albero di nespole racconta la storia di una famiglia in un paesino del sud Italia, che, tra devastazione sociale e decisioni imponderabili, vede caratterizzare il destino dei suoi componenti. La speranza e l’amore però, riescono ad eludere il fato e a sopravvivere nonostante le miserie umane. Un libro che ripercorre, a cavallo della II guerra mondiale, gli avvenimenti che sconvolsero l’Italia, che determinarono la ripresa del bel Paese e nel quale gli eventi bellici e il boom economico prendono forma concreta nelle vite dei protagonisti.
Chiacchierando con l’autrice
- Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
- G: La mia passione per la scrittura nasce da lontano: ho sempre amato scrivere. Mi diletto in poesie, articoli per quotidiani, racconti. L’albero di nespole è il mio primo romanzo, il primo progetto con un respiro più ampio.
- G: La mia passione per la scrittura nasce da lontano: ho sempre amato scrivere. Mi diletto in poesie, articoli per quotidiani, racconti. L’albero di nespole è il mio primo romanzo, il primo progetto con un respiro più ampio.
- Com’è nata l’idea per questo romanzo?
- G: Un’estate io e la mia famiglia ci siamo ritrovati a vivere un periodo delicato a causa di un incidente di mia figlia. C’era tanto tempo libero da far passare e c’era questa storia che apparteneva alla comunità del paese in cui sono nata e che ho respirato nell’aria intorno a me fin da quando ero bambina. Così un pomeriggio molto caldo ho cominciato a scrivere un capitolo, e la storia ha cominciato a prendere forma naturalmente: ogni volta che finivo di scrivere un capitolo, nella mia mente cominciava già ad affacciarsi il successivo. La storia si componeva da sola. Nel giro di un’estate, pomeriggio dopo pomeriggio, mi sono ritrovata con il romanzo finito e la ferita di mia figlia guarita.
- G: Un’estate io e la mia famiglia ci siamo ritrovati a vivere un periodo delicato a causa di un incidente di mia figlia. C’era tanto tempo libero da far passare e c’era questa storia che apparteneva alla comunità del paese in cui sono nata e che ho respirato nell’aria intorno a me fin da quando ero bambina. Così un pomeriggio molto caldo ho cominciato a scrivere un capitolo, e la storia ha cominciato a prendere forma naturalmente: ogni volta che finivo di scrivere un capitolo, nella mia mente cominciava già ad affacciarsi il successivo. La storia si componeva da sola. Nel giro di un’estate, pomeriggio dopo pomeriggio, mi sono ritrovata con il romanzo finito e la ferita di mia figlia guarita.
- Come mai proprio questo genere?
- G: La vicenda familiare a cui mi sono ispirata è inquadrata storicamente lungo l’intero corso del Novecento: questo è stato un secolo pieno di eventi, di mutamenti, di veloci trasformazioni della vita quotidiana. Il romanzo è diventato “storico” strada facendo, man mano che gli eventi che raccontavo si incastonavano in evoluzioni storiche che inevitabilmente li condizionavano ed era affascinante seguire l’evolversi della vita di un uomo e di una comunità di un piccolo paese contemporaneamente all’evoluzione tecnologica e scientifica.
- G: La vicenda familiare a cui mi sono ispirata è inquadrata storicamente lungo l’intero corso del Novecento: questo è stato un secolo pieno di eventi, di mutamenti, di veloci trasformazioni della vita quotidiana. Il romanzo è diventato “storico” strada facendo, man mano che gli eventi che raccontavo si incastonavano in evoluzioni storiche che inevitabilmente li condizionavano ed era affascinante seguire l’evolversi della vita di un uomo e di una comunità di un piccolo paese contemporaneamente all’evoluzione tecnologica e scientifica.
- Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
- G: Per adesso mi sto dedicando molto alla promozione di questo romanzo appena uscito: è come una bambino appena nato e ho bisogno di seguire i suoi primi passi in questa fase delicata iniziale. Ma non escludo la possibilità di rimettermi a scrivere appena una nuova storia mi attrarrà con il suo fascino e i suoi messaggi impliciti da poter donare a chi legge.
L’autrice
GIULIETTA FABBO nasce ad Avellino il 12 gennaio 1971. È laureata in Lettere Classiche e insegna Materie Letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino. È sposata e ha due figli adolescenti. Appassionata di archeologia, ha pubblicato schede tecniche nel volume “NOTARCHIRICO 500.000 anni fa” a cura di M. Piperno (ed. OSANNA Venosa) e ha lavorato in qualità di archeologa preistorica presso la Soprintendenza Speciale al Museo Preistorico Etnografico Pigorini di Roma e presso l’area archeologica US Navy di Gricignano di Aversa (CE).
Estratti
Una nave era pronta a salpare nel porto di Napoli, e lo avrebbe ricondotto in America. La sua vita era là. La sua famiglia lo amava, ma la sua vita era in America.
©Estratto L’albero di nespole di Giulietta Fabbo, 2022, per gentile concessione.
Una nave era pronta a salpare nel porto di Napoli, e lo avrebbe ricondotto in America. La sua vita era là. La sua famiglia lo amava, ma la sua vita era in America.
©Estratto L’albero di nespole di Giulietta Fabbo, 2022, per gentile concessione.
Era il momento di smettere di accettare e di subire le decisioni e di cominciare a SCEGLIERE in che modo vivere, in che direzione andare, quali strade percorrere. In America.
©Estratto L’albero di nespole di Giulietta Fabbo, 2022, per gentile concessione.
Delusioni, amarezze, frustrazioni, sfiducia erano stati spesso suoi compagni di viaggio, ma la gioia, la dolcezza, l’amore erano stati sentimenti vissuti così intensamente da rendere la sua vita, in ogni caso, degna di essere vissuta e goduta.
©Estratto L’albero di nespole di Giulietta Fabbo, 2022, per gentile concessione.
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante