Scheda tecnica

Una storia come tante

Autore: Michele Vincelli
Genere: Narrativa italiana
Editore: Self publishing
Data di uscita: 02/08/2021
Pagine: 236

Una storia come tante   

Trama

“Una storia come tante” narra la vera storia d’amore tra due persone costrette a separarsi a causa della guerra dopo una sola settimana di matrimonio. Il libro racconta di Angelina, una donna disperata che si rivolge alla “fattucchiera” del paese per tentare di conoscere la sorte del suo amato scomparso nel nulla da anni al fronte. La vita Domenico, un uomo buono costretto a combattere durante il secondo conflitto mondiale, per poi finire nei campi di prigionia nazisti in Germania. Un amore messo a dura prova dal tempo e dalle distanze, osteggiato dal filo spinato dei campi di prigionia tedeschi, dalla fame, dai proiettili nel corpo e dal silenzio. 

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • M: Questo libro è davvero il frutto di un abbaglio del cuore ed è nato in modo molto ma molto casuale. Non avevo mai pensato di scrivere un libro, però l’attesa della nascita di mia figlia ha svegliato in me il desiderio di raccontarle una favola che parlasse in qualche modo dell’origine dell’amore che l’aveva chiamata al mondo. In realtà pian piano il portare a termine il libro è diventato un espediente per fuggire dalla noia e dalla solitudine perché, dal semplice raccontare una storiella, il tutto è diventato per me un aiuto per non cadere in un momento difficile. 

  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • M: Appena scoperto di diventare papà la mia testa e il mio cuore sono entrati in una sorta di stato di ebrezza. Avevo voglia di raccontare a mia figlia della bellezza della vita e del mondo in cui stava arrivando, ma anche delle sue insidie e i tanti vicoli ciechi che nasconde. Un piccolo intervento chirurgico a pochi mesi dalla sua nascita ha rappresentato l’occasione inaspettata che ha portato a mettere nero su bianco questa stravagante idea. Per trascorrere in modo meno pesante le giornate passate a letto per via dell’intervento, ho iniziato a raccontarle la storia d’amore dei miei nonni; una storia d’amore davvero impressionante che io avevo scoperto nei dettagli solo qualche mesetto prima. Inizia così questo gioco ma pian piano, più procedevo nello scrivere, più avvertivo l’esigenza di ampliare la portata del testo, intrecciandolo con le mie esperienze di vita, con altre situazioni con le quali entravo in contatto e che, in qualche modo, s’intrecciavano con il racconto che stavo scrivendo. Se non fosse stato per quell’intervento e per il grande entusiasmo per la nascita di Nicole, forse non avrei mai scritto un libro. In realtà il tempo della malattia non era bastato per completare il racconto e probabilmente sarebbe restato incompiuto se non ci fosse stato il covid. Pochi giorni dopo la nascita di mia figlia, il mondo intero si blocca a causa del dilagare del coronavirus. Il mio lavoro in comunità terapeutica è proseguito normalmente e ha indotto la difficile scelta di  separarmi da mia moglie e mia figlia per evitare eventuali spiacevoli imprevisti legati al mio impiego presso una struttura sanitaria. Dopo aver aspettato con tanta gioia Nicole, mi sono visto separato da lei per più di un mese e mezzo a causa di un inimmaginabile virus mondiale. Vivo così uno dei periodi più strani della mia vita: in profonda solitudine e separato dai miei affetti più cari. Il distacco, il silenzio della casa e del mondo,  sono diventate  la possibilità per riprendere a raccontare la storia non conclusa. 
  • Come mai proprio questo genere/storia?
    • M: Ho cercato di scrivere qualcosa che potesse avere un’assonanza con la mia emotività e le mie esperienze. Una storia come tante è un racconto di racconti; contiene le leggende di paese che sentivo da piccino, le storie raccontate dai miei familiari, aneddoti di vita di amici, insegnamenti di vita. Davvero credo che non avrei mai potuto scrivere un libro diverso da questo. Non era una mia aspirazione scrivere, non credevo di esserne capace o per lo meno non avevo mai avvertito l’esigenza. Forse per tutte queste ragione difficilmente avrei potuto esordire con un racconto lontano dalla mia vita. Devo dire che forse ora potrei osare di più perché ho sperimentato quanto sia bello per me scrivere e forse sarebbe una sfida avventurarsi in contesti più lontani dalla mia realtà.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • M: Beh, dopo aver scoperto casualmente il piacere della scrittura,  verrei dedicarmi ad altri progetti. Per il momento ho iniziato a gettare le basi per un prossimo libro, sperando di riuscire a trovare la possibilità di svilupparlo senza dover subire un altro intervento o vivere un altro isolamento per via di qualche epidemia mondiale…ah ah ah. Nel mio prossimo libro vorrei raccontare un’altra storia sbirciata e fantasticata tra le strade del mio paesino; quella di un uomo geniale, capace di avere idee futuristiche, capace di inventare il futuro, ma profondamente disadattato nel presente e per questo problematico. Delle volte è difficile essere primi ed essere riconosciuti.  Essere troppo avanti porta inevitabilmente ad essere soli. Mi piacerebbe quindi rispolverare in qualche modo la storia di questo mio compaesano ed esaltare anche un classico binomio; il saper pensare, l’essere geniali, non garantisce un’identica prontezza emotiva. Per carità, non è giusto fare di tutta l’erba un fascio, ma spesso il pensiero non compensa un’altrettanta capacità emotiva. Nel libro mi piacerebbe giocare quindi con l’immagine di primo nei pensieri ma di ultimo nelle emozioni. Ovviamente sarà una storia liberamente ispirata, dove la fantasia avrà una grande parte, però l’ispirazione, la caricatura del personaggio, sarà reale. 

Estratti

Una volta, quando era prigioniero al campo di concentramento in Germania e malediceva tutta quella fottuta neve, il professore gli disse una cosa strana. – “Sai Domè… Non esiste fiocco di neve uguale a un altro. Sembrano tutti uguali ma sono tutti diversi… come le persone”. Domenico pensò:- “Mah… come avranno fatto a vedere che sono tutti diversi”… Poi il professore gli svelò un altro segreto: – “E vuoi sapere un’altra cosa Domè? Ogni fiocco è l’unione di cielo e terra; ogni fiocco di neve è fatto da un granello di polvere che vaga nell’aria, nato però dalla terra… e una goccia d’acqua, nata in cielo dalle nuvole. La neve è una magia; unisce due mondi. Se riusciamo ad unire gli opposti, diventiamo poesia… come il fiocco di neve”. Dopo una breve pausa il professore aggiunse: – “Non ha logica questa logica”.

Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

D’estate poi, quando il grano dorava i colli e il cielo offriva colori ormai estinti, era impossibile non sentirsi Dio accanto. Lo si avvertiva nel dolce fruscio del grano mosso dal vento, in ogni focolaio di papaveri che ardeva nei campi, o in tutte le immense querce solitarie dalle ombre infinite, messe lì, a sorvegliare distese e distese di campi. Il sole estivo infuocava qualsiasi cosa, non lasciando scampo a nessuno: bruciava le reni dei contadini come fossero state percosse da frustate, assetava le fontane, straziava i cani gettandoli a terra con le lingue penzolanti. Solo le cicale urlavano indisturbate nei campi come un tormento il loro amore, volendo forse ricordare che è sempre tempo per amare. Il loro canto era un fragore incessante. C’erano però attimi in cui le intere distese di campi cadevano nel silenzio; quasi per magia migliaia e migliaia di cicale si zittivano nel medesimo istante, ed era proprio quello l’attimo in cui i ramarri verde vivo sui sassi, immobili e da sempre indifferenti al mondo, si lasciavano andare a un millimetrico movimento, forse perché sconvolti da quel silenzio imprevisto e inaspettato. Quell’attimo di silenzio era indiscutibilmente opera di Dio, era la sua nota.

Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

“… Però un vero suonatore non potrà avventurarsi in nessuno spartito se si limita a suonare solo note bianche… ad ignorare le nere. In una tastiera ci sono e ci saranno sempre tasti bianchi e tasti neri, e per suonare hai bisogno di entrambi. Ci ho messo un po’ a capire questa cosa. E’ come la vita: è impensabile credere che non s’incontrerà mai un’ombra. E’ come voler vivere solo di giorno perché si ha paura della notte o voler vivere ridendo, senza mai piangere. Il professore avrebbe detto – Non ha logica questa logica…”.


Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

L’autore: Michele Vincelli

Michele Vincelli, classe 1984, vive a Casacalenda, Molise. Psicologo di professione,
esordisce con il romanzo “Una storia come tante”, pubblicato in self publishing.
Un libro a suo dire imprevisto
che in qualche modo ha stanato la sua passione per la scrittura.

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