Recensione: “The Chemist – la specialista” di Stephenie Meyer

Recensione: “The Chemist – la specialista” di Stephenie Meyer

Ola mie cari amici lettori! Oggi voglio parlarvi di un’autrice che conoscerete senz’altro: Stephenie Meyer, chi come me ha vissuto l’adolescenza nella prima decade degli anni ‘2000 la conoscerà sicuramente per Twilight, la saga che ha tenuto incollate tantissime lettrici (anche me, nonostante da amante dei vampiri il fatto che brillassero non l’ho digerito molto bene!). Ma la Meyer non si è fermata Twilight e ha continuato a scrivere gettandosi anche su generi diversi, come The Host, che personalmente ho apprezzato molto. Il libro di cui vi parlo oggi, invece, è un thriller e vi dirò se secondo me se l’è cavata o meno o con questo genere e cosa ne penso in generale della storia…

Scheda tecnica

The chemist – la specialista

Autore: Stephenie Meyer
Genere: Thriller
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 26/11/2016
Formato: Cartacea
Anno pubblicazione: 2016
Pagine: 540

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Lei lavorava per il governo degli Stati Uniti, per un’agenzia così segreta che non ha neanche un nome. È un’esperta nel suo campo, ma adesso sa qualcosa che non dovrebbe sapere, e i suoi ex capi la vogliono morta. Subito. Non può restare a lungo nello stesso posto, né mantenere la medesima identità per troppo tempo, e l’unica persona di cui si fidava è stata uccisa. Quando le viene offerta la possibilità di mettersi in salvo, in cambio di un ultimo lavoro, lei accetta, ma nel momento in cui si prepara ad affrontare la sfida più dura, si innamora di un uomo. E sarà una passione che può soltanto diminuire le sue possibilità di sopravvivenza. Mentre tutto si complica, la Specialista sarà costretta a mettere in pratica il suo «talento» come mai prima. In un mondo in cui i rapporti di fiducia mutano di continuo, dovrà muoversi con ingegno e astuzia per proteggere se stessa e l’uomo che ama. Stephenie Meyer ha creato un’eroina affascinante e feroce e dato vita a un romanzo potente che trascina il lettore in un vortice ad alto tasso adrenalinico: crimini, fughe, torture, giochi e doppi giochi di spionaggio, in bilico tra passioni e ragioni assolute.

Parlando della Meyer e dei suoi libri posso dire che mi sono sempre piaciuti sin da quando ho letto per la prima volta la saga di Twilight.

Edward e Bella hanno sicuramente fatto sognare una generazione, anche se ormai dopo più di dieci anni li leggerei con occhi sicuramente diversi. Si sa, si cresce e si cambia e anche i gusti cambiano, ma di una cosa sono certa lo stile dell’autrice continuerà a piacermi.

È proprio questo il motivo che mi ha spinto a leggere The Chemist, purtroppo però devo ammettere di essere rimasta un po’ delusa. Di per sé la storia non è male, ma manca a mio parere di quel quid in più che rendono un thriller un bel thriller.

In questo caso la Meyer ci ha voluto raccontare la storia di Alex, un’agente governativa definita la specialista proprio per le sue capacità di estrapolare informazioni attraverso un sottile metodo di tortura. Dopo aver scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto è ricercata dalla sua stessa agenzia e per questo costretta alla fuga, finché non le viene offerto un lavoro proprio dai suoi ex capi che le permetterebbe di salvarsi.

L’obiettivo questa volta è un professore che sembra avere una doppia vita legata al terrorismo, ma ben presto Alex scoprirà che Daniel, il suo obiettivo è in realtà innocente e che il tutto è uno sporco stratagemma per incastrare lei e il fratello di Daniel che non si farà attendere ad entrare in scena.

Sebbene queste sembrano le premesse di un triangolo amoroso come già successo nella saga di Twilight e in The Host, qui la Meyer cambia strategia e non introduce l’elemento, anche se proseguendo il lettore sarà portato a pensarlo, soprattutto perché molto spesso il personaggio di Daniel con il suo modo di essere dolce e quasi ingenuo sembra davvero nascondere qualcosa di losco e allora non si potrà fare a meno che tifare per il fratello, Kevin, più burbero ma certamente meno sospetto.

Forse il dubbio di un triangolo amoroso sorge anche proprio per via dei battibecchi tra Kevin e Alex che creano una certa chimica o forse dal fatto che chi abbia già letto il libri dell’autrice un po’ se lo aspetti uno sviluppo del genere. Fa piacere, invece, constatare che non sia così.

Di certo la Meyer nel delineare i suoi personaggi è molto brava e anche ad instillare dubbi essendo questo un thriller. La maniacalità di Alex per restare al sicuro e coprire le sue tracce la rendono un personaggio interessante che cattura sicuramente il lettore, un po’ come succede per Kevin ex agente della CIA anche lui ricercato. A catturare meno è forse il personaggio di Daniel, che ha meno spessore se non fosse per il dubbio che si insinua proseguendo nella lettura, dubbio ovviamente disatteso.

Personaggi a parte, la narrazione è alquanto lenta per un libro di questo genere e l’azione si riduce ad alcune battute inziali e finali, per tutto il resto si rimane in una specie di stato di attesa dove è la love story tra Alex e Daniel che la fanno da padrona. Purtroppo quello che rende memorabile ogni thriller, la sua capacità di suscitare suspense, adrenalina e curiosità, in questo libro non emerge ed è essenzialmente la pecca della storia che si riduce semplicemente ad una storia d’amore con qualche contorno di azione.

Mentirei ovviamente se dicessi che non mi è piaciuto, ribadisco che amo lo stile dell’autrice, ma ecco forse mi aspettavo di più e le mie aspettative troppo alte sono state disattese. Ma come dico sempre “non tutte le ciambelle vengono con il buco” ed è proprio questo il caso, ciononostante la Meyer rimane una bravissima autrice che sicuramente saprà regalarci altre storie al livello di Twilight e The Host.

È come se avessi aspettato un secolo per farlo. È come se il tempo avesse perso la sua continuità. Ogni istante con te ha più peso di interi giorni vissuti prima di incontrarti

– The Chemist, la specialista –

L’autrice: Stephenie Meyer

(1973, Hartford, Connecticut) Scrittrice statunitense giunta al successo con Twilight e ha acquisito un enorme numero di fan grazie ai suoi romanzi
incentrati sull’amore tra Isabella Swan ed il vampiro Edward Cullen.
I romanzi sono ambientati nella piccola cittadina di Forks, nella Penisola di Olympia, stato di Washington.
L’idea per Twilight – che ha avuto una fortunata trasposizione cinematografica nel 2008 –
le venne in sogno la notte del 2 giugno 2003, ma ci sono altri libri che appartengono alla saga: 
New MoonEclipseBreaking Dawn. Ha scritto anche L’ospite (2008). Nel 2016 Fazi pubblica l’edizione estesa di Twilight, Life and death.
Twilight reimagined-Twilight. Ediz. speciale.
Nel 2020 esce Midnight Sun (Fazi) in cui la storia d’amore tra Bella e Edward viene raccontata attraverso gli occhi del vampiro.

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Recensione: “Sangue inquieto” di Robert Galbraith

Recensione: “Sangue inquieto” di Robert Galbraith

Scheda tecnica

Sangue inquieto

Autore: Robert Galbraith (alias J.K. Rowling)
Genere: thriller
Editore: Salani editore
Data di uscita: 25/02/2021
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2021

Acquista: Libro Ebook

Trama

Il nuovo caso arriva nelle mani di Cormoran Strike in una buia serata d’agosto, davanti al mare della Cornovaglia, mentre è fuori servizio e sta cercando una scusa per telefonare a Robin, la sua socia. In quel momento tutto desidera tranne che parlare con una sconosciuta che gli chiede di indagare sulla scomparsa della madre, Margot Bamborough, avvenuta per giunta quarant’anni prima.
Un cold case più complesso del previsto, con un serial killer tra i piedi e un’indagine della polizia a suo tempo molto controversa, fra predizioni dei tarocchi, testimoni sfuggenti e piste oscuramente intrecciate.
Galbraith ritorna con un nuovo, magnetico capitolo della storia di Robin e Strike, una delle coppie di investigatori più amate di sempre.

Ciao miei cari amici lettori, la recensione di oggi parlerà di un libro uscito da poco: “Sangue inquieto” di Robert Galbraith o per l’esattezza J.K Rowling.

Prima di parlare della storia vorrei soffermarmi su un punto che ovviamente è solo una mia opinione personale. Ho letto in giro nel web che questo libro è stato molto criticato perché confermerebbe i pensieri transfobici dell’autrice.

Ora, io non voglio soffermarmi sui tweet pubblicati dall’autrice né difenderla e né tanto meno gettarle fango addosso. Mi astengo da qualsiasi giudizio in proposito, ma ammetto che è vero che nel suo libro compaiono personaggi maschili vestiti da donna con connotazioni negative, ma quello che personalmente vi ho letto io è stato questo: non bisogna fidarsi delle apparenze perché anche la persona più innocua può essere pericolosa.

Ovviamente questo è un mio pensiero personale inerente esclusivamente a quello che ho letto nel libro. Perché se è pur vero che nei testi compaiono molte cose degli autori stessi, quando leggo cerco sempre un po’ di separare la storia dall’autore, specialmente se il romanzo è un bel romanzo come in questo caso.

È innegabile infatti che la Rowling sia una bravissima scrittrice e lo ha dimostrato anche questa volta, misurandosi addirittura con la progettazione di un romanzo basato su un cold case.

L’autrice è stata bravissima a diramare i vari indizi durante tutto l’arco narrativo e a sviluppare le storie a latere dei personaggi. I dettagli ben studiati hanno reso la storia estremamente coinvolgente e questo è importante specialmente perché devo ammettere che il romanzo precedente della saga non mi aveva fatto impazzire.

Ho amato i primi tre romanzi della saga di Cormoran Strike, ma il quarto volume nonostante sia scorso molto bene non mi aveva emozionato quanto gli altri per cui con questo ero un po’ titubante.

Per fortuna, però, non mi ha delusa. Certo ho trovato per certi aspetti che si sia dilungata un po’ troppo. Non ho problemi a leggere romanzi lunghi se la storia è bella, ma è vero che ho pensato più volte che anche se avesse tagliato qualcosa sarebbe stato comunque un bellissimo romanzo.

Un’altra cosa che sinceramente avrei apprezzato è che girasse un po’ meno intorno sul rapporto tra Cormoran e la sua socia Robin, non mi dilungo nelle spiegazioni per evitare spoiler, ma posso dire che poteva gestire la cosa un po’ diversamente.

Tutto sommato però questi piccole cose, che ovviamente ripeto sono pensieri del tutto personali non minano la bellezza di questo thriller scritto divinamente e davvero coinvolgente.

Noi non siamo i nostri errori. È ciò che facciamo per rimediare che dimostra chi siamo
– Sangue inquieto –

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