Recensione: “Il filo dell’eterno ritorno”
Scheda tecnica
Trama
A seguito di un incidente in moto Abel finisce in coma per poco più di tre ore, durante le quali sogna sedici anni di un’altra vita. Nonostante abbia vissuto ogni singolo momento con la sua nuova famiglia, al risveglio si rende conto che nulla di ciò che aveva vissuto era reale. Ciò che lo sconvolge più di tutto è uno strano filo rosso legato al mignolo della sua mano, che solo lui vede e che non riesce a togliere. Questo sembra non avere fine ma ha paura di scoprire dove conduca. Quando si convince di essere impazzito, dopo quasi un anno di terapia per liberarsi del ricordo di una moglie e due figli mai avuti, accade l’inatteso. A pochi giorni dal primo anniversario dell’incidente, incontra una ragazza identica alla donna che ha sposato nella vita parallela e l’assurdo gli sembra divenire possibile.
Buona giornata miei cari lettori! Come promesso eccomi qui con la recensione del libro “Il filo dell’eterno ritorno”. Ci tengo ancora a ringraziare l’autore Simone Del Fiore per avermi permesso di leggere e recensire la sua opera.
In questo romanzo ci troviamo catapultati in una vicenda ai limiti del surreale, dove il destino e la predestinazione se la giocano contro le scelte del singolo individuo. Il bene comune contro quello del singolo e un filo rosso che ci lega tutti quanti in qualche modo.
Una storia dentro e fuori dal tempo, dove i personaggi si ritrovano invischiati nelle trame del destino e legate a doppio filo con le vite di persone vissute prima di loro.
Una vera corsa contro il tempo o “fuori dal tempo” in cui le scelte che si compiono avranno delle conseguenze inaspettate.
La lotta disperata per riappropriarsi di una vita che non si è vissuta realmente, ma che è molto più reale di quella che si sta vivendo.
È un romanzo in cui ogni personaggio diventa il pezzo di una scacchiera che deve assolutamente muoversi in certo modo per evitare che la partita vada in fumo, ma non è facile compiere il proprio dovere quando di mezzo ci sono i sentimenti, soprattutto se la vita della persona che ami dipende da ciò che sceglierai di fare…
Caos, destino e le conseguenze dell’effetto farfalla tutte mixate insieme sapientemente dall’autore che è riuscito a creare una storia di forte impatto e che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
Un romanzo che con un la sua scrittura scorrevole, empatica data dall’uso della prima persona, mi ha preso sin dalla prima battuta.
Il filo dell’eterno ritorno è stata sicuramente una di quelle letture che lasciano il segno e che mi sento davvero di consigliare.
Quando la guardo, di certo non vedo in lei una sconosciuta, ma non avrei mai pensato che sarei arrivato a tanto pur di averla.
Non mi pento di quello che ho fatto, sono stato egoista, ne sono con-sapevole, ma lo rifarei lo stesso, altre cento volte o anche di più, qualora fosse necessario.
– Il filo dell’eterno ritorno –
#prodottofornitoda Simone Del Fiore
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante