Aleteia di Riccardo Renzi

Aleteia di Riccardo Renzi

Scheda tecnica

Aleteia

Autore: Riccardo Renzi
Genere: Poesia
Editore: Edizioni La Gru
Data di uscita: ottobre 2022
Pagine: 72

 Aleteia

Trama

La raccolta si compone di 74 poesie, a tema vario, per cui si va da quello più strettamente e direttamente amoroso ai sentimenti suscitati da scorci paesistici. Tutte le poesie sono accomunate da una costante nota di malinconia. Un passato felice e glorioso ritorna sempre alla memoria di un presente infausto, mentre viene rinnovato, tramite il rimembrare, l’infanzia e l’adolescenza, unici momenti della vita in cui la mente è realmente libera dal male. La poetica messa a tema all’interno della silloge subisce l’influenza di poeti come Acruto Vitali, Sandro Penna e Dino Campana, ma anche Franco Arminio, dal quale riprendo la “paesologia” e la visione critica sull’abbandono delle piccole realtà rurali.
Nella stragrande maggioranza dei casi l’ispirazione poetica trae origine dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
La poesia è concepita come la forma più alta d’espressione artistica, ovvero il mezzo migliore con cui l’uomo può raccontare sé stesso e il proprio sentire. La poesia è vita, la poesia è comprensione dell’altro e capacità di sentire insieme allo stesso tempo.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • R: Quasi tutta la mia poetica origina dagli scorci paesistici, dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
      La bellezza è tutto per l’arte, è la conditio sine qua non per la poesia stessa. La bellezza è la prima condizione del tutto, la sensibilità per coglierla, è la seconda.
  • Com’è nata l’idea per questa raccolta?
    • R: Sono da sempre nel mondo della scrittura, ho iniziato con articoli scientifici su riviste, poi sono passato alle prime monografie a tema storico-filologico (la maggior parte sono sugli storici latini), la poesia l’ho sempre coltivata, ma l’ho vista come qualcosa di molto intimo, solo negli ultimi due anni ho iniziato a pubblicarle in riviste come Inchiostro, Avanguardia, Versi Diversi e Poems and Poets, e raccolte (Frammenti Poetici con Booksprint e Aleteia con Edizioni La Gru). 
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • R: Continuo a scrivere quotidianamente, sia per riviste che per progetti monografici. 

Estratto

Roma,
città eterna,
folgorante fiore,
d’immensa bellezza,
Nel passato suo dolce,
affoga il ricordo,
Un passato di gioia,
un passato di gloria,
Che del futuro toglie speranza.
Come donna riflessa allo specchio,
rimpiange la sua giovinezza.
I fasti del passato
riecheggiano in ogni angolo,
rimbombano in ogni strada.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

S’affaccia
sulle nubi
il bianco
Vettore
e
dall’alto osserva
il vital risveglio
della valle.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

Infinito
il cielo stellato
sopra di noi,
infiniti mondi,
sterminati spazi,
tutto richiama
l’immensità creatrice,
madre nostra,
madre tua
e di chi
come noi
per secoli
il mondo
ha popolato.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

L’autore: Riccardo Renzi

Riccardo Renzi (1994) insegna materie letterarie presso l’Istituto di Formazione Professionale Artigianelli di Fermo. Dal 2022 inoltre fa parte del Centro studi sallustiani, dell’Unipop di Fermo, del comitato scientifico della rivista di filologia greca e latina Scholia (didattica), in qualità di vicedirettore e in qualità di socio-amico dell’Aib (Associazione Italiana Biblioteche).
Ha pubblicato numerose monografie sugli storici latini e la raccolta Frammenti poetici, con la casa editrice BookSprint. Collabora con le riviste Scholia, Scholia didattica, Storia Libera, Africa e Mediterraneo, Riscontri, Il Segnale, Il Borghese, Il Polo, Marca/Marche, Inchiostro, Avanguardia, Italia medioevale, Prometeo, Miscellanea francescana, Schede Medioevali e ha pubblicato alcune poesie sulla rivista Inchiostro e sulle antologie Il Cuore e le sue parole, Versi diversi e Poets and Poems.

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Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella

Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella

Scheda tecnica

Il tesoro della certosa

Autore: Giovanni Nocella
Genere: Thriller storico
Editore: self publishing
Data di uscita: 22/11/2022
Pagine: 344

Il tesoro della certosa  

Trama

Estate 1648. Nella Napoli spagnola ancora scossa dalla rivolta di Masaniello, un intrigo di accuse e sospetti stravolge la vita di Lorenzo, giovane funzionario del Consiglio Collaterale, supremo tribunale del Regno, e quella dei suoi due più cari amici d’infanzia: Severino, monaco nella Certosa di San Giacomo a Capri, e Menuccia, tessitrice caprese, con cui nasce l’amore. I tragici eventi che li minacciano sono collegati alla sparizione di un prezioso scrigno nascosto durante la rivolta di Masaniello nella Certosa da tre famiglie napoletane, sconvolte e intimorite dai tumulti popolari, e ad alcuni omicidi che ne seguono.
Chi ha nascosto il Tesoro? Chi lo ha trafugato e uccide? Supererà Lorenzo scrupoli ed esitazioni per indagare e difendere sé stesso e i suoi amici? Oppure…

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • G: Si può dire che scrivo da sempre, per studio prima e lavoro dopo e da ultimo, non meno importante, per passione. Ho imparato a dare importanza ad ogni parola usata, alla punteggiatura, al senso logico e consequenziale di ciò che si scrive. Ho sempre utilizzato un linguaggio preciso, puntuale per esprimere con completezza il mio pensiero non solo sul lavoro, ma anche quando ho iniziato a scrivere di questioni politiche, economiche e sociali. Nei ritagli di tempo ogni tanto ho iniziato a buttare giù bozze di racconti, brevi storie lasciate nel cassetto. Poi con la libertà concessa dal pensionamento ho iniziato a tirarle fuori.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • G: Mi è venuta da due fattori. Volevo scrivere qualcosa su Capri, cui sono particolarmente legato. Mio padre è nato lì, vi ho passato per anni le vacanze estive da ragazzo…Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in quel vescovo Pellegrino che fa parte della rosa dei personaggi del romanzo, che ho scoperto coevo della rivolta di Masaniello e dei fatti che ne seguirono. Ho fatto la somma, ci ho messo un pizzico di fantasia
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • G: Tutto ciò che si cela dietro la storia “ufficiale” mi ha sempre affascinato. Per me la Storia non è quella che ci raccontano i libri di scuola. Quella in genere la scrivono i vincitori, i poteri dominanti, spesso per influenzare le menti nella loro epoca. Per me la Storia è ricerca, è approfondimento, è andare dietro le quinte a scoprire anche la vita di tutti i giorni di chi l’ha fatta, delle persone normali, scoprirne pregi e difetti, virtù e passioni, abitudini. Ci sono a volte personaggi minori che hanno uno spessore storico e culturale spesso ignorato o sottovalutato, tutto da scoprire. Poi c’è la ricostruzione di ambienti del passato, rivisitare quei luoghi e ricostruirli. Ho pensato che anziché farne una cronaca sterile di date e fatti era meglio raccontarli aggiungendovi un pizzico di fantasia per rendere meglio l’opinione che mi andavo a fare.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • G: Scrivendo questo primo romanzo mi è venuto consequenziale pensare ad un prequel e ad un sequel imperniati sullo stesso personaggio principale, Lorenzo, più che altro perché il periodo storico in cui si sviluppa la trama, la metà del XVII secolo, è ricco di spunti. Poi ho individuato un personaggio realmente vissuto, sempre legato alla storia di Napoli, questa volta a cavallo tra fine ‘300 e ‘400 e anche lì credo che ne tirerò fuori una trilogia. Ci sto già lavorando.  Poi c’è sempre la possibilità che spunti qualche altra cosina, un breve racconto, qualche sketch, anche nel genere giallo. Credo che per iniziare basti.

Estratto

Il silenzio quasi assoluto che regnava nella biblioteca della Certosa fu interrotto da un leggero cigolio di cardini. Fino a quel momento solo il graffiare della sua penna sul foglio di pergamena poteva lasciar intendere che c’era qualcuno lì, nella penombra, a sfruttare gli ultimi fasci di luce che entravano
dalle finestre. Fra poco avrebbe dovuto ricorrere alla tremula luce di un lume o di una candela. Chino su quella sua ultima fatica, Severino si ripromise di chiedere a Beniamino di avere la bontà di aggiungere qualche goccia d’olio a quei ferri arrugginiti.
Mancava poco al vespro. Girò lentamente il capo e riconobbe subito la figura un po’ pingue di padre Gabriele che veniva lentamente verso di lui col suo consueto claudicare, dopo aver riaccostato il battente. La sciatalgia ormai lo tormentava da tempo, ma lui non se ne lamentava. Se quello era il
volere di Dio, era giusto così, diceva sempre. Sorrise al pensiero che però il vecchio monaco non rinunciava mai a qualche buon bicchiere di vino aromatizzato con le erbe del convento. Sembrava che fosse davvero un buon toccasana per lui!

Estratto Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella, 2022, per gentile concessione


L’autore: Giovanni Nocella

Giovanni Nocella, nato a Napoli nel 1951, dopo gli studi classici ha conseguito a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli.

Sposato, ha lavorato sempre come consulente autonomo nei settori fiscale, finanziario ed amministrativo. Nel campo della scrittura si è spesso dilettato a scrivere brevi racconti di vario genere e si è sempre cimentato nella stesura di articoli, studi e commenti a sfondo sociale e politico pubblicati sui social. Raggiunto il pensionamento qualche anno fa, ha ripreso alcune sue passioni come la fotografia e lo studio della Storia, in particolare quella della sua città, Napoli.

Ha da sempre coltivato una originaria passione per la narrativa, che lo ha spinto ad approfondire la possibilità di scrivere romanzi storici, impegnandosi in questi ultimi anni nello studio, nella ricerca dei particolari e nella stesura dei suoi primi romanzi storici, prevalentemente di genere thriller. È solito abbinare nella narrazione personaggi di fantasia ad altri storicamente esistiti in ambientazioni storicamente verificate.

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Crescere imparando: Romeo e le unità di misura di Alceste Bolzan

Crescere imparando: Romeo e le unità di misura di Alceste Bolzan

Scheda tecnica

Crescere imparando: Romeo e le unità di misura

Autore: Alceste Bolzan
Genere: Libri per bambini
Editore: Self publishing
Data di uscita: 12/03/2022
Pagine: 100

Crescere imparando: Romeo e le unità di misura  

Trama

Crescere imparando – Romeo e le unità di misura è un sussidiario studiato come un racconto illustrato che rende comprensibili i concetti di distanza, tempo, velocità, temperatura ecc. ai ragazzi di quarta elementare attraverso domande e aneddoti semplici e spiritosi.
Una serie di box esplicativi fungono da sommario per riassumere i concetti e gli esercizi (con relative soluzioni) al termine di ogni capitolo aiutano i ragazzi a passare dalla teoria alla pratica.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • A: Ho sempre desiderato scrivere un’opera letteraria, tuttavia ho deciso di scrivere questo libro alla nascita del mio primo figlio per dedicarglielo.

  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • A:Volevo creare un testo formativo per stimolare i bambini a imparare dei concetti complessi divertendosi.
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • A: Ho utilizzato il mio percorso di studi in ambito scientifico per creare un testo adatto ai bambini, ma ricco di aspetti tecnici e formativi.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • A: Ho in mente di continuare la serie “Crescere Imparando” e in un futuro vorrei scrivere altre serie, con differenti personaggi, ma sempre ricca di contenuti formativi.

Estratto

Romeo aspettava quel giorno da tanto tempo. Era un mercoledì, il 10 giugno, e stava per terminare la scuola. Era l’ultimo giorno della terza elementare ed era felice, perché stava per cominciare un’estate di vacanze, ma allo stesso tempo era un po’ triste perché per due mesi non avrebbe più rivisto molti dei suoi amici con cui si divertiva a giocare durante la ricreazione. La voce della maestra di scienze interruppe i pensieri di Romeo. “Essendo l’ultimo giorno, oggi non faremo lezione e potrete passare quest’ora giocando tra di voi” affermò. “Tuttavia ricordatevi che la quarta elementare è una classe impegnativa”.
Romeo, che era il più furbetto della classe, aveva già capito dove la maestra stava andando a parare. “Per questo motivo vi ho preparato un po’ di compiti  per le vacanze”.
I sorrisi sui volti dei suoi compagni si tramutarono immediatamente in espressioni di disappunto. Nei loro pensieri la maestra di scienze si era appena trasformata dalla fata di Cenerentola alla strega di Biancaneve.
“Su!” disse la maestra. “Non fate quelle facce”.
Aprì quindi il cassetto della cattedra, prese una pila di cartellette che aveva preparato e iniziò a consegnarle. Il titolo della cartelletta era stampato a caratteri cubitali: “Esercizi per studenti di quarta elementare sulle grandezze fisiche e le loro unità di misura”.
Scorrendo alcuni fogli, Romeo vide che era un piccolo manuale con una piccola spiegazione e tanti esercizi per capitolo. Il primo era intitolato: “Lunghezza, area e volume”.
“È importante che svolgiate questi compiti durante l’estate” riprese la maestra “perché, grazie a questi esercizi il prossimo anno faticherete meno a imparare i nuovi argomenti che vi insegnerò”.
L’idea di Romeo di passare le vacanze a giocare si dileguò in un istante e si trasformò nel pensiero tetro di passare l’estate chino sui libri a svolgere gli esercizi che la maestra gli aveva appena assegnato. Scorrendo un po’ le pagine si rese conto che non capiva la maggior parte di quello che c’era scritto.
“So che molto di quello che c’è scritto vi sembra complicato, bambini” disse la maestra, che sembrava aver letto nella mente di Romeo. “Quelli che vi ho appena dato sono degli argomenti che vengono trattati durante la quarta elementare, per cui è normale che possiate avere un po’ di difficoltà. Quello che vi suggerisco è di chiedere ai vostri genitori di darvi una mano nello svolgere questi esercizi”.
Il trillo della campanella annunciò la fine dell’anno scolastico; tutti i bambini presero i loro zaini e si diressero velocemente verso l’uscita della scuola. Anche Romeo si diresse di corsa tutto contento verso il cancello. Lì fuori, seduto in macchina, lo stava aspettando papà.
“Ti vedo contento, figliolo” lo accolse in auto papà. “Sei felice che l’anno scolastico sia finito?”
“Sì, papà. Però sono anche un po’ triste, perché alcuni dei miei compagni non li vedrò più fino a settembre” rispose Romeo. “Inoltre la maestra di scienze ci ha dato un sacco di compiti per le vacanze!”

“Mi sembra una cosa normale” intervenne papà. “Così vi mantenete in esercizio per l’inizio del prossimo anno”.
“Però i compiti che ci ha dato sono difficili, per cui ci ha consigliato di chiedere ai nostri genitori se possono darci una mano a eseguirli”.
“Certo, Romeo!” rispose papà. “Io e la mamma saremo felici di aiutarti. Che tipo di compiti dovete svolgere?”
“La maestra ci ha dato una cartelletta con spiegazioni ed esercizi sulle grandezze fisiche e sulle unità di misura”.
Papà sorrise. Era un argomento che a lui era sempre piaciuto. “Devo fare i complimenti alla maestra” riprese papà. “Ha scelto un argomento che è utile e interessante allo stesso tempo”.
Romeo non era della stessa idea. “Perché lo studio delle grandezze fisiche e delle unità di misura dovrebbe essere interessante?” chiese perplesso.
Papà scoppiò in una fragorosa risata. “Si vede che sei mio figlio, Romeo! Anche io prima di averle studiate la pensavo così”.

Estratto Crescere imparando: Romeo e le unità di misura di Alceste Bolzan, 2022, per gentile concessione

L’autore: Alceste Bolzan

Alceste Bolzan è nato a Treviso nel 1988, ma vive a Monza con la moglie e i suoi due figli. È un chimico con la passione per la scrittura e da questo mix nasce la collana Crescere imparando.

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Una storia come tante di Michele Vincelli

Una storia come tante di Michele Vincelli

Scheda tecnica

Una storia come tante

Autore: Michele Vincelli
Genere: Narrativa italiana
Editore: Self publishing
Data di uscita: 02/08/2021
Pagine: 236

Una storia come tante   

Trama

“Una storia come tante” narra la vera storia d’amore tra due persone costrette a separarsi a causa della guerra dopo una sola settimana di matrimonio. Il libro racconta di Angelina, una donna disperata che si rivolge alla “fattucchiera” del paese per tentare di conoscere la sorte del suo amato scomparso nel nulla da anni al fronte. La vita Domenico, un uomo buono costretto a combattere durante il secondo conflitto mondiale, per poi finire nei campi di prigionia nazisti in Germania. Un amore messo a dura prova dal tempo e dalle distanze, osteggiato dal filo spinato dei campi di prigionia tedeschi, dalla fame, dai proiettili nel corpo e dal silenzio. 

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • M: Questo libro è davvero il frutto di un abbaglio del cuore ed è nato in modo molto ma molto casuale. Non avevo mai pensato di scrivere un libro, però l’attesa della nascita di mia figlia ha svegliato in me il desiderio di raccontarle una favola che parlasse in qualche modo dell’origine dell’amore che l’aveva chiamata al mondo. In realtà pian piano il portare a termine il libro è diventato un espediente per fuggire dalla noia e dalla solitudine perché, dal semplice raccontare una storiella, il tutto è diventato per me un aiuto per non cadere in un momento difficile. 

  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • M: Appena scoperto di diventare papà la mia testa e il mio cuore sono entrati in una sorta di stato di ebrezza. Avevo voglia di raccontare a mia figlia della bellezza della vita e del mondo in cui stava arrivando, ma anche delle sue insidie e i tanti vicoli ciechi che nasconde. Un piccolo intervento chirurgico a pochi mesi dalla sua nascita ha rappresentato l’occasione inaspettata che ha portato a mettere nero su bianco questa stravagante idea. Per trascorrere in modo meno pesante le giornate passate a letto per via dell’intervento, ho iniziato a raccontarle la storia d’amore dei miei nonni; una storia d’amore davvero impressionante che io avevo scoperto nei dettagli solo qualche mesetto prima. Inizia così questo gioco ma pian piano, più procedevo nello scrivere, più avvertivo l’esigenza di ampliare la portata del testo, intrecciandolo con le mie esperienze di vita, con altre situazioni con le quali entravo in contatto e che, in qualche modo, s’intrecciavano con il racconto che stavo scrivendo. Se non fosse stato per quell’intervento e per il grande entusiasmo per la nascita di Nicole, forse non avrei mai scritto un libro. In realtà il tempo della malattia non era bastato per completare il racconto e probabilmente sarebbe restato incompiuto se non ci fosse stato il covid. Pochi giorni dopo la nascita di mia figlia, il mondo intero si blocca a causa del dilagare del coronavirus. Il mio lavoro in comunità terapeutica è proseguito normalmente e ha indotto la difficile scelta di  separarmi da mia moglie e mia figlia per evitare eventuali spiacevoli imprevisti legati al mio impiego presso una struttura sanitaria. Dopo aver aspettato con tanta gioia Nicole, mi sono visto separato da lei per più di un mese e mezzo a causa di un inimmaginabile virus mondiale. Vivo così uno dei periodi più strani della mia vita: in profonda solitudine e separato dai miei affetti più cari. Il distacco, il silenzio della casa e del mondo,  sono diventate  la possibilità per riprendere a raccontare la storia non conclusa. 
  • Come mai proprio questo genere/storia?
    • M: Ho cercato di scrivere qualcosa che potesse avere un’assonanza con la mia emotività e le mie esperienze. Una storia come tante è un racconto di racconti; contiene le leggende di paese che sentivo da piccino, le storie raccontate dai miei familiari, aneddoti di vita di amici, insegnamenti di vita. Davvero credo che non avrei mai potuto scrivere un libro diverso da questo. Non era una mia aspirazione scrivere, non credevo di esserne capace o per lo meno non avevo mai avvertito l’esigenza. Forse per tutte queste ragione difficilmente avrei potuto esordire con un racconto lontano dalla mia vita. Devo dire che forse ora potrei osare di più perché ho sperimentato quanto sia bello per me scrivere e forse sarebbe una sfida avventurarsi in contesti più lontani dalla mia realtà.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • M: Beh, dopo aver scoperto casualmente il piacere della scrittura,  verrei dedicarmi ad altri progetti. Per il momento ho iniziato a gettare le basi per un prossimo libro, sperando di riuscire a trovare la possibilità di svilupparlo senza dover subire un altro intervento o vivere un altro isolamento per via di qualche epidemia mondiale…ah ah ah. Nel mio prossimo libro vorrei raccontare un’altra storia sbirciata e fantasticata tra le strade del mio paesino; quella di un uomo geniale, capace di avere idee futuristiche, capace di inventare il futuro, ma profondamente disadattato nel presente e per questo problematico. Delle volte è difficile essere primi ed essere riconosciuti.  Essere troppo avanti porta inevitabilmente ad essere soli. Mi piacerebbe quindi rispolverare in qualche modo la storia di questo mio compaesano ed esaltare anche un classico binomio; il saper pensare, l’essere geniali, non garantisce un’identica prontezza emotiva. Per carità, non è giusto fare di tutta l’erba un fascio, ma spesso il pensiero non compensa un’altrettanta capacità emotiva. Nel libro mi piacerebbe giocare quindi con l’immagine di primo nei pensieri ma di ultimo nelle emozioni. Ovviamente sarà una storia liberamente ispirata, dove la fantasia avrà una grande parte, però l’ispirazione, la caricatura del personaggio, sarà reale. 

Estratti

Una volta, quando era prigioniero al campo di concentramento in Germania e malediceva tutta quella fottuta neve, il professore gli disse una cosa strana. – “Sai Domè… Non esiste fiocco di neve uguale a un altro. Sembrano tutti uguali ma sono tutti diversi… come le persone”. Domenico pensò:- “Mah… come avranno fatto a vedere che sono tutti diversi”… Poi il professore gli svelò un altro segreto: – “E vuoi sapere un’altra cosa Domè? Ogni fiocco è l’unione di cielo e terra; ogni fiocco di neve è fatto da un granello di polvere che vaga nell’aria, nato però dalla terra… e una goccia d’acqua, nata in cielo dalle nuvole. La neve è una magia; unisce due mondi. Se riusciamo ad unire gli opposti, diventiamo poesia… come il fiocco di neve”. Dopo una breve pausa il professore aggiunse: – “Non ha logica questa logica”.

Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

D’estate poi, quando il grano dorava i colli e il cielo offriva colori ormai estinti, era impossibile non sentirsi Dio accanto. Lo si avvertiva nel dolce fruscio del grano mosso dal vento, in ogni focolaio di papaveri che ardeva nei campi, o in tutte le immense querce solitarie dalle ombre infinite, messe lì, a sorvegliare distese e distese di campi. Il sole estivo infuocava qualsiasi cosa, non lasciando scampo a nessuno: bruciava le reni dei contadini come fossero state percosse da frustate, assetava le fontane, straziava i cani gettandoli a terra con le lingue penzolanti. Solo le cicale urlavano indisturbate nei campi come un tormento il loro amore, volendo forse ricordare che è sempre tempo per amare. Il loro canto era un fragore incessante. C’erano però attimi in cui le intere distese di campi cadevano nel silenzio; quasi per magia migliaia e migliaia di cicale si zittivano nel medesimo istante, ed era proprio quello l’attimo in cui i ramarri verde vivo sui sassi, immobili e da sempre indifferenti al mondo, si lasciavano andare a un millimetrico movimento, forse perché sconvolti da quel silenzio imprevisto e inaspettato. Quell’attimo di silenzio era indiscutibilmente opera di Dio, era la sua nota.

Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

“… Però un vero suonatore non potrà avventurarsi in nessuno spartito se si limita a suonare solo note bianche… ad ignorare le nere. In una tastiera ci sono e ci saranno sempre tasti bianchi e tasti neri, e per suonare hai bisogno di entrambi. Ci ho messo un po’ a capire questa cosa. E’ come la vita: è impensabile credere che non s’incontrerà mai un’ombra. E’ come voler vivere solo di giorno perché si ha paura della notte o voler vivere ridendo, senza mai piangere. Il professore avrebbe detto – Non ha logica questa logica…”.


Estratto Una storia come tante di Michele Vincelli, 2021, per gentile concessione

L’autore: Michele Vincelli

Michele Vincelli, classe 1984, vive a Casacalenda, Molise. Psicologo di professione,
esordisce con il romanzo “Una storia come tante”, pubblicato in self publishing.
Un libro a suo dire imprevisto
che in qualche modo ha stanato la sua passione per la scrittura.

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Il filo dell’eterno ritorno

Il filo dell’eterno ritorno

Benvenuti miei cari amici lettori! Torno oggi con un articolo per segnalarvi una nuova lettura in attesa della recensione che uscirà a breve. Il libro di oggi è una collaborazione con autore, ci tengo infatti a ringraziare Simone Del Fiore per avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo.

Vite che s’incontrano

Cosa succederebbe se vi ritrovaste ad aver vissuto sedici anni di vita per poi scoprire che è stata tutta un’illusione? È quello che si chiede Abel al risveglio dal coma, una vita vissuta in un breve lasso di tempo, ma che fatica a dimenticare. Un anno di terapia senza nessun risultato se non essere considerato pazzo anche dal suo terapista e un filo rosso legato al dito mignolo che solo lui può vedere.
Tutto sembra non avere senso, fino all’incontro con una ragazza che gli ricorda sua moglie e allora le cose cambiano, forse non c’è follia in quello che sta vivendo, tutto potrebbe avere un senso ma per trovarlo è necessario districare il filo della matassa.

Il filo dell’eterno ritorno

Curiosità

«Il filo dell’eterno ritorno nasce come tributo a uno dei miei filosofi preferiti, Nietzsche. Per poi evolversi in qualcosa di più complesso.» È questo che ci racconta l’autore su come si sia sviluppata l’idea per la sua opera, e continua dicendo: «Strutturando la trama ho deciso, in modo azzardato, di collegare la teoria dell’eterno ritorno di Nietzsche con altri elementi quasi contrapposti tra loro: la teoria del caos, l’effetto farfalla e la leggenda del filo rosso del destino, fondendoli in una storia e analizzandone la parte prettamente filosofica.» Destino, casualità, predestinazione, ciclicità; tutto questo è Il filo dell’eterno ritorno.» Conclude poi: « È un romanzo nel quale ho voluto affrontare un tema a me molto caro e una domanda che l’uomo si pone da migliaia di anni: quello che ci circonda è dominato dal caos o da un ordine cosmico prestabilito?»

Biografia

Simone Del Fiore, nato a Roma nel 1996, spende a largo spettro la propria propensione creativa. Oltre a scrivere romanzi, collabora come dialoghista, soggettista e sceneggiatore in vari progetti per il cinema e il teatro. Lavora, inoltre, come editor e grafico freelance presso case editrici e case di produzione cinematografica.

Incipit

“Mi guardava con occhi pieni di speranza, come se, in qualche modo, sa-rebbe riuscito ad aiutarmi. Ero seduto sulla poltrona dello studio, sfuggivo al suo sguardo, a cui non credevo affatto.
L’uomo di fronte a me ci sapeva fare con le parole, ma non era mai sta-to sincero. Il mio era un caso particolare, lui non aveva mai affrontato nul-la di simile nei suoi venticinque anni di carriera, ma si comportava come se la terapia stesse procedendo bene, tutto secondo i suoi piani.”

©Estratto Il filo dell’eterno ritorno di Simone del fiore, 2021, per gentile concessione.

Estratto

Avevo odiato a morte quel filo, ma in quel momento, impensabile a dirsi, mi mancava più di ogni altra cosa.

#prodottofornitoda Simone Del Fiore

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