“Il Libro delle Storie” è una guida per capire i meccanismi delle narrazioni d’intrattenimento (serie tv, cinema, romanzo, fumetto). C’è spazio, inoltre, anche per i codici linguistici degli ultimi decenni e per la fenomenologia della serialità televisiva. Il volume offre delucidazioni sulle varie forme di storytelling e ci sono anche 70 idee, inventate dall’autore dal 1986 a oggi, suddivise in plot e concept, arricchite da centinaia di illustrazioni.
Storytelling… una parola di cui si sente spesso parlare, specialmente per chi lavora nella comunicazione, ma che cos’è lo storytelling? È quello che ci spiega Marco Paracchini, autore e regista, in questo volume.
Quello che l’autore ci propone è un’immersione totale nel mondo della narratologia e così nelle prime unità possiamo vedere come nasce una storia, le tecniche e le strategie per riuscire a progettare un buon racconto ripercorrendone anche la storia a partire dall’oratoria e la retorica di Cicerone.
Prosegue con i vari meccanismi che stanno dietro una macchina da presa illustrandoci ruoli e funzioni di tutte quelle persone che gravitano attorno alla creazione di un film, sottolineando le differenze in fase creativa tra film e romanzo soprattutto nella creazione della sceneggiatura e svelandoci i retroscena di un mondo che vediamo solo attraverso lo schermo.
Conclusa l’unità sul cinema e la tv si inoltra nel racconto per immagini fino ad arrivare a spiegare lo storytelling nei fumetti e nelle serie animate. Apprendiamo così ogni singola fase creativa del processo che porta alla realizzazione di una fumetto: dall’idea, alla creazione del soggetto fino alla fase di sceneggiatura dell’opera.
Nella seconda e ultima parte dell’opera Marco Paracchini ci regala una carrellata di storie e personaggi creati dal 1986 al 2002. Ogni personaggio ci viene presentato attraverso un illustrazione e una scheda informativa.
In conclusione il libro di Paracchini a differenza di altri libri che si occupano di scrittura, ci mostra lo storytelling in ogni sua singola sfaccettatura dando origine ad un manuale di narratologia completo, utile non solo per gli aspiranti scrittori, ma a chiunque lavori nel campo della comunicazione.
Per accedere al mondo professionale dello storytelling (o semplicemente per carpirne la struttura e i modelli di riferimento) è necessario occuparsi principalmente di tre cose: spirito di osservazione, conoscenza della struttura narrativa, conoscenza dei generi.
– Il libro delle storie –
#prodottofornitoda Marco Paracchini
L’autore: Marco Paracchini
Marco Paracchini (Novara 1976) è riconosciuto soprattutto come regista audiovisivo, ma è anche autore di libri e docente di storytelling transmediale, regia cinematografica e storytelling audiovisivo. Ha scritto (e scrive) romanzi gialli, noir e thriller, ma ha anche pubblicato una guida su Tokyo. Ha diretto numerosi audiovisivi promozionali e istituzionali, ma è riconosciuto per la sua forte impronta sociale nella produzione di spot no profit legati a temi come la violenza di genere, il bullismo e l’integrazione. Nei sui primi trent’anni ha avuto la fortuna di poter vivere esperienze di vita e di studio negli Stati Uniti e in Giappone: queste lo hanno formato e spronato a proseguire sulla sua strada, ma anche ad aggiornarsi carpendo stilemi culturali diversi che hanno implementato la sua creatività.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Buona giornata miei cari lettori! Finalmente riesco a postare una nuova recensione: nonostante stia continuando a leggere abbastanza tra il lavoro e lo studio non riesco a stare dietro al blog come vorrei. Ciononostante mi impegnerò, anche se ci vorrà un po’ di tempo, per tenervi aggiornati di tutte le mie letture e di cosa ne penso. Vorrei, pertanto, iniziare con la recensione di questo manuale che è stata una delle lettere che ho fatto nei mesi passati.
Scheda tecnica
Book blogger
Autore: Giulia Ciarapica Genere: Saggistica Editore: Cesati editore Data di uscita: 08/02/2018 Formato: Cartaceo Anno pubblicazione: 2018 Pagine: 144
Chi è il book blogger e cosa fa? Cosa significa oggi fare critica letteraria 2.0? Il libro di Giulia Ciarapica propone un percorso attraverso i diversi modi di raccontare i libri in Rete: dal blog ai social network e YouTube, tutti gli strumenti sono utili per parlare di letteratura e per farlo in modo originale, fresco, ironico e creativo. Senza dimenticare però che dietro ogni blogger c’è prima di tutto un lettore, che ogni giorno si informa, confronta testi e cerca di trasmettere la propria passione al pubblico (piccolo o grande che sia) con un linguaggio chiaro e semplice. Partendo dai ferri del mestiere e dalla scelta dei testi, passando per le fasi della recensione e i relativi stili, senza lesinare consigli pratici e di lettura, Book blogger ci conduce alla scoperta di un mondo in grande fermento, provando anche a tracciare una mappa per orientarcisi: dai primissimi portali e lit-blog italiani alle ultime tendenze sui social, per arrivare ai siti contemporanei più attivi e seguiti e al fenomeno degli youtuber.
Book blogger è un saggio di Giulia Ciarapica – blogger che collabora anche con varie testate giornalistiche – in cui ci vengono forniti gli strumenti base per poter parlare di letteratura sui social.
L’autrice sin dall’inizio ci tiene a precisare che il lavoro di analisi portato avanti in questo libro è lontano dal voler essere esaustivo, ma sarà una sorta di diario di bordo sull’argomento, per citare le sue stesse parole.
Nella prima parte del volume troviamo, infatti, i consigli dell’autrice su alcuni testi di critica letteraria e siti che ci potrebbero essere utili per approfondire l’argomento e ampliare così il nostro bagaglio culturale, perché se c’è una cosa necessaria in tutte le attività che decidiamo di intraprendere è quella dello studio e della formazione continua, a maggior ragione se si vuole parlare di libri e letteratura.
Il volume affronta poi le varie fasi per produrre una buona recensione, corredando il tutto anche con vari esempi. Questa seconda parte che è il fulcro del saggio risulta piena di spunti per chi decide di approcciarsi al mondo dei book blogger e con estrema chiarezza riesce a delinearne le linee guida.
Ho trovato questa parte estremamente utile e istruttiva, anche se alcuni suggerimenti, come per esempio leggere il libro almeno tre volte per poterlo analizzare meglio, li considero di difficile attuazione. Concordo che una rilettura del libro prima di iniziare a scriverne un’analisi critica possa portare alla luce elementi che vengono tralasciati in una prima lettura, ma per chi magari come me recensisce libri per hobby diventa difficile affrontare una rilettura dello stesso libro o perlomeno è difficile che la rilettura venga fatta subito e in tempo per la stesura della recensione.
Nell’ultima parte, l’autrice affronta l’argomento social e come parlare di libri attraverso i vari media, analizzando le varie modalità una per una. Passa dalle videorecensioni su Youtube per approdare su Twitter, Facebook ed Instagram e per ognuno ci fornisce indicazioni e esempi.
In conclusione posso affermare che book blogger è stata una lettura molto interessante che mi ha fornito molti spunti per migliorare nella mia attività di blogger e che sicuramente consiglio di leggere.
[…] La lettura e i libri in generale non sono “roba da intellettuali” o oggetti di lusso che si deve aver paura di toccare, di maneggiare. I libri sono strumenti, e cibo, perché nutrono le persone, le aiutano a ragionare, a oltrepassare i limiti, ad avere visioni sempre nuove del mondo (in continua evoluzione), ad aprirsi, ad andare in profondità; e la lettura è una grande dispensa creata dagli scrittori (dall’uomo, dunque) per parlare all’uomo dell’uomo – Book blogger –
L’autrice: Giulia Ciarapica
È blogger culturale. Scrive sul “Foglio” e sul “Messaggero”. Ha pubblicato Book blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché (Cesati, 2018). Una volta è abbastanza (Rizzoli, 2019) è il suo primo romanzo. Si occupa di libri e promozione culturale anche nella scuola secondaria di primo e secondo grado di molte città italiane, portando avanti il progetto Surfing on books
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Questo manuale operativo presenta un metodo educativo denominato “Freedom Writers” ideato dall’insegnante californiana Erin Gruwell insieme alla sua classe 203. Le esperienze di apprendimento contenute in questo manuale potrebbero creare condizioni favorevoli per la crescita di molti ragazzi, promuovere il loro senso comunitario e sviluppare dimensione di futuro e di senso nelle loro vite. Tale metodo educa non solo alla scrittura di sé, ma anche alla “lettura”, cioè all’incontro con gli autori della Letteratura e della Storia; ed è proprio in questa condizione di lettura dell’altro da sé, che si trovano nuove parole per potersi raccontare nella propria vita e interpretare la propria esperienza nell’ottica dello sviluppo. Possiamo quindi dire che questo metodo può creare condizioni perché si coltivi un’abitudine allo scrivere ed in particolare allo scrivere di sé a partire da letture di storie di vita stimolanti che il docente-educatore può proporre: un terreno fecondo che secondo noi potrebbe sviluppare cambiamenti esistenziali forti e decisivi per i futuri personali e della società. (LAS)
Il manuale ripropone la traduzione del libro “The Freedom Writers diary. Teacher’s Guide”, la guida al metodo Freedom Writers proposto dall’insegnante di Long Beach Erin Gruwell.
Mi sono appassionata a questo metodo di insegnamento dopo aver visto anni fa il film “Freedom Writers” con l’attrice Hilary Swank che interpreta la parte di Miss Gruwell.
Avrei voluto leggere il diario dei “Freedom Writers” già dopo aver visto il film, purtroppo una traduzione in italiano del diario o della guida non c’è ancora, perciò quando ho visto che esisteva questo manuale che oltre ad illustrare questa metodologia didattica riportava anche la traduzione di alcuni parti della guida non ho potuto fare a meno di comprarlo.
Il metodo della Gruwell è interessante soprattutto perché nato in un contesto abbastanza complesso: nel 1992 Miss. G si ritrova ad insegnare come tirocinante in una scuola superiore di Long Beach in California in una classe multietnica, dove la maggior parte degli studenti era affiliata a qualche gang o aveva alle spalle storie di violenza, abusi, storie di un passato difficile. Nessuno di quei ragazzi era interessato alla scuola, all’istruzione e pur con grande fatica la signora Gruwell è riuscita a dare un senso alla loro vita attraverso la scrittura di sé e la lettura di libri che raccontavano storie in cui potersi rispecchiare.
Nell’aula 203 i ragazzi finalmente si sono sentiti accettati, al sicuro e soprattutto incoraggiati a pensare, progettare il loro futuro. Miss G, come la chiamano i suoi studenti, è riuscita dove molti altri avevano fallito,: ha dato un senso a questi ragazzi e da questo è nato il metodo “Freedom Writers”, che ad oggi viene insegnato anche ad altri insegnanti tramite i corsi della fondazione Freedom Writers.
Il manuale è stato molto interessante perché ci vengono illustrate le tre fasi principali del metodo:
Coinvolgi i tuoi studenti
Illumina i tuoi studenti
Dai potere ai tuoi studenti
Per ognuna di queste fasi sono spiegate le attività didattiche elaborate da Miss G.
Mentre proseguivo nella lettura mi sono venuti in mente vari modi in cui avrei potuto strutturare una lezione partendo proprio dalle proposte illustrate in questo libro.
La lettura mi è piaciuta molto ed è stata molto coinvolgente, specialmente leggendo le parti in cui sono riportate le testimonianze di alcuni dei Freedom Writers, ma non posso dire di non aver riscontrato delle criticità.
Partiamo dal contenuto. Pur essendo un metodo di insegnamento che ritengo valido e che sicuramente ha cambiato la vita di molti ragazzi, bisogna ammettere che essendo stato strutturato da un’insegnante di lingua inglese è basato sull’insegnamento di questa materia in particolare.
Qui in Italia per esempio può essere tranquillamente utilizzato da insegnanti di lingua italiana, non posso dire altrettanto, invece, per gli insegnanti di altre materie che molto probabilmente si troverebbero un po’ in difficoltà a proporlo; ciononostante non lo trovo impossibile. Penso, infatti, che con la buona volontà alcune cose di questo metodo possano essere introdotte anche in altre discipline, del resto è un metodo che tutt’oggi continua ad evolversi. Lo stesso Giuseppe Cursio, autore del manuale a fine libro lo segnala come uno dei punti deboli del metodo oltre ad affermare che ancora non ci sono effettivamente delle evidenze scientifiche della sua efficacia.
Passiamo ora alle mie impressioni sulla scrittura del manuale. Come ho sottolineato più volte, all’interno di questo testo sono state riportate parti della guida scritta dalla Gruwell direttamente tradotte dall’autore. Sinceramente nella lettura ho un po’ faticato ad andare avanti perché sebbene lo stesso Giuseppe Cursio abbia affermato sin dall’inizio di non cavarsela benissimo con la lingua inglese, vedere dei passi tradotti in modo a volte abbastanza letterale ha rallentato la lettura del testo. Per quanto il messaggio arrivasse lo stesso, molte frasi stonavano quando le leggevo.
Di certo posso dire (essendo io la prima a non saperlo molto bene l’inglese) che ha fatto del suo meglio, ma forse sarebbe stato opportuno se si fosse avvalso dell’aiuto di qualche collaboratore esperto in traduzione per rivedere le parti del testo.
A parte questa piccola nota posso concludere affermando che è stata una lettura decisamente interessante e sono grata all’autore perché mi ha permesso di approfondire questo metodo di insegnamento che mi ha letteralmente affascinato sin dalla prima volta che ho visto il film.
Ne consiglio, quindi, la lettura a chi fosse interessato e per chi non se la cava male con l’inglese (a differenza mia) consiglio anche la lettura della guida scritta dalla Gruwell “The Freedom Writers diary. Theacher’s Guide”e del diario dei Freedom Writers “The Freedom Writers diary.”
E anche per oggi è tutto! Alla prossima… #staytuned
Quando diversi mondi si mettono insieme, la bellezza è inevitabile. – The Freedom Writers –
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
La recensione di quest’oggi contempla due saggi sulla scrittura creativa. Essendo una scrittrice emergente, avevo comprato questi libri per migliorare il mio modo di scrivere; nell’attesa di iniziare un corso vero e proprio di scrittura creativa mi sono data quindi alla ricerca di saggi che mi potessero essere utili e ho trovato questi due di cui vi parlerò a breve e un altro che non ho ancora iniziato, che prevede anche esercizi online da fare.
Ritengo che per quanto una persona sappia scrivere e magari lo sappia fare anche bene è sempre utile informarsi e continuare a studiare per migliorare, anche solo per passione. Probabilmente queste due letture non saranno sufficienti ad espletare tutto ciò che riguarda la scrittura creativa, ma mi sono sembrate un buon punto di partenza.
Partiamo dal primo libro…
“Master di scrittura creativa. La cassetta degli attrezzi per scrittori e lettori” di Jessica Page Morrel
Questo libro è stato molto interessante e soprattutto molto istruttivo, in poche pagine l’autrice spiega perfettamente come creare le scene di un libro, citando esempi anche da altri romanzi. Si rifà spesso a libri thriller come esempi perché più facili per spiegare tecniche narrative come la suspense. Ciononostante è un libro che anche senza l’utilizzo di esempi non avrebbe difficoltà a farsi capire, con una scrittura semplice affronta tutte le tecniche narrative per creare una buona storia: dal flashback, alle anticipazioni fino al ritmo narrativo.
Si sofferma, poi, sulla cura dei dettagli e sull’importanza della semplicità del testo e soprattutto ci sono molti consigli utili su cosa sarebbe meglio evitare di scrivere in un romanzo.
Ora non mi voglio dilungare troppo sulle tematiche che questo libro affronta lascio a voi scoprirlo da soli, ma posso dire che l’ho veramente apprezzato e che è stato di grande utilità. Quando si scrive a volte si utilizzano determinati strumenti quasi inconsciamente e il testo può essere comunque un buon testo se non addirittura ottimo, ma essere a conoscenza dei vari passaggi e migliorarli di sicuro rende la scrittura più consapevole e questo testo proprio per la sua semplicità e per il modo in cui è scritto è di grande efficacia.
“Scrittura creativa. Istruzioni per l’uso” di Maurizio Barbarisi
Passiamo ora a quest’altro saggio, sebbene anche qui vengano riportare le varie tecniche narrative, l’autore parte innanzi tutto dalla ‘configurazione minima’ per essere uno scrittore e propone 6 punti essenziali:
Avere un buon patrimonio di libri letti alle spalle. E continuare a leggerli anche su “come” scrivere, soprattutto quando tali libri sono stati scritti da grandi Autori o comunque da professionisti;
Avere sufficiente conoscenza della grammatica italiana e della sintassi;
Saper ascoltare, osservare, essere curiosi in genere;
Essere disposti ad esercitarsi a scrivere quanto più possibile;
Avere una discreta fantasia;
Avere passione.
L’autore poi descrive questi punti nel dettaglio, in seguito continua la trattazione passando ad analizzare gli aspetti del linguaggio importanti in un testo. Parte dalla differenza tra oralità e scrittura, fino ad arrivare all’uso della punteggiatura. Insomma rispetto al primo libro troviamo tutto un excursus tecnico sulla lingua per poi, solo alla fine, arrivare a vedere le varie tecniche narrative.
I vari esempi poi sono tratti da suoi racconti che si trovano a fine volume e che sono citati nel testo, così da poter leggere prima la spiegazione della tecnica usata e poi andarla a vedere nei racconti (che devo dire sono davvero molto carini da leggere e piacevoli)
Il testo di per sé ha una scrittura un po’ più lenta che può renderlo forse un tantino più noioso, ma consiglio di completare la lettura del volume se si decide di prenderlo perché da veramente molti spunti interessanti.
A me sono piaciuti particolarmente i consigli su come costruire un buon dialogo, quelli sulla fase preparatoria del testo che avviene ancor prima della scrittura stessa o ancora il consiglio di tenere un blog perché ci permette di ricevere feedback immediati che ci aiutano nel nostro lavoro di scrittura (lasciando ovviamente perdere i cosiddetti commenti troll che sono decisamente inutili.)
Anche lui parla di semplicità del testo e afferma che dove si può è meglio tagliare senza troppe remore per far sì che il testo sia più fluido e accattivante.
Di consigli utili ce ne sono poi molti altri, come tenere sempre a portata di mano un vocabolario, in quanto il significato di un lemma è sempre importante e non sempre il sinonimo usato può essere quello adatto al contesto.
Insomma sono state due letture davvero interessanti e le consiglio non solo a chi scrive, ma anche a chi ama leggere.
Per l’altro volume che vi citavo, sempre sulla scrittura creativa, dovrete aspettare ancora un po’; per il momento ritorno alla lettura di qualche bel romanzo, ma spero di parlarvi anche di quello molto presto e che sia utile tanto quanto lo sono state queste due letture appena concluse.
Anche per oggi è tutto reader! Alla prossima recensione…😘
Leggiamo le storie per evadere dalla quotidianità, ma anche per trovare noi stessi, per scoprire delle verità, per sbrogliare i nodi della natura umana, per rispondere alle domande ed esplorare le possibilità – in parole povere, per gettare una luce su cosa significa essere uomini, e per esplorare le implicazioni e le verità di ciò che significa abitare in questo pazzo pianeta. – Jessica Page Morrel –
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Giulia Castellani
Vive immersa tra l'odore della carta e dell'inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante