𝘿𝙚𝙢𝙞𝙖𝙣 𝘿𝙖𝙧𝙠 è un uomo pieno di ombre, ha un passato difficile che lo ha segnato.
È un avvocato ma non entra in un’aula di tribunale da anni, preferisce fare il burattinaio e manipolare le persone e gli eventi. Alla sua porta bussa il Senatore Byrd, uomo ambizioso che vuole candidarsi alla Casa Bianca e Demian si trasferisce in Virginia per organizzare la sua ascesa.
In una notte di Maggio si lascia trascinare al Rebus, la più esclusiva discoteca di tutta la costa, dove 𝙍𝙤𝙗𝙞𝙣 𝙃𝙞𝙡𝙡 balla il brano di apertura della serata.
La “Dea” la chiamano, bellissima e inavvicinabile, sempre circondata da uomini facoltosi che pendono dalle sue labbra e che intrattiene regalandogli un’illusione.
È l’ape regina che vola di fiore in fiore, e quando i suoi occhi si posano su di lui, Demian è stupito e non capisce perché: non è bello, non è ricco, non è importante… eppure Robin lo guarda con insistenza e lo avvicina sfacciata, sicura che non saprà resisterle.
Chiacchierando con l’autrice
Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
S: La mia passione per la scrittura nasce quasi un decennio fa quando ho scritto il mio primo romance (Serie Double) che è rimasto nel cassetto a lungo, poi mi sono decisa e mi sono avventurata in questo viaggio bellissimo e pieno di emozioni forti, ma quelle più intense sono tutte legate alla scrittura.
Com’è nata l’idea per questo romanzo?
S: The Dark Side è nato da una copertina di un album dei Pink Flyod, ovvero il primissimo embrione di idea è scaturito dal titolo “The Dark Side of the moon” rispolverato per caso e che mi ha evocato l’idea di persone con un lato oscuro, che non si vede ma che c’è.
Come mai proprio questo genere?
S: Il genere romance mi emoziona e trovo bellissimo raccontare storie d’amore.
Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
S: Ho decine di idee in testa e se potessi starei h24 a scrivere, ma come sempre non mollo e certamente ci saranno altre storie.
Estratti
La vedo. È lì sulla piattaforma di vetro trasparente. È su quella più alta e si muove sinuosa, vestita di una bellezza che ammalia, ipnotizza. Uccide. I fianchi oscillano, le spalle vibrano mentre le luci si riflettono sui capelli che fluttuano pigri, accarezzandole il viso e la schiena, come una mano delicata e impudente. La amo. La odio. Mi ha dato tutto. Mi ha tolto tutto. Balla. Anzi, non balla, fa l’amore con chi la guarda, con centinaia di occhi che la fissano, rapiti dalle sue movenze, altera e intima, indifferente e invitante. Irraggiungibile. Il ricordo del profumo della sua pelle mi stordisce, quello delle labbra risveglia decine di fotogrammi che mi accoltellano. Non riesco a non guardarla, non riesco ad ignorarla, non riesco a non desiderarla e rimango immobile sulla balconata, ostinato e imprudente, mentre i miei pensieri vanno alla deriva e annegano in un mare di amarezza.Il basamento di vetro comincia a muoversi mentre continua la sua seduzione, il suo inganno, regalando un’illusione. È l’attrazione della notte. Migliaia di uomini sono passati da qui, la testa in alto, il collo intorpidito, fermi come me a godere di quei quattro minuti e mezzo che sono il culmine del piacere e che donano un sogno di bellezza e d’amore. Perché lei è l’amore. Quello pieno, quello che hai sempre desiderato, quello che si fonde nella tua anima e non va più via e dopo ore, giorni, mesi continui a rivederla mentre balla, senza sorridere, persa nei suoi labirinti nei quali vorresti insinuarti, ti accontenteresti anche solo di una crepa, di un sassolino nel muro della sua indifferenza, di un granello insignificante della sua attenzione. Non avrai niente. Rimarrai a bocca aperta ancora una volta, nessun becco amoroso nutrirà il tuo bisogno, mentre non riesci a deglutire e le luci si spengono e, con esse, quel sogno che ancora una volta non sei riuscito ad afferrare.
Silvia May, è una persona come tante, con una vita scandita tra i mille impegni di lavoro e famiglia a cui si aggiunge la passione per la scrittura che la porta a pubblicare nel 2018 la sua prima serie di romance, Double. Tra le altre sue opere troviamo anche la trilogia Wallpaper girl e il primo volume della serie The Dark side uscito quest’anno.
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Passione e desiderio accompagnano la protagonista di questa storia. Margherita, una donna passionale ed esuberante si ritrova coinvolta in una relazione che metterà in discussione tutte le sue certezze compreso il suo matrimonio. Può quello che a tutti può sembrare uno sbaglio, diventare il punto di partenza per qualcosa di più?
Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
D: La mia passione nasce assieme a me, nel senso che a 12 anni ho iniziato a scrivere le mie prime poesie
Com’è nata l’idea per questo romanzo?
D: L’idea di questo romanzo è nata per il propagarsi di storie “a distanza” nate sulle chat (inizialmente) poi sui social
Come mai proprio questo genere?
D: questo genere di storia è appunto la mia visione, romanzata, di cosa potrebbe accadere: che alla fine ci sentiamo attratti da tutto ciò che ci fa vibrare, a prescindere dall’incontro fisico o no
Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
D: Ho sempre progetti nuovi!! Ma ne parlo solo quando sono pronti per intraprendere il loro cammino!
L’autrice
Daniela Montanari sviluppa la passione per la scrittura sin da bambina. Passione che la porta alla composizione di varie opere che le permettono negli anni di vincere premi in vari concorsi letterari , tra i più importanti possiamo citare: “Premio Circe”, Roma 2007, “Ottavio Nipoti” Ferrera Erbognone (PV) 2008, “Tra Secchia e Panaro” Modena 2016, “Premio città di Sarzana” 2019. Le opere dell’autrice: Fate dei figli – la magia della vita (ed. Pendragon – Bologna) 2008; E… infine l’arcobaleno (ed. Autorididomani – Roma) 2008; Anime di diamante (ed. Montedit – Milano) 2008; Donne senza fede (ed. Rupemutevole – Parma) 2010; Mutamenti (ed. I libri di Emil – Bologna) 2011; Prima che c’incontrassimo (Temperino rosso edizioni – Brescia) 2015; L’innocenza degli alberi (Temperino rosso edizioni – Brescia) 2015; Sono una di loro (Edizioni del Faro – Trento) 2017. Le raccolte di poesie Parole di fuoco – Ardere, amare (ed. Rupemutevole – Parma) 2010; Palpiti, la fragilità libera dal pregiudizio (Eps Print Arcore) 2018. Due i lavori teatrali di cui è regista, interprete e direttrice artistica: Mutamenti (tratto dal libro stesso) 2011, 2012; Prêt à Porter 2014, 2015 e 2016.
Estratti
Casa è casa se siamo integri. Ma cosa accade se un giorno come tanti usciamo per andare al lavoro, seguendo la nostra solita routine, e nel mentre ci “ammacchiamo” e la sera torniamo cambiati?
«Andrew, ti ha detto Nina di farmi un giro di carte?» «Assolutamente no! Ti voglio bene e ho voluto vedere come stai. Mercoledì scorso mi sei sembrata un po’ tirata. Diaciamo… quel su di giri di quando invece sei giù e non vuoi che nessuno se ne accorga, un po’ come fa il coniglio quando sta male e non vuole diventare preda. Io, cocca voglio che tu sia felice, e i tarocchi mi aiutano ad aiutare.»
Siamo la somma di tanti accadimenti e di ciò che facciamo con essi? Siamo la somma delle nostre paure oppure il “chi sono io” è la reazione a qualcosa?
Se io non sono più io, se ora esiste un’altra Margherita – mettiamopure sia quella più vera – chi è allora che si sta ponendo la domanda? Io sono chi credo di essere o colei che, da fuori, osserva la Meg di prima e la Meg di oggi?
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
«Da oggi è ufficialmente un uomo libero». Maximilian Hilton esce dal carcere senza fare ammenda delle sue colpe e con in testa un unico pensiero: riprendere ciò che aveva lasciato. Alle spalle, una vita difficile: una madre tossicodipendente costretta al recupero senza alcun successo; un padre morto e la cui unica eredità sono i vizi che Maximilian ha accettato come un marchio. Le cure della nonna, nella cui casa Max vive assieme al fratellino minore, non bastano a lenire certe ferite. Un giorno il destino lo fa imbattere in Layla, ragazza fragile e diversamente problematica, la quale pare ispirarlo a una rinascita. Ma il peso del passato grava ancora sul ragazzo impedendo qualsiasi tentativo di elevazione…
Ciao a tutti miei cari lettori e lettrici, nell’articolo precedente vi avevo segnalato questo romanzo ed ora eccomi qui per parlarvene. Ringrazio l’autrice per la copia del volume e per avermi permesso di leggerlo e recensirlo.
Il romanzo di Veronica Cellamaro si può benissimo collocare nella categoria dei romance, abbiamo quindi come trama principale la storia d’amore dei due protagonisti e come ogni storia d’amore che si rispetti non possono mancare le difficoltà, difficoltà che nascono dal passato difficile dei due personaggi, soprattutto da quello di Max.
Max, ragazzo difficile, pieno di rabbia a causa dei suoi genitori: la madre tossicodipendente e il padre spacciatore e pugile in combattimenti clandestini. Seppur odiando il padre, Max ripercorrerà le sue orme per quanto riguarda i combattimenti, unico momento i cui riesce a placare la sua tremenda rabbia. Rabbia che lo ha portato a compiere scelte sbagliate fino a finire in galera, ma saranno anche queste scelte che lo porteranno ad incrociare il cammino di Layla.
Layla anche lei sconvolta da un passato abbastanza difficile sarà attratta da questo ragazzo che con lei sembra perdere la sua aria da duro abbassando tutte le sue difese. Ma riuscirà l’amore di lei ad estinguere i suoi demoni interiori? Max non ne è sicuro, sua nonna invece sì e sarà grazie a lei se lui si darà una possibilità.
La nonna personaggio cardine nella vita del nipote, sarà colei che più di tutti lo aiuterà a capire l’importanza di essere amato e di meritarselo questo amore.
Una storia che sottolinea quanto sia difficile sfuggire dal proprio passato, quanto i traumi subiti nell’infanzia ci perseguitino e che molte delle nostre scelte future dipendono proprio da ciò che abbiamo vissuto, ma è anche una storia di riscatto, di fiducia che le cose possano migliorare. Che l’amore per qualcuno (Layla) o di qualcuno (la nonna) possano essere la spinta necessaria al cambiamento, a perseguire qualcosa di migliore per sé stessi e per chi ci sta intorno.
L’autrice è riuscita a porre le basi di temi abbastanza significativi, quanti di noi in un modo o nell’altro sono state vittime e schiave di un passato che sembra impossibile scrollarsi di dosso? Cadendo nei reiterati schemi ogni volta e presupponendo di non meritarsi qualcosa di meglio nella propria vita? Quante volte fatichiamo a chiedere aiuto pensando sempre di non meritarcelo? Ed è questo che Veronica Cellamaro con un scrittura scorrevole, fluida e che cattura l’attenzione, mette in evidenza.
Seppur il tema sia ben delineato, però, non lo è altrettanto la storia che scorre troppo velocemente. Il rapporto tra i due protagonisti si snoda in modo così accelerato che non permette al lettore di godersi appieno la nascita e lo sviluppo della loro storia d’amore e delle varie vicende ad essa legate. La velocità della narrazione molto probabilmente è dovuta alla struttura del romanzo stesso: essendo esso un romanzo breve, un centinaio di pagine in tutto, non ha permesso di sviluppare alcuni dettagli che avrebbero reso sicuramente l’intera narrazione ancora più appetibile.
Nonostante questo suo passo accelerato resta comunque una bella storia che non manca di ottimi spunti di riflessione.
La vita non è una somma di eventi, ma la storia delle nostre risposte a ciò che il caso ci pone davanti. – Push you away –
Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante
Giulia Castellani
Vive immersa tra l'odore della carta e dell'inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante