Recensione: “L’Ultima Cilena” di Riccardo Iannaccone

Recensione: “L’Ultima Cilena” di Riccardo Iannaccone

Buona giornata miei cari amici lettori, la recensione di oggi parla di un libro che ho letto per una collaborazione con autore. Ho già collaborato con questo autore e tutti i suoi romanzi mi sono piaciuti, ma credo che con questo si sia veramente superato! Ma non aggiungo altro… Buona lettura!

Scheda tecnica

L’ultima Cilena

Autore: Riccardo Iannaccone
Genere: Narrativa italiana
Editore: Brè edizioni
Data di uscita: 30/04/2022
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 146

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Quando muore una persona cara, ognuno vive il lutto a modo proprio. Roberto, stimato fumettista, in occasione della commemorazione della morte del suo migliore amico Vincenzo, torna a Svevia, paesino dell’Abruzzo dove ha trascorso gli anni più belli della sua giovinezza. L’incontro con il gruppo di amici d’infanzia, e il respirare di nuovo l’aria del luogo, trasformano il ritorno nel piccolo borgo in un’esperienza interiore. I fantasmi del passato si rimescolano con il presente, i ricordi si materializzano vividi davanti ai suoi occhi, in una combinazione di allegria, sgomento, dolcezza e nostalgia: i primi amori, i pranzi con la nonna, le case stregate, le partite di calcetto e la memorabile cilena di Vincenzo. Gli aneddoti si susseguono ricostruendo la storia del posto, che per molti anni è stato il micro-mondo di Roberto. Ma questa è soprattutto la storia di un’amicizia, quell’amicizia che farà sempre parte delle fondamenta del nostro essere. L’ultima cilena è una struggente ballata dedicata all’adolescenza, quella passata tra cortili e campetti polverosi, quella a cui ripensi con un sorriso agrodolce quando già hai oltrepassato il confine da cui raramente si torna indietro: il diventare adulti.

Il passato ce lo portiamo sempre appresso, come una sacca piena di ricordi che di rado viene aperta, ma poi succede quel particolare evento, si ritorna in quei particolari luoghi in cui i ricordi sono nati ed è allora che si fa il conto con gli anni che passano e le vite che cambiano.

È questa la storia che ci racconta Riccardo Iannaccone tramite il suo protagonista Roberto e i ragazzi delle piscine. Tornato a Svevia per la commemorazione del suo amico Vincenzo, scomparso ancora troppo giovane, Roberto incontrerà tutti i suoi vecchi amici di un tempo e in quel momento la lancette dell’orologio faranno il loro salto all’indietro.

Veniamo immediatamente catapultati in una Svevia più giovane quella di chi è cresciuto negli anni ’90, che ha come sottofondo le canzoni degli 883 e qui rincontriamo ad uno ad uno tutti gli amici delle piscine allora adolescenti, alle prese con le prime cotte e i primi grandi problemi che la vita ti mette davanti.

Attraverso vari flashback l’autore ci racconta quella che potrebbe essere un po’ la storia di tutti noi: fatta di grandi amicizie che resistono o meno allo scorrere del tempo. Quella degli amori che durano un tempo che sembra infinito, ma che poi all’improvviso mutano rotta. La storia fatta di problemi a cui ancora non sapevamo dare un nome, ma che plasmano irrimediabilmente le nostre esistenze.

Con questa storia, l’autore ci regala uno spaccato di vita quella vera, quella ante social fatta di risate e partite di calcio tra amici. Tema centrale dei ragazzi delle piscine che hanno passato la loro adolescenza a giocare a calcio e che nel ricordo dell’ultima cilena del loro amico scomparso si rincontrano e confrontano le loro vite, ormai non più adolescenti. Ma ci regala anche la quotidianità del presente che dimostra di essere anche meglio di quello che ci si aspettava.

Mi manchi!
Soprattutto quando il mondo accanto a noi deraglia

– L’ultima Cilena-

#prodottofornitoda Riccardo Iannaccone

L’autore: Riccardo Iannaccone

è nato a Roma il 23 agosto 1984. Diploma al Liceo Classico Luciano Manara e Laura Magistrale, vecchio ordinamento, in Lettere e Filosofia, DAMS, all’Università di Roma Tre. Lavora come editor e social media manager per diverse realtà editoriali e cinematografiche. Ha pubblicato racconti e romanzi per MdS editore, Porto Seguro editore, Re Artù e Undici Edizioni. E, infine, con Brè edizioni, il suo quinto romanzo “Diversi”.

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Recensione: “Genesi” di Riccardo Iannaccone

Recensione: “Genesi” di Riccardo Iannaccone

Buona giornata miei cari amici lettori oggi vi porto con me nei meandri della metropolitana di Roma in cui succederà tutto ciò che non vi aspettate! Buona lettura 😉

Scheda tecnica

Genesi

Autore: Riccardo Iannaccone
Genere: Horror
Editore: Nua
Data di uscita: 28/10/2021
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 280

Acquista: Libro   | Ebook   

 

Trama

Michele e Giulio, padre e figlio, sono mondi distanti, isole allontanate da un tempo scandito da pochi momenti condivisi. Ma la vita ti sorprende sempre, “regalando” a un giorno qualunque, durante una banale corsa in metro, un risvolto inaspettato. All’improvviso, le persone attorno ai due cominciano a morire senza un motivo apparente, fin quando dal sottosuolo, non si scatena l’inferno. Una forza sconosciuta si manifesta dalle viscere della Terra, e sembra intenzionata a distruggere la razza umana. Una potenza mostruosa, che si autoalimenta delle onde elettromagnetiche prodotte dalla tecnologia. Prigionieri del vagone, la realtà che ha circondato Giulio e Michele fino a quel momento potrebbe non essere altro che una menzogna, la parte di un ciclo infinito che, inesorabilmente, porta a una nuova genesi. L’umanità è destinata a scomparire o c’è una salvezza? E cosa c’entra un ragazzino di sedici anni e il rapporto con suo padre in questo disegno? “Genesi”, horror urbano dai tratti fantasy, ci accompagna così per mano nella sua personalissima visione della fine dell’umanità. E nell’altrettanto astrusa ancora di salvezza che potrebbe concederci una rinascita.

Riccardo Iannaccone con questo romanzo ci fa scendere nelle profondità della metropolitana di Roma e ci rigala un horror di tutto rispetto. Di certo non prenderò più la metro con la stessa tranquillità ora che ho letto questo romanzo!

La storia parte con un inquadratura su Michele e Giulio suo figlio. E parlo di inquadrature perché ogni scena descritta sembra quella di un film. L’autore si sposta da un personaggio all’altro durante la narrazione come farebbe una cinepresa.

Un inizio normale che non lascia di certo presagire quello che avverrà dopo. Michele è un uomo separato con una brutta disavventura lavorativa alle spalle e un figlio che può vedere solo in alcuni momenti a causa del divorzio.

Giulio è un ragazzino che ama leggere e la musica, diverso da suo padre sotto molti punti di vista e lo dimostrerà il fatto che mentre suo padre come gli altri sembra schiavo dello schermo dello smartphone Giulio se ne sta tranquillo a leggere.

La spaccatura nella situazione apparentemente tranquilla avviene nel momento in cui le persone nella metro iniziano a morire attaccate da degli strani esseri. È la Genesi, il punto di non ritorno che fa premere il tasto reset a tutto il genere umano.

Un genere umano che all’apice del 2021 si ritrova schiavo di una tecnologia sempre più invasiva, oppio di un’umanità ormai persa dietro a schermi lucidi che lo distolgono da tutto ciò che la circonda.

Attenzione spoiler. Il romanzo, però, non è solo la denuncia di una società in declino, ma anche la narrazione di una storia ciclica che per quante volte si ripeta – 14 sono le genesi che il mondo ha visto compiersi – non riesce a non ricadere negli stessi schemi e a non produrre gli stessi scenari devastanti che non possono che condurre alla fine di tutto.

Sebbene la tragicità emerga con tutta la sua forza e sembra squassare l’anima con il suo rumore infernale, una speranza si può scorgere alla fine. Cammina lenta, senza farsi sentire ma rimane ben percepibile dal lettore che la sa intravedere.

Era l’alienazione dell’essere umano, del genere umano, e ci stavano cadendo tutti dentro, senza appello, senza speranza

– Genesi –

#prodottofornitoda Riccardo Iannaccone

L’autore: Riccardo Iannaccone

è nato a Roma il 23 agosto 1984. Diploma al Liceo Classico Luciano Manara
e Laura Magistrale, vecchio ordinamento, in Lettere e Filosofia,
DAMS, all’Università di Roma Tre. Lavora come editor e social media manager
per diverse realtà editoriali e cinematografiche. Ha pubblicato
racconti e romanzi per MdS editore, Porto Seguro editore, Re Artù e
Undici Edizioni. E, infine, con Brè edizioni, il suo quinto romanzo “Diversi”.

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Recensione: “Manichini” di Irene Caltabiano e Riccardo Iannaccone

Recensione: “Manichini” di Irene Caltabiano e Riccardo Iannaccone

Scheda tecnica

Manichini

Autore: Irene Caltabiano e Riccardo Iannaccone
Genere: Fantasy
Editore: Rossini
Data di uscita: 30/12/2020
Formato: Ebook
Anno Pubblicazione: 2020

Acquista: Libro

Trama

Trovarsi nel bel mezzo di un’apocalisse zombie non capita tutti i giorni. E se il morbo esplodesse in un sacro tempio della moda quale la Milano Fashion Week? Un ex fotografo di guerra, un autista di limousine, una modella con disturbi alimentari, una fanatica fashion blogger, uno stilista snob, un rozzo fattorino e una donna muta, si trovano a essere casualmente compagni di sventura nella lotta per la sopravvivenza. Da un vagone dismesso del padiglione ferroviario, allo squallore delle vie cittadine fino alla ricerca della salvezza sul terrazzo di un edificio, il gruppo dovrà affrontare molte difficoltà. Ma qualcosa non quadra e la verità non sempre risiede in ciò che si percepisce.

Ciao a tutti miei cari amici lettori, come sta procedendo la vostra estate? La mia sicuramente piena di letture! Infatti eccomi qui, come promesso per parlarvi di questo romanzo che ho concluso da poco. Ringrazio ancora gli autori per avermi inviato la copia e permesso così di leggerlo e recensirlo.

Manichini è un romanzo che parla di zombie. Eh sì, avete capito bene! Proprio come i migliori film del genere ci parla di un’apocalisse zombie che ha inizio durante la fashion week di Milano. Con un ribaltamento completo di qualsiasi stereotipo sulle sfilate di moda a calcare le passerelle saranno proprio queste creature raccapriccianti, alla costante ricerca di un minuscolo pezzetto di carne umana da sbranare.

L’apocalisse che si scatena viene vista dal di dentro attraverso gli occhi dei sei personaggi protagonisti: in una narrazione che alterna più voci ci troviamo immersi nella vicenda. Ma i personaggi non sono solo gli occhi da cui il lettore osserva la scena, attraverso di loro sono introdotte alcune delle tematiche più attuali della nostra società: il riscaldamento globale, la sovranità dei cellulari o per meglio dire dei social, l’immagine e l’apparenza che contano più di ogni altra cosa e la paura dello straniero che con il suo essere diverso da noi è il primo da additare in caso succeda qualcosa di male.

Come ogni buon libro sugli zombie, non ribalta unicamente gli stereotipi più comuni dell’umanità mettendo a nudo le tematiche che più ci toccano da vicino, ma mette in scena l’azione, il dramma della lotta per la sopravvivenza dei nostri personaggi costretti a collaborare per salvarsi nonostante siano così diversi. E così ci ritroviamo con loro a cercare di sfuggire ad una situazione che ha del surreale, cercando di capire come il tutto sia potuto accadere. Incappiamo quindi in una buona dose di mystery e mentre diciamo addio ad alcuni personaggi e facciamo la conoscenza di nuovi, ci rimane sempre il tarlo che qualcosa non quadri, che bisogna andare più affondo nella vicenda: ed è ciò che faranno i nostri attori messi sulla scena, fino ad arrivare a scoprire una verità che non si aspettavano.

Il romanzo ha in sè tutto quello che si cerca in un racconto sugli zombie: azione, mistero, dramma… e sebbene io non sia appassionata del genere, ammetto di aver apprezzato molto la storia compresa anche la risoluzione finale, anche se forse avrei preferito qualche briciola di pane in più che mi conducesse verso la conclusione: non che non ci fossero indizi che qualcosa non quadrava, ma per come è strutturata la narrazione l’attenzione del lettore viene distolta molto dalla lotta fine a sé stessa con gli zombie più che dalla risoluzione del mistero che ha generato tutta la situazione.

Nonostante ciò sono rimasta affascinata dal racconto, soprattuto grazie anche a personaggi che si fanno apprezzare sia nei difetti che nei pregi: la narrazione a volte ironico/sarcastica dei protagonisti rende la lettura frizzante, piacevole e soprattutto coinvolgente.

“Eccolo il cliffhanger.” Sghignazzò divertito.
Catozzi l’aveva captato.
“Cosa, amico mio?”
“Il cliffhanger.”
“Cos’è il cliffhanger? Qualcosa da mangiare?”
“No, ma ti piacerà comunque.”
“Se lo dici tu.”
“Fidati.”
– Manichini –

#prodottofornitoda Riccardo Iannaccone e Irene Caltabiano

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