Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella

Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella

Scheda tecnica

Il tesoro della certosa

Autore: Giovanni Nocella
Genere: Thriller storico
Editore: self publishing
Data di uscita: 22/11/2022
Pagine: 344

Il tesoro della certosa  

Trama

Estate 1648. Nella Napoli spagnola ancora scossa dalla rivolta di Masaniello, un intrigo di accuse e sospetti stravolge la vita di Lorenzo, giovane funzionario del Consiglio Collaterale, supremo tribunale del Regno, e quella dei suoi due più cari amici d’infanzia: Severino, monaco nella Certosa di San Giacomo a Capri, e Menuccia, tessitrice caprese, con cui nasce l’amore. I tragici eventi che li minacciano sono collegati alla sparizione di un prezioso scrigno nascosto durante la rivolta di Masaniello nella Certosa da tre famiglie napoletane, sconvolte e intimorite dai tumulti popolari, e ad alcuni omicidi che ne seguono.
Chi ha nascosto il Tesoro? Chi lo ha trafugato e uccide? Supererà Lorenzo scrupoli ed esitazioni per indagare e difendere sé stesso e i suoi amici? Oppure…

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • G: Si può dire che scrivo da sempre, per studio prima e lavoro dopo e da ultimo, non meno importante, per passione. Ho imparato a dare importanza ad ogni parola usata, alla punteggiatura, al senso logico e consequenziale di ciò che si scrive. Ho sempre utilizzato un linguaggio preciso, puntuale per esprimere con completezza il mio pensiero non solo sul lavoro, ma anche quando ho iniziato a scrivere di questioni politiche, economiche e sociali. Nei ritagli di tempo ogni tanto ho iniziato a buttare giù bozze di racconti, brevi storie lasciate nel cassetto. Poi con la libertà concessa dal pensionamento ho iniziato a tirarle fuori.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • G: Mi è venuta da due fattori. Volevo scrivere qualcosa su Capri, cui sono particolarmente legato. Mio padre è nato lì, vi ho passato per anni le vacanze estive da ragazzo…Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in quel vescovo Pellegrino che fa parte della rosa dei personaggi del romanzo, che ho scoperto coevo della rivolta di Masaniello e dei fatti che ne seguirono. Ho fatto la somma, ci ho messo un pizzico di fantasia
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • G: Tutto ciò che si cela dietro la storia “ufficiale” mi ha sempre affascinato. Per me la Storia non è quella che ci raccontano i libri di scuola. Quella in genere la scrivono i vincitori, i poteri dominanti, spesso per influenzare le menti nella loro epoca. Per me la Storia è ricerca, è approfondimento, è andare dietro le quinte a scoprire anche la vita di tutti i giorni di chi l’ha fatta, delle persone normali, scoprirne pregi e difetti, virtù e passioni, abitudini. Ci sono a volte personaggi minori che hanno uno spessore storico e culturale spesso ignorato o sottovalutato, tutto da scoprire. Poi c’è la ricostruzione di ambienti del passato, rivisitare quei luoghi e ricostruirli. Ho pensato che anziché farne una cronaca sterile di date e fatti era meglio raccontarli aggiungendovi un pizzico di fantasia per rendere meglio l’opinione che mi andavo a fare.
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • G: Scrivendo questo primo romanzo mi è venuto consequenziale pensare ad un prequel e ad un sequel imperniati sullo stesso personaggio principale, Lorenzo, più che altro perché il periodo storico in cui si sviluppa la trama, la metà del XVII secolo, è ricco di spunti. Poi ho individuato un personaggio realmente vissuto, sempre legato alla storia di Napoli, questa volta a cavallo tra fine ‘300 e ‘400 e anche lì credo che ne tirerò fuori una trilogia. Ci sto già lavorando.  Poi c’è sempre la possibilità che spunti qualche altra cosina, un breve racconto, qualche sketch, anche nel genere giallo. Credo che per iniziare basti.

Estratto

Il silenzio quasi assoluto che regnava nella biblioteca della Certosa fu interrotto da un leggero cigolio di cardini. Fino a quel momento solo il graffiare della sua penna sul foglio di pergamena poteva lasciar intendere che c’era qualcuno lì, nella penombra, a sfruttare gli ultimi fasci di luce che entravano
dalle finestre. Fra poco avrebbe dovuto ricorrere alla tremula luce di un lume o di una candela. Chino su quella sua ultima fatica, Severino si ripromise di chiedere a Beniamino di avere la bontà di aggiungere qualche goccia d’olio a quei ferri arrugginiti.
Mancava poco al vespro. Girò lentamente il capo e riconobbe subito la figura un po’ pingue di padre Gabriele che veniva lentamente verso di lui col suo consueto claudicare, dopo aver riaccostato il battente. La sciatalgia ormai lo tormentava da tempo, ma lui non se ne lamentava. Se quello era il
volere di Dio, era giusto così, diceva sempre. Sorrise al pensiero che però il vecchio monaco non rinunciava mai a qualche buon bicchiere di vino aromatizzato con le erbe del convento. Sembrava che fosse davvero un buon toccasana per lui!

Estratto Il tesoro della certosa di Giovanni Nocella, 2022, per gentile concessione


L’autore: Giovanni Nocella

Giovanni Nocella, nato a Napoli nel 1951, dopo gli studi classici ha conseguito a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli.

Sposato, ha lavorato sempre come consulente autonomo nei settori fiscale, finanziario ed amministrativo. Nel campo della scrittura si è spesso dilettato a scrivere brevi racconti di vario genere e si è sempre cimentato nella stesura di articoli, studi e commenti a sfondo sociale e politico pubblicati sui social. Raggiunto il pensionamento qualche anno fa, ha ripreso alcune sue passioni come la fotografia e lo studio della Storia, in particolare quella della sua città, Napoli.

Ha da sempre coltivato una originaria passione per la narrativa, che lo ha spinto ad approfondire la possibilità di scrivere romanzi storici, impegnandosi in questi ultimi anni nello studio, nella ricerca dei particolari e nella stesura dei suoi primi romanzi storici, prevalentemente di genere thriller. È solito abbinare nella narrazione personaggi di fantasia ad altri storicamente esistiti in ambientazioni storicamente verificate.

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