Recesione: “Il metodo Freedom Writers” di Giuseppe Cursio

Recesione: “Il metodo Freedom Writers” di Giuseppe Cursio

  • Titolo: Il metodo Freedom Writers
  • Autore: Giuseppe Cursio
  • Genere: Saggistica
  • Editore: LAS
  • Formato: Cartaceo
  • Anno pubblicazione: 2019

Trama

Questo manuale operativo presenta un metodo educativo denominato “Freedom Writers” ideato dall’insegnante californiana Erin Gruwell insieme alla sua classe 203. Le esperienze di apprendimento contenute in questo manuale potrebbero creare condizioni favorevoli per la crescita di molti ragazzi, promuovere il loro senso comunitario e sviluppare dimensione di futuro e di senso nelle loro vite. Tale metodo educa non solo alla scrittura di sé, ma anche alla “lettura”, cioè all’incontro con gli autori della Letteratura e della Storia; ed è proprio in questa condizione di lettura dell’altro da sé, che si trovano nuove parole per potersi raccontare nella propria vita e interpretare la propria esperienza nell’ottica dello sviluppo. Possiamo quindi dire che questo metodo può creare condizioni perché si coltivi un’abitudine allo scrivere ed in particolare allo scrivere di sé a partire da letture di storie di vita stimolanti che il docente-educatore può proporre: un terreno fecondo che secondo noi potrebbe sviluppare cambiamenti esistenziali forti e decisivi per i futuri personali e della società. (LAS)

Il manuale ripropone la traduzione del libro “The Freedom Writers diary. Teacher’s Guide”, la guida al metodo Freedom Writers proposto dall’insegnante di Long Beach Erin Gruwell.

Mi sono appassionata a questo metodo di insegnamento dopo aver visto anni fa il film “Freedom Writers” con l’attrice Hilary Swank che interpreta la parte di Miss Gruwell.

Avrei voluto leggere il diario dei “Freedom Writers” già dopo aver visto il film, purtroppo una traduzione in italiano del diario o della guida non c’è ancora, perciò quando ho visto che esisteva questo manuale che oltre ad illustrare questa metodologia didattica riportava anche la traduzione di alcuni parti della guida non ho potuto fare a meno di comprarlo.

Il metodo della Gruwell è interessante soprattutto perché nato in un contesto abbastanza complesso: nel 1992 Miss. G si ritrova ad insegnare come tirocinante in una scuola superiore di Long Beach in California in una classe multietnica, dove la maggior parte degli studenti era affiliata a qualche gang o aveva alle spalle storie di violenza, abusi, storie di un passato difficile. Nessuno di quei ragazzi era interessato alla scuola, all’istruzione e pur con grande fatica la signora Gruwell è riuscita a dare un senso alla loro vita attraverso la scrittura di sé e la lettura di libri che raccontavano storie in cui potersi rispecchiare.

Nell’aula 203 i ragazzi finalmente si sono sentiti accettati, al sicuro e soprattutto incoraggiati a pensare, progettare il loro futuro. Miss G, come la chiamano i suoi studenti, è riuscita dove molti altri avevano fallito,: ha dato un senso a questi ragazzi e da questo è nato il metodo “Freedom Writers”, che ad oggi viene insegnato anche ad altri insegnanti tramite i corsi della fondazione Freedom Writers.

Il manuale è stato molto interessante perché ci vengono illustrate le tre fasi principali del metodo:

  • Coinvolgi i tuoi studenti
  • Illumina i tuoi studenti
  • Dai potere ai tuoi studenti

Per ognuna di queste fasi sono spiegate le attività didattiche elaborate da Miss G.

Mentre proseguivo nella lettura mi sono venuti in mente vari modi in cui avrei potuto strutturare una lezione partendo proprio dalle proposte illustrate in questo libro.

La lettura mi è piaciuta molto ed è stata molto coinvolgente, specialmente leggendo le parti in cui sono riportate le testimonianze di alcuni dei Freedom Writers, ma non posso dire di non aver riscontrato delle criticità.

Partiamo dal contenuto. Pur essendo un metodo di insegnamento che ritengo valido e che sicuramente ha cambiato la vita di molti ragazzi, bisogna ammettere che essendo stato strutturato da un’insegnante di lingua inglese è basato sull’insegnamento di questa materia in particolare.

Qui in Italia per esempio può essere tranquillamente utilizzato da insegnanti di lingua italiana, non posso dire altrettanto, invece, per gli insegnanti di altre materie che molto probabilmente si troverebbero un po’ in difficoltà a proporlo; ciononostante non lo trovo impossibile. Penso, infatti, che con la buona volontà alcune cose di questo metodo possano essere introdotte anche in altre discipline, del resto è un metodo che tutt’oggi continua ad evolversi. Lo stesso Giuseppe Cursio, autore del manuale a fine libro lo segnala come uno dei punti deboli del metodo oltre ad affermare che ancora non ci sono effettivamente delle evidenze scientifiche della sua efficacia.

Passiamo ora alle mie impressioni sulla scrittura del manuale. Come ho sottolineato più volte, all’interno di questo testo sono state riportate parti della guida scritta dalla Gruwell direttamente tradotte dall’autore. Sinceramente nella lettura ho un po’ faticato ad andare avanti perché sebbene lo stesso Giuseppe Cursio abbia affermato sin dall’inizio di non cavarsela benissimo con la lingua inglese, vedere dei passi tradotti in modo a volte abbastanza letterale ha rallentato la lettura del testo. Per quanto il messaggio arrivasse lo stesso, molte frasi stonavano quando le leggevo.

Di certo posso dire (essendo io la prima a non saperlo molto bene l’inglese) che ha fatto del suo meglio, ma forse sarebbe stato opportuno se si fosse avvalso dell’aiuto di qualche collaboratore esperto in traduzione per rivedere le parti del testo.

A parte questa piccola nota posso concludere affermando che è stata una lettura decisamente interessante e sono grata all’autore perché mi ha permesso di approfondire questo metodo di insegnamento che mi ha letteralmente affascinato sin dalla prima volta che ho visto il film.

Ne consiglio, quindi, la lettura a chi fosse interessato e per chi non se la cava male con l’inglese (a differenza mia) consiglio anche la lettura della guida scritta dalla Gruwell “The Freedom Writers diary. Theacher’s Guide” e del diario dei Freedom Writers “The Freedom Writers diary.”

E anche per oggi è tutto! Alla prossima… #staytuned

Quando diversi mondi si mettono insieme, la bellezza è inevitabile.
– The Freedom Writers –

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