Recensione: Eloh 9000 di Vincenzo Cavallari
Buona giornata cari lettori eccomi qui con questa nuova recensione. Il libro di cui vi parlo oggi è una lettura fatta per una collaborazione con l’autore di cui vi avevo già accennato nell’articolo di segnalazione dell’opera della scorsa settimana. Iniziamo a scoprire qualcosa di più su questo romanzo, vi va?
Trama
Le giornate scorrono lentamente e senza sorprese in un mondo dove le macchine e gli esseri umani hanno imparato a vivere in totale armonia. Clay, un pianista squattrinato, deve fare una scelta: aspettare di poter suonare ancora, rischiando di essere assunto forzatamente in una fonderia e di perdere una mano, o accettare un lavoro semplice e per niente stimolante in un laboratorio? Le pedine si muovono, ma chi sceglie le loro mosse?
Eloh 9000 è un romanzo di fantascienza scritto dall’autore Vincenzo Cavallari, come molti libri e film del genere affronta la tematica del rapporto uomo – macchina.
Siamo in un mondo post bellico in cui un pianista squattrinato si ritrova a lavorare in un laboratorio con una missione alquanto particolare. Conosciamo subito Clay, uno dei protagonisti della nostra storia che già dall’inizio appare come un personaggio che sembra essersi rassegnato a ciò che il destino ha da offrirgli, ma con il passare del tempo e a causa della situazione in cui si troverà invischiato subirà una trasformazione e deciderà di mettersi in gioco.
Questa maturazione da parte del personaggio era già prevedibile all’inizio del romanzo, perché fin dall’inizio ci viene dato qualche indizio su un carattere non proprio attento ad obbedire agli ordini, ma di una persona che compie le proprie azioni seguendo ciò che ritiene giusto.
Dall’altra parte troviamo il personaggio di un soldato, un uomo con una missione disposto a tutto pur di portarla a termine. Questo secondo personaggio risulta essere un po’ vago e inizialmente non è perfettamente chiaro se sia dalla parte dei “buoni” o da quella dei “cattivi”.
I due si muovono su questa scacchiera che porterà le loro strade a convergere e intorno a loro si muovono gli altri personaggi come il professore del laboratorio in cui si trova a lavorare Clay, sarà lui ad affidargli la missione che avrà come obiettivo la salvezza di una specie ormai in via d’estinzione.
Nelle vicende del romanzo ci si immerge abbastanza bene grazie ad un racconto costruito in prima persona, che però se da una parte è un elemento positivo della narrazione per alcuni aspetti diventa anche una pecca: le voci dei due personaggi, Clay e il soldato, si alternano nei vari capitoli ma non essendoci un’indicazione immediata su chi stia parlando si deve procedere nella lettura del capitolo per individuare di chi sia la voce narrante, fortunatamente dopo qualche riga si riesce ad intuirlo, ma questo costa al lettore uno sforzo ulteriore prima di riuscire a calarsi nelle vicende del capitolo perché destabilizzato nel cercare di capire chi stia compiendo le azioni in quel momento.
Nonostante questo elemento un po’ destabilizzante, che però non limita di molto la bellezza del racconto, il romanzo di Vincenzo Cavallari è sicuramente molto avvincente e riesce a tenere il lettore incollato alla pagina fino ad un finale che decisamente non ci si aspetta e che ribalta tutte le carte in tavola, ma che rende la storia ancora più coinvolgente e piena di significato.
Con la crescita delle capacità cognitive degli androidi, farli studiare per apprendere nuove nozioni non era così raro. Certo, un caschetto neurale avrebbe permesso di caricare una mole enorme di esperienze ed informazioni in pochissimi secondi ma, per una innata paura delle macchine che apprendono troppo e si rivoltano contro l’umanità, questa opzione era utilizzata con parsimonia e necessitava di un’approvazione governativa.
– Eloh 9000 –
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante