Recensione: “Chiaro di Luna” di Paolo Biagioli

Recensione: “Chiaro di Luna” di Paolo Biagioli

Chiaro di Luna

Autore: Paolo Biagioli
Genere: Narrativa italiana
Editore: Independently publishing
Data di uscita: 6/11/2020
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2020

Acquista: Ebook

Trama

Pietro Marras ha trentanove anni, vive e lavora a Vercelli con Chiara, sua moglie, e scrive libri. Un giorno di dicembre, però, il suo cuore si ferma, per la terza volta in quattro anni. La corsa, disperata, in ospedale, e il timore della morte che torna a insediarsi, prepotente, nella sua testa. Quando riapre gli occhi, Pietro sembra non trovare più nulla che lo stimoli. Poi, però, il caso vuole che un articolo presente su una vecchia rivista poggiata accanto al suo letto sia capace di riavvolgere il nastro della sua memoria, riportandolo indietro nel tempo di ventidue anni, al quarto anno di liceo.

Ciao miei cari amici lettori, torno come sempre a parlarvi di libri. Quest’oggi vi porto una lettura che ho fatto per una collaborazione. Ringrazio tantissimo l’autore Paolo Biagioli che mi ha permesso di leggere e recensire il suo libro.

La storia di Paolo si apre subito con il botto: troviamo infatti il nostro protagonista Pietro, un uomo di trentanove anni, in ospedale a causa di un infarto miocardico. È da qui che prende l’avvio il nostro romanzo. In quell’ospedale con un responso decisamente negativo troviamo il nostro protagonista alle prese con il ricordo di una vita passata e ci troviamo catapultati quasi subito indietro nel tempo.

Siamo negli anni del liceo, gli anni del primo amore di Pietro. Un amore che è destinato a durare oltre il tempo, quasi come se fosse destinato ad esistere. Ed è il destino un altro elemento chiave della storia o per meglio dire una leggenda di origine cinese che parla del filo rosso del destino.

Quando ho letto della leggenda mi è venuto da sorridere: la storia che ho letto e recensito prima di questa sempre per una collaborazione aveva lo stesso leitmotiv di fondo e mi è venuto da pensare che forse fossi destinata io stessa a leggere queste due opere.

Supposizioni a parte, il tema del filo rosso è un tema che mi piace molto, soprattutto perché come già detto in tante mie altre recensione, sono un’appassionata di cultura orientale, ma a parte questo è proprio bello pensare che ci sia una persona a cui siamo destinati.

Torniamo, però, alla nostra storia. Il libro scorre in modo fluido e scorrevole come una dolce melodia, oserei dire; una di quelle un po’ malinconiche. Leggendolo mi sono anche commossa: l’autore riesce pienamente a trasportare il lettore nella storia di Pietro. Inoltre è riuscito per un momento a farmi tornare negli anni ’90, anche se quelli sono stati gli anni della mia infanzia di cui ho ricordi un po’ vaghi è stato molto piacevole riviverne l’atmosfera.

È stata una lettura che per contenuto e scrittura mi ha fatto davvero piacere leggere: mi è piaciuta molto l’ambientazione in una piccola città delle marche, in riva al mare e ho adorato molto la descrizione che l’autore fa del mare in inverno, un mare che effettivamente ha un’atmosfera completamente diversa da quello estivo, quasi magica.

Mi sono piaciuti molto anche i personaggi, come per esempio l’amico Guido che nonostante sia un personaggio secondario mi ha ispirato simpatia, ma soprattutto è un elemento essenziale alla storia di Pietro e alla trama in generale. Devo, ammettere, però, che c’è un personaggio che mi avrebbe fatto piacere conoscere di più ed è la moglie Chiara. Purtroppo nella storia è l’unico personaggio che viene citato, ma non approfondito.

È vero che la storia è incentrata soprattutto sulla vita del nostro protagonista durante il quarto anno di liceo, ma non so… mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Chiara, ma chissà forse la scopriremo più avanti, è certo che l’introduzione del suo personaggio accennato così approssimativamente lascia spazio per altre storie, altre vicende. Qualcosa di sospeso che può sempre continuare, per cui non ci resta che aspettare e stare a vedere se ci sarà o meno un futuro per la nostra Chiara magari in un’altra storia, chissà.

Per ora cari amici lettori posso solo consigliarvi questa lettura a mio parere decisamente bella e augurarvi tante buone letture!

Ricordi quella volta che siamo andati al Melody, a vedere quel film, quello con quell’attore americano… com’è che si chiamava… Nicolas Cage?
Alla fine della proiezione siamo rimasti soli, tu ed io, davanti all’ingresso principale, a parlare di film, a parlare di poesie, a parlare di tutto tranne che di noi.
– Chiaro di Luna –

#prodottofornitoda Paolo Biagioli

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