Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina

Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina

Scheda tecnica

Le vite nascoste dei colori

Autore: Laura Imai Messina
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi
Data di uscita: 08/06/2021
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 328

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Trama

Non sempre nascere con un dono è un vantaggio, di certo è una responsabilità. Mio è una giovane donna dallo sguardo speciale: i suoi occhi sono capaci di cogliere ogni minima sfumatura e dare un nome a tutte le tonalità, soprattutto quelle invisibili. Nell’atelier dove la sua famiglia cuce e ricama kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, ha imparato fin da piccola la potenza dei dettagli, scoprendo in segreto le vite nascoste dei colori. Ma a custodire un segreto, in questa storia, non è la sola. Aoi possiede la sensibilità rara di capire a prima vista chi ha di fronte: la sua agenzia organizza cerimonie funebri, e lui – allo stesso modo di un mago – sa sempre come accompagnare i vivi e i morti nel giorno piú buio. Quando i loro destini s’incrociano in una mattina qualsiasi, Mio e Aoi si specchiano l’una nell’altro come due colori complementari. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il loro incontro non è stato casuale: ancora non lo sanno, ma le loro esistenze stanno per entrare in collisione.

Laura Imai Messina ci regala ancora una volta una storia straordinaria, capace di smuovere le corde del cuore grazie a dei personaggi unici: Mio è una donna particolare, lei ha la capacità di vedere come nessun altro. Ogni singola sfumatura viene intercettata dal suo sguardo ed è in grado di cogliere questa sfumatura anche nelle persone, divertendosi ad associare ad ognuno un colore.

Aoi è tutto l’opposto, il complementare di Mio a cui i colori sfuggono, ma non le persone, che riesce a capire al primo sguardo forse a causa del suo lavoro: Aoi lavora nella ditta di pompe funebri di suo padre. In quella ditta ci è cresciuto ed ha imparato a vedere le sfumature delle persone nel loro momento più delicato, la perdita di una persona cara.

Mio, invece, è cresciuta tra le sete colorate dei kimono e così come Aoi sono stati i suoi stessi genitori ad influenzare la sua esistenza.

Aoi e Mio sono destinati ad incontrarsi, grazie a quel legame atavico con chi li ha preceduti, ma dietro ogni destino c’è anche una scelta. La scelta di Aoi di cercare Mio e quella di Mio di lasciare andare il passato, aprendo di nuovo il suo cuore e lasciando che Aoi con il suo modo di vedere la vita, le insegni ad affrontare i lutti del passato.

Un romanzo dalle vibranti sfumature, in cui la Messina tocca i temi quotidiani dell’esistenza: l’amore, la morte legata inevitabilmente all’assenza e i legami familiari che legano il passato al nostro presente. Temi che spesso si ritrovano nelle sue opere e che ogni volta riesce a dipingere con estrema delicatezza.

In fondo è esattamente ciò che non sai di una persona a farti innamorare di lei – le diceva ridendo la madre – Mio, cerca di trovare qualcuno di cui non sai quasi nulla. Ne rimarrai innamorata tutta la vita

– Le vite nascoste dei colori –

L’autrice: Laura Imai Messina

Laura Imai Messina è un’autrice italiana. Nata a Roma, a 23 anni si è trasferita a Tokyo dove ha conseguito un PhD presso la Tokyo University of Foreign Studies. Insegna in alcune delle più prestigiose università della capitale. Ha esordito con successo nel 2014 con Tokyo Orizzontale (Piemme). Nel 2018, sempre per Piemme, è uscito Non oso dire la gioia e nel 2022 L’ isola dei battiti del cuore . Altre sue pubblicazioni: il best-seller Wa, La via giapponese all’armonia (Vallardi, 2019), Quel che affidiamo al vento (Piemme 2020), Tokyo tutto l’anno (Einaudi 2020) e Le vite nascoste dei colori (Einaudi 2021).
Il suo stile raffinato e lo sguardo privilegiato sul Sol Levante, ne fanno una voce inconfondibile del panorama letterario italiano.

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“Un cuore nero inchiostro” di Robert Galbraiht

“Un cuore nero inchiostro” di Robert Galbraiht

Scheda tecnica

Un cuore nero inchiostro

Autore: Roberth Galbraith (alias J.K Rowling)
Genere: Giallo
Editore: Salani
Data di uscita: 25/10/2022
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 1184

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Trama

L’agenzia di Cormoran Strike e Robin Ellacott – detective privati, soci in affari e autoproclamatisi ‘migliori amici’ – non è certo a corto di clienti. Così, quando una giovane donna dall’aria stravolta si presenta in ufficio, la segretaria la rispedirebbe volentieri indietro, ma l’intuito di Robin le dice di ascoltarla. Mentre stringe la sua costosissima borsa macchiata di inchiostro, Edie Ledwell si presenta come la coautrice di una serie animata di culto che sta per sbarcare su Netflix e implora Robin di aiutarla a scoprire l’identità di una misteriosa figura che la perseguita online. Robin le consiglia di rivolgersi ad altre agenzie specializzate in reati informatici, ma rimane turbata da quell’incontro. E ancora di più la sconvolgerà leggere dell’assassinio di Edie Ledwell poco tempo dopo. Una nuova indagine sta per avvolgere Strike e Robin in una rete invisibile, pericolosa e oscura, in cui le identità si moltiplicano e si nascondono, la verità è più sfuggente che mai e il successo diventa un gioco crudele col destino. Un altro capitolo irrinunciabile della storia di Robin e Strike.

Quando le aspettative sono troppo alte…

Il nuovo romanzo di Roberth Galbraith, alias J.K Rowling è uscito il 25 ottobre di quest’anno e dopo un’attesa di un anno e mezzo circa la voglia di leggerlo immediatamente era troppo forte, tanto da lasciare indietro libri che avevo già in libreria da tempo.

Nella lettura di questo volume avevo riposto delle aspettative abbastanza alte, soprattutto perché il quinto volume sembrava aver ridato un po’ di vigore alla storia dell’investigatore Cormoran Strike dopo il calo che avevo sentito leggendo il quarto volume.

Eppure le mie aspettative purtroppo sono crollate come castelli di sabbia. Ma procediamo con ordine…

Nella nuova indagine di Cormoran e della sua socia Robin Ellacott i due si ritrovano ad indagare sull’omicidio di Edie Ledwell e il ferimento del suo collega, due autori di una serie animata che in poco tempo ha raggiunto un rilevante successo tanto che Netflix ne acquista i diritti.

I due verranno assunti per scoprire soprattutto chi si cela dietro al personaggio di Anomia, utente online che insieme ad un altro utente ha creato il gioco di Drek, un gioco virtuale tratto dalla serie creata proprio dai due autori. I produttori ingaggiano Strike e Robin su questo caso perché da fan della serie Anomia con il tempo diventa il più accanito persecutore online di Edie Ledwell e ora che è morta continuare il progetto sembra ancora più difficile, specialmente con un troll che istiga i fan della serie contro il proseguimento del progetto da parte di Netflix. Inoltre per la sua aura di mistero Anomia rientra anche tra i sospettati principali dell’omicidio.

Il caso si intreccia anche con un gruppo di terroristi di estrema destra su cui sta indagando Scotland Yard e che metteranno in serio pericolo anche le vite dei nostri protagonisti.

Una storia quindi che si dipana su più fronti e che può sembrare effettivamente interessante, ma che con il procedere della lettura si rivela abbastanza lenta tanto da catturare l’attenzione solo a fasi alterne.

Interessante l’approccio della Rowling al tema dei social network e del web in generale e di tutto quello che questi possono generare anche nella realtà. Un problema attuale, perché sebbene questi strumenti di comunicazione siano effettivamente potentissimi e anche effettivamente utili, c’è sempre il rovescio della medaglia che dipende dall’utilizzo che se ne fa e di come questo possa ripercuotersi nelle vite delle persone.

La stessa indagine che riguarda il gruppo di estremisti di destra in cui si imbattono i due investigatori è abbastanza interessante e anche utile per deviare le indagini e i sospetti del lettore oltre che a dare un po’ più di suspense alla storia, ma rimane comunque decisamente sottotono anche se incastrata bene con gli altri avvenimenti.

Tutti elementi che, quindi, potenzialmente potrebbero essere il presupposto per un’ottima storia se non fosse per la lentezza degli eventi, dovuta forse ad un prolungarsi estenuante della narrazione, il libro conta infatti oltre le mille pagine. Inoltre a renderla meno interessante è anche il protrarsi di certe dinamiche tra i due protagonisti che vanno avanti ormai dall’inizio della serie, ma che ancora non hanno avuto un’evoluzione.

In ultimo, Anomia, un personaggio sul quale si incentra l’intera indagine caratterizzato da tutto questo alone di mistero, ma che poi risulta essere un personaggio estremamente banale.

In conclusione, un libro che si fa leggere, scritto bene, ma che non lascia alcunché se non per alcune parti. Una storia che poteva benissimo essere scritta in meno pagine e con più attenzione alla suspense e al cattivo di turno.

Nonostante ciò spero che si risollevi con il prossimo libro perché personalmente adoro il personaggio di Strike e della sua socia Robin Ellacott e mi piacerebbe leggere altre storie degne di questi personaggi, come quelle dei primi tre volumi.

Le accuse su internet, per quanto infondate, hanno la tendenza a sfociare nel mondo reale e a influenzare la vita della gente, a volte addirittura per anni

– Un cuore nero inchiostro –

L’autrice: Robert Galbraith
alias J.K. Rowling

Pseudonimo della scrittrice J. K. Rowling.
Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina, e ha sempre desiderato diventare scrittrice. è divenuta famosa in tutto il mondo grazie alla saga di Harry Potter.
Con lo pseudonimo di Robert Galbraith ha pubblicato romanzi per adulti: Il richiamo del cuculo (2013), Il baco da seta (2014), La via del male. Un’indagine di Cormoran Strike (2016), Bianco Letale (2019), Sangue inquieto (2021) e Un cuore nero inchiostro (2022) editi da Salani.

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“Thomas Jay” di Alessandra Libutti

“Thomas Jay” di Alessandra Libutti

Scheda tecnica

Thomas Jay

Autore: Alessandra Libutti
Genere: Narrativa italiana
Editore: Youcanprint (3° edizione)
Data di uscita: 21/06/2021
Formato: Ebook/Audiolibro
Anno pubblicazione: 207
Pagine: 228

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Trama

Thomas Jay entra in riformatorio a dodici anni. Vittima di ideali così forti da non saperli gestire, non è in grado di arrestare la spirale di avvenimenti che lo conducono all’ergastolo. In ogni fase critica della propria esistenza, si aggrappa al talento letterario come a un’ancora di salvezza, e scrive storie sulla gioia di vivere per contrastare il proprio baratro emotivo ed esistenziale. Dal chiuso di una cella racconta la sua incredibile storia ad Ailie, la donna che ama. È un percorso a ritroso verso l’accettazione di se stesso e la riconciliazione con i propri errori. Un viaggio nel quale Thomas Jay riesce a intrecciare dolore e forza, paura e orgoglio, colpa e redenzione, amore, amicizia e sacrificio in una trama di sentieri che lo conducono alla consapevolezza della propria grandezza interiore.Un romanzo di incontri graffianti, profondi, dolorosi eppure salvifici.

“Chi è Thomas Jay?
È l’idealismo adolescenziale che sopprimiamo crescendo. È l’irrazionalità che ingabbiamo quando cediamo al pragmatismo che impone la maturità. Eppure, non importa quanto lo maltrattiamo o se lo imprigioniamo, è un idealismo che continua a parlarci.”

Scrive così del suo personaggio, Alessandra Libutti, nella nota alla terza edizione del libro e Thomas Jay è davvero quell’idealismo adolescenziale che è in ciascuno di noi al quale troppo presto cerchiamo di soffocare la voce.

Stefano Lorenzini, prima di diventare Thomas Jay, è un giovane a cui viene portato via tutto: dopo la perdita del padre viene cresciuto da sua nonna e dalla Lillina, “sorella di latte” dell’anziana, fino a che anche questa non viene a mancare e la Lillina non avendo alcun vero legame non può prenderlo con sé.

Si ritrova in America, Stefano, ancora bambino nella speranza di poter avere di nuovo una famiglia con sua madre, ma questa ormai risposata non ne vuole sapere di quel figlio che non ha mai cercato. Vittima dell’abbandono si ritrova per strada e poi in prigione dove a fasi alterne passerà gran parte della sua esistenza.

Nel suo percorso di crescita, perdizione e redenzione Stefano Lorenzini non sarà mai solo. La sua strada si intreccerà con quella di Max, un anziano signore gestore di una lavanderia. Sarà lui a prendersene cura nei primi tempi in cui farà fuori e dentro dalla prigione. Un mentore, un amico colui che gli permetterà di conoscere per la prima volta Thomas Jay.

Se a Max spetta la scoperta di Thomas Jay, Samuel Atkins sarà colui che cercherà di dargli voce. Per Stefano Lorenzini rappresenterà sia il suo più grande alleato che il suo più grande nemico. La voce della ragione, colui che lo metterà di fronte alle proprie sciocchezze e pretenderà l’assoluta dedizione. Una figura più simile ad un padre che ad un amico e anche colui che lo metterà sulla strada di Ailie, colei che rappresenta l’amore.

E mentre apprende e viene guidato da queste relazioni sconta la sua pena in prigione, una pena decisamente troppo grande commisurata al reato. Ma sarà proprio quel tempo dietro le sbarre a portarlo alla redenzione, all’accettazione di sé e del suo passato.

Il processo di crescita di Stefano Lorenzini avviene soprattutto attraverso la parte di sé rappresentata da Thomas Jay. Sarà grazie a lui che il nostro personaggio troverà la sua voce, attraverso le storie narrate da Jay che riusciranno a valicare anche quelle anguste sbarre.

È un romanzo intenso, in cui si mescolano i vari conflitti esistenziali dell’uomo che avranno risoluzione solo nel rapporto con gli altri e con sé stessi attraverso la parola scritta. Un monologo che ci parla e parla di noi allo stesso tempo dove il perno centrale è continuare a dare voce alla parte più importante di sé.

«…a volte, per mantenere in vita la parte più importante di te stesso, devi darle una voce e fare cose per le quali sarai giudicato e pagherai le conseguenze. Se metti a tacere quella parte per sempre, la uccidi; Se la lasci parlare, potresti essere ucciso. In ogni caso, quella parte morirà e vorrà dire la sua prima che accada, quindi sarà sempre più forte della tua volontà di metterla a tacere».

– Thomas Jay –

#prodottofornitoda Alessandra Libutti

L’autrice: Alessandra Libutti

Alessandra Libutti è nata a Roma nel 1967. È laureata in Storia e Critica del Cinema ed ha collaborato alle riviste «Cinema D’Essai», «Music & Arts» e alla webzine «Granbaol». Vive e lavora a Hertford in Gran Bretagna.

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“Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” di Luis Sepulveda

“Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” di Luis Sepulveda

Scheda tecnica

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore

Autore: Luis Sepúlveda
Genere: Narrativa straniera
Editore: Guanda
Edizione: 28/01/2016
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 1993
Pagine: 144

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Trama

Il vecchio Antonio José Bolivar vive ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Vi è approdato dopo molte disavventure che non gli hanno lasciato molto: i suoi tanti anni, la fotografia sbiadita di una donna che fu sua moglie, i ricordi di un’esperienza, finita male, di colono bianco e alcuni romanzi d’amore che legge e rilegge nella solitudine della sua capanna sulla riva del grande fiume. Ma nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inesauribile, che gli viene dall’aver vissuto “dentro” la grande foresta, insieme agli indios shuar: una sapienza particolare, un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che nessuno dei famelici gringos saprà mai capire.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore è il primo libro dell’autore cileno Luis Sepúlveda ed è uno di quegli esordi che rimangono nella storia e che ha consacrato Sepulveda nella storia della letteratura sudamericana.

In questo breve romanzo di neanche centocinquanta pagine, l’autore parla di un tema a lui molto caro: la salvaguardia dell’Amazzonia. Il suo personaggio Antonio Josè Bolivar è un vecchio che vive da solo in una capanna leggermente isolata dalle altre della piccola città in cui vive. È un uomo in bilico tra due mondi: quello degli uomini legati al progresso e gli Shuar gli indigeni del luogo che lo hanno accolto dopo essere rimasto solo e gli hanno insegnato a vivere nel rispetto della natura.

Lui non era uno di loro, ma era come uno di loro.

Ed è tra questi due mondi che nasce la denuncia che Sepulveda fa nei confronti dell’uomo occidentale, che talmente legato all’idea di progresso, fa piazza pulita di tutto ciò che lo circonda, senza curarsi delle conseguenze che questo comporta. Il romanzo si apre proprio nel contrasto tra uomo e natura: un gringos viene trovato morto e sebbene all’inizio il sindaco della città incolpa gli Shuar, il vecchio Antonio da prova che la morte dell’uomo sia avvenuta a causa di un tigrillo, un animale della foresta Amazzonica.

La caccia all’animale affidata al vecchio Antonio Josè Bolivar, l’unico in grado di inseguirlo e ucciderlo mostra non solo lo scontro tra natura e uomo, ma fa da pretesto per raccontarci la storia di Antonio Josè Bolivar e di come questo personaggio sia diventato colui che ci mostra l’insensatezza dei comportamenti dell’uomo moderno.

Quella che ci racconta Sepulveda è in sostanza una storia d’amore per la natura e dove la natura stessa per quanto sembri terribile e aggressiva risulta vivere con molta più compassione di quanto sappia fare l’essere umano. È anche una storia che attraverso l’immagine degli Shuar e al loro modo di vivere ci insegna a non avere pregiudizi nei confronti di chi vive con valori diversi dai nostri. E in ultimo è un inno alla lettura che salva dalla barbarie del mondo.

Si avviò verso El Idilio, verso la sua capanna, e verso i suoi romanzi, che parlavano d’amore con parole così belle che a volte gli facevano dimenticare la barbarie umana.

– Il vecchio che leggeva romanzi d’amore –

L’autore: Luis Sepúlveda


1949, Ovalle (Cile)

Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, nel 1949, ed è mancato nel 2020 in Spagna, nelle Asturie, dove risiedeva. I suoi libri sono editi in Italia da Guanda: Il vecchio che leggeva romanzi d’amoreIl mondo alla fine del mondoUn nome da toreroLa frontiera scomparsa, Incontro d’amore in un paese in guerraDiario di un killer sentimentaleJacaréPatagonia ExpressLe rose di AtacamaRaccontare, re­siste­re (con Bruno Arpaia), Il generale e il giudiceUna sporca storiaI peggiori racconti dei fratelli Grim (con Mario Delgado Aparaín), Il potere dei sogniCronache dal Cono SudLa lampada di AladinoL’ombra di quel che eravamoRitratto di gruppo con assenzaUltime notizie dal SudTutti i raccontiIngredienti per una vita di formidabili passioniUn’idea di felicità (con Carlo Petrini), L’avventurosa storia dell’uzbeko mutoLa fine della storiaVivere per qualcosa (con José Mujica e Carlo Petrini), Storie ribelli; e le favole: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volareStoria di un gatto e del topo che diventò suo amico, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezzaTrilogia dell’amiciziaStoria di un cane che insegnò a un bambino la fedeltàStoria di una balena bianca raccontata da lei stessaIl grande libro delle favole Tutti i romanzi. Tra i molti riconoscimenti ricevuti, la laurea honoris causa in Lettere presso l’Università di Urbino, il Premio Chiara alla carriera e il Premio Hemingway per la Letteratura.

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Pugni al petto di Dimitri Ruggeri

Pugni al petto di Dimitri Ruggeri

Scheda tecnica

Pugni al petto

Autore: Dimitri Ruggeri
Genere: narrativa italiana
Editore: Capponi editore
Data di uscita: 25/10/2022
Pagine: 242

Pugni al petto  

Trama

Raimondo riesce ad accedere alla prestigiosa Scuola Navale di Venezia dopo aver superato un duro concorso, scoprendo, sin da subito, una vita comunitaria che si rivelerà gravosa per la ferrea disciplina e le angherie a cui i “Pivoli”, come vengono appellati gli allievi del primo anno, sono sottoposti. Insieme a due compagni inseparabili sperimenterà ogni genere di scappatoia per resistere, e magari perfino sfuggire, agli ineluttabili giri di punizione che si scontano al “Campaccio” correndo con i pugni al petto. Sarà la scoperta fortuita dell’esistenza di un diario, dagli illusori poteri formativi, ad accendere la speranza di poter superare l’anno senza tanto patire, ma l’ostinata ricerca per venirne in possesso li farà imbarcare sulla nave più bella del mondo: l’Amerigo Vespucci. 

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • D: Ho iniziato a scrivere racconti alle scuole elementari. Ho poi ripreso a farlo tra i banchi del liceo ma con la poesia scritta. Nel corso del tempo ho sperimentato e ampliato questo linguaggio con la poesia visiva, la video poesia e il poetry slam. Pugni al petto rappresenta di fatto il mio esordio nel mondo della narrativa. È il mio primo romanzo ma lo stile sviluppato in passato, a tratti, riaffiora in modo timido e equilibrato.
  • Com’è nata l’idea per questo romanzo?
    • D: È nata circa dieci anni fa. Volevo scrivere una storia ambientata a Venezia nella Scuola Navale Morosini che avevo frequentato da ragazzo ma non riuscivo a individuare un’adeguata chiave narrativa. Soltanto tre anni fa ho rielaborato alcuni scritti custoditi in archivio e alla fine ho strutturato un soggetto sviluppando poi un racconto “visivo” come se fosse un film. Tra le location scelte compare anche la nave Amerigo Vespucci  sulla quale ho avuto la fortuna di fare una crociera al termine del secondo anno scolastico.
  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • D: Si tratta, a memoria, del primo romanzo ambientato nella Scuola Navale; pertanto questo pionierismo mi ha stimolato molto ma il timore di banalizzare il tutto a semplice diario è stato sin da subito uno scoglio. Per questo motivo ho fatto passare degli anni prima di far sedimentare la mia tensione e coscientizzarla per raccontare la mia esperienza, trasfigurandola e rendendola fruibile anche ai non addetti ai lavori. Inoltre dai primi riscontri dei lettori sto avendo conferma che la mia proposta letteraria si possa classificare come un romanzo di formazione, destinato in primis ai ragazzi. Infatti i protagonisti sono i “Pivoli”, ossia gli allievi del primo anno che penano non poco per barcamenarsi in quell’ambiente.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • D: Al momento no ma vivendo la normalità e la quotidianità qualcosa verrà fuori di certo.

Estratto

Da quel momento ci caddero le mani di carne giovane sui fianchi, 
strette in un pugno irreversibile a forma di stella. 
Al grido della paura rispondemmo in silenzio 
con il petto frastornato dal cuore. 
Al bagliore della luna i pugni divennero i custodi del Campaccio. 
La crudeltà della nebbia e delle scarpe si scoprì amica. 
Ci unimmo in un turbine, tutti insieme, 
con le nocche rivolte verso il mare. 
Le notti tempestose non ci fecero più paura. 
Ci accorgemmo che eravamo padroni della nostra vertigine 
vitalizzata da battiti assordanti.
I pugni al petto erano ali.

Estratto Pugni al petto di Dimitri Ruggeri, 2022, per gentile concessione


L’autore: Dimitri Ruggeri

Dimitri Ruggeri  è uno scrittore e poeta, autore delle sillogi di poesia Parole di grano (2007), 
Carnem Levare il Cammino (2008), Status d’amore (2010), Il Marinaio di Saigon (2013), Soda caustica (2015), Krokodil (2018) e Radon (2019). È inoltre uno slammer, performer vocale e videopoeta. Laureato in Economia all’Università La Sapienza di Roma, ha frequentato la Scuola Navale F. Morosini di Venezia. Come operatore culturale svolge l’attività di Direttore artistico del longevo Festival Hombres di Videopoesia e di curatore della sezione di videopoesia del Festival Bologna in Lettere. Nel 2006 è stato ospite al programma RAI (Futura) Miss Poesia. Con il Il Marinaio di Saigon ha vinto il Premio della critica Mioesordio – Gruppo Editoriale L’Espresso – Festival Internazionale poesia di Genova 2014. È stato ospite di Festival di poesia e videopoesia italiani e europei. Ha importato il Poetry Slam in Abruzzo e in Molise e ha ideato SlamContemPoetry, il primo portale in Italia dedicato alle interviste ad autori impegnati nella poesia orale, spoken music e poetry slam. Al momento vive a Pescara dove lavora nel mondo dei trasporti.

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