Scheda tecnica
Trama
Il nuovo caso arriva nelle mani di Cormoran Strike in una buia serata d’agosto, davanti al mare della Cornovaglia, mentre è fuori servizio e sta cercando una scusa per telefonare a Robin, la sua socia. In quel momento tutto desidera tranne che parlare con una sconosciuta che gli chiede di indagare sulla scomparsa della madre, Margot Bamborough, avvenuta per giunta quarant’anni prima.
Un cold case più complesso del previsto, con un serial killer tra i piedi e un’indagine della polizia a suo tempo molto controversa, fra predizioni dei tarocchi, testimoni sfuggenti e piste oscuramente intrecciate.
Galbraith ritorna con un nuovo, magnetico capitolo della storia di Robin e Strike, una delle coppie di investigatori più amate di sempre.
Ciao miei cari amici lettori, la recensione di oggi parlerà di un libro uscito da poco: “Sangue inquieto” di Robert Galbraith o per l’esattezza J.K Rowling.
Prima di parlare della storia vorrei soffermarmi su un punto che ovviamente è solo una mia opinione personale. Ho letto in giro nel web che questo libro è stato molto criticato perché confermerebbe i pensieri transfobici dell’autrice.
Ora, io non voglio soffermarmi sui tweet pubblicati dall’autrice né difenderla e né tanto meno gettarle fango addosso. Mi astengo da qualsiasi giudizio in proposito, ma ammetto che è vero che nel suo libro compaiono personaggi maschili vestiti da donna con connotazioni negative, ma quello che personalmente vi ho letto io è stato questo: non bisogna fidarsi delle apparenze perché anche la persona più innocua può essere pericolosa.
Ovviamente questo è un mio pensiero personale inerente esclusivamente a quello che ho letto nel libro. Perché se è pur vero che nei testi compaiono molte cose degli autori stessi, quando leggo cerco sempre un po’ di separare la storia dall’autore, specialmente se il romanzo è un bel romanzo come in questo caso.
È innegabile infatti che la Rowling sia una bravissima scrittrice e lo ha dimostrato anche questa volta, misurandosi addirittura con la progettazione di un romanzo basato su un cold case.
L’autrice è stata bravissima a diramare i vari indizi durante tutto l’arco narrativo e a sviluppare le storie a latere dei personaggi. I dettagli ben studiati hanno reso la storia estremamente coinvolgente e questo è importante specialmente perché devo ammettere che il romanzo precedente della saga non mi aveva fatto impazzire.
Ho amato i primi tre romanzi della saga di Cormoran Strike, ma il quarto volume nonostante sia scorso molto bene non mi aveva emozionato quanto gli altri per cui con questo ero un po’ titubante.
Per fortuna, però, non mi ha delusa. Certo ho trovato per certi aspetti che si sia dilungata un po’ troppo. Non ho problemi a leggere romanzi lunghi se la storia è bella, ma è vero che ho pensato più volte che anche se avesse tagliato qualcosa sarebbe stato comunque un bellissimo romanzo.
Un’altra cosa che sinceramente avrei apprezzato è che girasse un po’ meno intorno sul rapporto tra Cormoran e la sua socia Robin, non mi dilungo nelle spiegazioni per evitare spoiler, ma posso dire che poteva gestire la cosa un po’ diversamente.
Tutto sommato però questi piccole cose, che ovviamente ripeto sono pensieri del tutto personali non minano la bellezza di questo thriller scritto divinamente e davvero coinvolgente.
Noi non siamo i nostri errori. È ciò che facciamo per rimediare che dimostra chi siamo
– Sangue inquieto –
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante