Scheda tecnica
Descrizione
«Capii che il mostro era, in realtà, la rappresentazione della mia ombra, di quella parte scomoda contro cui lottavo da una vita e con la quale non ero ancora davvero riuscita a venire a patti. Ma capii anche che la sua intenzione non era affatto quella di sabotarmi, incasinarmi o contrastarmi, come avevo sempre pensato, anzi! Voleva aiutarmi! Il problema allora non era il mostro, il mio lato buio, quanto la mia incapacità di porgergli attenzione, di portarlo alla luce e dargli modo, così, di svelarmi, in se stesso, la mia identità.»
Roberta Guzzardi su Instagram è @rob_art_illustrazioni e nella vita fa la psicoterapeuta e l’illustratrice. Da sempre appassionata di disegno, ha unito questo talento alle sue competenze professionali per parlare di emozioni, pensieri, paure e “mostri” attraverso vignette che raccontano il nostro mondo interiore. Così è nato Mostro, un personaggio immaginario che si relaziona con la protagonista, una ragazzina: lei si pone domande, riflette, ha spesso dubbi e Mostro le risponde, in un modo semplice ma efficace, con tenerezza, ironia e sensibilità. E le sue risposte aiutano. I concetti più oscuri diventano chiari e le immagini permettono di fare luce sulle ombre che spesso a parole sono difficili da esprimere. Un libro per guardarci dentro senza paura, per imparare che non siamo soli con le nostre difficoltà, le nostre emozioni, i nostri dubbi e i nostri sentimenti. E che vale sempre la pena di affrontarli.
Salve a tutti miei cari amici lettori! Il nuovo anno è ormai iniziato e tra le prime recensioni che ho deciso di portarvi sul blog c’è quella di questo libro che ho finito di leggere prima che il vecchio anno si concludesse e che è stata decisamente tra le letture più belle.
Ho acquistato il libro non appena è uscito nonostante ne avessi già molti che mi stavano aspetto sui miei scaffali. Mi ero ripromessa, infatti, di non comprarne altri ma quando ho saputo dell’uscita di Io e (il) Mostro ho lasciato da parte ogni buon proposito perché non potevo perdermelo.
È stata una lettura a rilento; mentre leggevo altri libri avevo questo aperto sul comodino e voi ora mi chiederete, ma se non vedevi l’ora di comprarlo? Questo è vero, ma non sempre un libro desiderato va divorato e questo io volevo proprio gustarmelo. Volevo leggerlo con calma e assaporarlo.
Mi direte allora ma cosa ha di speciale questa lettura? Come ogni altra lettura potrei dirvi tutto e niente perché dipende sempre da chi lo legge, i gusti in fondo sono gusti pertanto posso dirvi soltanto perché a me è piaciuto. Innanzi tutto il fatto che adoro i fumetti ed apprezzo molto lo stile dell’autrice, ma oltre questo ho apprezzato come i fumetti della ragazzina e il mostro sanno parlarmi. Ma partiamo dall’inizio.
Ho scoperto i lavori di Roberta Guzzardi nel 2020, durante la pandemia anzi per la precisione all’inizio della fase due del lockdown quando il mondo stava cominciando a riaprirsi un po’ e la vignetta postata su facebook e trovata per puro caso era proprio quella della ragazzina che parlando con il Mostro ammette di avere un po’ di paura che il mondo si stia riaprendo, che nonostante sia felice che la pandemia cominci a dare i primi segni di cedimento sente una leggera angoscia e il Mostro le fa notare come forse l’angoscia che sta sentendo dipende esclusivamente dal fatto che il mondo si sta rimettendo in moto e che tutte le angosce che sentiva prima che tutto si fermasse dipendono da quella frenesia che ci dice di muoverci per raggiungere quei risultati che pensiamo di dover raggiungere. Come se il tempo ci sfuggisse sempre di mano.
Io in quelle parole mi ci sono ritrovata in pieno, era come se fossi io a parlare e questo mi ha toccato molto. Nel 2020, infatti, vivevo la stessa medesima situazione descritta dalla ragazzina nel libro: erano ormai tre anni che vedevo tutti quelli intorno a me “andare avanti” con le loro vite, mentre io mi sentivo completamente bloccata, poi il mondo si è fermato e seppur abbia odiato la devastazione che il Covid si è portato dietro (la odio tuttora), dall’altra parte ho smesso di sentire quel senso di angoscia e inadeguatezza. La frenesia c’era sempre, perché anche se in lockdown il pensiero al dopo ci scappa sempre, ma non c’era l’angoscia e poi quando il mondo ha finalmente ricominciato a muoversi, beh mi è successo quello che stava vivendo anche la ragazzina della vignetta e leggerlo, ma soprattutto leggere la risposta che alla fine le ha dato il Mostro mi ha fatto sentire meno sola e allo stesso mi ha confermato quello che inconsciamente già pensavo, che il mio tempo è solo mio e che non ho bisogno di paragonare la mia vita a quella degli altri, ognuno ha i suoi ritmi.
Pur sapendolo, leggerlo mi è stato d’aiuto e da quel giorno ho iniziato a seguire l’autrice sui social e i suoi lavori perché in ogni vignetta trovavo sempre qualche risposta ad un mio quesito interiore o semplicemente mi sentivo meno sola nel provare determinati sentimenti ed è per questo che ho voluto acquistare il libro non appena è uscito ed è per lo stesso motivo che mi è piaciuto così tanto e ho voluto leggerlo con calma.
Con le sue illustrazioni Roberta Guzzardi ci parla, ci parla di lei e di noi e se è vero, infatti, che in ogni libro troviamo un po’ di noi stessi a maggior ragione succede con le illustrazioni della ragazzina e il Mostro.
[…] E a chi ormai ha capito che un “casino” lo rimarrà per sempre, ma che, forse, proprio grazie a questo potrà trovare il proprio modo di “stare nelle cose” e lasciarle un po’ meglio di come le ha trovate.
©Estratto Io e (il) Mostro di Roberta Guzzardi, 2021
– Roberta Guzzardi –
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Vive immersa tra l’odore della carta e dell’inchiostro. Appassionata lettrice ha compiuto studi umanistici e spera di diventare una brava scrittrice e una brava insegnante