L’esercito dei pomodori tristi di Adelaide Rossi

L’esercito dei pomodori tristi di Adelaide Rossi

Scheda tecnica

Cosa succede

Autore: Adelaide Rossi
Genere: Narrativa
Editore: Edizioni Dialoghi
Data di uscita: 27 luglio 2022
Pagine: 246

 L’esercito dei pomodori tristi

Trama

La televisione trasmette ventiquattr’ore su ventiquattro, con un ricco palinsesto che varia dall’intrattenimento senza cervello alla propaganda religiosa. Non esiste internet. Viene tutto rigorosamente prodotto e distribuito all’interno del Paese. Si dice che un muro alto  fino al cielo impedisca a chiunque di uscire fuori dall’ultimo brandello di vita che il batterio mangiacarne ha risparmiato. Una donna, una vigilante senza volto, si ostina a prendere parte a una battaglia forse già persa in partenza. Gioca a salvare il mondo, sempre che il mondo voglia o meriti di essere salvato. A qualcuno importerebbe? Forse a Giulia, piccola innocente anima inconsapevole, l’unica cosa bella in una realtà senza speranza. Poi un giorno un foglietto con poche parole scarabocchiate mette tutto in discussione. “So tutto”. È così che ha inizio un oscuro viaggio a bordo di un pick-up nero in compagnia di tre perfetti sconosciuti, nel quale scoprire cosa c’è al di là del muro svelerà inquietanti e imprevedibili verità.

Chiacchierando con l’autrice

  • Quando e come nasce la vostra passione per la scrittura?
    • A: Scrivo storie dal momento in cui ho imparato a tenere in mano una penna. Da piccola mi divertivo a riscrivere le fiabe in chiave comica o cambiando il finale… un esempio? La mia Cappuccetto Rosso, dopo la nota vicenda con il lupo cattivo e la nonna, decise di cambiare colore di capelli e aprire una pasticceria. Ho scritto il mio primo romanzo a sedici anni, una specie di rom-com stucchevolissima di cui al tempo andavo molto fiera. Ho ritentato l’impresa qualche anno dopo, confezionando un romanzo rosa negli ultimi anni di liceo e un romanzo di formazione sulla mia esperienza a Londra l’ultimo anno di università. Nessuno di questi è mai stato letto da nessuno, all’infuori di me.
  • Com’è nata l’idea per questo libro?
    • A: Negli anni ho letto moltissimi romanzi che potrei definire, con un eufemismo, molto strani. Ho così sviluppato l’insana tendenza ad apprezzare un libro solo laddove questo… “mi prenda a schiaffoni”. Amando da sempre scrivere, ho quindi pensato di pormi la sfida di scrivere io stessa un romanzo capace di solleticare l’attenzione di chi, come me, ha gusti molto particolari. Dopo mesi di vuoto, a fine 2018 è arrivata l’illuminazione: avventura da-definirsi con personaggi da-definirsi, in un futuro distopico da-definirsi, in un mondo dilaniato da – idea geniale a cui nessuno ha mai pensato – una pandemia… tempo un anno ed è arrivata una cosa chiamata COVID-19. Al che mi sono ritrovata con un sacco di tempo a disposizione per sviluppare la mia “storia bellissima”, una storia bellissima nata condannata, perché leggendola tutti avrebbero pensato “Toh, una pandemia, ma che idea originale”. E vallo a spiegare che tu, l’idea originale ce l’avevi avuta veramente, perché tu, la pandemia l’avevi pensata nel 2018 e semmai è stato il COVID-19 a rubarti l’idea..!. Ovviamente scherzo, ma è un particolare che ci tengo a sottolineare, dal momento che spesso chi legge il mio libro da per scontato (sbagliando) che io mi sia ispirata alla tristemente nota pandemia.

  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • A: Come dicevo, ho dei gusti di lettura molto particolari. Adoro i colpi di scena, le storie inquietanti, i particolari macabri, la fantascienza… allo stesso tempo, mi piacciono i libri che facciano riflettere, e mi interessano in particolare tematiche quali la spiritualità e la ricerca di sé stessi. Per questo, ho pensato di tentare di coniugare tutto questo in un’opera che fosse caratterizzata da uno stile pulp, capace di tenere alta l’attenzione del lettore con continui cambi di prospettiva, immagini a volte molto crude e una narrazione in prima persona. Sono consapevole che il mio libro non è per tutti. Può piacere, o non piacere. Ciò che spero, è di aver creato un’opera che difficilmente lascia indifferenti.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • A: In futuro mi piacerebbe scrivere un seguito per questa storia, ma al momento penso abbia bisogno di sedimentare. Al momento mi sto dedicando alla promozione de L’esercito dei pomodori tristi, e alla scrittura di racconti brevi e poesie.

Estratto

A volte faccio un gioco.
Cerco di indovinare come le persone intorno a me si siano procurate le loro cicatrici.
Può sembrare semplice ma non lo è.
Ci vuole un occhio allenato.
Bordi irregolari e frastagliati, ancora sofferenti, lembi di pelle morta che ricadono tristemente ai margini di quella che una volta era una ferita. Generalmente è tutta opera del batterio mangiacarne.
Contorni netti e stizziti invece, pennellate di tessuto cicatriziale rosso vivo sulla pelle che in nome loro si autoproclama migliore, sfoggiandole orgogliosamente come gioielli, come titoli nobiliari, come insegne di un nemico sconfitto, sono quasi sempre mutilazioni rituali. Autoinflitte da fedeli ferventi nella speranza di ottenere in cambio la salute, la ricchezza, o semplicemente per sbattere in faccia agli altri la propria superiorità spirituale. L’osservanza di un dogma che è decisamente sfuggito di mano.
Le mie cicatrici sono solo le mie.
Un occhio per quanto allenato farebbe davvero fatica a leggerci la mia storia.
Non che sia una storia che valga poi tanto la pena raccontare.
Se potessi me la dimenticherei anche io.
Sono un sacco le cose che vorrei dimenticarmi.
Io e la mia dannata memoria.

Estratto L’esercito dei pomodori tristi di Adelaide Rossi, 2022, per gentile concessione

L’autrice: Adelaide Rossi

Adelaide Rossi è nata nel cuore della Bassa Romagnola nel 1990. Si occupa di Diritto della privacy e protezione dei dati personali, ma al di là della professione ha tantissime passioni. Innanzitutto la scrittura: a luglio 2022 ha pubblicato con Edizioni Dialoghi il suo primo romanzo, L’esercito dei pomodori tristi. Si tratta di un romanzo che si può definire in breve distopico/fantascientifico. Gli scrittori a cui si ispira sono Chuck Palahniuk, Irvine Welsh e Kazuo Ishiguro. 
Adelaide ama scrivere anche qualche poesia con cui ha partecipato ad una raccolta edita da Aletti editore.
Ama anche la musica, canta, compone canzoni e suona l’ukulele. Su YouTube si possono ascoltare tre dei suoi brani, “I Malavoglia”, “I sogni non pagano l’affitto” e “Memorie di una stagista”.

 

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Lì davanti a me di Giovanni Tona

Lì davanti a me di Giovanni Tona

Scheda tecnica

Lì davanti a me

Autore: Giovanni Tona
Genere: Narrativa
Editore: LFA publisher
Data di uscita: 10/06/2022
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 280

Acquista: Libro       

Trama

Andrea è alla ricerca del vero amore, che possa fargli dimenticare le delusioni di un passato vissuto nell’anonimato. Ma la sua estrema sensibilità rischia di farlo precipitare nel baratro dopo l’ennesima disillusione generata dall’inatteso epilogo di un’intensa e breve relazione con una donna in grado di stravolgere ogni sua priorità, nonostante le reiterate menzogne subite. Solo dopo l’ennesima bugia della ragazza Andrea decide di dare una svolta al suo destino avverso volando in solitudine verso l’Islanda, nella speranza di placare il profondo male che lo affligge. Ma proprio quello che doveva essere un viaggio alla ricerca di un’identità smarrita si trasforma in un’esperienza talmente intensa da rappresentare l’inizio di un nuovo percorso lungo il quale incontri imprevedibili influenzano le sue scelte verso la riscoperta di passioni ormai dimenticate, come quella per la musica, che diventa l’emblema della sua rinascita. E solo al termine di una lunga catena di causa effetto Andrea si rende conto di quanto sia stato sufficiente focalizzarsi su altri obiettivi per ottenere un cambiamento radicale, necessario anche per il raggiungimento del traguardo più ambito: il vero amore.

È raro ma può succedere, ed è successo questa volta, ho lasciato a metà questo libro, un romanzo ricevuto tramite una collaborazione. Non mi piace lasciare i libri a metà e non per prendere qualche scusa o giustificare il tutto, ma è un periodo un po’ così per la lettura.

Se non fosse stato per questo sarebbe un libro che avrei finito di leggere? Non potremo mai saperlo, o forse sì se un giorno decidessi di riprenderlo. Non è infatti escluso che lo faccia, mi è capitato più volte di riprendere un libro e scoprire che in realtà la storia mi piaceva.

Ma come mai non sono riuscita a finirlo? Beh presto detto non sono riuscita ad entrare in sintonia con il personaggio principale e la storia. Generalmente non ho problemi con personaggi molto distanti da me, leggo di tutto per cui capita di trovare personaggi in cui non ci si rispecchia del tutto, ma che comunque riescono in qualche modo a catturarci.

Però con Andrea e la sua spasmodica ricerca dell’amore non ce l’ho proprio fatta e ho dovuto mollare. Forse perché ho trovato le sue azioni un po’ lontane dalla realtà? Non saprei. Ovviamente non avendolo concluso, il mio giudizio risulta parziale e poco attendibile, ma penso che sia comunque utile per farsi una propria idea dell’opera.

Magari chissà questi miei dubbi invoglieranno altri a leggerlo e magari anche a farmi sapere cosa ne pensano…

Quello che invece ho apprezzato è stato sicuramente il personaggio che parla nell’introduzione, molto più schietto, più concreto e non so… reale?
Oltre a questo, la scrittura. L’autore scrive bene, penso che se la storia mi avesse catturato sarebbe scorsa senza intoppi, inoltre molto interessante l’idea di mettere il qrcode delle canzoni che accompagnano la narrazione, davvero carina come idea.

In conclusione posso dire che personalmente non posso consigliare la lettura, per il semplice fatto che appunto non l’ho conclusa e nonostante si tenda a pensare che di solito i libri lasciati a metà non piacciano al lettore, io non la vedo proprio così. Sì, per il momento posso affermare che questa storia non fa per me, ma un domani chissà…

Trent’anni… trent’anni sono trascorsi da quando l’ho conosciuto.
E già allora si notava una sostanziale differenza rispetto alla
massa, proprio come nel mio caso. Fu forse questo, ma non solo,
a spingerci l’uno verso l’altro in un connubio fraterno che si sarebbe
protratto fino ad oggi.

– Lì davanti a me –

L’autore: Giovanni Tona

Giovanni Tona vive da anni tra Pavia e Brescia, dove esercita la sua attività di architetto.
Appassionato anche di musica e cantautore per diletto, da sempre considera i testi delle sue canzoni il modo più immediato per esprimere con autenticità le sue emozioni, lasciando fluire senza alcun filtro le immagini della mente. Allo stesso modo, anche in architettura ricerca costantemente un processo creativo mirato alla materializzazione di forme che dialoghino il più possibile con l’articolazione naturale e la storia dei luoghi circostanti. Nella sua opera di esordio manifesta la sua sfera emotiva attraverso un doppio binario, giocando su un sottile equilibrio tra la descrizione narrata del suo mondo interiore e la sua esternazione più estemporanea, sintetizzata dai testi di alcuni brani inediti le cui melodie, inserite in quattro momenti chiave della trama, accompagnano l’opera stessa

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Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina

Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina

Scheda tecnica

Le vite nascoste dei colori

Autore: Laura Imai Messina
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi
Data di uscita: 08/06/2021
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 328

Acquista: Libro     | Ebook   

Trama

Non sempre nascere con un dono è un vantaggio, di certo è una responsabilità. Mio è una giovane donna dallo sguardo speciale: i suoi occhi sono capaci di cogliere ogni minima sfumatura e dare un nome a tutte le tonalità, soprattutto quelle invisibili. Nell’atelier dove la sua famiglia cuce e ricama kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, ha imparato fin da piccola la potenza dei dettagli, scoprendo in segreto le vite nascoste dei colori. Ma a custodire un segreto, in questa storia, non è la sola. Aoi possiede la sensibilità rara di capire a prima vista chi ha di fronte: la sua agenzia organizza cerimonie funebri, e lui – allo stesso modo di un mago – sa sempre come accompagnare i vivi e i morti nel giorno piú buio. Quando i loro destini s’incrociano in una mattina qualsiasi, Mio e Aoi si specchiano l’una nell’altro come due colori complementari. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il loro incontro non è stato casuale: ancora non lo sanno, ma le loro esistenze stanno per entrare in collisione.

Laura Imai Messina ci regala ancora una volta una storia straordinaria, capace di smuovere le corde del cuore grazie a dei personaggi unici: Mio è una donna particolare, lei ha la capacità di vedere come nessun altro. Ogni singola sfumatura viene intercettata dal suo sguardo ed è in grado di cogliere questa sfumatura anche nelle persone, divertendosi ad associare ad ognuno un colore.

Aoi è tutto l’opposto, il complementare di Mio a cui i colori sfuggono, ma non le persone, che riesce a capire al primo sguardo forse a causa del suo lavoro: Aoi lavora nella ditta di pompe funebri di suo padre. In quella ditta ci è cresciuto ed ha imparato a vedere le sfumature delle persone nel loro momento più delicato, la perdita di una persona cara.

Mio, invece, è cresciuta tra le sete colorate dei kimono e così come Aoi sono stati i suoi stessi genitori ad influenzare la sua esistenza.

Aoi e Mio sono destinati ad incontrarsi, grazie a quel legame atavico con chi li ha preceduti, ma dietro ogni destino c’è anche una scelta. La scelta di Aoi di cercare Mio e quella di Mio di lasciare andare il passato, aprendo di nuovo il suo cuore e lasciando che Aoi con il suo modo di vedere la vita, le insegni ad affrontare i lutti del passato.

Un romanzo dalle vibranti sfumature, in cui la Messina tocca i temi quotidiani dell’esistenza: l’amore, la morte legata inevitabilmente all’assenza e i legami familiari che legano il passato al nostro presente. Temi che spesso si ritrovano nelle sue opere e che ogni volta riesce a dipingere con estrema delicatezza.

In fondo è esattamente ciò che non sai di una persona a farti innamorare di lei – le diceva ridendo la madre – Mio, cerca di trovare qualcuno di cui non sai quasi nulla. Ne rimarrai innamorata tutta la vita

– Le vite nascoste dei colori –

L’autrice: Laura Imai Messina

Laura Imai Messina è un’autrice italiana. Nata a Roma, a 23 anni si è trasferita a Tokyo dove ha conseguito un PhD presso la Tokyo University of Foreign Studies. Insegna in alcune delle più prestigiose università della capitale. Ha esordito con successo nel 2014 con Tokyo Orizzontale (Piemme). Nel 2018, sempre per Piemme, è uscito Non oso dire la gioia e nel 2022 L’ isola dei battiti del cuore . Altre sue pubblicazioni: il best-seller Wa, La via giapponese all’armonia (Vallardi, 2019), Quel che affidiamo al vento (Piemme 2020), Tokyo tutto l’anno (Einaudi 2020) e Le vite nascoste dei colori (Einaudi 2021).
Il suo stile raffinato e lo sguardo privilegiato sul Sol Levante, ne fanno una voce inconfondibile del panorama letterario italiano.

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Cosa succede di Ilaria Iannucci

Cosa succede di Ilaria Iannucci

Scheda tecnica

Cosa succede

Autore: Ilaria Iannucci
Genere: Narrativa
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 18 gennaio 2023
Pagine: 84

 Cosa succede

Trama

L’opera descrive lo stato emotivo e i meccanismi tipici di chi vive un Disturbo Alimentare. Non si presta ad illustrare specificatamente i criteri diagnostici o terapeutici piuttosto si focalizza sui pensieri, le azioni e le sofferenze determinati da tali problematiche. Il testo ha lo scopo, quindi, di permettere a coloro che soffrono di questi disturbi di rispecchiarsi nelle dinamiche rappresentate così da sentirsi meno soli, pensando “allora questa cosa non succede solo a me”, e meno isolati, cogliendo anche possibilità di speranza e rinascita.

Chiacchierando con l’autrice

  • Quando e come nasce la vostra passione per la scrittura?
    • I: Partiamo dal presupposto che leggere libri di qualsiasi genere è una passione che ho fin dall’infanzia che, poi, si è tramutata in amore anche per la scrittura. Ho iniziato a scrivere diari che sono diventati, negli anni, veri e propri racconti quotidiani, includendo descrizioni e dialoghi delle persone che mi circondavano come fossero personaggi. In adolescenza, mi sono concentrata su testi di avventure fantasy, traendo probabilmente ispirazione dai tanti libri in materia che collezionavo. Negli anni a seguire ho scritto sempre più per ispirazione. Poesie, aneddoti, brevi episodi di vita quotidiana, illustrazioni di posti o persone… fino ad arrivare a Cosa succede
  • Com’è nata l’idea per questo libro?
    • I: Questo libro l’ho voluto pubblicare perché vorrei arrivasse nelle mani di chi ha bisogno di comprendere di più se stesso/a su una tematica delicata che, per queste persone, è la loro vita. Soffrire di disturbi alimentari ti cambia l’esistenza, che si concentra totalmente sul problema. Penso, quindi, che avere testimonianza di pensieri e meccanismi altrui ma condivisi e, in ultimo, positivi, possa sollevare dalla solitudine e dalla convinzione di non poter guarire. Quindi, la mia idea ha come base, fonte e motivazione questo concetto umanitario.

  • Come mai proprio questo genere/storia/argomento?
    • I: La nascita di questa storia nasce dalla mia. Inizialmente, ho iniziato a scriverla per necessità e poi per scopo di benessere sociale altrui. Il mio bisogno dipende dal fatto che io stessa ho sofferto di disturbi alimentari per dieci lunghi anni della mia vita per cui ancora porto, e porterò per sempre, i relativi strascichi (concetto che approfondisco nell’opera). Sono stati anni terribili della mia vita che ruotava tutta intorno a quel mio mostro. Ecco perché, nello scrivere le prime pagine, conseguentemente si è sviluppata in me l’idea di creare un libro da pubblicare per gli altri. Perché io, in passato, se avessi letto un testo come questo, sicuramente mi sarei sentita meno sola e meno incompresa con me stessa e avrei acquisito maggior forza per andare avanti. Auguro con tutto il cuore a chi soffre di DCA (così come qualsiasi altro disturbo), di sentirsi meglio grazie a un qualcosa di esterno. Poter aiutare in questo mi riempirebbe di gioia.

  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • I: Come ho già detto, mi piace leggere e scrivere da sempre. Continuerò a produrre testi di vario genere perché questo fa, in primo luogo, bene a me stessa. Nel futuro, queste opere potranno sicuramente diventare altri progetti letterari da destinare al pubblico se li percepisco adatti oppure se sono spinta da una forte motivazione come è stato per “Cosa succede”. Sento il bisogno di associare la pubblicazione di creazioni all’idea di scopi di benessere umano o sociale. Posso anticipare, infatti, di stare già lavorando ad un’opera che guarda all’interscambio tra uomo e animale come valvola di pace e pura felicità senza egoismi o rapporti di convenienza, descrivendo ciò dalla prospettiva di entrambi gli esseri viventi.

Estratto

Senso di colpa per quello che hai fatto.
Senso di colpa per quello che non hai fatto.
Senso di colpa per quello che si farà dopo.
Quando si termina di abbuffarsi, lo stato di shock ti porta ad uno stato delirante ma anche sorprendentemente depressivo in pochissimo tempo. Piangi. Piangi perché ci sei ricascata, perché non ce l’hai fatta, non hai resistito, non sei stata abbastanza forte. Piangi perché ti ritrovi punto e accapo, a ricominciare dall’inizio, a recuperare le forze per riandare in contro alla guerra con la speranza di poterla vincere. Sei esausta. Non vuoi ripercorrere le stesse battaglie tutte uguali, tutte ogni volta con lo stesso esito. Non senti le forze per lottare ancora contro il mostro. In quei momenti, vuoi far vincere lui. Lo vuoi far vivere liberamente senza più cercare di ucciderlo. Però, se vive lui, muori tu. E, in quello stato, di fronte all’ennesima sconfitta, vuoi morire, mettere fine a quell’agonia. Sei stanca, distrutta, esausta, perché si prova, si lotta, si riprova, e nel mentre soffri, non hai più il controllo di te stessa e della tua vita. Una vita che è una finzione, che non esiste. Una vita a cui mettere fine.
Lo si vuole fare. Morire. Uccidersi. Mettere la parola fine a quella lotta quotidiana, a quella sofferenza, a quella perdita totale di controllo. Mi butto? Non ce la faccio. Le vene? Si, quelle vene che pulsano forti, sono gonfie. Richiamano alla vita. Una vita che non c’è, è confusa. Meglio interrompere quel flusso vitale. Basta far scorrere un’anima che non può essere libera. Ma non si ha il coraggio. Quella piccola luce di speranza ti guarda, lì giù, lontana. Allora, chiudi gli occhi. Ti lasci andare. Ti abbandoni. Lo stato confusionale unito ai livelli maligni biologici che quell’enormità di cibo ha alzato negativamente nel corpo, non fanno capire più nulla. Crollare in una lunga fase dormiente senza accorgersene. Un intervallo di tempo in cui il mostro è più tranquillo perché stato momentaneamente soddisfatto ed è allora che la speranza cerca di farsi avanti. Quest’ultima ci sarà sempre, spingerà sempre al risveglio, alla lotta. È per questo che si fa strada in questo momento di stallo perché si tratta del lasso di tempo in cui il corpo riacquista le energie dopo la battaglia, possibilmente pronto alla rinascita. La speranza ha fede nella persona ed è per questo che ci riprova adesso, fiduciosa che le forze riacquisite possano bastare ancora.

Estratto Cosa succede di Ilaria Iannucci, 2023, per gentile concessione

L’autrice: Ilaria Iannucci

Ilaria Iannucci nasce, vive e lavora a Roma. Laureatasi in Psicologia delle organizzazioni e gestione delle risorse umane e iscritta all’Albo A degli Psicologi del Lazio, è funzionario analista di organizzazione presso la Pubblica Amministrazione. Attiva, dinamica e intraprendente, svolge attività di volontariato per gli animali e la natura, in particolare nei canili, e si dedica alla scrittura nei suoi più svariati generi. La sua esperienza di vita l’ha spinta a scrivere questo libro con la speranza di riuscire a far sentire meno sole persone che, come lei, hanno vissuto nell’ incertezza che genera un disturbo alimentare o che ne soffrono ancora.

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Fiori dalla cenere di Kate Quinn

Fiori dalla cenere di Kate Quinn

Scheda tecnica

Fiori dalla cenere

Autore: Kate Quinn
Genere: Storico
Editore: Nord
Data di uscita: 12/09/2019
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 464

Acquista: Libro     | Ebook   

Trama

La guerra è finita da due anni e Charlie St Clair non ha ancora notizie della cugina Rose, dispersa in Francia. Stanca di quell’incertezza e dell’atteggiamento rassegnato della famiglia, per cui l’intraprendenza di Rose è sempre stata motivo d’imbarazzo, Charlie scappa di casa per andare a cercarla. Con sé ha un unico indizio: l’indirizzo di una donna di Londra. Tuttavia Eve Gardiner si rifiuta di collaborare. Sta per mettere alla porta quella ragazzina insolente, quando Charlie fa il nome di René, l’uomo per cui lavorava Rose. Allora Eve ci ripensa. Perché, cercando Rose, potrebbe finalmente trovare la vendetta che aspetta da trent’anni… Nel 1915, Eve Gardiner arriva a Lille con un documento falso e con l’entusiasmo dei suoi diciassette anni. Con quel faccino innocente, è la spia perfetta. Infatti viene subito assunta in un bistrot e gli ufficiali tedeschi che lo frequentano non si fanno remore a discutere i loro piani davanti a lei. L’unico che sembra accorgersi della sua presenza è il proprietario, René Bordelon, un collaborazionista scaltro e spregevole, che inizia a corteggiarla. Eve ancora non lo sa, ma René segnerà il suo trionfo e la sua rovina…
Charlie ed Eve sono molto diverse, eppure condividono la stessa determinazione, lo stesso coraggio nel combattere per quello in cui credono. Facendo affidamento l’una sull’altra, intraprenderanno un cammino costellato di tradimenti e di segreti e, insieme, riusciranno finalmente a scoprire la verità e, così, a trovare la pace.

Fiori dalla cenere è un romanzo che ci riporta agli anni della guerra, ma non di una sola bensì di tutte e due: le protagoniste di questa storia sono Charlie St. Claire, una ragazza americana decisa a cercare sua cugina Rose, data da tutti per morta alla fine della seconda guerra mondiale e Eve Gardiner la donna a cui chiederà aiuto per ritrovare la cugina.

Da un lato quindi l’autrice ci racconta della ricerca della cugina di Charlie in cui è coinvolta la stessa Eve, dall’altra alternando i capitoli conosciamo la storia di Eve durante la prima guerra mondiale e la sua partecipazione come spia in territorio francese nella rete di spie femminile gestista dall’allora Louise de Bettignies, alias Alice Dubois.

Il racconto della Quinn diventa davvero interessante per aver scelto questo particolare aspetto della guerra, una storia quindi declinata tutta al femminile, con donne forti che con la loro determinazione hanno dato un grandissimo aiuto nelle sorti del conflitto.

La qualità di questo libro sta anche nella bravura dell’autrice di mescolare finzione a fatti storici, narrati con estrema cura (varie fonti a cui ha attinto vengono citate alla fine del libro, andando a creare un appendice davvero interessante per il lettore).

In tutto questo non mancano la tensione per la caccia all’uomo che sembra essere il nemico giurato della nostra Eve, in cerca di vendetta. Né un po’ di romance che coinvolgerà Charlie. Personaggi e storia, quindi, che appassionano raccontati in modo eccellente dalla penna dell’autrice.

Una scrittura che alterna in base ai capitolo il racconto in prima e in terza persona, facendoci da un lato conoscere le vicende di Charlie dalla sua prospettiva e creando così più impatto emotivo nel lettore, dall’altro la storia di Eve, così da avere un quadro completo della storia di queste spie, ma soprattutto donne, durante il primo conflitto mondiale.

Un indirizzo scarabocchiato, più una decisione impulsiva, elevato alla decima potenza. Risolvi l’equazione, Charlie. Scomponila. Trova l’incognita. Adesso o mai più

– Fiori dalla cenere-

L’autrice: Kate Quinn

Kate Quinn è nata in California e ha ottenuto un diploma in Canto (voce classica) presso la Boston University. Tra le sue pubblicazioni: Fiori dalla cenere (Nord, 2019) e L’amante di Roma (Newton Compton, 2013).

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Una storia come tante di Michele Vincelli

Una storia come tante di Michele Vincelli

Scheda tecnica

Una storia come tante

Autore: Michele Vincelli
Genere: Storico
Editore: Self publishing
Data di uscita: 25/11/2022
Formato: Ebook
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 244

Acquista: Libro     

Trama

Una storia di guerra e amore, di sacro e profano, di note bianche e note nere. Una storia di attesa. Di buio e luce. Di estate e di inverno. Una storia di fili. Fili che s’intrecciano e che a volte non si vedono. Una storia di rabbia e lavoro, di miseria e fatica. Una storia di strade. Strade da scegliere, in cui perdersi o ritrovarsi. La storia di un incontro. Di anni di silenzio, paura e dolore. Una storia di gente semplice che vive di terra e di cielo. La storia di un treno che porta via e che qualche volta riporta indietro. La storia di un fiocco di neve. La storia di un uomo, dei proiettili che aveva in corpo e una cicatrice nel respiro. Una storia semplice, di gente che vive e che muore. Una storia in cui la luna parla e sussurra la verità a chi si fida di lei. Una storia di giusto e ingiusto. Una storia effimera… come un colpo di grancassa. La storia di un viaggio, per lasciare alle spalle la paura. In fin dei conti… una storia come tante.

Una storia come tante di Michele Vincelli è un romanzo che ci riporta ai tempi della guerra. L’autore ci racconta, romanzandola, la storia dei suoi nonni: sposati da neanche una settimana sono costretti a separarsi quando il marito parte per andare a combattere.

La prima a comparire sulla scena è Angelina, che senza mai lamentarsi, attende. Attende il ritorno di colui che ama.
È una donna forte Angelina, ma non esente da preoccupazioni e così si rivolge alla “magara” della città per avere un segno sul ritorno del suo amato che ormai manca da tanto tempo.

Angelina, non è semplicemente la protagonista del romanzo, ma attraverso la sua storia l’autore ci parla del paese di Casacalenda, un piccolo comune in Molise. Ci racconta dei suoi abitanti e del loro incontro con la guerra, quando questa ha bussato alle porte di questo piccolo paese di gente semplice.

Più avanti, poi, incontreremo Domenico, rinchiuso in un campo di lavoro dai tedeschi. Partito per combattere la guerra come loro alleato, nel momento in cui l’Italia comincia a prendere le distanze dal regime tedesco sarà, come tanti altri soldati italiani, imprigionato nei campi.

È un uomo semplice Domenico, ma con una volontà d’acciaio. Il suo unico scopo sarà quello di tornare da sua moglie e alla sua terra.

Quella che ci racconta Michele Vincelli è una storia di resilienza, pazienza e speranza. Di persone semplici che nulla bramavano se non la serenità delle piccole cose, ritrovatesi a vivere l’atrocità che è stata la seconda guerra mondiale.

Questa è la storia dei nonni di Michele, ma può essere la storia di tutti i nostri nonni, vissuti in un’epoca che come altre epoche ha generato mostri che hanno portato solo caos e distruzione nelle vite dei più.

Un racconto intenso che scorre molto bene, ma che personalmente parlando ha una piccola pecca nella narrazione, la mancanza di un punto di vista nelle vicende di Angelina. Quando l’autore ci parla di Angelina e quindi per estensione del paesino di Casacalenda semplicemente ci narra i fatti senza darci il punto di vista del personaggio, al contrario questo accade nella narrazione che riguarda Domenico rinchiuso nel campo di lavoro.

La parte riguardante Casacalenda e Angelina l’ho percepita come una lunghissima spiegazione. Questa scelta narrativa non mina la bellezza della storia narrata, ma perlomeno per quanto mi riguarda nella lettura ho percepito in maniera più distaccata la storia di Angelina e degli abitanti di Casacalenda rispetto alle vicende di Domenico.

La strada può decidere il percorso, ma il viandante dove arrivare

– Una storia come tante –

L’autore: Michele Vincelli

Michele Vincelli, classe 1984, vive a Casacalenda, Molise. Psicologo di professione,
esordisce con il romanzo “Una storia come tante”, pubblicato in self publishing.
Un libro a suo dire imprevisto
che in qualche modo ha stanato la sua passione per la scrittura.

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(Non) sono racconti porno di SH4

(Non) sono racconti porno di SH4

Scheda tecnica

(Non) sono racconti porno

Autore: SH4
Genere: Racconti
Editore: deComporre edizioni
Data di uscita: 1 gennaio 2022
Pagine: 216

 (Non) sono racconti porno

Trama

Il libro è una raccolta di ventotto racconti brevi scritti dal collettivo SH4.
Le storie, raggruppate in sezioni, sono reportage minimi di una coscienza collettiva i cui protagonisti appartengono ad ogni possibile classe sociale. Il risultato è una antologia pulp, noir, gore, non priva di atmosfere poetiche ed ambientazioni surreali.

Chiacchierando con le autrici

  • Quando e come nasce la vostra passione per la scrittura?
    • SH4: Amiamo scrivere da quando abbiamo cominciato a prendere dimestichezza con le parole. Nel corso del tempo la nostra immaginazione si è nutrita di molte letture ma anche di altre forme di narrazione, come il cinema, le serie tv, il teatro. Sebbene i nostri percorsi di studio e professionali ci abbiano portato in direzioni diverse, la passione per la scrittura è rimasta intatta nel tempo.
  • Com’è nata l’idea per questo libro?
    • SH4: Il libro nasce da un esperimento di scrittura che intendeva investigare la materia pornografica da un punto di vista femminile e letterario. Quando il collettivo ha cominciato a lavorare si è reso conto però che l’ispirazione arrivava da altri temi e che le storie, invece di raccontare il piacere, svelavano la pornografia del quotidiano e l’oscenità della condizione umana. Da qui il titolo: (Non) sono racconti porno.

  • Come mai proprio questo genere/storia?
    • SH4: Il libro è un’antologia di racconti che, come la negazione presente nel titolo lascia intendere, non è ascrivibile ad una categoria di genere univoca. È frutto della creatività femminile, eppure non è rilevante la questione di genere che non viene usata come manifesto politico o ideologico. Le narrazioni sono una semplice registrazione di quella voce sommessa che ci sussurra di dismettere la divisa della convenzione sociale sempre più logora e stinta, per rivelare la natura da lupo, che ci portiamo tutti dentro.

  • Avete altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • SH4: In questo momento siamo impegnate nelle attività di promozione del primo libro e ci stiamo godendo, con entusiasmo e trasporto, il periodo post pubblicazione. Possiamo però anticiparvi che stiamo pensando ad un nuovo progetto di scrittura. Non sveliamo nulla per ora, seguiteci sui nostri profili social e lo scoprirete!

Estratto

“Ottavia” da NUDI E CRUDI
Lavoravo in un bordello.
Madame, la puttana fondatrice del casino, francese ricca e indomita, mi trattava bene, imbellettandomi con cura ogni lunedì pomeriggio prima che arrivasse il podestà, cerone e cocciniglia sul viso, mughetto odoroso sui polsi. La lasciavo fare, inerme, non ero abituata a sentire il calore delle mani di una donna anziana che mi sfioravano.
Avevo un neo nella parte interna della coscia sinistra, amavo nuotare nelle acque del fiume. Io e la mia sorellina Isotta ogni tanto andavamo al Fora e ci lasciavamo cullare dalle correnti leggere per lunghi momenti di pace ed ebbrezza.
Capelli ricci rosso fragola mi coprivano il lungo collo bianco, occhi malinconici per i miei vent’anni.
Il mio sorriso era asimmetrico, a volte inquietante, altre rassicurante. Diventava risata quando vedevo mia sorella inciampare, cascare e ruzzolare. Si spegneva quando vedevo entrare dalla porta del bordello i clienti vogliosi. Sapevo ascoltare, io, guardavo fissa le persone, con occhi verdi che squarciavano lo stomaco, spesso arrotolando una ciocca dei miei lunghi capelli tra le dita. Le ascoltavo per ore, affamata di storie diverse dalla mia. Le forme sensuali del mio giovane corpo abusato stridevano con la camminata dinoccolata, distratta. Quando mi recavo al mercato, allentavo i lacci del corpetto, ero solita togliere la sottoveste e la cuffietta.
Non m’importavano le dicerie su di me, non provavo alcun dolore.
Andavo raramente in chiesa, il mio Dio me lo pregavo da sola ed ero molto arrabbiata con lui.
E infatti, ora che sono morta, non l’ho ancora incontrato.

Estratto (Non) sono racconti porno di SH4, 2022, per gentile concessione

Le autrici: SH4

SH4 è Barbara, Floriana, Sabina e Silvia, una sociologa, una fisica, una ingegnera e una matematica. Quattro donne che lavorano in aziende hi-tech e vivono in città diverse. Unite dalla passione per la letteratura, hanno dato vita ad un collettivo per dare voce alla propria creatività. Credono nel potere salvifico delle parole.

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Mamma ti racconto il mondo nel cielo di Ayaka Takeuchi

Mamma ti racconto il mondo nel cielo di Ayaka Takeuchi

Scheda tecnica

Un cuore nero inchiostro

Autore: Ayaka Takeuchi
Genere: Fumetto
Editore: Ali ribelli edizioni
Data di uscita: 14/02/2022
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 184

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Mamma, ti racconto il Mondo nel Cielo! racconta la storia vera della famiglia dell’autrice, Ayaka Takeuchi. Quando aveva ancora solo 2 anni, la sua primogenita all’improvviso cominciò a raccontare dei suoi ricordi di quando si trovava ancora nel ventre materno. I dettagli narrati dalla figlia erano fin troppo verosimili e corrispondevano temporalmente a fatti avvenuti per davvero. Un normale caso di “memoria prenatale”, se non fosse che i suoi ricordi andavano più indietro nel tempo… molto prima di giungere nella pancia della mamma attraverso uno scivolo arcobaleno, da un mondo “sulle nuvole” popolato da dèi e da un incalcolabile numero di bebè che non vedevano l’ora di incontrare i loro genitori…

Mamma ti racconto il Mondo nel cielo è una storia davvero particolare che ha dell’incredibile, eppure è anche una storia tratta da eventi reali. Ayaka Takeuchi ci racconta il Mondo nel Cielo, ossia la vita prenatale della sua primogenita, raccontatale dalla figlia stessa quando aveva due anni.

Se leggendo questo fumetto vi sentite un po’ scettici, beh dovete sapere che anche l’autrice lo era i primi tempi in cui ascoltava i racconti di sua figlia. Inizialmente non aveva dato molto peso alle parole della sua bambina, pensando che si trattasse di fantasia, ma i fatti che le narrava erano troppo accurati e conosceva eventi che non avrebbe dovuto conoscere, è così che si è convinta della veridicità di quello che sua figlia le stava dicendo.

La piccola Hi-chan diventa il tramite che ci fa scoprire il Mondo nel Cielo, dove ogni bambino viene cresciuto in attesa di lanciarsi sullo scivolo arcobaleno che lo condurrà dai proprio genitori. Un mondo prima della nascita a cui si farà ritorno, per poi ricominciare il ciclo vitale.

Una storia di nascita, morte e rinascita, ma anche di gioie e di dolori, come l’aborto. Un tema che con i suoi disegni Ayaka Takeuchi tocca delicatamente, ma senza togliere l’intensità del dolore della perdita.

Ma è anche la storia di una famiglia che cresce e che si allarga, una storia che ci racconta le gioie e le difficoltà della maternità.

Un racconto divertente e toccante soprattutto grazie anche alle tavole disegnate con un tratto che si addice molto alla dinamica del racconto. Sicuramente un testo fuori dall’ordinario che tratta un argomento davvero particolare a cui in effetti non so se credere o meno, ma che mi è piaciuto molto. Ho riso leggendo alcune scene e mi sono commossa leggendone altre. Decisamente una lettura consigliata.

Una sera, esattamente un mese prima del parto ho chiesto a Hi-chan se aveva memoria di quando era nella mia pancia.
“Hi-chan, ricordi qualcosa di quando era nella pancia di mamma?”
“Certo che ricordo.”
“Davvero?? Cosa ricordi?”
“Beh, era tutto buio. Non si vedeva nulla! Galleggiavo nell’acqua…”
“E come era quell’acqua?”
“Era calda!”

– Mamma ti racconto il Mondo nel Cielo –

L’autrice: Ayaka Takeuchi

Ayaka Takeuchi è nata a Obu City, prefettura di Aichi (Giappone). Ha esordito come fumettista al terzo anno di liceo. Uno dei suoi primi manga è stato serializzato sul periodico “Margaret” (Shueisha) mentre era al college. È anche attiva come character designer per Sunsmile (pudding company) e come ambasciatrice blogger per “Nikkei x Woman”. Tra le sue opere principali ricordiamo “Tomodachi-gokko”, “Rin!” e “Katemen” (Shuei-sha). La notorietà è arrivata quando ha iniziato a pubblicare sui social storie di ricordi prenatali raccontatele dalla sua figlia maggiore. Il suo canale Instagram raggiunse i 200.000 follower dalla sera alla mattina. Da allora riceve giornalmente molti messaggi da persone che hanno vissuto esperienze simili alla sua… Il grande riscontro ha avuto eco all’estero, diventando l’argomento di una conferenza internazionale chiamata APPPAH, negli Stati Uniti. Come madre, è anche molto impegnata a crescere le sue tre figlie.

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Aleteia di Riccardo Renzi

Aleteia di Riccardo Renzi

Scheda tecnica

Aleteia

Autore: Riccardo Renzi
Genere: Poesia
Editore: Edizioni La Gru
Data di uscita: ottobre 2022
Pagine: 72

 Aleteia

Trama

La raccolta si compone di 74 poesie, a tema vario, per cui si va da quello più strettamente e direttamente amoroso ai sentimenti suscitati da scorci paesistici. Tutte le poesie sono accomunate da una costante nota di malinconia. Un passato felice e glorioso ritorna sempre alla memoria di un presente infausto, mentre viene rinnovato, tramite il rimembrare, l’infanzia e l’adolescenza, unici momenti della vita in cui la mente è realmente libera dal male. La poetica messa a tema all’interno della silloge subisce l’influenza di poeti come Acruto Vitali, Sandro Penna e Dino Campana, ma anche Franco Arminio, dal quale riprendo la “paesologia” e la visione critica sull’abbandono delle piccole realtà rurali.
Nella stragrande maggioranza dei casi l’ispirazione poetica trae origine dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
La poesia è concepita come la forma più alta d’espressione artistica, ovvero il mezzo migliore con cui l’uomo può raccontare sé stesso e il proprio sentire. La poesia è vita, la poesia è comprensione dell’altro e capacità di sentire insieme allo stesso tempo.

Chiacchierando con l’autore

  • Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?
    • R: Quasi tutta la mia poetica origina dagli scorci paesistici, dalle bellezze naturali e antropiche offerte dalla mia terra, nella quale si passa rapidamente dalla montagna al mare, attraverso borghi di straordinaria bellezza.
      La bellezza è tutto per l’arte, è la conditio sine qua non per la poesia stessa. La bellezza è la prima condizione del tutto, la sensibilità per coglierla, è la seconda.
  • Com’è nata l’idea per questa raccolta?
    • R: Sono da sempre nel mondo della scrittura, ho iniziato con articoli scientifici su riviste, poi sono passato alle prime monografie a tema storico-filologico (la maggior parte sono sugli storici latini), la poesia l’ho sempre coltivata, ma l’ho vista come qualcosa di molto intimo, solo negli ultimi due anni ho iniziato a pubblicarle in riviste come Inchiostro, Avanguardia, Versi Diversi e Poems and Poets, e raccolte (Frammenti Poetici con Booksprint e Aleteia con Edizioni La Gru). 
  • Hai altri progetti letterari in mente per il prossimo futuro?
    • R: Continuo a scrivere quotidianamente, sia per riviste che per progetti monografici. 

Estratto

Roma,
città eterna,
folgorante fiore,
d’immensa bellezza,
Nel passato suo dolce,
affoga il ricordo,
Un passato di gioia,
un passato di gloria,
Che del futuro toglie speranza.
Come donna riflessa allo specchio,
rimpiange la sua giovinezza.
I fasti del passato
riecheggiano in ogni angolo,
rimbombano in ogni strada.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

S’affaccia
sulle nubi
il bianco
Vettore
e
dall’alto osserva
il vital risveglio
della valle.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

Infinito
il cielo stellato
sopra di noi,
infiniti mondi,
sterminati spazi,
tutto richiama
l’immensità creatrice,
madre nostra,
madre tua
e di chi
come noi
per secoli
il mondo
ha popolato.

Estratto Aleteia di Riccardo Renzi, 2022, per gentile concessione

L’autore: Riccardo Renzi

Riccardo Renzi (1994) insegna materie letterarie presso l’Istituto di Formazione Professionale Artigianelli di Fermo. Dal 2022 inoltre fa parte del Centro studi sallustiani, dell’Unipop di Fermo, del comitato scientifico della rivista di filologia greca e latina Scholia (didattica), in qualità di vicedirettore e in qualità di socio-amico dell’Aib (Associazione Italiana Biblioteche).
Ha pubblicato numerose monografie sugli storici latini e la raccolta Frammenti poetici, con la casa editrice BookSprint. Collabora con le riviste Scholia, Scholia didattica, Storia Libera, Africa e Mediterraneo, Riscontri, Il Segnale, Il Borghese, Il Polo, Marca/Marche, Inchiostro, Avanguardia, Italia medioevale, Prometeo, Miscellanea francescana, Schede Medioevali e ha pubblicato alcune poesie sulla rivista Inchiostro e sulle antologie Il Cuore e le sue parole, Versi diversi e Poets and Poems.

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L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima di Kerry Drewery

Scheda tecnica

L’ ultima gru di carta. Una storia di sentimenti nell’orrore di Hiroshima

Autore: Kerry Drewery
Genere: Storico
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 28/06/2020
Formato: Cartaceo
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 288

Acquista: Libro   | Ebook   

Trama

Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava

I nostri ricordi pesano
Insopportabili sull’anima, come foglie
Sui rami di un albero morente

E sono i ricordi quelli che fanno male, un senso di colpa che è difficile cancellare e che Ichiro, ormai nonno si porta dietro da tutta la vita.

Ma è giunto il momento di dare voce a quei ricordi e così Ichiro racconta la sua colpa alla nipote. È il 6 agosto del 1945 e un Ichiro diciassettenne si gode il suo giorno di libertà dallo sforzo bellico a casa del suo amico Hiro, fino a quando una luce accecante non squarcia il cielo e il mondo diventa caos.

Ichiro si risveglia sotto le macerie, è vivo. Non sa ancora come, ma lo è. Anche Hiro è ancora vivo anche se a malapena. E sebbene feriti e confusi, non è il momento quello per arrendersi. Il pensiero va alla sorellina di Hiro, Keiko. Chissà se è ancora viva? I due si inoltrano così nei meandri di una città distrutta alla ricerca della piccola.

Fortunatamente Keiko è viva ed illesa, ma sebbene la loro ricerca abbia avuto successo quello sarà solo l’inizio del viaggio: con Hiro gravemente ferito Ichiro si ritrova costretto a cercare aiuto da solo, lascerà la piccola Keiko ad aspettarlo con la promessa di tornare e insieme ad una gru di carta. E in quell’istante Ichiro verrà meno alla promessa fatta al suo amico Hiro di prendersi cura di Keiko.

L’autrice con autentica delicatezza ci mostra senza giudicare uno degli eventi più atroci della storia, di un popolo distrutto e dell’eredità che quell’evento ci ha lasciato. Ma questo romanzo parla anche di amore, amore per la vita, di rinascita e di riscatto verso le proprie colpe.

Lo stile narrativo con cui ci regala questa storia e i pensieri dei suoi personaggi è decisamente particolare. L’inizio di ogni capitolo ambientato nel 2018 presenta un haiku e la narrazione degli eventi è costituita da dei versi in prosa, mentre una narrazione più tradizionale ci accompagna nella descrizione degli eventi del 1945.

Ho trovato questa scelta narrativa perfetta per questa narrazione. Ha reso il romanzo ancora più emozionante di quanto la storia in sé non sia già. A completare la bellezza di questo libro, le illustrazioni di Natso Seki che amplificano ulteriormente l’impatto emotivo del racconto.

Credevo che le storie, come le vite, fossero linee rette. Sbagliavo. Sono cerchi dentro altri cerchi. Che si sovrappongono, si fondono insieme. Si espandono attraverso la vita. Ma più spesso svaniscono dalla memoria.

– L’ultima gru di carta –

L’autrice: Kerry Drewery

Kerry Drewery vive nel Lincolnshire, tra la campagna e il mare. Ama correre, andare in bicicletta e nuotare, cosa che fa anche in inverno, nel lago, senza muta. È autrice di romanzi per Giovani Adulti finalisti a numerosi premi, e della provocatoria trilogia Cell -7, tradotta in più di dieci lingue.

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